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Nuova destinazione per il FerrHotel di Sant'Agata Militello
Fonte: AmNotizie.it
Nel giro di un anno tutti gli uffici comunali di Sant’Agata Militello sparsi sul territorio cittadino saranno riuniti e trasferiti presso la sede dell’ex FerroHotel adiacente alla stazione ferroviaria. La soluzione dell’annoso problema che riguarda gli uffici comunali santagatesi, attualmente dislocati, oltreché nel palazzo centrale, in ben cinque edifici privati, è stata raggiunta grazie all’accordo tra l’amministrazione comunale e Rete ferroviaria italiana, che ha dato il via libera alla concessione in affitto dell’edificio che un tempo veniva utilizzato per l’ospitalità del personale viaggiante. L’affitto del FerroHotel garantirà dunque non solo un risparmio nei costi che attualmente superano i 100 mila euro annui per la locazione dei vari uffici, ma anche una riorganizzazione logistica più funzionale di tutti i servizi comunali. Al Palazzo centrale rimarranno invece gli uffici politici e di rappresentanza dell’amministrazione e del consiglio comunale. L’iniziativa del trasferimento degli uffici al FerrHotel sembra aver trovato il favore, e questa si che è una notizia, anche da parte dell’opposizione. Il consigliere di minoranza Giuseppe Puleo, pur plaudendo la scelta, non si esime comunque dal ricordare che nel programma elettorale l’amministrazione aveva invece inserito la realizzazione di un nuovo palazzo municipale per il quale aveva presentato pure un progetto definitivo.
Nel giro di un anno tutti gli uffici comunali di Sant’Agata Militello sparsi sul territorio cittadino saranno riuniti e trasferiti presso la sede dell’ex FerroHotel adiacente alla stazione ferroviaria. La soluzione dell’annoso problema che riguarda gli uffici comunali santagatesi, attualmente dislocati, oltreché nel palazzo centrale, in ben cinque edifici privati, è stata raggiunta grazie all’accordo tra l’amministrazione comunale e Rete ferroviaria italiana, che ha dato il via libera alla concessione in affitto dell’edificio che un tempo veniva utilizzato per l’ospitalità del personale viaggiante. L’affitto del FerroHotel garantirà dunque non solo un risparmio nei costi che attualmente superano i 100 mila euro annui per la locazione dei vari uffici, ma anche una riorganizzazione logistica più funzionale di tutti i servizi comunali. Al Palazzo centrale rimarranno invece gli uffici politici e di rappresentanza dell’amministrazione e del consiglio comunale. L’iniziativa del trasferimento degli uffici al FerrHotel sembra aver trovato il favore, e questa si che è una notizia, anche da parte dell’opposizione. Il consigliere di minoranza Giuseppe Puleo, pur plaudendo la scelta, non si esime comunque dal ricordare che nel programma elettorale l’amministrazione aveva invece inserito la realizzazione di un nuovo palazzo municipale per il quale aveva presentato pure un progetto definitivo.
Re: Notizie varie d'interesse generale
...con i soldi del monopoliAdmin ha scritto: Il consigliere di minoranza Giuseppe Puleo, pur plaudendo la scelta, non si esime comunque dal ricordare che nel programma elettorale l’amministrazione aveva invece inserito la realizzazione di un nuovo palazzo municipale per il quale aveva presentato pure un progetto definitivo.
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Rievocazione storica Treno del Milite Ignoto
In occasione del 90° anniversario del viaggio che portò la salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma, il Ministro della Difesa Ignazio La Russa e l’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane Mauro Moretti terranno una conferenza stampa per presentare la rievocazione storica de “il viaggio dell’eroe” e la mostra itinerante allestita a bordo dello speciale treno di Ferrovie dello Stato Italiane. All’evento parteciperà anche il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo. L’iniziativa, promossa dal Ministero della Difesa in collaborazione con Ferrovie Italiane, sarà presentata alla Stazione Termini di Roma (binario 1) venerdì 28 ottobre alle ore 11.00
Lo rende noto il Ministero della Difesa.
Lo rende noto il Ministero della Difesa.
Re: Notizie varie d'interesse generale
Admin ha scritto:In occasione del 90° anniversario del viaggio che portò la salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma, il Ministro della Difesa Ignazio La Russa ...
Menomale che non dovrà parlare in inglese... si risparmierà (ci risparmierà) l'ennesima figura di m.
Re: Notizie varie d'interesse generale
Gualtiero ha scritto:Messina, 08.06.2011 :
......la Giunta Buzzanca, nella persona dell'assessore Scoglio, ha chiesto ieri a Roma. Un tavolo aperto da tenere con le Ferrovie dello Stato e capire che intenzioni abbia. ......
Scoglio ieri ha ribadito che l'Officina Grandi Riparazioni non deve essere toccata per due motivi. Anzitutto perchè si tratta di una realtà produttiva e, poi, non interferisce con il Ponte e con il Piano strategico. Quindi il piano di smantellamento (che prevede entro 30 mesi la chiusura totale) va ritirato....
Riprendiamo il discorso, ripartendo da quanto pubblicato oggi sulla Gazzetta del Sud da R. D'Andrea
Officina Fs di Gazzi unica risorsa per il Sud.
I suoi oltre 50 mila metri quadrati di superficie adibiti alla riparazione e restyling delle vetture
I suoi oltre 50 mila metri quadrati di superficie adibiti alla riparazione e restyling delle vetture
Nei piani del Gruppo Fs non dovrebbe esserci più spazio per l'Officina grandi riparazioni di Gazzi. E i progetti relativi al Ponte sullo Stretto non chiariscono se scomparirà tutta la struttura o solo una parte. Le organizzazioni sindacali sono pronte a difendere con il coltello tra i denti il polo peloritano, al cui interno vengono effettuate attività di riparazione, manutenzione e restyling delle vetture ferroviarie. Lavori definiti di "secondo livello", ma non per questo trascurabili. Anzi. Perché il personale, oltre a quelli ordinari, è impegnato in interventi ciclici, come la revisione completa delle vetture.
Si tratta di una sorta di gioiellino da conservare gelosamente, in quanto unica realtà manutentiva di Trenitalia in Sicilia e da Napoli in giù. Solo altre nove officine nel Paese svolgono simili attività: Firenze, Napoli appunto, Verona, Bologna, Voghera, Vicenza, Foggia, Rimini e Foligno. L'impianto messinese, inoltre, ha una storia di tutto rispetto. Vanta oltre 100 anni di vita e un tempo dava occupazione a oltre 500 maestranze. La sua superficie si estende su oltre 50 mila metri quadrati, di cui 23 mila coperti da capannoni industriali. Prima la manutenzione delle carrozze ferroviarie riguardava la meccanica, l'impiantistica e perfino gli interni. Addirittura, nel decennio compreso tra il 1990 e il 2000, Messina fu una delle poche sedi in Italia delle attività cosiddette di "revamping", caratterizzate dalla ristrutturazione di sana pianta dei mezzi di trasporto.
Qualifiche con alto livello di professionalità si mescolavano a operai specializzati in tapezzeria e pellicolatura , elettricisti e meccanici e persino lamieristi e falegnami. Nonostante la pratica sempre più diffusa dell'esternalizzazione dei servizi, molti di questi "mestieri" sono tuttora presenti nell'Officina di Gazzi. Certo, il confronto con il passato è impietoso, a causa dell'assenza di turnover, che ha lentamente svuotato la pianta organica.
Senza andare troppo lontano nel tempo, risalgono al 1996 le ultime assunzioni e gli apporti del genio ferroviario nella struttura della zona sud. Sole 16 unità di personale rimpinguarono la forza lavoro. Mentre non vi è un concorso aperto agli operai per la realtà messinese dal lontano 1986. Una beffa, se si considera che nel 2010 ne sono stati assunti 79 negli impianti di Foligno, Voghera, Vicenza e Foggia e 25 in quelli manutentivi "di primo livello" di Palermo e Catania. dando uno sguardo all'età anagrafica e all'anzianità di servizio "le nuove leve" si contano col contagocce. Solo una decina coloro che hanno da 40 anni in giù.
Al momento, i dipendenti sono un centinaio e il futuro occupazionale non induce certo all'ottimismo. C'è chi dice che saranno dislocati altrove, a causa della chiusura entro 30 mesi, come indicato dalle Fs. Incerto però, il periodo d'inizio del conto alla rovescia. In ogni caso, non c'è tempo da perdere. Si sta cercando un salvataggio in calcio d'angolo, nonostante la controparte continui ad essere latitante. Ne è prova la riunione convocata dalla Commissione Ponte-Piano strategico di Palazzo Zanca, disertata dai vertici delle Ferrovie. Altra "chiamata" entro il prossimo 7 novembre (si spera). La missione è difendere una realtà il cui livello di produttività non si discute.
Si tratta di una sorta di gioiellino da conservare gelosamente, in quanto unica realtà manutentiva di Trenitalia in Sicilia e da Napoli in giù. Solo altre nove officine nel Paese svolgono simili attività: Firenze, Napoli appunto, Verona, Bologna, Voghera, Vicenza, Foggia, Rimini e Foligno. L'impianto messinese, inoltre, ha una storia di tutto rispetto. Vanta oltre 100 anni di vita e un tempo dava occupazione a oltre 500 maestranze. La sua superficie si estende su oltre 50 mila metri quadrati, di cui 23 mila coperti da capannoni industriali. Prima la manutenzione delle carrozze ferroviarie riguardava la meccanica, l'impiantistica e perfino gli interni. Addirittura, nel decennio compreso tra il 1990 e il 2000, Messina fu una delle poche sedi in Italia delle attività cosiddette di "revamping", caratterizzate dalla ristrutturazione di sana pianta dei mezzi di trasporto.
Qualifiche con alto livello di professionalità si mescolavano a operai specializzati in tapezzeria e pellicolatura , elettricisti e meccanici e persino lamieristi e falegnami. Nonostante la pratica sempre più diffusa dell'esternalizzazione dei servizi, molti di questi "mestieri" sono tuttora presenti nell'Officina di Gazzi. Certo, il confronto con il passato è impietoso, a causa dell'assenza di turnover, che ha lentamente svuotato la pianta organica.
Senza andare troppo lontano nel tempo, risalgono al 1996 le ultime assunzioni e gli apporti del genio ferroviario nella struttura della zona sud. Sole 16 unità di personale rimpinguarono la forza lavoro. Mentre non vi è un concorso aperto agli operai per la realtà messinese dal lontano 1986. Una beffa, se si considera che nel 2010 ne sono stati assunti 79 negli impianti di Foligno, Voghera, Vicenza e Foggia e 25 in quelli manutentivi "di primo livello" di Palermo e Catania. dando uno sguardo all'età anagrafica e all'anzianità di servizio "le nuove leve" si contano col contagocce. Solo una decina coloro che hanno da 40 anni in giù.
Al momento, i dipendenti sono un centinaio e il futuro occupazionale non induce certo all'ottimismo. C'è chi dice che saranno dislocati altrove, a causa della chiusura entro 30 mesi, come indicato dalle Fs. Incerto però, il periodo d'inizio del conto alla rovescia. In ogni caso, non c'è tempo da perdere. Si sta cercando un salvataggio in calcio d'angolo, nonostante la controparte continui ad essere latitante. Ne è prova la riunione convocata dalla Commissione Ponte-Piano strategico di Palazzo Zanca, disertata dai vertici delle Ferrovie. Altra "chiamata" entro il prossimo 7 novembre (si spera). La missione è difendere una realtà il cui livello di produttività non si discute.
Re: Notizie varie d'interesse generale
Sulla gazzetta di ieri c'era una pagina dedicata alle Officina, con tanto di bagliaio in livrea castan isabella tirato a lucido
Re: Notizie varie d'interesse generale
Ferrovie. Moretti: Più treni Sud-Roma
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L'Ad di Ferrovie a Siciliaway: "Quello che sarà tagliato sta a nord di Roma".
Il Mezzogiorno teme di essere abbandonato da Trenitalia. L’orario invernale prevederà un taglio dei treni per il Nord del Paese da Sicilia e Calabria? L’amministratore delegato di FS, Mauro Moretti, in occasione della Presentazione a Napoli del nuovo treno Frecciarossa, a Siciliaway:
Questa cosa non è vera. Addirittura tra la Sicilia e Roma ci saranno più treni, ci sarà una coppia in più di treni rispetto a prima. Quello che sarà tagliato, proprio per salvaguardare il Mezzogiorno, è quello che sta a nord di Roma. Fino ad oggi la gente dorme nella notte solo prima di Roma e dopo passa 7 ore per andare a Milano. Con il nuovo corso, invece, arriverà a Roma, e dopo, a prezzo sostanzialmente uguale, prenderà un Frecciarossa è starà molto più comodo. Non proseguirà più su un treno già usato per 12 ore che spesso è anche un porcile. A compensazione del taglio dei treni da Roma al Nord aumenterà una coppia da Roma verso Sud e viceversa”.
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L'Ad di Ferrovie a Siciliaway: "Quello che sarà tagliato sta a nord di Roma".
Il Mezzogiorno teme di essere abbandonato da Trenitalia. L’orario invernale prevederà un taglio dei treni per il Nord del Paese da Sicilia e Calabria? L’amministratore delegato di FS, Mauro Moretti, in occasione della Presentazione a Napoli del nuovo treno Frecciarossa, a Siciliaway:
Questa cosa non è vera. Addirittura tra la Sicilia e Roma ci saranno più treni, ci sarà una coppia in più di treni rispetto a prima. Quello che sarà tagliato, proprio per salvaguardare il Mezzogiorno, è quello che sta a nord di Roma. Fino ad oggi la gente dorme nella notte solo prima di Roma e dopo passa 7 ore per andare a Milano. Con il nuovo corso, invece, arriverà a Roma, e dopo, a prezzo sostanzialmente uguale, prenderà un Frecciarossa è starà molto più comodo. Non proseguirà più su un treno già usato per 12 ore che spesso è anche un porcile. A compensazione del taglio dei treni da Roma al Nord aumenterà una coppia da Roma verso Sud e viceversa”.
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
strana concomitanza di date!!!!! e di anteprime!!!!!!
''Sulle rotte del mito'', mostra fotografica sulla navigazione nello Stretto di Messina
Dall’1 all’11 dicembre 2011 a Messina, il suggestivo Sacrario di Cristo Re ospiterà Sulle rotte del mito mostra fotografica documentale sulla navigazione nello Stretto di Messina. L’evento, organizzato da [...omissis...], con il contributo di Caronte&Tourist, rappresenta l’eterogeneo insieme delle unità navali e delle infrastrutture portuali che “vive” in funzione del canale tra la Sicilia e il Continente.
Le fotografie esposte, opera di soci e collezionisti di [...omissis...], posizionate secondo un preciso percorso, guideranno il visitatore attraverso una serie di soggetti cardine così individuati: lo Stretto di Messina, la navigazione pubblica, la navigazione privata, il trasporto veloce, il crocierismo e le persone (marinai, pendolari, turisti). Una sezione della mostra sarà dedicata all’esposizione di documenti storici. Inoltre, grazie alla collaborazione dei Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Massa (MS), sarà possibile visionare in anteprima alcuni scatti relativi alla costruzione del nuovo traghetto ferroviario commissionato dalle Ferrovie dello Stato che entrerà in servizio nello Stretto di Messina entro il 2012.
[...omissis...]
per ferryboat, guarda questa foto a prima vista cosa ricorda?????? [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
________________________________________________
[...omissis...] modifiche apportate da Admin
Dall’1 all’11 dicembre 2011 a Messina, il suggestivo Sacrario di Cristo Re ospiterà Sulle rotte del mito mostra fotografica documentale sulla navigazione nello Stretto di Messina. L’evento, organizzato da [...omissis...], con il contributo di Caronte&Tourist, rappresenta l’eterogeneo insieme delle unità navali e delle infrastrutture portuali che “vive” in funzione del canale tra la Sicilia e il Continente.
Le fotografie esposte, opera di soci e collezionisti di [...omissis...], posizionate secondo un preciso percorso, guideranno il visitatore attraverso una serie di soggetti cardine così individuati: lo Stretto di Messina, la navigazione pubblica, la navigazione privata, il trasporto veloce, il crocierismo e le persone (marinai, pendolari, turisti). Una sezione della mostra sarà dedicata all’esposizione di documenti storici. Inoltre, grazie alla collaborazione dei Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Massa (MS), sarà possibile visionare in anteprima alcuni scatti relativi alla costruzione del nuovo traghetto ferroviario commissionato dalle Ferrovie dello Stato che entrerà in servizio nello Stretto di Messina entro il 2012.
[...omissis...]
per ferryboat, guarda questa foto a prima vista cosa ricorda?????? [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
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[...omissis...] modifiche apportate da Admin
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
cosa c'e' davvero dietro la sparizione dei treni notte
si dovrebbe meditare in merito!!!!!!
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e anche:
pubblichiamo la lettera del Prof. Alessandro De Angelis, Università degli Studi di Messina, Facoltà di Lettere e Filosofia – Dipartimento di Studi sulla Civiltà moderna e la Tradizione classica, Polo Didattico dell’Annunziatai Messina, a Trenitalia sulla soppressione dei treni notturni da e per la Sicilia. Eccola.
Spettabile Ingegner Vincenzo Soprano
Amministratore Delegato Trenitalia
Oggetto: Soppressione dei treni notturni da e per la Sicilia
Da qualche tempo la progressiva eliminazione dei treni a lunga percorrenza ha privato la Sicilia di un ulteriore collegamento: il treno che partiva da Messina alle 22.00 circa e giungeva a Roma Termini alle 7.00 circa del mattino successivo è stato soppresso.
Questa riduzione ha fatto sì che in sostanza, nelle ore notturne, un unico treno sia rimasto a collegare la Sicilia al resto dell’Italia: quello delle 23.50, in cui però a Messina si uniscono alcune carrozze provenienti da Siracusa (treno n. 1939 delle 20.25) con altre
provenienti da Palermo (treno n. 1936, delle 20.20), con arrivo previsto a Roma Termini alle 8.59. Ciò comporta che, se uno dei due treni arriva in ritardo, l’altro non può ovviamente partire da Messina.
Dopo questo complesso raccordo, le due parti si devono necessariamente riseparare, per essere immesse nella nave che attraversa lo Stretto. Tutto ciò implica un ritardo grave e soprattutto sistematico, del quale chi scrive è stato già vittima più volte in un breve arco di
tempo. Solo a titolo di esempio: il treno 1938 del 17/12/2010 ha accumulato, per le ragioni qui esposte, più di due ore di ritardo, giungendo a Roma Termini verso le undici del mattino seguente.
Faccio ancora notare che, in questo modo, si perdono tutte e tre le condizioni che sul sito della Vostra Compagnia avete indicato come vantaggiose per chi viaggia con i treninotte: 1) “comfort e qualità del viaggio: si viaggia comodamente nelle cabine letto o cuccetta e si
arriva riposati a destinazione”. Questo annuncio suona quasi ironico agli occhi di chi, dopo ritardi e contrattempi di ogni sorta, arriva stremato e a dir poco esausto a destinazione.
2) “risparmio di tempo e di denaro: si viaggia di notte e si risparmia un pernottamento in hotel”. Inutile aggiungere che il risparmio ha un senso solo se si tratta di un vero viaggio notturno e non di un viaggio con arrivo a metà mattinata.
3) “relax e sicurezza: nessuna coda in autostrada né stress per un lungo viaggio in auto o per i trasferimenti da e per l’aeroporto. Con il treno si arriva direttamente nel centro delle città”.
Che lo stress da ritardo sistematico sia inferiore a quello da trasferimento è tutto da dimostrare.
Faccio infine notare che anche in direzione Nord-Sud è rimasto un unico treno a collegare direttamente Roma con la Sicilia, con partenza alle 21.20 da Roma Termini e arrivo alle 6.15 a Messina centrale.
Si potrà forse obiettare da parte Vostra che la politica aziendale impone dei tagli e che, a fronte di questi, sono stati inseriti diversi treni ad alta velocità. Verissimo, eccetto il fatto, non trascurabile, che l’unico treno che possa definirsi “veloce” (al di là della definizione tecnica) che collega Roma Termini a Reggio Calabria, parte alle 17.30 e arriva alle 22.42, con un totale di poco più di 5 ore di percorrenza, ma non può in nessun modo dirsi sostitutivo dei treni notturni, perché sottrae al passeggero parte del pomeriggio e della serata.
Anche un’ulteriore eventuale replica, e cioè che per certe tratte a lunga percorrenza l’areo può comodamente sostituire il treno, si rivela quantomeno inadeguata per molti centri siciliani, tra i quali Messina stessa, che non hanno una sede areoportuale e per i quali dunque il discorso non è valido.
Qualsiasi sia la vostra replica, sicuramente inerente a ragioni di politica aziendale interna che un esterno non è comunque tenuto a conoscere, resta il fatto, oggettivo e gravissimo, che in questo modo la Sicilia viene tagliata fuori dal resto d’Italia. Non dimentichi che è stata proprio la possibilità offerta dai mezzi di collegamento a poter permettere un continuo flusso migratorio, nel passato come nel presente, di popoli e di movimenti culturali al di qua e al di là dello Stretto, che hanno consentito nei secoli un reciproco arricchimento e un proficuo scambio di risorse umane e materiali. Tagliare in modo così reciso, e poco rispettoso della salvaguardia di questa regione, la Sicilia dal resto dell’Italia, significa ritornare a un passato anacronistico in un’epoca di continue migliorìe tecnologiche, ignorando bellamente sacrifici e sforzi compiuti nei secoli per garantire l’unità anche tramite i trasporti.
In una prospettiva più concreta ed attuale, tengo a ricordare il pendolarismo di molti docenti universitari, tra questi il sottoscritto, che fanno spola tra diversi centri d’Italia e le Università siciliane, le quali nella loro secolare storia da sempre hanno giovato della collaborazione e dell’insegnamento di studiosi provenienti da altre regioni d’Italia. Privare la Sicilia di collegamenti vitali (perché in definitiva di questo, senza esagerazione, si tratta) significa, come ho già evidenziato, privare la regione di un’identità, anche culturale, che dell’incontro tra uomini e risorse esterne ha fatto uno dei suoi punti di forza.
Prof. Alessandro De Angelis, Università degli Studi di Messina, Facoltà di Lettere e Filosofia – Dipartimento di Studi sulla Civiltà moderna e la Tradizione classica, Polo Didattico dell’Annunziatai Messina
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e anche:
pubblichiamo la lettera del Prof. Alessandro De Angelis, Università degli Studi di Messina, Facoltà di Lettere e Filosofia – Dipartimento di Studi sulla Civiltà moderna e la Tradizione classica, Polo Didattico dell’Annunziatai Messina, a Trenitalia sulla soppressione dei treni notturni da e per la Sicilia. Eccola.
Spettabile Ingegner Vincenzo Soprano
Amministratore Delegato Trenitalia
Oggetto: Soppressione dei treni notturni da e per la Sicilia
Da qualche tempo la progressiva eliminazione dei treni a lunga percorrenza ha privato la Sicilia di un ulteriore collegamento: il treno che partiva da Messina alle 22.00 circa e giungeva a Roma Termini alle 7.00 circa del mattino successivo è stato soppresso.
Questa riduzione ha fatto sì che in sostanza, nelle ore notturne, un unico treno sia rimasto a collegare la Sicilia al resto dell’Italia: quello delle 23.50, in cui però a Messina si uniscono alcune carrozze provenienti da Siracusa (treno n. 1939 delle 20.25) con altre
provenienti da Palermo (treno n. 1936, delle 20.20), con arrivo previsto a Roma Termini alle 8.59. Ciò comporta che, se uno dei due treni arriva in ritardo, l’altro non può ovviamente partire da Messina.
Dopo questo complesso raccordo, le due parti si devono necessariamente riseparare, per essere immesse nella nave che attraversa lo Stretto. Tutto ciò implica un ritardo grave e soprattutto sistematico, del quale chi scrive è stato già vittima più volte in un breve arco di
tempo. Solo a titolo di esempio: il treno 1938 del 17/12/2010 ha accumulato, per le ragioni qui esposte, più di due ore di ritardo, giungendo a Roma Termini verso le undici del mattino seguente.
Faccio ancora notare che, in questo modo, si perdono tutte e tre le condizioni che sul sito della Vostra Compagnia avete indicato come vantaggiose per chi viaggia con i treninotte: 1) “comfort e qualità del viaggio: si viaggia comodamente nelle cabine letto o cuccetta e si
arriva riposati a destinazione”. Questo annuncio suona quasi ironico agli occhi di chi, dopo ritardi e contrattempi di ogni sorta, arriva stremato e a dir poco esausto a destinazione.
2) “risparmio di tempo e di denaro: si viaggia di notte e si risparmia un pernottamento in hotel”. Inutile aggiungere che il risparmio ha un senso solo se si tratta di un vero viaggio notturno e non di un viaggio con arrivo a metà mattinata.
3) “relax e sicurezza: nessuna coda in autostrada né stress per un lungo viaggio in auto o per i trasferimenti da e per l’aeroporto. Con il treno si arriva direttamente nel centro delle città”.
Che lo stress da ritardo sistematico sia inferiore a quello da trasferimento è tutto da dimostrare.
Faccio infine notare che anche in direzione Nord-Sud è rimasto un unico treno a collegare direttamente Roma con la Sicilia, con partenza alle 21.20 da Roma Termini e arrivo alle 6.15 a Messina centrale.
Si potrà forse obiettare da parte Vostra che la politica aziendale impone dei tagli e che, a fronte di questi, sono stati inseriti diversi treni ad alta velocità. Verissimo, eccetto il fatto, non trascurabile, che l’unico treno che possa definirsi “veloce” (al di là della definizione tecnica) che collega Roma Termini a Reggio Calabria, parte alle 17.30 e arriva alle 22.42, con un totale di poco più di 5 ore di percorrenza, ma non può in nessun modo dirsi sostitutivo dei treni notturni, perché sottrae al passeggero parte del pomeriggio e della serata.
Anche un’ulteriore eventuale replica, e cioè che per certe tratte a lunga percorrenza l’areo può comodamente sostituire il treno, si rivela quantomeno inadeguata per molti centri siciliani, tra i quali Messina stessa, che non hanno una sede areoportuale e per i quali dunque il discorso non è valido.
Qualsiasi sia la vostra replica, sicuramente inerente a ragioni di politica aziendale interna che un esterno non è comunque tenuto a conoscere, resta il fatto, oggettivo e gravissimo, che in questo modo la Sicilia viene tagliata fuori dal resto d’Italia. Non dimentichi che è stata proprio la possibilità offerta dai mezzi di collegamento a poter permettere un continuo flusso migratorio, nel passato come nel presente, di popoli e di movimenti culturali al di qua e al di là dello Stretto, che hanno consentito nei secoli un reciproco arricchimento e un proficuo scambio di risorse umane e materiali. Tagliare in modo così reciso, e poco rispettoso della salvaguardia di questa regione, la Sicilia dal resto dell’Italia, significa ritornare a un passato anacronistico in un’epoca di continue migliorìe tecnologiche, ignorando bellamente sacrifici e sforzi compiuti nei secoli per garantire l’unità anche tramite i trasporti.
In una prospettiva più concreta ed attuale, tengo a ricordare il pendolarismo di molti docenti universitari, tra questi il sottoscritto, che fanno spola tra diversi centri d’Italia e le Università siciliane, le quali nella loro secolare storia da sempre hanno giovato della collaborazione e dell’insegnamento di studiosi provenienti da altre regioni d’Italia. Privare la Sicilia di collegamenti vitali (perché in definitiva di questo, senza esagerazione, si tratta) significa, come ho già evidenziato, privare la regione di un’identità, anche culturale, che dell’incontro tra uomini e risorse esterne ha fatto uno dei suoi punti di forza.
Prof. Alessandro De Angelis, Università degli Studi di Messina, Facoltà di Lettere e Filosofia – Dipartimento di Studi sulla Civiltà moderna e la Tradizione classica, Polo Didattico dell’Annunziatai Messina
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
giusto qualche dato su un servizio definito superfluo!!!!
- Stefano Palmieri – 26 novembre 2011 – La notizia circolata nei giorni scorsi riguardante la soppressione dei treni notturni a lunga percorrenza che collegano ogni giorno il Nord al Sud, oltre al malcontento degli utenti Trenitalia ora può contare anche sulla rabbia dei dipendenti del settore. Lo smantellamento del servizio notturno è stato addotto con la scusa dell’antieconomicità del servizio nonostante ancora tanti viaggiatori continuino a viaggiare durante la notte senza perdere la giornata di lavoro. L’obiettivo è quello di chiudere un segmento passivo ma non fallito; attraverso i sondaggi è emerso che il treno notturno ,definito ”sociale,” è utilizzato principalmente da tutti e risulta comodo ed ancora confortevole nonostante sia stato boicottato con la scarsa manutenzione e l’inibizione delle vendite dei posti nelle carrozze letto per tutta l’estate quando si è spostata la massa per dirigersi verso le località vacanziere. Va aggiunto che la flotta delle vetture letto è stata di recente “ristrutturata” mediante risorse statali, ma dove siano finite queste risorse resta un mistero. Inoltre altri dati dimostrano che al contrario di quanto affermi Trenitalia, si è registrato un notevole amumento del circa il 12% nell’ultimo anno per letti e cuccette, senza considerare ancor l’evidente numero di biglietti venduti con “posti non garantiti” che puntualmente vengono venduti.
Si sta assistendo ad un paradosso: si continua ad investire nella ristrutturazione di treni di ultima generazione già veloci, silenziosi e super teconologici (1,5 miliardi di euro per 59 frecciarossa) e contemporaneamente ad eliminare indiscriminatamente i treni notturni, i regionali usati da lavoratori e studenti e si paventa persino la possibilità di non pagare ai dipendenti FS gli stipendi già dai primi giorni del 2012. Il mantenimento dei “vecchi” treni costerebbe allo Stato 134 mln di euro, cifra che si andrebbe ad aggiungere ai 220 milioni di euro che rappresentano il corrispettivo base, previa dismissione dei treni e del personale.
In tutto ciò, la SERVIRAL, ex WAGONS LITS, società che gestisce in Italia il servizio di vettura letto e cuccetta per Trenitalia è quasi in chiusura per cessazione dell’attività produttiva dopo quasi 140 anni in seguito ai continui tagli che l’azienda sta effettuando per i treni notte. Circa 500 lavoratori perderanno il proprio posto di lavoro e diventeranno 800 con l’indotto. Si preferisce licenziarli e non riqualificarli all’interno delle FS nonostante la procedura di aprile 2011 che riguardava il reclutamento di 1000 agenti per il personale di bordo. L’ultimo giorno di lavoro per gli operai della SERVIRAL è fissato per l’11 dicembre 2011, licenziati senza essere ricollocati pura avendo una professionalità ferroviaria di alto livello.
Le parole pronunciate ieri dal Presidente del Consiglio Mario Monti di “riforme col consenso delle parti sociali” risuonano ormai come una barzelletta, in un paese falcidiato da licenziamenti indiscriminati e grossolani. Speriamo di poterci sbagliare.
Si sta assistendo ad un paradosso: si continua ad investire nella ristrutturazione di treni di ultima generazione già veloci, silenziosi e super teconologici (1,5 miliardi di euro per 59 frecciarossa) e contemporaneamente ad eliminare indiscriminatamente i treni notturni, i regionali usati da lavoratori e studenti e si paventa persino la possibilità di non pagare ai dipendenti FS gli stipendi già dai primi giorni del 2012. Il mantenimento dei “vecchi” treni costerebbe allo Stato 134 mln di euro, cifra che si andrebbe ad aggiungere ai 220 milioni di euro che rappresentano il corrispettivo base, previa dismissione dei treni e del personale.
In tutto ciò, la SERVIRAL, ex WAGONS LITS, società che gestisce in Italia il servizio di vettura letto e cuccetta per Trenitalia è quasi in chiusura per cessazione dell’attività produttiva dopo quasi 140 anni in seguito ai continui tagli che l’azienda sta effettuando per i treni notte. Circa 500 lavoratori perderanno il proprio posto di lavoro e diventeranno 800 con l’indotto. Si preferisce licenziarli e non riqualificarli all’interno delle FS nonostante la procedura di aprile 2011 che riguardava il reclutamento di 1000 agenti per il personale di bordo. L’ultimo giorno di lavoro per gli operai della SERVIRAL è fissato per l’11 dicembre 2011, licenziati senza essere ricollocati pura avendo una professionalità ferroviaria di alto livello.
Le parole pronunciate ieri dal Presidente del Consiglio Mario Monti di “riforme col consenso delle parti sociali” risuonano ormai come una barzelletta, in un paese falcidiato da licenziamenti indiscriminati e grossolani. Speriamo di poterci sbagliare.
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
freccia del sud ha scritto:''Sulle rotte del mito'', mostra fotografica sulla navigazione nello Stretto di Messina
Dall’1 all’11 dicembre 2011 a Messina, il suggestivo Sacrario di Cristo Re ospiterà Sulle rotte del mito mostra fotografica documentale sulla navigazione nello Stretto di Messina. L’evento, organizzato da [...omissis...], con il contributo di Caronte&Tourist, rappresenta l’eterogeneo insieme delle unità navali e delle infrastrutture portuali che “vive” in funzione del canale tra la Sicilia e il Continente.
Le fotografie esposte, opera di soci e collezionisti di [...omissis...], posizionate secondo un preciso percorso, guideranno il visitatore attraverso una serie di soggetti cardine così individuati: lo Stretto di Messina, la navigazione pubblica, la navigazione privata, il trasporto veloce, il crocierismo e le persone (marinai, pendolari, turisti). Una sezione della mostra sarà dedicata all’esposizione di documenti storici. Inoltre, grazie alla collaborazione dei Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Massa (MS), sarà possibile visionare in anteprima alcuni scatti relativi alla costruzione del nuovo traghetto ferroviario commissionato dalle Ferrovie dello Stato che entrerà in servizio nello Stretto di Messina entro il 2012.
[...omissis...]
per ferryboat, guarda questa foto a prima vista cosa ricorda?????? [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Trattasi di sciacallaggio ormai noto e stranoto adottato ormai da tempo da chi è in grado di compiere esclusivamente azioni emulative e di spiccata natura tornacontista nonchè denigratoria e delegittimativa nei nostri confronti.
Gradirei, per il futuro, che dette iniziative (a noi peraltro note da tempo) non trovassero spazio in questo spazio di discussione.
Grazie
Ultima modifica di Admin il Lun Nov 28, 2011 1:59 pm - modificato 2 volte.
Re: Notizie varie d'interesse generale
ricevuto forte e chiaro!!!!!
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Da e per la Sicilia i treni viaggeranno soltanto fino a Roma Le proteste. Levata di scudi dei sindacati che puntano il dito su inefficienze e piani di ammodernamento sbagliati di Trenitalia
Luca Signorelli
Siracusa. Il 10 dicembre sarà lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo corso di Trenitalia in Sicilia. Da allora si dovrà addirittura rimpiangere il vecchio corso. Come preannunciato, l'11 dicembre entrerà in vigore il nuovo orario invernale di Trenitalia che sancirà la soppressione definitiva dei convogli passeggeri a lunga percorrenza che collegano la Sicilia al Nord. Non resterà alcun collegamento diretto e il traffico passeggeri si fermerà a Roma, mentre da Agrigento o Ragusa sarà necessario raggiungere tramite bus rispettivamente Palermo o Siracusa per salire sul treno per Milano, con cambio obbligato a Napoli o Roma.
Ma c'è di più: basta provare ad acquistare un biglietto anche regionale da Agrigento o Ragusa per scoprire che non c'è più alcuna possibilità di collegamento ferroviario tra questi e altri capoluoghi. Ed ecco spiegati i motivi di una levata di scudi generale: il segretario Fit Cisl Messina, Enzo Testa, e il responsabile mobilità della Fit, Michele Barresi, puntano l'attenzione sull'inefficienza di Fs facendo l'esempio della tratta Messina-Palermo, percorsa da un treno espresso in 4 ore 25 minuti a una velocità media di 52 km/h mentre da un treno regionale in 2 ore e 30 minuti.
Dopo l'annunciata cancellazione di Ferrovie dello Stato, il senatore Salvo Fleres prima e ora anche il segretario nazionale Codacons, Francesco Tanasi, hanno chiesto l'intervento del neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Mentre cancellano i treni, aumentano prezzi (in media 10 euro in più), tempi di percorrenza e anche gli attacchi a Trenitalia, da ogni provincia. «Appena i treni saranno confortevoli e migliori i trasporti allora la gente li utilizzerà maggiormente - afferma il segretario generale della Cgil Siracusa, Paolo Zappulla - invece il progetto legato all'ammodernamento delle ferrovie ruota comunque sull'asse Catania-Palermo tagliando fuori la Sicilia sud-orientale. Vogliamo capire se la tratta Siracusa-Catania potrà mai essere realizzata e se ci potrà essere un collegamento con Bicocca e l'aeroporto. Siracusa avrebbe dovuto costituire il punto di manutenzione dell'asse della Sicilia orientale, ma l'investimento fatto su Pantanelli non ha mai funzionato e la sensazione è che verremo tagliati fuori sia dai collegamenti a lunga percorrenza sia dalla rete ferroviaria regionale».
Il dato su quanti utilizzano i treni a lunga percorrenza - secondo il presidente del direttivo regionale dei trasporti della Cgil, Francesco Tranchida - non è costante: «Nei periodi di festa o in estate non bastano le carrozze: in genere invece si prediligono le tratte regionali con 7-8 passeggeri per carrozza».
Tanasi, infine, annuncia una probabile class action nei confronti di Fs: «Tempo fa abbiamo polemicamente consegnato i biglietti ai parlamentari nazionali per farli venire in treno in Sicilia - conclude - ma con la disattenzione dalla politica nazionale e l'incapacità dei politici siciliani non si riescono a difendere utenti già continuamente penalizzati. C'è una forte volontà di penalizzare la nostra isola, eppure nessuno si ribella...».
27/11/2011
Siracusa. Il 10 dicembre sarà lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo corso di Trenitalia in Sicilia. Da allora si dovrà addirittura rimpiangere il vecchio corso. Come preannunciato, l'11 dicembre entrerà in vigore il nuovo orario invernale di Trenitalia che sancirà la soppressione definitiva dei convogli passeggeri a lunga percorrenza che collegano la Sicilia al Nord. Non resterà alcun collegamento diretto e il traffico passeggeri si fermerà a Roma, mentre da Agrigento o Ragusa sarà necessario raggiungere tramite bus rispettivamente Palermo o Siracusa per salire sul treno per Milano, con cambio obbligato a Napoli o Roma.
Ma c'è di più: basta provare ad acquistare un biglietto anche regionale da Agrigento o Ragusa per scoprire che non c'è più alcuna possibilità di collegamento ferroviario tra questi e altri capoluoghi. Ed ecco spiegati i motivi di una levata di scudi generale: il segretario Fit Cisl Messina, Enzo Testa, e il responsabile mobilità della Fit, Michele Barresi, puntano l'attenzione sull'inefficienza di Fs facendo l'esempio della tratta Messina-Palermo, percorsa da un treno espresso in 4 ore 25 minuti a una velocità media di 52 km/h mentre da un treno regionale in 2 ore e 30 minuti.
Dopo l'annunciata cancellazione di Ferrovie dello Stato, il senatore Salvo Fleres prima e ora anche il segretario nazionale Codacons, Francesco Tanasi, hanno chiesto l'intervento del neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Mentre cancellano i treni, aumentano prezzi (in media 10 euro in più), tempi di percorrenza e anche gli attacchi a Trenitalia, da ogni provincia. «Appena i treni saranno confortevoli e migliori i trasporti allora la gente li utilizzerà maggiormente - afferma il segretario generale della Cgil Siracusa, Paolo Zappulla - invece il progetto legato all'ammodernamento delle ferrovie ruota comunque sull'asse Catania-Palermo tagliando fuori la Sicilia sud-orientale. Vogliamo capire se la tratta Siracusa-Catania potrà mai essere realizzata e se ci potrà essere un collegamento con Bicocca e l'aeroporto. Siracusa avrebbe dovuto costituire il punto di manutenzione dell'asse della Sicilia orientale, ma l'investimento fatto su Pantanelli non ha mai funzionato e la sensazione è che verremo tagliati fuori sia dai collegamenti a lunga percorrenza sia dalla rete ferroviaria regionale».
Il dato su quanti utilizzano i treni a lunga percorrenza - secondo il presidente del direttivo regionale dei trasporti della Cgil, Francesco Tranchida - non è costante: «Nei periodi di festa o in estate non bastano le carrozze: in genere invece si prediligono le tratte regionali con 7-8 passeggeri per carrozza».
Tanasi, infine, annuncia una probabile class action nei confronti di Fs: «Tempo fa abbiamo polemicamente consegnato i biglietti ai parlamentari nazionali per farli venire in treno in Sicilia - conclude - ma con la disattenzione dalla politica nazionale e l'incapacità dei politici siciliani non si riescono a difendere utenti già continuamente penalizzati. C'è una forte volontà di penalizzare la nostra isola, eppure nessuno si ribella...».
27/11/2011
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
qualcuno sa cosa faceva oggi la locomotiva Siemens ES 64 F4 / MCRE dispolok senza vagoni agganciati al seguito sulla roma-firenze storica??????????????
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
freccia del sud ha scritto:qualcuno sa cosa faceva oggi la locomotiva Siemens ES 64 F4 / MCRE dispolok senza vagoni agganciati al seguito sulla roma-firenze storica??????????????
2 ipotesi:
- viaggio a vuoto-trasferimento
- istruzione personale di macchina (abilitazione macchinisti)
Re: Notizie varie d'interesse generale
guardavo il sito di NTV con relative foto
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ( se l'immagine non appare toccate le frecce in alto )
quindi l' AGV e' un' evoluzione del progetto dell' ETR 600
tra poco dovremo creare un topic su NTV e trovare il modellino!!!!!!
cmq qualcuno riterra' pacchiana la livrea della VIRGIN per il nuovo pendolino ma ha me garba parecchio!!!! [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
e a proposito di diorami realizzati con materiale inglese [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
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quindi l' AGV e' un' evoluzione del progetto dell' ETR 600
tra poco dovremo creare un topic su NTV e trovare il modellino!!!!!!
cmq qualcuno riterra' pacchiana la livrea della VIRGIN per il nuovo pendolino ma ha me garba parecchio!!!! [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
e a proposito di diorami realizzati con materiale inglese [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Ultima modifica di freccia del sud il Gio Dic 01, 2011 10:11 pm - modificato 4 volte.
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
1 Dic 2011, 11:30 CET - Il 1 ° dicembre 2011 alle 08:35 CET, c'è stato un incidente su una pista di prova vicino a Bar-le-Duc (Francia orientale), dove un treno Alstom era in fase di sperimentazione. Questo incidente ha causato la morte di tre dipendenti Alstom. I dettagli delle circostanze precise non sono ancora noti. Alstom sta facendo tutto il possibile per determinare in che modo una simile tragedia potrebbe essere avvenuta. La società tutta esprime le sue sentite condoglianze a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedy.1
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
mi ha detto un " amico " che i passeggeri della classe standard non potranno usufruire del bar sui frecciarossi e verranno rinchiusi nei vagoni a loro assegnati tramite chiusura della porta intercomunicante
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
freccia del sud ha scritto:mi ha detto un " amico " che i passeggeri della classe standard non potranno usufruire del bar sui frecciarossi e verranno rinchiusi nei vagoni a loro assegnati tramite chiusura della porta intercomunicante
Questi i risultati derivati dal classismo di Moretti... Che skifo....
Re: Notizie varie d'interesse generale
Questa mi sa di bufala, se effettivamente fosse vero si tornerebbe ai tempi delle negriere....freccia del sud ha scritto:mi ha detto un " amico " che i passeggeri della classe standard non potranno usufruire del bar sui frecciarossi e verranno rinchiusi nei vagoni a loro assegnati tramite chiusura della porta intercomunicante
Re: Notizie varie d'interesse generale
mi sembra proprio impossibile, anche e soprattutto per ragioni di sicurezza a bordo
Re: Notizie varie d'interesse generale
Non so se avete sentito anche voi (magari cerco qualcosa in merito sul web) che lo stabilimento di Termini Imerese è stato acquisito dai cinesi per la produzione di autovetture (DR Motors).
E' possibile a questo punto che ritorneremo a vedere in linea lunghi convogli bisarca....mica male!!
"Termini Imerese: finisce l'era Fiat, in attesa dei “cinesi”"
Cessata ieri produzione della Lancia Ypsilon, nello stabilimento siciliano verranno assemblati nuovi modelli della DR Motor. E già si parla di un possibile approdo della cinese Chery, da cui sono derivate le auto del costruttore molisano.
FIAT LASCIA LA SICILIA - Su Termini Imerese si chiude un capitolo in attesa che se ne apra un altro. Ieri sera, precisamente alle ore 22:00, dalle linee di montaggio dello stabilimento siciliano è uscita l'ultima Lancia Ypsilon. Con la fine della produzione dell'utilitaria (la nuova viene assemblata in Polonia) la Fiat dopo 41 anni abbandona la Sicilia: da oggi sino a fine anno i dipendenti saranno in cassa integrazione. E, da gennaio, la “patata bollente” passerà alla DR Motor che dovrà riorganizzare lo stabilimento con l’obiettivo, nel 2016, di produrre 60.000 vetture e riassorbire circa 2.200 lavoratori.
UN PONTE PER I CINESI - Stando al piano industriale presentato da Massimo di Risio (qui a sinistra), alla guida della DR Motor, nello stabilimento di Termini Imerese dovrebbero essere prodotti due nuovi modelli, un'utilitaria e una berlina a cinque porte, e la rinfrescata suv DR5: ricordiamo che si tratta di modelli della cinese Chery che il costruttore molisano importa e personalizza. Ma, stando alle indiscrezioni riportate dall'autorevole Automotive News, la Chery potrebbe essere interessata in futuro ad utilizzare lo stabilimento di Termini Imerese per produrre proprie auto. Non è infatti un mistero che il costruttore cinese stia puntando ad allargarsi sia nei paesi in via di sviluppo che quelli più avanzati, come l'Europa, creando delle joint-venture. Oggi la Chery è presente in 67 mercati e dispone, attraverso i partner, di "fabbriche cacciavite", dove le auto vengono solo assemblate, in Russia, Ucraina, Iran, Egitto, Indonesia, Thailandia, Malesia, Uruguay, Turchia e Venezuela. Globalmente nel 2010 ha prodotto oltre 700.000 auto.
UN LENTO DECLINO - Inaugurato nell'aprile del 1970 con la produzione della Fiat 500 di allora, lo stabilimento di Termini Imerese (qui sopra) ha rappresentato per anni un approdo sicuro per tanti lavoratori siciliani. Negli anni ha conosciuto una costante crescita, fino ad arrivare all'apice della capacità produttiva con la Panda: nel 1980 contava su 3.200 dipendenti ai quali andavano aggiunti altri 1.200 dell'indotto. In seguito, con l'arrivo della Tipo nel 1993, per lo stabilimento di Termini Imerese inizia il declino, con il ricorso alla cassa integrazione. Fino ai giorni nostri, con la decisione della chiusura: secondo i vertici della Fiat produrre auto in Sicilia non sarebbe vantaggioso dato che ogni modello qui prodotto costa 1.000 euro in più rispetto ad altri stabilimenti del gruppo a causa della mancanza di infrastrutture.
Fonte "Al Volante" [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
E' possibile a questo punto che ritorneremo a vedere in linea lunghi convogli bisarca....mica male!!
"Termini Imerese: finisce l'era Fiat, in attesa dei “cinesi”"
Cessata ieri produzione della Lancia Ypsilon, nello stabilimento siciliano verranno assemblati nuovi modelli della DR Motor. E già si parla di un possibile approdo della cinese Chery, da cui sono derivate le auto del costruttore molisano.
FIAT LASCIA LA SICILIA - Su Termini Imerese si chiude un capitolo in attesa che se ne apra un altro. Ieri sera, precisamente alle ore 22:00, dalle linee di montaggio dello stabilimento siciliano è uscita l'ultima Lancia Ypsilon. Con la fine della produzione dell'utilitaria (la nuova viene assemblata in Polonia) la Fiat dopo 41 anni abbandona la Sicilia: da oggi sino a fine anno i dipendenti saranno in cassa integrazione. E, da gennaio, la “patata bollente” passerà alla DR Motor che dovrà riorganizzare lo stabilimento con l’obiettivo, nel 2016, di produrre 60.000 vetture e riassorbire circa 2.200 lavoratori.
UN PONTE PER I CINESI - Stando al piano industriale presentato da Massimo di Risio (qui a sinistra), alla guida della DR Motor, nello stabilimento di Termini Imerese dovrebbero essere prodotti due nuovi modelli, un'utilitaria e una berlina a cinque porte, e la rinfrescata suv DR5: ricordiamo che si tratta di modelli della cinese Chery che il costruttore molisano importa e personalizza. Ma, stando alle indiscrezioni riportate dall'autorevole Automotive News, la Chery potrebbe essere interessata in futuro ad utilizzare lo stabilimento di Termini Imerese per produrre proprie auto. Non è infatti un mistero che il costruttore cinese stia puntando ad allargarsi sia nei paesi in via di sviluppo che quelli più avanzati, come l'Europa, creando delle joint-venture. Oggi la Chery è presente in 67 mercati e dispone, attraverso i partner, di "fabbriche cacciavite", dove le auto vengono solo assemblate, in Russia, Ucraina, Iran, Egitto, Indonesia, Thailandia, Malesia, Uruguay, Turchia e Venezuela. Globalmente nel 2010 ha prodotto oltre 700.000 auto.
UN LENTO DECLINO - Inaugurato nell'aprile del 1970 con la produzione della Fiat 500 di allora, lo stabilimento di Termini Imerese (qui sopra) ha rappresentato per anni un approdo sicuro per tanti lavoratori siciliani. Negli anni ha conosciuto una costante crescita, fino ad arrivare all'apice della capacità produttiva con la Panda: nel 1980 contava su 3.200 dipendenti ai quali andavano aggiunti altri 1.200 dell'indotto. In seguito, con l'arrivo della Tipo nel 1993, per lo stabilimento di Termini Imerese inizia il declino, con il ricorso alla cassa integrazione. Fino ai giorni nostri, con la decisione della chiusura: secondo i vertici della Fiat produrre auto in Sicilia non sarebbe vantaggioso dato che ogni modello qui prodotto costa 1.000 euro in più rispetto ad altri stabilimenti del gruppo a causa della mancanza di infrastrutture.
Fonte "Al Volante" [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Doppia simmetrica- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 08.06.09
Re: Notizie varie d'interesse generale
Ormai possiamo solo sperare sui rossi....la dominazione di nuovo millennio!!!tanto li abbiamo avuti tutti...fenici, cartaginesi, romani, greci, normanni, angioini, arabi, svevi, aragonesi, savoiardi, borboni, italiani e altri ancora che non ricordo e adesso i cinesi.....
ave a te o mia Cina!!!!!
Che tristezza....tu pensi caro Salvo ai carri bisarca......con le navi se le portano..hanno il porto commerciale a 500 metri
ave a te o mia Cina!!!!!
Che tristezza....tu pensi caro Salvo ai carri bisarca......con le navi se le portano..hanno il porto commerciale a 500 metri
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
Del resto i treni di auto sono cessati moltissimo tempo prima che Termini chiudesse.
tobruk- Data d'iscrizione : 06.09.09
fonte trenitaGlia
Infine ci sara' il servizio standard, con una fascia di prezzo tra 86 e 49 euro e un prezzo medio di 70 euro. Il livello Standard offre 272 comode poltrone in tessuto larghe 55,5 centimetri con una distanza dalla seduta successiva di 106 centimetri. Ogni poltrona ha lo schienale reclinabile fino a 112 gradi, comodo per leggere o riposare.
Durante il viaggio i monitor diffondono informazioni e news in costante aggiornamento e la connessione wi-fi permette di navigare in internet con il proprio pc. Un carrellino bar consente di poter acquistare snack e bevande calde o fredde. La carrozza ristorante sara' riservata solo per i viaggiatori in premium e business. Per gli executive il pranzo verra' servito al posto, mentre per i viaggiatori in standard e' previsto il passaggio nelle carrozze di un carello con prodotti a pagamento.
Durante il viaggio i monitor diffondono informazioni e news in costante aggiornamento e la connessione wi-fi permette di navigare in internet con il proprio pc. Un carrellino bar consente di poter acquistare snack e bevande calde o fredde. La carrozza ristorante sara' riservata solo per i viaggiatori in premium e business. Per gli executive il pranzo verra' servito al posto, mentre per i viaggiatori in standard e' previsto il passaggio nelle carrozze di un carello con prodotti a pagamento.
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
Roma-Fiumicino: arriva il nuovo Leonardo Express e' un minuetto a cinque casse!!!!!!!!!!!!
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
freccia del sud ha scritto:Roma-Fiumicino: arriva il nuovo Leonardo Express e' un minuetto a cinque casse!!!!!!!!!!!!
No, sono 2 minuetti tradizionali (con nuova livrea dedicata) che viaggeranno accoppiati.
Visti oggi
Re: Notizie varie d'interesse generale
Da tempostretto.it:
Trasporti ferroviari in Calabria, durissima interrogazione dell'on. Nucara: "ledono la costituzione"
Il segretario del Pri, onorevole Francesco Nucara, ha presentato il 30 novembre 2011, una interrogazione a risposta orale al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti sulla situazione in cui verte il trasporto ferroviario in Calabria.
“Premesso che – si legge nella interrogazione di Nucara – l’art 16 della Costituzione della Repubblica Italiana recita “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità e di sicurezza…”. A tale proposito è da notare che il piano commerciale proposto da Trenitalia lede il diritto costituzionale richiamato, limitando la possibilità al cittadino calabrese di potersi spostare nel resto del Paese se non alle condizioni poste dalla Concessionaria Trenitalia. Condizioni che sono rese ancor più drammatiche solo se si prende in considerazione che lo stesso piano è stato adottato dalla Compagnia Alitalia, unica che collega la città di Reggio Calabria al resto dell’Italia, tagliando, sempre in ossequio ad un piano commerciale, diversi voli. Peraltro, la Compagnia aerea sui voli mantenuti in esercizio applica tariffe talmente elevate che condannano la maggior parte della popolazione calabrese, dotata di un reddito attualmente tra i più bassi, a non potere esercitare quel diritto ‘di circolare liberamente’ sancito dalla Costituzione.
Ma ciò che rende estremamente penalizzante la decisione di Trenitalia è la considerazione che qualora il cittadino decidesse di utilizzare un mezzo proprio per raggiungere il resto del Paese, la viabilità autostradale non garantisce i tempi di percorrenza preventivamente stimabili a causa delle disastrate condizioni in cui versa la Salerno/Reggio Calabria.
La Città Metropolitana di Reggio Calabria, di recente istituzione, in sostanza, non potendo usufruire dei trasporti necessari per essere trasformata in un’area produttiva e di auspicabili insediamenti economici, è condannata a rimanere un ghetto isolato dal resto del Paese e questo non per decisione politica ma per decisione di Aziende che dovrebbero invece adeguare i propri piani aziendali alle scelte che il Parlamento adotta nell’interesse dell’intero sistema Italia.
In sostanza il piano commerciale di Trenitalia SpA relativo al biennio 2011/2012, in vigore dal prossimo 11 dicembre, penalizza la viabilità su rotaia dell’intera Regione Calabria, con conseguenti ripercussioni in Sicilia, con una previsione di riduzione dei convogli notturni del 70% e la diretta ripercussione sull’occupazione. Ancor più grave è la decisione che i tagli riguardino maggiormente i convogli a lunga percorrenza con la conseguente penalizzazione della mobilità verso la Capitale e verso le altre città del Nord Italia. La politica commerciale di Trenitalia SpA, eliminando le linee che secondo la Società aumentano le perdite e privilegiando i collegamenti con i treni veloci Frecciarossa e Frecciargento, risponde ad una logica privatistica che contrasta anche con la volontà del Governo di rilanciare l’economia meridionale e aumenta il divario, sociale ed economico, tra le popolazione del Sud e il resto della Penisola.
Contestualmente l’amministratore delegato delle Ferrovie, ing. Mauro Moretti pensa a quattro diverse classi di utenza per i treni Frecciarossa, mentre ritiene non necessario intervenire sulla pulizia delle toilettes dei treni che vanno verso l’altra italia (quella con la i minuscola).
L’ing. Moretti, che ha esperienze sindacali di primordine, dovrebbe avere maggiore sensibilità sociale come maggiore sensibilità sociale dovrebbero avere i sindacalisti Angeletti, Bonanni, Epifani che il percorso ferroviario Roma-Reggio Calabria l’hanno praticato di recente insieme all’ex ministro Tremonti e ne hanno potuto apprezzare la velocità da lumaca e gli odori da discarica incontrollata.
In proposito si chiede di sapere se risponde al vero che il cittadino Oscar Ielacqua di Reggio Calabria, nel tratto ferroviario Roma-Villa S. Giovanni, ha trovato le toilettes inagibili tanto da richiedere al capotreno di sostare qualche minuto in più alla stazione di Paola, allo scopo di usufruire di una toilette praticabile.
Pertanto,
TUTTO CIO’ PREMESSO SI CHIEDE DI SAPERE:
• per quali ragioni il Governo, avendo drasticamente ridimensionato le risorse destinate al trasporto ferroviario, non abbia raccomandato a Trenitalia il mantenimento dei collegamenti con il Mezzogiorno;
• per quali motivi Trenitalia, che opera per concessione, agisce come una qualunque società privata, pur mantenendo in sostanza un monopolio che dovrebbe garantire i collegamenti utili allo sviluppo economico, sociale e civile delle aree depresse del paese, la cui morfologia territoriale ne condiziona soluzioni alternative;
• perché i convogli impiegati su tratte regionali sono allestiti con vetture dismesse dalle tratte settentrionali, la cui inefficienza, per mancanza di manutenzione, causa disagi ai cittadini, incidendo negativamente sulla già debole economia calabrese;
• cosa intende fare il Governo per riequilibrare la sfavorevole situazione determinatasi con la decisione di Trenitalia SpA e quali provvedimenti immediati intende adottare per favorire lo sviluppo economico della Regione per la riuscita del quale l’efficienza della rete ferroviaria diventa il problema prioritario;
• visto che le carrozze ferroviarie che fanno rotta verso il sud sono oltremodo obsolete, come intende il governo rassicurare i passeggeri che quelle carrozze sono state bonificate dall’amianto e/o da altri prodotti inquinanti e nocivi per la salute”.
Trasporti ferroviari in Calabria, durissima interrogazione dell'on. Nucara: "ledono la costituzione"
Il segretario del Pri, onorevole Francesco Nucara, ha presentato il 30 novembre 2011, una interrogazione a risposta orale al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti sulla situazione in cui verte il trasporto ferroviario in Calabria.
“Premesso che – si legge nella interrogazione di Nucara – l’art 16 della Costituzione della Repubblica Italiana recita “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità e di sicurezza…”. A tale proposito è da notare che il piano commerciale proposto da Trenitalia lede il diritto costituzionale richiamato, limitando la possibilità al cittadino calabrese di potersi spostare nel resto del Paese se non alle condizioni poste dalla Concessionaria Trenitalia. Condizioni che sono rese ancor più drammatiche solo se si prende in considerazione che lo stesso piano è stato adottato dalla Compagnia Alitalia, unica che collega la città di Reggio Calabria al resto dell’Italia, tagliando, sempre in ossequio ad un piano commerciale, diversi voli. Peraltro, la Compagnia aerea sui voli mantenuti in esercizio applica tariffe talmente elevate che condannano la maggior parte della popolazione calabrese, dotata di un reddito attualmente tra i più bassi, a non potere esercitare quel diritto ‘di circolare liberamente’ sancito dalla Costituzione.
Ma ciò che rende estremamente penalizzante la decisione di Trenitalia è la considerazione che qualora il cittadino decidesse di utilizzare un mezzo proprio per raggiungere il resto del Paese, la viabilità autostradale non garantisce i tempi di percorrenza preventivamente stimabili a causa delle disastrate condizioni in cui versa la Salerno/Reggio Calabria.
La Città Metropolitana di Reggio Calabria, di recente istituzione, in sostanza, non potendo usufruire dei trasporti necessari per essere trasformata in un’area produttiva e di auspicabili insediamenti economici, è condannata a rimanere un ghetto isolato dal resto del Paese e questo non per decisione politica ma per decisione di Aziende che dovrebbero invece adeguare i propri piani aziendali alle scelte che il Parlamento adotta nell’interesse dell’intero sistema Italia.
In sostanza il piano commerciale di Trenitalia SpA relativo al biennio 2011/2012, in vigore dal prossimo 11 dicembre, penalizza la viabilità su rotaia dell’intera Regione Calabria, con conseguenti ripercussioni in Sicilia, con una previsione di riduzione dei convogli notturni del 70% e la diretta ripercussione sull’occupazione. Ancor più grave è la decisione che i tagli riguardino maggiormente i convogli a lunga percorrenza con la conseguente penalizzazione della mobilità verso la Capitale e verso le altre città del Nord Italia. La politica commerciale di Trenitalia SpA, eliminando le linee che secondo la Società aumentano le perdite e privilegiando i collegamenti con i treni veloci Frecciarossa e Frecciargento, risponde ad una logica privatistica che contrasta anche con la volontà del Governo di rilanciare l’economia meridionale e aumenta il divario, sociale ed economico, tra le popolazione del Sud e il resto della Penisola.
Contestualmente l’amministratore delegato delle Ferrovie, ing. Mauro Moretti pensa a quattro diverse classi di utenza per i treni Frecciarossa, mentre ritiene non necessario intervenire sulla pulizia delle toilettes dei treni che vanno verso l’altra italia (quella con la i minuscola).
L’ing. Moretti, che ha esperienze sindacali di primordine, dovrebbe avere maggiore sensibilità sociale come maggiore sensibilità sociale dovrebbero avere i sindacalisti Angeletti, Bonanni, Epifani che il percorso ferroviario Roma-Reggio Calabria l’hanno praticato di recente insieme all’ex ministro Tremonti e ne hanno potuto apprezzare la velocità da lumaca e gli odori da discarica incontrollata.
In proposito si chiede di sapere se risponde al vero che il cittadino Oscar Ielacqua di Reggio Calabria, nel tratto ferroviario Roma-Villa S. Giovanni, ha trovato le toilettes inagibili tanto da richiedere al capotreno di sostare qualche minuto in più alla stazione di Paola, allo scopo di usufruire di una toilette praticabile.
Pertanto,
TUTTO CIO’ PREMESSO SI CHIEDE DI SAPERE:
• per quali ragioni il Governo, avendo drasticamente ridimensionato le risorse destinate al trasporto ferroviario, non abbia raccomandato a Trenitalia il mantenimento dei collegamenti con il Mezzogiorno;
• per quali motivi Trenitalia, che opera per concessione, agisce come una qualunque società privata, pur mantenendo in sostanza un monopolio che dovrebbe garantire i collegamenti utili allo sviluppo economico, sociale e civile delle aree depresse del paese, la cui morfologia territoriale ne condiziona soluzioni alternative;
• perché i convogli impiegati su tratte regionali sono allestiti con vetture dismesse dalle tratte settentrionali, la cui inefficienza, per mancanza di manutenzione, causa disagi ai cittadini, incidendo negativamente sulla già debole economia calabrese;
• cosa intende fare il Governo per riequilibrare la sfavorevole situazione determinatasi con la decisione di Trenitalia SpA e quali provvedimenti immediati intende adottare per favorire lo sviluppo economico della Regione per la riuscita del quale l’efficienza della rete ferroviaria diventa il problema prioritario;
• visto che le carrozze ferroviarie che fanno rotta verso il sud sono oltremodo obsolete, come intende il governo rassicurare i passeggeri che quelle carrozze sono state bonificate dall’amianto e/o da altri prodotti inquinanti e nocivi per la salute”.
rocco- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 07.08.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
Ho postato la notizia immediatamente in un altro forum dove non fanno altro che prendermi in giro perchè parlo di "incostituzionalità" delle scelte di Trenitalia.
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
Trenitalia non opera per concessione; è una SpA a totale partecipazione statale che si comporta come un qualunque soggetto privato.
Certo, poi si può discutere sul fatto che sia finanziata dallo stato ma non si preoccupi granchè della sua funzione sociale. Ma su questo si è detto e scritto molto.
Certo, poi si può discutere sul fatto che sia finanziata dallo stato ma non si preoccupi granchè della sua funzione sociale. Ma su questo si è detto e scritto molto.
tobruk- Data d'iscrizione : 06.09.09
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