Logudoro in Sicilia
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Re: Logudoro in Sicilia
L'altro giorno il TG5 ha mostrato un servizio con tanto di panoramica aerea del porto di Napoli in cui si vedeva benissimo la Logudoro.
Il servizio era quello che riguardava un presunto episodio di pirateria avvenuto nelle acque del Golfo partenopeo e questo è il suo link diretto
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Roberto
Il servizio era quello che riguardava un presunto episodio di pirateria avvenuto nelle acque del Golfo partenopeo e questo è il suo link diretto
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Roberto
Re: Logudoro in Sicilia
Admin ha scritto:L'altro giorno il TG5 ha mostrato un servizio con tanto di panoramica aerea del porto di Napoli in cui si vedeva benissimo la Logudoro.
Il servizio era quello che riguardava un presunto episodio di pirateria avvenuto nelle acque del Golfo partenopeo e questo è il suo link diretto
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Roberto
Si...è ben visibile... Secondo me Logudoro arriverà appena andrà via la Sibari. Nel giro di pochi anni (o forse mesi) anche le altre 2 gemelle, Iginia e Rosalia, verranno dismesse, a Logudoro diverrà efettivamente la 3a nave ferroviaria.
Civitavecchia chiude il 1° dicembre. Logudoro di base a Messina
leggete quì
Dopo anni di agonia, sembra essere giunto il momento finale per il settore navigazione Fs. Anche se le organizzazioni sindacali annunciano battaglia e promettono che alzeranno il tiro della protesta, la convocazione di oggi da parte di Rfi per discutere di ciò che rimane del settore navigazione sembra delineare un percorso fin troppo chiaro. L’incontro tra Rfi e sindacati si è svolto a Roma. Presenti: l’ingegner Filippo Palazzo, direttore Settore Navigazione, accompagnato da altri quattro dirigenti; Luciana Ceppolino ed Enrico Seri (Filt Cgil); Gennaro Gallo e Angelo Perna (Uil Trasporti); Pietro Mastrofini e Diego Quartuccio (Fit Cisl); Antonini Linardi (Ugl Trasporti); Vincenzo Gaglione (Rsu).
“Vi informiamo che dal primo dicembre – si legge nell’oggetto della convocazione, a firma dell’ingegner Palazzo – il traghettamento ferroviario nella rotta Civitavecchia/Golfo Aranci sarà assicurato con naviglio basato e armato nell’impianto di Messina”. Nelle previsioni dell’azienda la nave Garibaldi attualmente in uso nella tratta sarà venduta, mentre dovrebbe essere la Logudoro – dopo una serie di interventi di riparazione – a finire a Messina da dove, in caso di necessità, risalirà fino a Civitavecchia per poi coprire la tratta di Golfo Aranci, probabilmente con una corsa al mese, a fronte della quattro attuali. Nel frattempo la società starebbe costruendo un’altra nave. Il tutto, come hanno spiegato questo pomeriggio dalla sede della Filt Cgil i sindacati di categoria nel corso di una conferenza stampa, equivale a “mettere la pietra tombale su un servizio che noi crediamo debba essere mantenuto, per quanto minimo, anche perché in prospettiva si può certamente rilanciare”. Interessati dai cambiamenti sono circa cento lavoratori, il 60% dei quali di Civitavecchia. Gli altri sono pendolari da anni: vengono dalla Liguria e dalla Toscana soprattutto. “L’azienda – spiegano sempre i sindacati – punta a mandare in pensione tutti quelli che può e per gli altri quaranta circa che resterebbero si prospetta un futuro insostenibile”. Trasferimento a Messina, perché sarebbe impossibile continuare a fare i pendolari, con tutte le conseguenze del caso: famiglie divise, problemi economici, necessità di una casa. Il personale a Civitavecchia, infatti, adesso sta a bordo per l’intero turno di 22 ore. Ma non sarà così se effettivamente la nave finisse a Messina.
Fonte TRC (TeleRobertoCopia)
Dopo anni di agonia, sembra essere giunto il momento finale per il settore navigazione Fs. Anche se le organizzazioni sindacali annunciano battaglia e promettono che alzeranno il tiro della protesta, la convocazione di oggi da parte di Rfi per discutere di ciò che rimane del settore navigazione sembra delineare un percorso fin troppo chiaro. L’incontro tra Rfi e sindacati si è svolto a Roma. Presenti: l’ingegner Filippo Palazzo, direttore Settore Navigazione, accompagnato da altri quattro dirigenti; Luciana Ceppolino ed Enrico Seri (Filt Cgil); Gennaro Gallo e Angelo Perna (Uil Trasporti); Pietro Mastrofini e Diego Quartuccio (Fit Cisl); Antonini Linardi (Ugl Trasporti); Vincenzo Gaglione (Rsu).
“Vi informiamo che dal primo dicembre – si legge nell’oggetto della convocazione, a firma dell’ingegner Palazzo – il traghettamento ferroviario nella rotta Civitavecchia/Golfo Aranci sarà assicurato con naviglio basato e armato nell’impianto di Messina”. Nelle previsioni dell’azienda la nave Garibaldi attualmente in uso nella tratta sarà venduta, mentre dovrebbe essere la Logudoro – dopo una serie di interventi di riparazione – a finire a Messina da dove, in caso di necessità, risalirà fino a Civitavecchia per poi coprire la tratta di Golfo Aranci, probabilmente con una corsa al mese, a fronte della quattro attuali. Nel frattempo la società starebbe costruendo un’altra nave. Il tutto, come hanno spiegato questo pomeriggio dalla sede della Filt Cgil i sindacati di categoria nel corso di una conferenza stampa, equivale a “mettere la pietra tombale su un servizio che noi crediamo debba essere mantenuto, per quanto minimo, anche perché in prospettiva si può certamente rilanciare”. Interessati dai cambiamenti sono circa cento lavoratori, il 60% dei quali di Civitavecchia. Gli altri sono pendolari da anni: vengono dalla Liguria e dalla Toscana soprattutto. “L’azienda – spiegano sempre i sindacati – punta a mandare in pensione tutti quelli che può e per gli altri quaranta circa che resterebbero si prospetta un futuro insostenibile”. Trasferimento a Messina, perché sarebbe impossibile continuare a fare i pendolari, con tutte le conseguenze del caso: famiglie divise, problemi economici, necessità di una casa. Il personale a Civitavecchia, infatti, adesso sta a bordo per l’intero turno di 22 ore. Ma non sarà così se effettivamente la nave finisse a Messina.
Fonte TRC (TeleRobertoCopia)
Gazzetta del Sud 15-12-2009
Tra Messina e Civitavecchia non si placano i venti di protesta
L'Orsa chiede un immediatoconfronto con i vertici di Rfi
L'Orsa chiede un immediatoconfronto con i vertici di Rfi
S'incrociano venti di guerra tra Civitavecchia e Messina. E il campo di battaglia è sempre quello dei collegamenti marittimi di Rfi. Un lancio di agenzia, nella serata di ieri, ha annunciato la conclusione dello sciopero dei marittimi del Gruppo Fs contro il trasferimento definitivo nella nostra città del collegamento merci con la Sardegna. La stessa agenzia preannunzia il dilagare della protesta in riva allo Stretto, perché i sindacati manifestano il fondato timore che l'arrivo dei marittimi da Civitavecchia possa determinare degli esuberi e che, per l'aumento dei costi della traversata tra Sicilia e Sardegna, tale trasferimento sia soltanto l'anticamera della definitiva dismissione del servizio.
Ma nella stessa serata si registrano ulteriori novità. La protesta a Civitavecchia è tutt'altro che finita. Lo sciopero dei marittimi, con l'occupazione della nave Garibaldi, proseguirà da oggi per altri dieci giorni, secondo quanto confermato dai dirigenti dell'Orsa Navigazione. La "Garibaldi" è l'ammiraglia della flotta Rfi. Costruita a Palermo nel 1982, è dotata di 10 binari, per la movimentazione dei carri, ed è in grado di accogliere 24 containers. Fino all'1 dicembre svolgeva servizio esclusivo sulla rotta Civitavecchia-Golfo degli Aranci. Poi, Rfi ha deciso di dismettere il servizio del collegamento merci tra il Continente e la Sardegna, annunciando lo spostamento del centro direzionale a Messina, che rimarrebbe l'unica sede del Sud. In teoria, dunque, per la nostra città sarebbe un rafforzamento del proprio ruolo. Ma, in realtà, le cose non stanno così. O almeno così non le vedono le organizzazioni sindacali che, a Messina e a Civitavecchia, hanno deciso di unire le proprie forze. «La Direzione Navigazione di Rfi – scrivevano i rappresentanti di tutte le sigle sindacali nel documento approvato lo scorso 25 novembre – continua in silenzio a dismettere il servizio essenziale. Siamo ancora in attesa dell'arrivo nello Stretto della nave Logudoro, annunciato da Rete ferroviaria nel piano di produzione del settore, e della messa in servizio full-time della nave ferroviaria annunciata dal ministro Matteoli. È fuor di dubbio che la chiusura dell'impianto di Civitavecchia coinvolge drammaticamente anche la qualità e la quantità del traghettamento ferroviario nello Stretto. Il trasferimento nella rotta Messina-Sardegna della nave Scilla, oltre a favorire l'inspiegabile chiusura di Civitavecchia, lascerebbe lo Stretto solo con tre navi ferroviarie, di cui una ferma per lavori (Villa) e due unità vecchie di 40 anni (Iginia e Rosalia), che oltre a non essere sufficienti a coprire la richiesta, non possiedono le condizioni di affidabilità necessarie a garantire il servizio e la continuità territoriale sovvenzionata con risorse pubbliche».
Nei giorni successivi all'1 dicembre la tensione è cresciuta e sono state avviate anche iniziative parlamentari, come l'interrogazione presentata dal deputato messinese Enzo Garofalo del Pdl. In Sardegna la protesta ha assunto toni molto forti, come testimonia il cartello posto all'ingresso dell'area portuale ferroviaria. «Abbiamo chiesto un immediato incontro con i vertici della Divisione Navigazione – ribadisce Mariano Massaro (Orsa) –, se non ci verranno date risposte concrete, proclameremo anche qui a Messina uno sciopero ad oltranza, così come sta avvenendo a Civitavecchia e a Olbia».(l.d.)
Ma nella stessa serata si registrano ulteriori novità. La protesta a Civitavecchia è tutt'altro che finita. Lo sciopero dei marittimi, con l'occupazione della nave Garibaldi, proseguirà da oggi per altri dieci giorni, secondo quanto confermato dai dirigenti dell'Orsa Navigazione. La "Garibaldi" è l'ammiraglia della flotta Rfi. Costruita a Palermo nel 1982, è dotata di 10 binari, per la movimentazione dei carri, ed è in grado di accogliere 24 containers. Fino all'1 dicembre svolgeva servizio esclusivo sulla rotta Civitavecchia-Golfo degli Aranci. Poi, Rfi ha deciso di dismettere il servizio del collegamento merci tra il Continente e la Sardegna, annunciando lo spostamento del centro direzionale a Messina, che rimarrebbe l'unica sede del Sud. In teoria, dunque, per la nostra città sarebbe un rafforzamento del proprio ruolo. Ma, in realtà, le cose non stanno così. O almeno così non le vedono le organizzazioni sindacali che, a Messina e a Civitavecchia, hanno deciso di unire le proprie forze. «La Direzione Navigazione di Rfi – scrivevano i rappresentanti di tutte le sigle sindacali nel documento approvato lo scorso 25 novembre – continua in silenzio a dismettere il servizio essenziale. Siamo ancora in attesa dell'arrivo nello Stretto della nave Logudoro, annunciato da Rete ferroviaria nel piano di produzione del settore, e della messa in servizio full-time della nave ferroviaria annunciata dal ministro Matteoli. È fuor di dubbio che la chiusura dell'impianto di Civitavecchia coinvolge drammaticamente anche la qualità e la quantità del traghettamento ferroviario nello Stretto. Il trasferimento nella rotta Messina-Sardegna della nave Scilla, oltre a favorire l'inspiegabile chiusura di Civitavecchia, lascerebbe lo Stretto solo con tre navi ferroviarie, di cui una ferma per lavori (Villa) e due unità vecchie di 40 anni (Iginia e Rosalia), che oltre a non essere sufficienti a coprire la richiesta, non possiedono le condizioni di affidabilità necessarie a garantire il servizio e la continuità territoriale sovvenzionata con risorse pubbliche».
Nei giorni successivi all'1 dicembre la tensione è cresciuta e sono state avviate anche iniziative parlamentari, come l'interrogazione presentata dal deputato messinese Enzo Garofalo del Pdl. In Sardegna la protesta ha assunto toni molto forti, come testimonia il cartello posto all'ingresso dell'area portuale ferroviaria. «Abbiamo chiesto un immediato incontro con i vertici della Divisione Navigazione – ribadisce Mariano Massaro (Orsa) –, se non ci verranno date risposte concrete, proclameremo anche qui a Messina uno sciopero ad oltranza, così come sta avvenendo a Civitavecchia e a Olbia».(l.d.)
Aggiornamento 30-12-2009
dal sito trcgiornale.it
Suona il “requiem” per la nave traghetto Garibaldi. La riunione informale di oggi in Capitaneria di Porto, alla quale è comunque intervenuta anche Rfi, con l'ingnegner Filippo Palazzo, ha segnato l'amara presa d'atto da parte delle organizzazioni sindacali di categoria della fine del servizio a Civitavecchia. Lo ha detto senza mezzi termini questo pomeriggio la stessa segretaria della Filt Cgil, Luciana Ceppolino: “Non siamo riusciti a salavare il servizio. La lettera di Mauro Moretti, del resto, era già stata chiara settimane fa: nel caso, non si troverebbe nessuno disposto a mettere i soldi per la costituzione di una società mista”.
Già, la società mista caldeggiata dal sindaco Moscherini - in ferie da prima di Natale, rientrerà il 10 gennaio – che aveva annunciato che si sarebbe incatenato ai binari con la fascia tricolore. Le catene c'erano pure, ma il primo cittadino, come detto, no. E pensare che in questa situazione ci si aspetta anche che Fs compri le quote di Interporto. Comunque, assente in questi giorni cruciali anche lo stesso presidente dell'Autorità Portuale, Fabio Ciani. La parola fine al decennale servizio di navigazione Fs si scrive nel silenzio e nel disinteresse di istituzioni, inconcludenti e senza autorevolezza. L'obiettivo dei sindacati, quindi, diventa un altro: tutela del personale di fronte all'inevitabile, e un piano per la sua ri-allocazione. Alla riunione di oggi i sindacati hanno strappato qualche garanzia: nessuna procedura di sbarco, perché la Garibaldi resterà a Civitavecchia sicuramente fino al 20 gennaio. A bordo in 14, come da tabella, più il personale in “sovranumero”. Il 20 gennaio si andrà a trattare nello specifico la ri-allocazione. A sugello della fine di una battaglia, combattuta però a testa alta dai lavoratori, le organizzazioni sindacali hanno sospeso lo sciopero generale, che andava avanti dallo scorso novembre. La nave Garibaldi sarà probabilmente venduta, da Napoli ripartirà la Logudoro, dopo alcuni lavori, salirà per garantire il collegamento con la Sardegna una settimana al mese, e poi tornerà a Messina. “Le Ferrovie oggi dicono addio a Civitaveechia – ha dichiarato Enrico Seri della Filt – ma diciamo subito che, anche per le prossime elezioni regionali, sarà molto difficile per i nostri candidati venire su questo territorio a raccontare storie
Già, la società mista caldeggiata dal sindaco Moscherini - in ferie da prima di Natale, rientrerà il 10 gennaio – che aveva annunciato che si sarebbe incatenato ai binari con la fascia tricolore. Le catene c'erano pure, ma il primo cittadino, come detto, no. E pensare che in questa situazione ci si aspetta anche che Fs compri le quote di Interporto. Comunque, assente in questi giorni cruciali anche lo stesso presidente dell'Autorità Portuale, Fabio Ciani. La parola fine al decennale servizio di navigazione Fs si scrive nel silenzio e nel disinteresse di istituzioni, inconcludenti e senza autorevolezza. L'obiettivo dei sindacati, quindi, diventa un altro: tutela del personale di fronte all'inevitabile, e un piano per la sua ri-allocazione. Alla riunione di oggi i sindacati hanno strappato qualche garanzia: nessuna procedura di sbarco, perché la Garibaldi resterà a Civitavecchia sicuramente fino al 20 gennaio. A bordo in 14, come da tabella, più il personale in “sovranumero”. Il 20 gennaio si andrà a trattare nello specifico la ri-allocazione. A sugello della fine di una battaglia, combattuta però a testa alta dai lavoratori, le organizzazioni sindacali hanno sospeso lo sciopero generale, che andava avanti dallo scorso novembre. La nave Garibaldi sarà probabilmente venduta, da Napoli ripartirà la Logudoro, dopo alcuni lavori, salirà per garantire il collegamento con la Sardegna una settimana al mese, e poi tornerà a Messina. “Le Ferrovie oggi dicono addio a Civitaveechia – ha dichiarato Enrico Seri della Filt – ma diciamo subito che, anche per le prossime elezioni regionali, sarà molto difficile per i nostri candidati venire su questo territorio a raccontare storie
Notizia del 13 gennaio 2010
Fonte FS News
Navigazione, nessuno stop ai collegamenti con la Sardegna
Servizio sospeso a novembre e dicembre per lo sciopero dei marittimi di RFI. Servizio regolare dal 2 gennaio con programmi ad hoc fra Civitavecchia e Golfo Aranci. Nessuna domanda di trasporto presentata dalle 37 Imprese ferroviarie operative in Italia e soddisfazione di tutti i collegamenti richiesti. Mai in discussione i posti di lavoro per i marittimi di Civitavecchia
In relazione alla notizia della cancellazione del collegamento marittimo Civitavecchia – Golfo Aranci, diffusa negli ultimi giorni da alcuni Organi di Stampa, le Ferrovie dello Stato precisano RFI, titolare della concessione del traghettamento ferroviario fra Sardegna e Continente, non ha mai dichiarato di voler interrompere il servizio, né di sottrarsi all’obbligo assunto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La sospensione, a novembre e dicembre, dei collegamenti marittimi è stata causata dallo sciopero, tra l’altro dichiarato illegittimo dalla Commissione di Garanzia, del personale marittimo di RFI. Sciopero che è stato sospeso il 2 gennaio. Per le mutate condizioni del mercato RFI ha esclusivamente modificato le modalità organizzative, per contenere i costi e mantenere un tendenziale equilibrio nella gestione delle attività di navigazione fra Continente e Isole (Sardegna e Sicilia). Equilibrio peraltro richiesto dal quadro normativo vigente e in una prospettiva di risorse pubbliche decrescenti.
Nessuna chiusura del servizio ma, in una logica di sostenibilità economica, una riorganizzazione industriale che consente di garantire le richieste di traghettamento dei carri ferroviari. Le corse mare per il trasferimento di carri, carrozze o altro materiale rotabile, sono soddisfatte approntando, su richiesta, navi ferroviarie sui terminali di Civitavecchia e Golfo Aranci, sulla base di programmi di trasporto ad hoc concordati e formalizzati con le imprese ferroviarie interessate. FS sottolinea come, allo stato attuale e negli scenari tendenziali, non vi è domanda di trasporto merci su carri ferroviari nella percorso Sardegna - Continente da parte di alcuna delle 37 società ferroviarie operative in Italia.
RFI precisa infine che tutte le corse mare richieste sono state soddisfatte e non sono mai stati messi in discussione i posti di lavoro del personale marittimo di Civitavecchia. Ai dipendenti sono state recentemente offerte diverse alternative, come la riqualificazione professionale, in nuove attività, o il riposizionamento geografico per mantenere il profilo lavorativo.
Navigazione, nessuno stop ai collegamenti con la Sardegna
Servizio sospeso a novembre e dicembre per lo sciopero dei marittimi di RFI. Servizio regolare dal 2 gennaio con programmi ad hoc fra Civitavecchia e Golfo Aranci. Nessuna domanda di trasporto presentata dalle 37 Imprese ferroviarie operative in Italia e soddisfazione di tutti i collegamenti richiesti. Mai in discussione i posti di lavoro per i marittimi di Civitavecchia
In relazione alla notizia della cancellazione del collegamento marittimo Civitavecchia – Golfo Aranci, diffusa negli ultimi giorni da alcuni Organi di Stampa, le Ferrovie dello Stato precisano RFI, titolare della concessione del traghettamento ferroviario fra Sardegna e Continente, non ha mai dichiarato di voler interrompere il servizio, né di sottrarsi all’obbligo assunto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La sospensione, a novembre e dicembre, dei collegamenti marittimi è stata causata dallo sciopero, tra l’altro dichiarato illegittimo dalla Commissione di Garanzia, del personale marittimo di RFI. Sciopero che è stato sospeso il 2 gennaio. Per le mutate condizioni del mercato RFI ha esclusivamente modificato le modalità organizzative, per contenere i costi e mantenere un tendenziale equilibrio nella gestione delle attività di navigazione fra Continente e Isole (Sardegna e Sicilia). Equilibrio peraltro richiesto dal quadro normativo vigente e in una prospettiva di risorse pubbliche decrescenti.
Nessuna chiusura del servizio ma, in una logica di sostenibilità economica, una riorganizzazione industriale che consente di garantire le richieste di traghettamento dei carri ferroviari. Le corse mare per il trasferimento di carri, carrozze o altro materiale rotabile, sono soddisfatte approntando, su richiesta, navi ferroviarie sui terminali di Civitavecchia e Golfo Aranci, sulla base di programmi di trasporto ad hoc concordati e formalizzati con le imprese ferroviarie interessate. FS sottolinea come, allo stato attuale e negli scenari tendenziali, non vi è domanda di trasporto merci su carri ferroviari nella percorso Sardegna - Continente da parte di alcuna delle 37 società ferroviarie operative in Italia.
RFI precisa infine che tutte le corse mare richieste sono state soddisfatte e non sono mai stati messi in discussione i posti di lavoro del personale marittimo di Civitavecchia. Ai dipendenti sono state recentemente offerte diverse alternative, come la riqualificazione professionale, in nuove attività, o il riposizionamento geografico per mantenere il profilo lavorativo.
Re: Logudoro in Sicilia
riscontro toni più propagandstici che altro ....
il tutto all'insegna del vedremo, valuteremo, studieremo, ci incontreremo .....
insomma, mi sembra proprio una bella cortina di di fumo per fare calmare i marittimi di Civitavecchia attualmente in stato d'agitazione
il tutto all'insegna del vedremo, valuteremo, studieremo, ci incontreremo .....
insomma, mi sembra proprio una bella cortina di di fumo per fare calmare i marittimi di Civitavecchia attualmente in stato d'agitazione
Re: Logudoro in Sicilia
Davvero un peccato...La Garibaldi era una nave unica nel suo genere. Ulteriore manifesto di un Paese allo sbando che tutela esclusivamente gli interessi dei privati...
Trasformazione Logudoro per trasporto merci pericolose
Lo scorso 13 aprile RFI-Bluvia ha pubblicato il bando per i lavori di revisione, manutenzione straordinaria, riclassifica e trasformazione per il trasporto di merci pericolose della nave traghetto Logudoro.
Il valore approssimativo della commessa è di € 3.608.517,00
Più in dettaglio, si tratta di lavori di manutenzione, revisione e riclassifica per l’ottenimento del rinnovo di classe quinquennale nonché l’eliminazione di tutte le prescrizioni presenti riguardanti in particolare le casse di bilanciamento, zone di lamiere del ponte comando e del ponte principale, le verifiche, visite e manutenzioni previste per il mantenimento della classe, nonché lavori afferenti modifiche alla nave per renderla idonea al servizio nello stretto di Messina e al trasporto di merci pericolose.
Il bando prevede l'effettuazione di lavori di carenaggio, carpenteria in ferro, sostituzione tubazioni, revisione pompe varie, pulizia e trattamento di casse, lavaggi e pitturazioni. Alcune lamiere dovranno essere sostituite e/o raddoppiate. Nei lavori da affidare al cantiere sono stati considerati anche gli interventi di carpenteria navale necessari per l’adeguamento al trasporto di merci pericolose e nocive.
E' anche prevista la revisione degli impianti elettrici e telefonici, nonché l’adeguamento degli stessi al trasporto delle merci pericolose, in particolare modifiche agli impianti di illuminazione, di segnalazione, di trasmissione e dei quadri di comando.
Infine è prevista l'implementazione/adeguamento dell’impianto di condizionamento necessario in relazione all’utilizzo previsto della nave sullo Stretto di Messina, con ridefinizione dei locali che occuperà l’equipaggio e dei locali aperti al pubblico.
Il bando di gara evidenzia che l’intervento è finalizzato al riarmo e alla conseguente rimessa in esercizio della nave come nave passeggeri in classe D sulla rotta Villa S. Giovanni - Messina, oltre al mantenimento dell’idoneità a navigare come nave da carico sulla rotta Civitavecchia - Golfo Aranci.
La nave è ferma dal 2008, da allora sono state fermate tutte le macchine deputate alla propulsione e navigazione nonché quelle necessarie alla autoproduzione di energia elettrica.
La consegna della nave avverrà nel porto di Napoli.
Il trasferimento della nave da Napoli al cantiere dell’Impresa dovrà avvenire, esclusivamente a rimorchio, a cura e spese dell’Impresa appaltatrice, unitamente ai permessi, lavori e autorizzazioni necessarie per l’approntamento della nave allo spostamento.
Il bando scade il 10/5/2010Il valore approssimativo della commessa è di € 3.608.517,00
Più in dettaglio, si tratta di lavori di manutenzione, revisione e riclassifica per l’ottenimento del rinnovo di classe quinquennale nonché l’eliminazione di tutte le prescrizioni presenti riguardanti in particolare le casse di bilanciamento, zone di lamiere del ponte comando e del ponte principale, le verifiche, visite e manutenzioni previste per il mantenimento della classe, nonché lavori afferenti modifiche alla nave per renderla idonea al servizio nello stretto di Messina e al trasporto di merci pericolose.
Il bando prevede l'effettuazione di lavori di carenaggio, carpenteria in ferro, sostituzione tubazioni, revisione pompe varie, pulizia e trattamento di casse, lavaggi e pitturazioni. Alcune lamiere dovranno essere sostituite e/o raddoppiate. Nei lavori da affidare al cantiere sono stati considerati anche gli interventi di carpenteria navale necessari per l’adeguamento al trasporto di merci pericolose e nocive.
E' anche prevista la revisione degli impianti elettrici e telefonici, nonché l’adeguamento degli stessi al trasporto delle merci pericolose, in particolare modifiche agli impianti di illuminazione, di segnalazione, di trasmissione e dei quadri di comando.
Infine è prevista l'implementazione/adeguamento dell’impianto di condizionamento necessario in relazione all’utilizzo previsto della nave sullo Stretto di Messina, con ridefinizione dei locali che occuperà l’equipaggio e dei locali aperti al pubblico.
Il bando di gara evidenzia che l’intervento è finalizzato al riarmo e alla conseguente rimessa in esercizio della nave come nave passeggeri in classe D sulla rotta Villa S. Giovanni - Messina, oltre al mantenimento dell’idoneità a navigare come nave da carico sulla rotta Civitavecchia - Golfo Aranci.
La nave è ferma dal 2008, da allora sono state fermate tutte le macchine deputate alla propulsione e navigazione nonché quelle necessarie alla autoproduzione di energia elettrica.
La consegna della nave avverrà nel porto di Napoli.
Il trasferimento della nave da Napoli al cantiere dell’Impresa dovrà avvenire, esclusivamente a rimorchio, a cura e spese dell’Impresa appaltatrice, unitamente ai permessi, lavori e autorizzazioni necessarie per l’approntamento della nave allo spostamento.
A questo punto la domanda nasce spontanea:
in tutti questi anni in cui la nave è stata ferma a Napoli che lavori sono stati eseguiti Quanto è già stato speso
Ultima modifica di Admin il Sab Mag 08, 2010 9:02 am - modificato 1 volta.
Re: Logudoro in Sicilia
Lavori????
In effetti lavori non ne sono stati fatti anzi ...si vociferava su una probabile vendita ad un armatore privato siciliano...
Adesso questa novità...
Sicuramente se veramente verrà riarmata, i lavori verranno fatti a Messina come accade solitamente con tutte le altre unità della flotta sociale.
In effetti lavori non ne sono stati fatti anzi ...si vociferava su una probabile vendita ad un armatore privato siciliano...
Adesso questa novità...
Sicuramente se veramente verrà riarmata, i lavori verranno fatti a Messina come accade solitamente con tutte le altre unità della flotta sociale.
Re: Logudoro in Sicilia
E' un tam tam vergognoso...non riesco a capire perchè sparano tutte queste fandonie!
Doppia simmetrica- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 08.06.09
Re: Logudoro in Sicilia
Beh....se toglieranno diversi servizi in sicilia che senso avrebbe un'altra nave???!
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Logudoro in Sicilia
Mah...che senso ha costruie una nave nuova?
Mah...cmq per certo la Logudoro ha iniziato i lavori di riclassifica nel porto di Napoli
Mah...cmq per certo la Logudoro ha iniziato i lavori di riclassifica nel porto di Napoli
Re: Logudoro in Sicilia
In TEORIA la Logudoro dovrebbe sostituire la Sibari demolita nel 2009 e la nuova nave la Rosalia,invece l'Iginia dovrebbe durare ancora 5 anni con i lavori fatti...
Re: Logudoro in Sicilia
Dopo quei lavori che ha fatto,comunque e' del 1969 ha 42 anni,se resta altri 5 ne avra' 47,ammazza.
Re: Logudoro in Sicilia
Parlo dell'Iginia mi sono dimenticato di scriverlo. ,lo so che la logudoro e' del 1988.
Re: Logudoro in Sicilia
Nei giorni scorsi sono stato a Napoli e ho intravisto la Logudoro, almeno esiste ancora
incremento delle navi fs
qualcuno ha notizie della fantomatica LOGUDORO, visto che IGINIA e ROSALIA ormai sono pronte a congedarsi dal servizio. O dovremo aspettare la nuova quattro binari per vedere qualcosa di nuovo nello Stretto. Complimenti a fs per aver consegnato metromare a MR. MORACE, -visto che sognare non costa nulla, allora io sogno- a quando un nuovo ordine per HSC da parte di fs ai cantieri RODRY!!!!!
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
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