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Messaggio  Gualtiero Sab Feb 07, 2015 8:37 pm

Ferryboat ha scritto:Oggi pomeriggio c'è stata assemblea presso il salone dei mosaici a proposito di continuità territoriale...ovviamente tutti sul carro dei vincitori (anche "personaggi" inutili) ahaha

Caso mai sul carro dei perdenti....

Un paio di considerazioni personali sulla questione dello "stretto".
Purtroppo non mi sento di prendere posizione nei confronti delle preoccupazioni e dei timori che sono sorti in questi giorni. E' giusto che, pur se in ritardo, ci sia una sorta di coscienza sociale o di risveglio sociale ma sempre con la confusione e l'ignoranza che accomuna queste iniziative. Vediamo uniti "carnefici e vittime" in una torre di babele che colloca lo "stretto" in uno scenario parossistico, in un vergognoso teatrino del malaffare. Un lembo di mare strappato continuamente alla sua naturale collocazione e predisposizione. Oggetto destrutturato e frammentato in piccole, microscopiche, miope trame di palazzo.
Geograficamente è il cuore dell’EuropAfricAsia. Politicamente è in Italia, tra Calabria e Sicilia, tra le Province di Reggio Calabria e di Messina.
Partiamo da un presupposto che sta alla base: si è parlato e si parla tanto di "continuità territoriale" garantita dalla Costituzione. Forse, e sono sicuro, molti non avranno nemmeno letto l'articolo in questione, il 16, che recita:

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dai territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.


In queste affilate e sferzanti brevi parole non riesco proprio a leggere di "continuità territoriale". Mi pare più una libera interpretazione come si dava qualche secolo fa a testi sacri divenendo poi causa di lotte purulenti che davano vita a credi religiosi.
Ma ci provo; e leggo “continuità territoriale” e mi pongo subito e senza compromessi alcune domande.
In che modo lo Stato dovrebbe garantirla Question E’ scritto, per caso, nella Costituzione che si tratta solo di un paio di treni su delle obsolete navi? E’ scritto solo da privati? E’ scritto solo da aerei, pullman, navicelle spaziali, gnomi e folletti? E’ scritto solo da collegamenti mobili? E’ se fosse un collegamento stabile, la logica traduzione di libertà di movimento nonché la naturale conseguenza del termine “stabilità”?

Continuità stabile di un territorio? Sembrerà più un gioco filosofico ma a me piace vederla così.

In alcuni studi pubblicati sul sito della Camera, ad esempio, il vecchio concetto di “continuità territoriale” non è altro che un dovere dello Stato in contesti geografici insufficienti a rispondere a quanto garantito nell’art. 16. Un dovere che lo Stato stesso può decidere i modi e i termini andando a finanziare, anche a difetto (quindi perdendoci) quei “vettori” (non solo treni, navi, alieni, profeti e divinità occulte) che si ritiene siano i più idonei possibili. Beh, per la serie, accontentiamoci di quello che passa il convento (da proverbio).
Successivamente una serie di leggi e di riforme hanno perfezionato o demolito (in base al proprio colore politico) quelle brevissime parole.

A questo punto mi gioco la carta "Ponte". Come si può invidiare l'Alta Velocità, parlare di un’Italia a due velocità e allo stesso tempo non pretendere pari trattamento per il meridione? Quale traffico merci su ferro potrebbe essere intercettato dai porti siciliani, in un contesto di interoperabilità e sinergia "mare/container/treno" per poi trasportarlo nei mercati europei se poi ci si ferma davanti ad un collo di bottiglia? A che serve costruire e raddoppiare (visto l'ultimo progetto di miglioramento ferroviario tra Palermo - Catania e Messina) se poi si è, davvero, ostacolati da 3km di mare??
Immaginare di viaggiare tra Palermo e Catania in meno di due ore per poi impiegare due ore per fare 3km! Paradossale!
Cioè mi state dicendo che la “continuità territoriale” passa da 5 treni a lunga percorrenza??
Eppure mentre i no pontisti accaniti che andavano dietro alle fiaccolate, protestavo davanti a rivoltanti trivelle, assoldavano i più grandi studiosi del mondo per redigere l'ultima relazione del secolo sul pericolo della scomparsa delle cozze, sui poveri uccelli ciechi che andavano a sbattere sulle torri, si preoccupavano del "ritorno" della mafia su investimenti così pericolosi (ma la mafia era sparita ?), facevano i parsimoniosi sul non spendere tutti quei soldi (ed era un progetto in coofinziamento Stato/Privati), guarda caso proprio nel loro stesso territorio sofferente di importanti investimenti e carente di infrastrutture , nel frattempo al nord si costruivano alte velocità e stazioni stratosferiche a fior di miliardi..di euro!!! (incasinando il debito pubblico per il resto della nostra miserabile vita), valichi, varianti etc,
dai noi smantellavano scali merci, le stazioni diventavano fermate, chiudevano le biglietterie, tagliavano servizi di ogni tipo, eliminavo treni su treni e ferrovie su ferrovie e nessuno mai ha smosso un dito (forse qualche povero disgraziato esperto). Immagino poi quanti tra questi manifestanti capitanati dal politichetto di turno (immaginandosi già sul carro dei vincitori) usano il treno per spostarsi!!
Mi piacerebbe chiedere a tutti questi baldi eroi, ma che significa “continuità territoriale”?

Se ci fosse davvero una coscienza sociale onesta, veramente attaccata al bene della sua terra, volenterosa di combattere e di chiedere pari condizioni infrastrutturali, veramente rispettosa e garante dell'art 16 della Costituzione (sempre se è questa l'interpretazione), non sindacalizzata né politicizzata dal primo lestofante di turno, spogliata da quella cultura del “NO a tutto!!Voglio che le cose restino come sono”, potrebbe sbandierare questa presunta "continuità territoriale" (a convenienza delle volpi e del nostalgico cacacazzo) e traghettarla verso un progetto di collegamento stabile e duraturo (continuità stabile del territorio), che sancisse la fine di una lenta e sanguinosa battaglia dove, ogni giorno a ciclo ridondante, a perdere e morire sono sempre gli stessi. Smettiamola di pregare per la resurrezione dei morti.

Ah dimenticavo. Comunque i tagli ai servizi universali sono stati devastanti in tutta Italia. E vi dirò di più, anche nella virtuosissima Germania è stato deciso l’olocausto dei treni a lunga percorrenza.
Buona battaglia e buone petizioni....


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