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Re: Notizie varie d'interesse generale
Moretti con l'orario invernale ha un "bel" progettino!!!
E' stancante vivere sempre con l'ansia....
E' stancante vivere sempre con l'ansia....
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
beh visto che sai pre-annunciami qualcosa anche in mess privato.....
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
Roma, 7 settembre 2011
Trenitalia Cargo ha avviato, in partnership con Europorte France, un servizio di trasporto merci che effettua direttamente, e con macchinisti italiani, sul percorso francese Amberieu - Modane, lungo circa 200 km.
Il servizio prevede la circolazione di 5 coppie di treni settimanali, per un volume complessivo di 450.000 tonnellate l’anno, l’equivalente, su strada, di circa 30.000 camion. Il traffico interessato è quello dei cereali in partenza da vari scali francesi e diretti agli stabilimenti italiani delle più grandi industrie del comparto agro-alimentare. Entro fine anno è prevista l’implementazione con ulteriori nuovi servizi intermodali.
L’avvio di questa nuova attività consolida la presenza di Trenitalia Cargo nel mercato francese, ampliando di fatto il portafoglio di clienti transalpini già acquisito negli ultimi anni dalla società di trasporto del Gruppo FS.
Per la prima volta, inoltre, una grande impresa ferroviaria estera opera direttamente sulle linee ferroviarie francesi con propri macchinisti. Al contrario di quanto accade di solito, Trenitalia Cargo ha evitato il ricorso a ex-dipendenti in pensione dell’impresa francese SNCF, preferendo invece valorizzare la professionalità e le competenze del proprio personale.
quindi questa e' la risposta del gruppo fs alle recenti dichiarazioni di moretti in cui veniva spiegato che l'intero comparto merci in italia e' in passivo e non e' conveniente alcun investimento.....
Trenitalia Cargo ha avviato, in partnership con Europorte France, un servizio di trasporto merci che effettua direttamente, e con macchinisti italiani, sul percorso francese Amberieu - Modane, lungo circa 200 km.
Il servizio prevede la circolazione di 5 coppie di treni settimanali, per un volume complessivo di 450.000 tonnellate l’anno, l’equivalente, su strada, di circa 30.000 camion. Il traffico interessato è quello dei cereali in partenza da vari scali francesi e diretti agli stabilimenti italiani delle più grandi industrie del comparto agro-alimentare. Entro fine anno è prevista l’implementazione con ulteriori nuovi servizi intermodali.
L’avvio di questa nuova attività consolida la presenza di Trenitalia Cargo nel mercato francese, ampliando di fatto il portafoglio di clienti transalpini già acquisito negli ultimi anni dalla società di trasporto del Gruppo FS.
Per la prima volta, inoltre, una grande impresa ferroviaria estera opera direttamente sulle linee ferroviarie francesi con propri macchinisti. Al contrario di quanto accade di solito, Trenitalia Cargo ha evitato il ricorso a ex-dipendenti in pensione dell’impresa francese SNCF, preferendo invece valorizzare la professionalità e le competenze del proprio personale.
quindi questa e' la risposta del gruppo fs alle recenti dichiarazioni di moretti in cui veniva spiegato che l'intero comparto merci in italia e' in passivo e non e' conveniente alcun investimento.....
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
trasporto merci nuovi servizi per tx e trenitalia cargo
10 settembre 2011
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Roma - In collaborazione con Europort France ma con propri macchinisti, Trenitalia Cargo ha avviato un servizio di trasporto merci fra Amberdieu, nei pressi di Lione e Modane, al confine con l’Italia. Sulla linea di circa 200 chilometri viaggeranno cinque coppie di treni la settimana, per un volume di 450 mila tonnellate l’anno costituite in gran parte da cereali diretti alle industrie agro-alimentari italiane.
Un’altra società cargo del gruppo Fs, Tx Logistik, in collaborazione con l’azienda olandese di logistica Har Vaessen del gruppo Jan de Rijk, ha avviato un nuovo treno merci fra Venlo, Olanda, e Melzo, in provincia di Milano con frequenza di cinque corse la settimana in entrambe le direzioni.
Oltre a prodotti deperibili (fiori, frutta e verdura) il convoglio trasporterà anche prodotti commerciali. Ogni treno sarà composto da 32 container e sarà trainato sull’intera tratta da locomotive interoperabili di Tx Logistik.
Il nuovo prodotto, presentato con il nome di Intermodal Shift, consente di evitare i costi del pedaggio in Germania e Austria, le limitazioni imposte dalle autorità svizzere per il transito dei mezzi pesanti e anche i costi per il pedaggio autostradale in Italia.
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Roma - In collaborazione con Europort France ma con propri macchinisti, Trenitalia Cargo ha avviato un servizio di trasporto merci fra Amberdieu, nei pressi di Lione e Modane, al confine con l’Italia. Sulla linea di circa 200 chilometri viaggeranno cinque coppie di treni la settimana, per un volume di 450 mila tonnellate l’anno costituite in gran parte da cereali diretti alle industrie agro-alimentari italiane.
Un’altra società cargo del gruppo Fs, Tx Logistik, in collaborazione con l’azienda olandese di logistica Har Vaessen del gruppo Jan de Rijk, ha avviato un nuovo treno merci fra Venlo, Olanda, e Melzo, in provincia di Milano con frequenza di cinque corse la settimana in entrambe le direzioni.
Oltre a prodotti deperibili (fiori, frutta e verdura) il convoglio trasporterà anche prodotti commerciali. Ogni treno sarà composto da 32 container e sarà trainato sull’intera tratta da locomotive interoperabili di Tx Logistik.
Il nuovo prodotto, presentato con il nome di Intermodal Shift, consente di evitare i costi del pedaggio in Germania e Austria, le limitazioni imposte dalle autorità svizzere per il transito dei mezzi pesanti e anche i costi per il pedaggio autostradale in Italia.
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
E' da qualche giorno che l'exp Palermo-Torino, viene dirottato (senza fermate) lungo la Roma-Firenze-Bologna, lasciando in questo modo ogni collegamento tra Sicilia e alto Tirreno. Qualcuno ne sa qualcosa in più
INCREDIBILE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
FERROVIE: 111 MLN PER CONTRATTO DI SERVIZIO CON TRENITALIA
(AGI) - Palermo, 14 set. - Il trasporto ferroviario in Sicilia si prepara a compiere un notevole salto di qualita’. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, la giunta regionale ha infatti autorizzato la sottoscrizione del contratto di servizio con Trenitalia per il potenziamento dei servizi sulle tratte dell’isola, per i quali sono disponibili oltre 111 milioni di euro. Tra l’altro, senza questo adempimento, si sarebbe rischiato di vedere dirottati altrove i fondi Fas. E, sempre in tema di trasporto ferroviario, da palazzo d’Orleans e’ arrivato il via libera all’utilizzo di risorse, per un importo complessivo di 48 milioni di euro, da destinare all’acquisto di nuovi vagoni. I dettagli dei due provvedimenti saranno illustrati domani alla stampa dall’assessore Russo. L’appuntamento e’ per le 11 a Palermo, nei locali dell’assessorato.
(AGI) - Palermo, 14 set. - Il trasporto ferroviario in Sicilia si prepara a compiere un notevole salto di qualita’. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, la giunta regionale ha infatti autorizzato la sottoscrizione del contratto di servizio con Trenitalia per il potenziamento dei servizi sulle tratte dell’isola, per i quali sono disponibili oltre 111 milioni di euro. Tra l’altro, senza questo adempimento, si sarebbe rischiato di vedere dirottati altrove i fondi Fas. E, sempre in tema di trasporto ferroviario, da palazzo d’Orleans e’ arrivato il via libera all’utilizzo di risorse, per un importo complessivo di 48 milioni di euro, da destinare all’acquisto di nuovi vagoni. I dettagli dei due provvedimenti saranno illustrati domani alla stampa dall’assessore Russo. L’appuntamento e’ per le 11 a Palermo, nei locali dell’assessorato.
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
Spetta spetta, ciò significa...????
Doppia simmetrica- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 08.06.09
Re: Notizie varie d'interesse generale
Per rendere chiaro e trasparente il rapporto tra le Regioni e Trenitalia, le parti hanno provveduto a sottoscrivere un apposito contratto, in analogia con quanto previsto nel caso di altre forniture di servizi: esso è chiamato per l'appunto Contratto di servizio. Va detto che si tratta comunque di un affidamento diretto.
In estrema sintesi, Trenitalia "vende" ai propri clienti istituzionali, cioè alle Regioni, un programma di esercizio, cioè un insieme di corse, che si svolgono su determinate relazioni (le relazioni oggetto dell'affidamento), ciascuna caratterizzata da una certa periodicità, cioè dall'effettuarsi per un certo numero di giorni all'anno. Dal momento che ogni corsa è lunga x kilometri e si effettua per y giorni nell'anno, si può sinteticamente dire che ogni corsa "vale" xy trenikm.
In quest'ottica, Trenitalia vende un quantitativo totale di trenikm annui, dato dalla somma dei trenikm di tutte le corse contenute nel programma di esercizio.
Un contratto che voglia essere più preciso (e severo) entra più nel dettaglio di questi trenikm, dicendo che non devono soltanto essere genericamente effettuati, ma che devono rispettare anche un certo insieme di parametri, primo fra tutti il numero di posti offerti da ciascuna corsa. Altri parametri possono essere vincolati a livello non della singola corsa, ma di un insieme di corse, tipicamente quelle su una certa direttrice. In altre parole la Regione non compra solo un treno che viaggia per un certo numero di km all'anno, ma compra un treno che offre un certo numero di posti, e che, insieme agli altri treni, rispetta determinati standard di puntualità, pulizia, efficienza dei veicoli. Tutto questo viene disciplinato mediante un meccanismo di obblighi e penali.
Maggiori info tratte da qua (e se state più attenti avevo già reso disponibile questo documento):
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In estrema sintesi, Trenitalia "vende" ai propri clienti istituzionali, cioè alle Regioni, un programma di esercizio, cioè un insieme di corse, che si svolgono su determinate relazioni (le relazioni oggetto dell'affidamento), ciascuna caratterizzata da una certa periodicità, cioè dall'effettuarsi per un certo numero di giorni all'anno. Dal momento che ogni corsa è lunga x kilometri e si effettua per y giorni nell'anno, si può sinteticamente dire che ogni corsa "vale" xy trenikm.
In quest'ottica, Trenitalia vende un quantitativo totale di trenikm annui, dato dalla somma dei trenikm di tutte le corse contenute nel programma di esercizio.
Un contratto che voglia essere più preciso (e severo) entra più nel dettaglio di questi trenikm, dicendo che non devono soltanto essere genericamente effettuati, ma che devono rispettare anche un certo insieme di parametri, primo fra tutti il numero di posti offerti da ciascuna corsa. Altri parametri possono essere vincolati a livello non della singola corsa, ma di un insieme di corse, tipicamente quelle su una certa direttrice. In altre parole la Regione non compra solo un treno che viaggia per un certo numero di km all'anno, ma compra un treno che offre un certo numero di posti, e che, insieme agli altri treni, rispetta determinati standard di puntualità, pulizia, efficienza dei veicoli. Tutto questo viene disciplinato mediante un meccanismo di obblighi e penali.
Maggiori info tratte da qua (e se state più attenti avevo già reso disponibile questo documento):
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
Finalmente una buona notizia ....Gualtiero ha scritto:FERROVIE: 111 MLN PER CONTRATTO DI SERVIZIO CON TRENITALIA
(AGI) - Palermo, 14 set. - Il trasporto ferroviario in Sicilia si prepara a compiere un notevole salto di qualita’. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, la giunta regionale ha infatti autorizzato la sottoscrizione del contratto di servizio con Trenitalia per il potenziamento dei servizi sulle tratte dell’isola, per i quali sono disponibili oltre 111 milioni di euro. Tra l’altro, senza questo adempimento, si sarebbe rischiato di vedere dirottati altrove i fondi Fas. E, sempre in tema di trasporto ferroviario, da palazzo d’Orleans e’ arrivato il via libera all’utilizzo di risorse, per un importo complessivo di 48 milioni di euro, da destinare all’acquisto di nuovi vagoni. I dettagli dei due provvedimenti saranno illustrati domani alla stampa dall’assessore Russo. L’appuntamento e’ per le 11 a Palermo, nei locali dell’assessorato.
.....seguita dall'immediata presa di posizione del Comitato Pendolari Siciliani che elenca i dieci punti su cui si dovrebbe basare quello che viene definito un "contratto di servizio a misura di pendolare".
1. Eventuali incentivi economici (e corrispondenti sanzioni) siano riconosciuti al gestore del servizio in funzione di:
a. una effettiva riduzione dei tempi di percorrenza (e relativo aumento della velocità commerciale)
b. un aumento del numero di passeggeri trasportati sui treni regionali
c. esito positivo riguardo al gradimento del servizio tra i passeggeri mediante apposito rilevamento condotto da soggetto terzo.
d. ritardi calcolati sul marciapiede, soppressioni, carrozze chiuse
e. livelli di pulizia di carrozze e stazioni
f. numero guasti e malfunzionamenti
2. La Carta dei Servizi venga redatta insieme alle associazioni di Pendolari e di Consumatori (ex L. 244/07) e integrata con lo Statuto dei Diritti dell’Utente del TPL;
3. Venga ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione;
4. Si preveda la completa integrazione tra tutti i tipi di treni per gli abbonati, tramite apposite convenzioni tariffarie valide per tutta la durata del contratto di servizio;
5. Le tariffe di biglietti ed abbonamenti restino fisse per la durata del contratto di servizio, e non si possano apportare modifiche, anche orarie, che abbiamo come effetto oneri maggiori per gli utenti;
6. Si preveda la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre i 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;
7. Si preveda il pagamento di servizi di trasporto alternativi (es.: taxi) in caso di perdita di coincidenza dovuta a ritardo e comunque il prosieguo con altro treno di qualunque categoria, anche superiore, se presente;
8. Si preveda almeno una forma di indennizzo diretto agli utenti, realizzato come rimborso ovvero come sconto sull’acquisto di un titolo di viaggio successivo. Le parti si impegnino a verificare la possibilità di ulteriori indennizzi adeguati anche alle specificità degli altri titoli di viaggio.
9. Si stabilizzi la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati, facendo stabilmente rientrare nei rimborsi anche gli abbonamenti regionali. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalla Regione in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.)
10. Si avvii un ampio processo di confronto dei costi proposti per effettuare il servizio in Italia e analoghi esempi europei, a parità di livello di servizio fornito, diffondendo poi pubblicamente il risultato di tale confronto.
Re: Notizie varie d'interesse generale
Ci deve essere qualcosa che non va, perché anche gli ES Torino-Roma hanno subito la stessa deviazionezancle ha scritto:E' da qualche giorno che l'exp Palermo-Torino, viene dirottato (senza fermate) lungo la Roma-Firenze-Bologna, lasciando in questo modo ogni collegamento tra Sicilia e alto Tirreno. Qualcuno ne sa qualcosa in più
Re: Notizie varie d'interesse generale
Vi informo che in materia di treni sono un ignorantone, quindi non vi so spiegare con esattezza il modello di treno che ho visto, ma penso che vi potrà interessare sapere che giovedì 15 Settembre intorno alle 9.30 sull'A20 Messina - Palermo nella corsia di marcia in direzione Palermo - Messina, se non ricordo male nei pressi di Tusa, ho visto circolare un camion con rimorchio per trasporti eccezionali con a bordo una carrozza pilota, ma non come quelle che utilizzano nei regionali qui in Sicilia con l'aspetto di una normale carrozza passeggeri, ma con la parte posteriore che sembra proprio una locomotiva. Mi scuso per i dettagli molto incerti e per il linguaggio non proprio "tecnico", ma me ne intendo di più di navi!
Ultima modifica di Guizzo90 il Dom Set 18, 2011 4:53 pm - modificato 1 volta.
Re: Notizie varie d'interesse generale
zancle ha scritto:E' da qualche giorno che l'exp Palermo-Torino, viene dirottato (senza fermate) lungo la Roma-Firenze-Bologna, lasciando in questo modo ogni collegamento tra Sicilia e alto Tirreno. Qualcuno ne sa qualcosa in più
In Liguria, nella zona di Santa Margherita, ci sono lavori e si viaggia su un solo binario per un bel tratto.
Ieri passandoci con un regionale ho visto che stanno rifacendo il binario lato mare.
A causa di questo il 1944 e 1943 li instradano credo via Bologna - Parma - Alessandria e di conseguenza sono saltate tutte le fermate da Livorno a Genova sia a salire che a scendere.
Sul sito delle Fs dicono che durerà fino a dicembre.
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rocco- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 07.08.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
OT
* Guizzo 90
non sei l'unico
chiuso OT
Dalla tua descrizione, sembrerebbe la semipilota denominata Mazinga. Penso che dovrei avere qualche foto, se la trovo la posto e mi dici se è lei
oggi dovevo scendere a Roma, ma a causa dello sciopero sono rimasto a casa; la notizia più sconcertante è che poiché oggi è festivo, non sono garantiti i treni nelle fascie protette
* Guizzo 90
non sei l'unico
chiuso OT
Dalla tua descrizione, sembrerebbe la semipilota denominata Mazinga. Penso che dovrei avere qualche foto, se la trovo la posto e mi dici se è lei
oggi dovevo scendere a Roma, ma a causa dello sciopero sono rimasto a casa; la notizia più sconcertante è che poiché oggi è festivo, non sono garantiti i treni nelle fascie protette
Per i treni in Sicilia 111,5 milioni
Puntualità, corse adeguate, pulizia: ok alla firma dell'accordo di programma Stato-Regione
Daniele Ditta
Palermo. La prima pietra per la definizione del contratto di servizio tra la Regione siciliana e Trenitalia è stata messa. Il governo Lombardo ha dato il via libera alla firma dell'accordo di programma Stato-Regione. A disposizione per chiudere l'accordo ci sono 111,5 milioni di euro, circa 13 in meno rispetto alle previsioni. Adesso inizierà la trattativa vera e propria: la Regione ha già le idee chiare su cosa chiedere a Trenitalia. Ovvero, puntualità negli orari, un numero adeguato di corse, maggiore pulizia dei convogli.
A proposito di convogli, la Giunta regionale ha stanziato pure 48 milioni di euro (di cui 12 a valere sul bilancio regionale) per l'acquisto di vagoni ferroviari. L'obiettivo è rinnovare un parco mezzi che ha un'anzianità media di 30 anni. L'ultima "partita" di treni acquistati dalla Regione risale al periodo 2002-2005: si tratta dei 40 Minuetto per i quali all'epoca sono stati sborsati, in quota di compartecipazione, 46 milioni di euro.
Sul contratto di servizio il negoziato va avanti da mesi: adesso la Regione, dopo avere valutato attraverso gli uffici le ricadute sul territorio dei tagli nei trasferimenti, ha accolto l'ipotesi di chiudere la trattativa a quota 111,5 milioni. «Non è un accordo al ribasso - ha precisato Pier Carmelo Russo, assessore alle Infrastrutture e Trasporti -: tratteremo con Trenitalia sulla qualità dei servizi e non solo sulla quantità». Sulla stessa scia il capo di gabinetto dell'assessorato, Gandolfo Gallina, che ha aggiunto: «Il nostro obiettivo è garantire un servizio sociale di qualità, riducendo al minimo il ricorso ai mezzi gommati in sostituzione del ferrato».
L'intenzione della Regione è limitare le criticità del servizio attualmente reso da Trenitalia. «Verrà istituito - ha detto Russo - uno specifico tavolo tecnico congiunto con Trenitalia. Tema centrale sarà quello della qualità dei servizi, individuando livelli minimi con riferimento alla regolarità, puntualità, comfort, informazioni alla clientela, pulizia dei mezzi. E di rendere oggettivamente misurabile ogni singola performance aziendale, raccogliendo le valutazioni degli utenti e prevedendo meccanismi sanzionatori». Poi ha sottolineato: «Il contratto di servizio ci offrirà anche l'occasione per ridiscutere con Trenitalia il taglio dei cosiddetti ''rami secchi'', che molto spesso sono invece indispensabili per gli utenti che li utilizzano». Il nuovo contratto di servizio, infatti, sarà la base di partenza per avviare un processo di graduale sviluppo dell'offerta sulle tratte dove la domanda dei viaggiatori è più elevata. Vale a dire le linee Palermo-Messina, Messina-Catania-Siracusa, Palermo-Agrigento. E soprattutto in quelle tratte ferrate che interessano le grandi aree metropolitane, come la Palermo-Cefalù-Punta Raisi, la Messina-Patti, la Catania-Fiumefreddo.
«L'accordo di programma Stato-Regione è un passo avanti, seppur tardivo, che auspichiamo sia seguito presto dall'effettiva stipula del contratto di servizio con Trenitalia e, soprattutto che questo sia esigibile, cosa che temiamo non accada alla luce dei tagli introdotti dalla manovra del governo», hanno rimarcato Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil, e Franco Spanò, segretario della Filt-Cgil siciliana.
La Cisl, invece, ha chiesto alla Regione una convocazione, prima della firma del contratto di servizio con Trenitalia. «Ci auguriamo dopo anni di attesa e disservizi - ha detto Amedeo Benigno, segretario generale Fit-Cisl Sicilia - che la firma del contratto di servizio possa giungere davvero in tempi brevi e con un reale potenziamento del servizio ferroviario in Sicilia. Da tempo chiediamo il rilancio delle tratte interne, in particolare della Catania-Siracusa, della Siracusa-Caltanissetta, della Palermo-Trapani. Siamo pronti a sederci attorno ad un tavolo». Un appello subito raccolto dall'assessore Russo, che ha detto: «Ancora una volta il sindacato dimostra di essere a fianco della Regione nelle rivendicazioni portate avanti per il bene del territorio dell'Isola, a fronte di una politica del governo nazionale che ci ha storicamente penalizzato e che non mostra alcun segno di ravvedimento».
Per il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, «questo contratto deve servire, assieme ad una cabina di regia unica, un'agenzia della mobilità in Sicilia, a vincolare Ferrovie, governo nazionale, Ue, ad una programmazione unica delle opere infrastrutturali strategiche». La Cisl siciliana ha offerto al governo regionale «la propria disponibilità ad azioni comuni nei confronti di Roma e Bruxelles per evitare che il Corridoio 1 Berlino-Palermo sia accantonato».
17/09/2011
Fonte: La Sicilia.
Daniele Ditta
Palermo. La prima pietra per la definizione del contratto di servizio tra la Regione siciliana e Trenitalia è stata messa. Il governo Lombardo ha dato il via libera alla firma dell'accordo di programma Stato-Regione. A disposizione per chiudere l'accordo ci sono 111,5 milioni di euro, circa 13 in meno rispetto alle previsioni. Adesso inizierà la trattativa vera e propria: la Regione ha già le idee chiare su cosa chiedere a Trenitalia. Ovvero, puntualità negli orari, un numero adeguato di corse, maggiore pulizia dei convogli.
A proposito di convogli, la Giunta regionale ha stanziato pure 48 milioni di euro (di cui 12 a valere sul bilancio regionale) per l'acquisto di vagoni ferroviari. L'obiettivo è rinnovare un parco mezzi che ha un'anzianità media di 30 anni. L'ultima "partita" di treni acquistati dalla Regione risale al periodo 2002-2005: si tratta dei 40 Minuetto per i quali all'epoca sono stati sborsati, in quota di compartecipazione, 46 milioni di euro.
Sul contratto di servizio il negoziato va avanti da mesi: adesso la Regione, dopo avere valutato attraverso gli uffici le ricadute sul territorio dei tagli nei trasferimenti, ha accolto l'ipotesi di chiudere la trattativa a quota 111,5 milioni. «Non è un accordo al ribasso - ha precisato Pier Carmelo Russo, assessore alle Infrastrutture e Trasporti -: tratteremo con Trenitalia sulla qualità dei servizi e non solo sulla quantità». Sulla stessa scia il capo di gabinetto dell'assessorato, Gandolfo Gallina, che ha aggiunto: «Il nostro obiettivo è garantire un servizio sociale di qualità, riducendo al minimo il ricorso ai mezzi gommati in sostituzione del ferrato».
L'intenzione della Regione è limitare le criticità del servizio attualmente reso da Trenitalia. «Verrà istituito - ha detto Russo - uno specifico tavolo tecnico congiunto con Trenitalia. Tema centrale sarà quello della qualità dei servizi, individuando livelli minimi con riferimento alla regolarità, puntualità, comfort, informazioni alla clientela, pulizia dei mezzi. E di rendere oggettivamente misurabile ogni singola performance aziendale, raccogliendo le valutazioni degli utenti e prevedendo meccanismi sanzionatori». Poi ha sottolineato: «Il contratto di servizio ci offrirà anche l'occasione per ridiscutere con Trenitalia il taglio dei cosiddetti ''rami secchi'', che molto spesso sono invece indispensabili per gli utenti che li utilizzano». Il nuovo contratto di servizio, infatti, sarà la base di partenza per avviare un processo di graduale sviluppo dell'offerta sulle tratte dove la domanda dei viaggiatori è più elevata. Vale a dire le linee Palermo-Messina, Messina-Catania-Siracusa, Palermo-Agrigento. E soprattutto in quelle tratte ferrate che interessano le grandi aree metropolitane, come la Palermo-Cefalù-Punta Raisi, la Messina-Patti, la Catania-Fiumefreddo.
«L'accordo di programma Stato-Regione è un passo avanti, seppur tardivo, che auspichiamo sia seguito presto dall'effettiva stipula del contratto di servizio con Trenitalia e, soprattutto che questo sia esigibile, cosa che temiamo non accada alla luce dei tagli introdotti dalla manovra del governo», hanno rimarcato Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil, e Franco Spanò, segretario della Filt-Cgil siciliana.
La Cisl, invece, ha chiesto alla Regione una convocazione, prima della firma del contratto di servizio con Trenitalia. «Ci auguriamo dopo anni di attesa e disservizi - ha detto Amedeo Benigno, segretario generale Fit-Cisl Sicilia - che la firma del contratto di servizio possa giungere davvero in tempi brevi e con un reale potenziamento del servizio ferroviario in Sicilia. Da tempo chiediamo il rilancio delle tratte interne, in particolare della Catania-Siracusa, della Siracusa-Caltanissetta, della Palermo-Trapani. Siamo pronti a sederci attorno ad un tavolo». Un appello subito raccolto dall'assessore Russo, che ha detto: «Ancora una volta il sindacato dimostra di essere a fianco della Regione nelle rivendicazioni portate avanti per il bene del territorio dell'Isola, a fronte di una politica del governo nazionale che ci ha storicamente penalizzato e che non mostra alcun segno di ravvedimento».
Per il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, «questo contratto deve servire, assieme ad una cabina di regia unica, un'agenzia della mobilità in Sicilia, a vincolare Ferrovie, governo nazionale, Ue, ad una programmazione unica delle opere infrastrutturali strategiche». La Cisl siciliana ha offerto al governo regionale «la propria disponibilità ad azioni comuni nei confronti di Roma e Bruxelles per evitare che il Corridoio 1 Berlino-Palermo sia accantonato».
17/09/2011
Fonte: La Sicilia.
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
era come questaGuizzo90 ha scritto:Vi informo che in materia di treni sono un ingnorantone, quindi non vi so spiegare con esattezza il modello di treno che ho visto, ma penso che vi potrà interessare sapere che giovedì 15 Settembre intorno alle 9.30 sull'A20 Messina - Palermo nella corsia di marcia in direzione Palermo - Messina, se non ricordo male nei pressi di Tusa, ho visto circolare un camion con rimorchio per trasporti eccezionali con a bordo una carrozza pilota, ma non come quelle che utilizzano nei regionali qui in Sicilia con l'aspetto di una normale carrozza passeggeri, ma con la parte posteriore che sembra proprio una locomotiva. Mi scuso per i dettagli molto incerti e per il linguaggio non proprio "tecnico", ma me ne intendo di più di navi!
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Re: Notizie varie d'interesse generale
Quella che ha indicato "guizzo" è una carrozza semipilota di tipo X.
Di solito si trovano queste carrozze sul fascio binari di Messina centrale, pronte per gli interventi di manutenzione presso le OMC...strano che sia stata trasportata via gomma!
Di solito si trovano queste carrozze sul fascio binari di Messina centrale, pronte per gli interventi di manutenzione presso le OMC...strano che sia stata trasportata via gomma!
Doppia simmetrica- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 08.06.09
Re: Notizie varie d'interesse generale
Oggi i "nostri treni" viaggiano con ritardi abbastanza consistenti.
Sarà forse causa del maltempo
Questa la situazione rilevata da Viaggiatreno
19/09/2011 14:09
Il treno 1935 da Messina C.le (10:45) a Siracusa (13:45) viaggia con un ritardo di 155 minuti per un intervento tecnico agli impianti di circolazione.
_____________________________________________
19/09/2011 12:57
Il treno 723 da Roma T.ni (07:39) a Palermo C.le (19:24) viaggia con un ritardo di 42 minuti per un intervento tecnico al treno.
_____________________________________________
19/09/2011 11:38
Il treno 9814 da Taranto (06:00)) a Milano C.le (15:30) è cancellato dalla stazione di Pescara C.le a Milano C.le. In sostituzione, dalla stazione di Pescara C.le: treno 9816 da Lecce (07:00) diretto a Milano C.le.
_____________________________________________
19/09/2011 10:21
Il treno 730 da Palermo C.le (10:07) a Messina C.le (13:00) viaggia con un ritardo di 67 minuti per un'occupazione dei binari da parte di manifestanti nella stazione di Termini Imerese.
_____________________________________________
19/09/2011 10:06
Il treno 35143 da Torino P.N. (20:05) a Palermo C.le (17:40) viaggia con un ritardo di 82 minuti per un intervento tecnico agli impianti di circolazione.
_____________________________________________
19/09/2011 06:53
Il treno 1927 da Milano C.le (20:15) a Palermo C.le (15:40) viaggia con un ritardo di 175 minuti per un intervento tecnico agli impianti di circolazione.
_____________________________________________
19/09/2011 06:50
Il treno 1931 da Venezia S.L. (19:00) a Palermo C.le (14:10) viaggia con un ritardo di 160 minuti per un intervento tecnico agli impianti di circolazione.
Sarà forse causa del maltempo
Questa la situazione rilevata da Viaggiatreno
19/09/2011 14:09
Il treno 1935 da Messina C.le (10:45) a Siracusa (13:45) viaggia con un ritardo di 155 minuti per un intervento tecnico agli impianti di circolazione.
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19/09/2011 12:57
Il treno 723 da Roma T.ni (07:39) a Palermo C.le (19:24) viaggia con un ritardo di 42 minuti per un intervento tecnico al treno.
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19/09/2011 11:38
Il treno 9814 da Taranto (06:00)) a Milano C.le (15:30) è cancellato dalla stazione di Pescara C.le a Milano C.le. In sostituzione, dalla stazione di Pescara C.le: treno 9816 da Lecce (07:00) diretto a Milano C.le.
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19/09/2011 10:21
Il treno 730 da Palermo C.le (10:07) a Messina C.le (13:00) viaggia con un ritardo di 67 minuti per un'occupazione dei binari da parte di manifestanti nella stazione di Termini Imerese.
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19/09/2011 10:06
Il treno 35143 da Torino P.N. (20:05) a Palermo C.le (17:40) viaggia con un ritardo di 82 minuti per un intervento tecnico agli impianti di circolazione.
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19/09/2011 06:53
Il treno 1927 da Milano C.le (20:15) a Palermo C.le (15:40) viaggia con un ritardo di 175 minuti per un intervento tecnico agli impianti di circolazione.
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19/09/2011 06:50
Il treno 1931 da Venezia S.L. (19:00) a Palermo C.le (14:10) viaggia con un ritardo di 160 minuti per un intervento tecnico agli impianti di circolazione.
ritardi
Beh credo di si....e tu ne dovresti sapere qualcosa a sentire la radio...o forse hanno rubato qualche altro km di cavi di rame visto che ultimamente sembra diventato uno sport nazionale...
salvogen- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 02.07.10
Con AnsaldoBreda in vendita l’industria perde l’ultimo treno
Fonte: La Repubblica (VITO DE CEGLIA)
Previsioni pessimistiche.
Uno studio del Certet Bocconi stima che a fine 2013 il fatturato complessivo della filiera ferroviaria italiana farà registrare un calo del 35%. Ora sono in molti a chiedersi: l’Italia riuscirà a perdere anche l’industria ferroviaria? La domanda segue i rumors sempre più insistenti su una presunta cura dimagrante del gruppo Finmeccanica, fatta di tagli e dismissioni, che coinvolgerebbe l’intero ramo trasporti della holding, di cui il Tesoro possiede il 32%. Prima l’ipotesi di una cessione di Ansaldo Sts all’americana General Electric, poi le voci di un interesse della francese Alstom per Ansaldo Breda, continuano a tenere sugli scudi i titoli del gruppo. Sullo sfondo, intanto, stanno arrivando al pettine i nodi giudiziari che hanno coinvolto negli ultimi mesi Finmeccanica e che ora si intrecciano con i problemi e le prospettive di una importante fetta della manifattura industriale italiana che ruota attorno al business del trasporto ferroviario.
L’intero settore sembra giunto a un bivio: continuare ad esistere (e crescere) o cedere definitivamente il testimone ai colossi stranieri. Non che questo non sia già in sostanza accaduto, visto che l’intero settore delle costruzioni dei treni in Italia è oggi dominato parzialmente da due multinazionali straniere: la canadese Bombardier e la francese Alstom.
La Bombardier ha la sua sede a Vado Ligure (Savona), in un luogo storico, ovvero nel primo stabilimento al mondo espressamente progettato per la costruzione di locomotive elettriche e dove oggi il gruppo produce i treni E464.
La Alstom in Italia ha acquisito nel 2000 la Fiat Ferroviaria di Savigliano (Cuneo), una delle più celebri industrie ferroviarie nazionali, dove oggi si producono gli ultimi treni Etr 600 e 610.
In mezzo a questi due "pesi massimi" sopravvive l’unico grande costruttore italiano: Ansaldo Breda, controllato al 100% da Finmeccanica, che nel 2001 ha unificato i due nomi forse più storici di tutta l’industria ferroviaria nazionale, la milanese Breda e la genovese Ansaldo. Segue, a distanza, quello che resta del consorzio Corifer di cui fanno parte 4 società: l’unica in attivo sono le Officine Veronesi di Verona, mentre la Magliola di Santhià di Vicenza naviga in cattive acque, l’Italia Rail Service International (Rsi) di Lecco è sull’orlo del fallimento e la Fervet di Castelfranco Veneto di Treviso è ormai al capolinea. Così come la Firema Trasporti di Caserta, attualmente in amministrazione straordinaria.
Meno grave, ma altrettanto difficile è infine la situazione della Keller di Cagliari del gruppo Busi, specializzata nella progettazione e realizzazione di materiale rotabile sia merci che passeggeri. Nulla più esiste, invece, di tanti altri nomi che ancora oggi si possono leggere sulle targhe delle locomotive e degli altri rotabili italiani: Badoni di Lecco, Greco di Reggio Emilia, Om di Milano, Officine Meccaniche "Reggiane" di Reggio Emilia, Italtrafo di Napoli, Sofer di Pozzuoli e altre ancora.
Ansaldo Breda rappresenta, quindi, l’ultimo vero "avamposto" a livello mondiale dell’industria italiana nelle costruzioni di rotabili su ferro, nonostante le sue continue perdite (anche l’ultimo esercizio si è chiuso con un passivo di 87 milioni) pesino come un macigno sul bilancio di Finmeccanica: oggi, la società è presente in quattro continenti con i suoi treni, tram e metropolitane, occupa 2.400 dipendenti negli stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo e possiede sedi in Francia e negli Stati Uniti. L’ultima importante commessa italiana di Ansaldo Breda risale, però, ad oltre un anno fa: 50 treni ad alta velocità Etr 1000 ordinati da Fs per un valore di 1,54 miliardi di euro, di cui 650 milioni in quota Bombardier, gruppo con il quale l’azienda italiana ha stretto un paio di anni fa un’unione (d’interesse). E guarda caso sulle ceneri di un memorandum of understanding rimasto senza seguito con il potenziale acquirente di oggi: la francese Alstom, ovvero lo stesso gruppo che, si è aggiudicato la fornitura e la manutenzione di 25 treni Agv, per un valore di 650 milioni di euro, dalla società Ntv di Luca Cordero di Montezemolo, il primo operatore privato italiano nel trasporto ferroviario passeggeri sulle linee ad alta velocità.
«Il caso di Ansaldo Breda è solo la punta dell’iceberg, perché è l’intera industria ferroviaria, non solo quella delle costruzioni, a rischiare di scomparire», osserva Luigi Morisi, presidente di AssiferAnie, associazione che rappresenta circa l’85% del comparto costituito da 220 imprese attive nei segmenti delle costruzioni di sistemi, impianti, apparecchiature e componenti destinati ai trasporti ferroviari, urbani e suburbani. Aziende che rappresentano una produzione dal valore globale di 3,3 miliardi di euro e che contano 14 mila dipendenti diretti e circa 2830 mila occupati nell’indotto. «Negli ultimi anni, grazie anche alla produzione di sistemi innovativi trainati dagli investimenti nell’alta velocità prosegue Morisi le industrie hanno sviluppato una forte competitività sul mercato estero, dove hanno raccolto significativi ordini, in primis nel settore dei sistemi di segnalamento». Un segmento di mercato, quest’ultimo, ad alto valore tecnologico in cui Ansaldo Sts primeggia a livello mondiale.
«A giustificare il nostro allarme, sono però le prospettive del mercato interno», aggiunge Morisi. Che lancia un appello alle istituzioni: «Facciamo qualcosa, finché siamo in tempo». Perché di tempo ne resta veramente poco, come dimostra l’ultima indagine di AnieAssifer, realizzata con CertetUniversità Bocconi, sullo stato di salute dell’industria ferroviaria italiana. Il report esamina tre comparti materiale rotabile, segnalamento e tlc, elettrificazione e prevede, per il 2013, un fatturato del settore in calo del 35%. Nel totale, il giro di affari – sempre nel 2013 – scende al 24%, grazie all’andamento del mercato estero, che fa invece registrare una crescita del 15%. «L’indagine è stata condotta solo alcuni mesi fa conclude Morisi dopo i provvedimenti dell’ultima manovra è facile prevedere che le prospettive siano destinate a peggiorare».
Uno studio del Certet Bocconi stima che a fine 2013 il fatturato complessivo della filiera ferroviaria italiana farà registrare un calo del 35%. Ora sono in molti a chiedersi: l’Italia riuscirà a perdere anche l’industria ferroviaria? La domanda segue i rumors sempre più insistenti su una presunta cura dimagrante del gruppo Finmeccanica, fatta di tagli e dismissioni, che coinvolgerebbe l’intero ramo trasporti della holding, di cui il Tesoro possiede il 32%. Prima l’ipotesi di una cessione di Ansaldo Sts all’americana General Electric, poi le voci di un interesse della francese Alstom per Ansaldo Breda, continuano a tenere sugli scudi i titoli del gruppo. Sullo sfondo, intanto, stanno arrivando al pettine i nodi giudiziari che hanno coinvolto negli ultimi mesi Finmeccanica e che ora si intrecciano con i problemi e le prospettive di una importante fetta della manifattura industriale italiana che ruota attorno al business del trasporto ferroviario.
L’intero settore sembra giunto a un bivio: continuare ad esistere (e crescere) o cedere definitivamente il testimone ai colossi stranieri. Non che questo non sia già in sostanza accaduto, visto che l’intero settore delle costruzioni dei treni in Italia è oggi dominato parzialmente da due multinazionali straniere: la canadese Bombardier e la francese Alstom.
La Bombardier ha la sua sede a Vado Ligure (Savona), in un luogo storico, ovvero nel primo stabilimento al mondo espressamente progettato per la costruzione di locomotive elettriche e dove oggi il gruppo produce i treni E464.
La Alstom in Italia ha acquisito nel 2000 la Fiat Ferroviaria di Savigliano (Cuneo), una delle più celebri industrie ferroviarie nazionali, dove oggi si producono gli ultimi treni Etr 600 e 610.
In mezzo a questi due "pesi massimi" sopravvive l’unico grande costruttore italiano: Ansaldo Breda, controllato al 100% da Finmeccanica, che nel 2001 ha unificato i due nomi forse più storici di tutta l’industria ferroviaria nazionale, la milanese Breda e la genovese Ansaldo. Segue, a distanza, quello che resta del consorzio Corifer di cui fanno parte 4 società: l’unica in attivo sono le Officine Veronesi di Verona, mentre la Magliola di Santhià di Vicenza naviga in cattive acque, l’Italia Rail Service International (Rsi) di Lecco è sull’orlo del fallimento e la Fervet di Castelfranco Veneto di Treviso è ormai al capolinea. Così come la Firema Trasporti di Caserta, attualmente in amministrazione straordinaria.
Meno grave, ma altrettanto difficile è infine la situazione della Keller di Cagliari del gruppo Busi, specializzata nella progettazione e realizzazione di materiale rotabile sia merci che passeggeri. Nulla più esiste, invece, di tanti altri nomi che ancora oggi si possono leggere sulle targhe delle locomotive e degli altri rotabili italiani: Badoni di Lecco, Greco di Reggio Emilia, Om di Milano, Officine Meccaniche "Reggiane" di Reggio Emilia, Italtrafo di Napoli, Sofer di Pozzuoli e altre ancora.
Ansaldo Breda rappresenta, quindi, l’ultimo vero "avamposto" a livello mondiale dell’industria italiana nelle costruzioni di rotabili su ferro, nonostante le sue continue perdite (anche l’ultimo esercizio si è chiuso con un passivo di 87 milioni) pesino come un macigno sul bilancio di Finmeccanica: oggi, la società è presente in quattro continenti con i suoi treni, tram e metropolitane, occupa 2.400 dipendenti negli stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo e possiede sedi in Francia e negli Stati Uniti. L’ultima importante commessa italiana di Ansaldo Breda risale, però, ad oltre un anno fa: 50 treni ad alta velocità Etr 1000 ordinati da Fs per un valore di 1,54 miliardi di euro, di cui 650 milioni in quota Bombardier, gruppo con il quale l’azienda italiana ha stretto un paio di anni fa un’unione (d’interesse). E guarda caso sulle ceneri di un memorandum of understanding rimasto senza seguito con il potenziale acquirente di oggi: la francese Alstom, ovvero lo stesso gruppo che, si è aggiudicato la fornitura e la manutenzione di 25 treni Agv, per un valore di 650 milioni di euro, dalla società Ntv di Luca Cordero di Montezemolo, il primo operatore privato italiano nel trasporto ferroviario passeggeri sulle linee ad alta velocità.
«Il caso di Ansaldo Breda è solo la punta dell’iceberg, perché è l’intera industria ferroviaria, non solo quella delle costruzioni, a rischiare di scomparire», osserva Luigi Morisi, presidente di AssiferAnie, associazione che rappresenta circa l’85% del comparto costituito da 220 imprese attive nei segmenti delle costruzioni di sistemi, impianti, apparecchiature e componenti destinati ai trasporti ferroviari, urbani e suburbani. Aziende che rappresentano una produzione dal valore globale di 3,3 miliardi di euro e che contano 14 mila dipendenti diretti e circa 2830 mila occupati nell’indotto. «Negli ultimi anni, grazie anche alla produzione di sistemi innovativi trainati dagli investimenti nell’alta velocità prosegue Morisi le industrie hanno sviluppato una forte competitività sul mercato estero, dove hanno raccolto significativi ordini, in primis nel settore dei sistemi di segnalamento». Un segmento di mercato, quest’ultimo, ad alto valore tecnologico in cui Ansaldo Sts primeggia a livello mondiale.
«A giustificare il nostro allarme, sono però le prospettive del mercato interno», aggiunge Morisi. Che lancia un appello alle istituzioni: «Facciamo qualcosa, finché siamo in tempo». Perché di tempo ne resta veramente poco, come dimostra l’ultima indagine di AnieAssifer, realizzata con CertetUniversità Bocconi, sullo stato di salute dell’industria ferroviaria italiana. Il report esamina tre comparti materiale rotabile, segnalamento e tlc, elettrificazione e prevede, per il 2013, un fatturato del settore in calo del 35%. Nel totale, il giro di affari – sempre nel 2013 – scende al 24%, grazie all’andamento del mercato estero, che fa invece registrare una crescita del 15%. «L’indagine è stata condotta solo alcuni mesi fa conclude Morisi dopo i provvedimenti dell’ultima manovra è facile prevedere che le prospettive siano destinate a peggiorare».
Re: Notizie varie d'interesse generale
A questo punto riporto quanto leggo su un altro forum
La rete elettrica delle Ferrovie dello Stato è in vendita!
In Agosto un giornale economico e finanziario ha rivelato che le FS hanno affidato alla BNP Paribas la vendita del network di distribuzione della propria elettricità valutata oggi in 500 milioni di euro. Alla fine del 2010 la rete era composta di ben 10536 km di linee elettrificate a 3 kV,e di 1370 km a 25 kV AC/AV inquadrate in 367 sottostazioni elettriche.
Pare che il probabile candidato all'acquisizione dell'intera rete elettrica sia "Terna" (un operatore nazionale di distribuzione di energia elettrica che detiene e gestisce una rete di 63000 km di tensione).
Corre voce che ci siano anche altri acquirenti interessati tra i quali oltre un ente nazionale "l'AXA private equity" e "ANTIN infrastructure partners".
Dal 16 aprile 2007 RFI ha trasferito il management per la gestione infrastrutturale elettrica alla "SELF" per la costruzione e potenziamento delle catenarie ferroviarie col supporto di HDI già esposta per la propria campagna pubblicitaria sugli ETR500 qualche anno fa.
A fine 2009 ci fu un precedente tentativo di alienare il network valutato al tempo (da RFI)in 700 milioni ed avente come intermediario Credit-Suisse. "Terna" al tempo era interessata unicamente allo sviluppo ed al recepimento delle linee AV.
Nel frattempo Trenitalia è alla ricerca di materiale in noleggio tri-tensione con potenza tra i 6000 ed i 7000 kW con tara non superiore ai 22,5 T. Potrebbe trattarsi delle Alstom Prima I di derivazione SNCF visto che la BRKS,da due settimane in serie difficoltà ha proprio quel tipo di materiale:
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E che guarda caso ha anche la Veolia,partner di Trenitalia nelle relazioni tra ITA e FRA.
Come dire "ciao ciao Made in Italy"!Tra francesci, cinesi, russi...la nostra Italia è davvero diventata la prostituta d'eccellenza!!!!
La rete elettrica delle Ferrovie dello Stato è in vendita!
In Agosto un giornale economico e finanziario ha rivelato che le FS hanno affidato alla BNP Paribas la vendita del network di distribuzione della propria elettricità valutata oggi in 500 milioni di euro. Alla fine del 2010 la rete era composta di ben 10536 km di linee elettrificate a 3 kV,e di 1370 km a 25 kV AC/AV inquadrate in 367 sottostazioni elettriche.
Pare che il probabile candidato all'acquisizione dell'intera rete elettrica sia "Terna" (un operatore nazionale di distribuzione di energia elettrica che detiene e gestisce una rete di 63000 km di tensione).
Corre voce che ci siano anche altri acquirenti interessati tra i quali oltre un ente nazionale "l'AXA private equity" e "ANTIN infrastructure partners".
Dal 16 aprile 2007 RFI ha trasferito il management per la gestione infrastrutturale elettrica alla "SELF" per la costruzione e potenziamento delle catenarie ferroviarie col supporto di HDI già esposta per la propria campagna pubblicitaria sugli ETR500 qualche anno fa.
A fine 2009 ci fu un precedente tentativo di alienare il network valutato al tempo (da RFI)in 700 milioni ed avente come intermediario Credit-Suisse. "Terna" al tempo era interessata unicamente allo sviluppo ed al recepimento delle linee AV.
Nel frattempo Trenitalia è alla ricerca di materiale in noleggio tri-tensione con potenza tra i 6000 ed i 7000 kW con tara non superiore ai 22,5 T. Potrebbe trattarsi delle Alstom Prima I di derivazione SNCF visto che la BRKS,da due settimane in serie difficoltà ha proprio quel tipo di materiale:
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E che guarda caso ha anche la Veolia,partner di Trenitalia nelle relazioni tra ITA e FRA.
Come dire "ciao ciao Made in Italy"!Tra francesci, cinesi, russi...la nostra Italia è davvero diventata la prostituta d'eccellenza!!!!
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
Gualtiero ha scritto:A questo punto riporto quanto leggo su un altro forum
La rete elettrica delle Ferrovie dello Stato è in vendita!
Pare che il probabile candidato all'acquisizione dell'intera rete elettrica sia "Terna" (un operatore nazionale di distribuzione di energia elettrica che detiene e gestisce una rete di 63000 km di tensione).
TERNA si occupa di trasmissione di energia elettrica non di distribuzione.
Una volta ENEL era suddivisa in "Enel Produzione" (ove il sottoscritto ha lavorato per quasi trent'anni), "Enel trasmissione" che si occupava degli elettrodotti ad alta tensione ( 380 Kv, 220 Kv, 150Kv e così via), dalle centrali di produzione alle sottostazioni, ed "Enel distribuzione" che si occupa della distribuzione, generalmente a 380/220v, alle utenze.
TERNA è nata dallo scorporo di "Enel trasmissione" divenendo azienda autonoma.
Non mi risulta che Enel si sia liberata anche del settore distribuzione.
classe47- Data d'iscrizione : 08.01.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
Per la direttrice Torino Palermo altri ritardi:
Data Inizio: 01/11/2011 Data Fine: 05/11/2011
Linea: Torino-palermo
Intervento:
Tra il 3 ottobre e il 5 novembre per lavori di potenziamento infrastrutturale fra le stazioni di Firenze Campo Marte e di Firenze Statuto, il treno EXP 35143 subirà ritardi.
Clicca [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] per i dettaglio
da FSNews
Data Inizio: 01/11/2011 Data Fine: 05/11/2011
Linea: Torino-palermo
Intervento:
Tra il 3 ottobre e il 5 novembre per lavori di potenziamento infrastrutturale fra le stazioni di Firenze Campo Marte e di Firenze Statuto, il treno EXP 35143 subirà ritardi.
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da FSNews
rocco- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 07.08.11
Re: Notizie varie d'interesse generale
classe47 ha scritto:Gualtiero ha scritto:A questo punto riporto quanto leggo su un altro forum
La rete elettrica delle Ferrovie dello Stato è in vendita!
Pare che il probabile candidato all'acquisizione dell'intera rete elettrica sia "Terna" (un operatore nazionale di distribuzione di energia elettrica che detiene e gestisce una rete di 63000 km di tensione).
TERNA si occupa di trasmissione di energia elettrica non di distribuzione.
Una volta ENEL era suddivisa in "Enel Produzione" (ove il sottoscritto ha lavorato per quasi trent'anni), "Enel trasmissione" che si occupava degli elettrodotti ad alta tensione ( 380 Kv, 220 Kv, 150Kv e così via), dalle centrali di produzione alle sottostazioni, ed "Enel distribuzione" che si occupa della distribuzione, generalmente a 380/220v, alle utenze.
TERNA è nata dallo scorporo di "Enel trasmissione" divenendo azienda autonoma.
Non mi risulta che Enel si sia liberata anche del settore distribuzione.
Non ti saprei dire Peppe...leggevo così...http://www.terna.it/default.aspx?tabid=123
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
Admin ha scritto:Fonte: La Repubblica (VITO DE CEGLIA)Previsioni pessimistiche.
Uno studio del Certet Bocconi stima che a fine 2013 il fatturato complessivo della filiera ferroviaria italiana farà registrare un calo del 35%. Ora sono in molti a chiedersi: l’Italia riuscirà a perdere anche l’industria ferroviaria? La domanda segue i rumors sempre più insistenti su una presunta cura dimagrante del gruppo Finmeccanica, fatta di tagli e dismissioni, che coinvolgerebbe l’intero ramo trasporti della holding, di cui il Tesoro possiede il 32%. Prima l’ipotesi di una cessione di Ansaldo Sts all’americana General Electric, poi le voci di un interesse della francese Alstom per Ansaldo Breda, continuano a tenere sugli scudi i titoli del gruppo. Sullo sfondo, intanto, stanno arrivando al pettine i nodi giudiziari che hanno coinvolto negli ultimi mesi Finmeccanica e che ora si intrecciano con i problemi e le prospettive di una importante fetta della manifattura industriale italiana che ruota attorno al business del trasporto ferroviario.
L’intero settore sembra giunto a un bivio: continuare ad esistere (e crescere) o cedere definitivamente il testimone ai colossi stranieri. Non che questo non sia già in sostanza accaduto, visto che l’intero settore delle costruzioni dei treni in Italia è oggi dominato parzialmente da due multinazionali straniere: la canadese Bombardier e la francese Alstom.
La Bombardier ha la sua sede a Vado Ligure (Savona), in un luogo storico, ovvero nel primo stabilimento al mondo espressamente progettato per la costruzione di locomotive elettriche e dove oggi il gruppo produce i treni E464.
La Alstom in Italia ha acquisito nel 2000 la Fiat Ferroviaria di Savigliano (Cuneo), una delle più celebri industrie ferroviarie nazionali, dove oggi si producono gli ultimi treni Etr 600 e 610.
In mezzo a questi due "pesi massimi" sopravvive l’unico grande costruttore italiano: Ansaldo Breda, controllato al 100% da Finmeccanica, che nel 2001 ha unificato i due nomi forse più storici di tutta l’industria ferroviaria nazionale, la milanese Breda e la genovese Ansaldo. Segue, a distanza, quello che resta del consorzio Corifer di cui fanno parte 4 società: l’unica in attivo sono le Officine Veronesi di Verona, mentre la Magliola di Santhià di Vicenza naviga in cattive acque, l’Italia Rail Service International (Rsi) di Lecco è sull’orlo del fallimento e la Fervet di Castelfranco Veneto di Treviso è ormai al capolinea. Così come la Firema Trasporti di Caserta, attualmente in amministrazione straordinaria.
Meno grave, ma altrettanto difficile è infine la situazione della Keller di Cagliari del gruppo Busi, specializzata nella progettazione e realizzazione di materiale rotabile sia merci che passeggeri. Nulla più esiste, invece, di tanti altri nomi che ancora oggi si possono leggere sulle targhe delle locomotive e degli altri rotabili italiani: Badoni di Lecco, Greco di Reggio Emilia, Om di Milano, Officine Meccaniche "Reggiane" di Reggio Emilia, Italtrafo di Napoli, Sofer di Pozzuoli e altre ancora.
Ansaldo Breda rappresenta, quindi, l’ultimo vero "avamposto" a livello mondiale dell’industria italiana nelle costruzioni di rotabili su ferro, nonostante le sue continue perdite (anche l’ultimo esercizio si è chiuso con un passivo di 87 milioni) pesino come un macigno sul bilancio di Finmeccanica: oggi, la società è presente in quattro continenti con i suoi treni, tram e metropolitane, occupa 2.400 dipendenti negli stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo e possiede sedi in Francia e negli Stati Uniti. L’ultima importante commessa italiana di Ansaldo Breda risale, però, ad oltre un anno fa: 50 treni ad alta velocità Etr 1000 ordinati da Fs per un valore di 1,54 miliardi di euro, di cui 650 milioni in quota Bombardier, gruppo con il quale l’azienda italiana ha stretto un paio di anni fa un’unione (d’interesse). E guarda caso sulle ceneri di un memorandum of understanding rimasto senza seguito con il potenziale acquirente di oggi: la francese Alstom, ovvero lo stesso gruppo che, si è aggiudicato la fornitura e la manutenzione di 25 treni Agv, per un valore di 650 milioni di euro, dalla società Ntv di Luca Cordero di Montezemolo, il primo operatore privato italiano nel trasporto ferroviario passeggeri sulle linee ad alta velocità.
«Il caso di Ansaldo Breda è solo la punta dell’iceberg, perché è l’intera industria ferroviaria, non solo quella delle costruzioni, a rischiare di scomparire», osserva Luigi Morisi, presidente di AssiferAnie, associazione che rappresenta circa l’85% del comparto costituito da 220 imprese attive nei segmenti delle costruzioni di sistemi, impianti, apparecchiature e componenti destinati ai trasporti ferroviari, urbani e suburbani. Aziende che rappresentano una produzione dal valore globale di 3,3 miliardi di euro e che contano 14 mila dipendenti diretti e circa 2830 mila occupati nell’indotto. «Negli ultimi anni, grazie anche alla produzione di sistemi innovativi trainati dagli investimenti nell’alta velocità prosegue Morisi le industrie hanno sviluppato una forte competitività sul mercato estero, dove hanno raccolto significativi ordini, in primis nel settore dei sistemi di segnalamento». Un segmento di mercato, quest’ultimo, ad alto valore tecnologico in cui Ansaldo Sts primeggia a livello mondiale.
«A giustificare il nostro allarme, sono però le prospettive del mercato interno», aggiunge Morisi. Che lancia un appello alle istituzioni: «Facciamo qualcosa, finché siamo in tempo». Perché di tempo ne resta veramente poco, come dimostra l’ultima indagine di AnieAssifer, realizzata con CertetUniversità Bocconi, sullo stato di salute dell’industria ferroviaria italiana. Il report esamina tre comparti materiale rotabile, segnalamento e tlc, elettrificazione e prevede, per il 2013, un fatturato del settore in calo del 35%. Nel totale, il giro di affari – sempre nel 2013 – scende al 24%, grazie all’andamento del mercato estero, che fa invece registrare una crescita del 15%. «L’indagine è stata condotta solo alcuni mesi fa conclude Morisi dopo i provvedimenti dell’ultima manovra è facile prevedere che le prospettive siano destinate a peggiorare».
Bisogna specificare e sottolineare che..Moretti sta ordinando altre 464, proprio perchè, con la pistola puntata, è ben consapevole che Vado Ligure chiude e centinaia di operai verebbero lincenziati. Ancora gli ETR 1000 non esistono e non esisteranno mai!!!Esistono solo reandering e basta e che Moretti non ha uscito un centesimo per questi fantomatici ETr1000...Invece Montezemolo i suoi AGV Zefiro Alstom li ha pagati ma li sta facendo costruire non a Savigliano ma bensì a La Rochelle (IN FRANCIA!!!)
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Notizie varie d'interesse generale
Mi chiedo: il Palermo-Milano o Palermo-Venezia? visto che loro passano già da li e non sono istradati occasionalmente come succede al Palermo-Torinorocco ha scritto:Per la direttrice Torino Palermo altri ritardi:
Data Inizio: 01/11/2011 Data Fine: 05/11/2011
Linea: Torino-palermo
Intervento:
Tra il 3 ottobre e il 5 novembre per lavori di potenziamento infrastrutturale fra le stazioni di Firenze Campo Marte e di Firenze Statuto, il treno EXP 35143 subirà ritardi.
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da FSNews
E il tunnel del metrò diventa uno spot, l'idea rivoluzionaria di joshua Mccan, 28 anni, fondatore di «metrolution»
Fonte: Corriere.it
È così pragmatico e ottimista da dire senza sfumature di dubbio: «Voglio vivere qui, adoro l'Italia e Milano, è vero i giovani hanno un futuro incerto e un businessman come me incontra ostacoli ad ogni passo, ma io sono americano e quindi credo che tutto sia possibile». Joshua Mccann, 28 anni, alle spalle la prestigiosa Hofstra University di New York, è il ragazzo che vuole rivoluzionare la metropolitana di Milano. Perché questo «pioniere della tecnologia digitale», approdato quattro anni fa da Boston sul Naviglio Pavese inseguendo una relazione amorosa presto finita «in modo burrascoso», ha creato Metrolution ([Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] sede via Enrico Toti 2) che cambierà il nostro modo di viaggiare sottoterra mostrando ai passeggeri brevi filmati pubblicitari attraverso i finestrini delle carrozze. «Prendevo il metrò sei volte al giorno andando a insegnare inglese ai manager - racconta -; lo spazio vuoto e buio delle gallerie mi ha fatto venire un'idea: perché non utilizzarlo per gli spot? Detto fatto, con un'équipe di ingegneri ho cercato di inventare una tecnologia adatta, ma ho subito scoperto che esisteva già un brevetto, una sorta di esclusiva per l'in-tunnel advertising, così mi sono dato da fare e ho ottenuto dalla newyorchese Submedia la licenza per distribuire in Italia la nuova tecnologia».
Joshua si entusiasma parlando del software «Changing the view» che ha già conquistato 30 grandi metropoli, da Hong Kong a Tokyo, da Sydney a Toronto: ecco comparire sul computer gli schermi di circa un metro per un metro installati lungo le gallerie mentre irrompono inaspettate e coloratissime immagini in movimento che spezzano la monotonia del metrò. «Milano diventerà più europea - dice - con questa nuova forma di intrattenimento. E se lo merita, è una città fantastica, mi piace soprattutto in primavera, quando ci si siede all'aperto nei bar del Sempione o di Brera». «La vita dolce» la definisce lui che trovava New York «troppo tutto» e di cui rimpiange solo Broadway perché negli spettacoli italiani c'è sempre qualcosa che stona «un surplus di donne mezze nude».
Joshua Mccan con la fidanzata Elisa (Fotogramma)
L'atmosfera è davvero simpatica qui dove abita a un passo dal naviglio insieme ad Elisa che studia giurisprudenza alla Bocconi («è stato un po' buffo, era la mia vicina di casa, piano piano ci siamo accorti di avere un mondo in comune»). Naturalmente ci sono tante cose dell'Italia che a un americano pragmatico come Joshua non vanno giù, a cominciare dalla mentalità da burocrati, dalle lungaggini esasperanti... «A Vienna e a Stoccolma abbiamo combinato tutto in un attimo, qui a Milano per contattare l'Atm ci ho messo un anno e solo adesso, grazie alla mediazione di Roberto Koch di Contrasto, la situazione si sta sbloccando. Potremmo partire a settembre e per l'Expo il sistema sarebbe già super collaudato». Tra le contraddizioni di questo «strano paese» c'è anche il fatto che per Joshua è quasi impossibile ottenere un visto definitivo e svolgere quindi il suo lavoro di amministratore delegato, nonché pagare le tasse e così via. «È ridicolo ma vado avanti con permessi di studio e per la mia società devo ricorrere a un prestanome», racconta.
E spiega ancora che il software utilizzato è semplice come l'uovo di Colombo: si prende uno spot già trasmesso, ad esempio, in tivù e lo si trasforma in un file compatibile con la nuova tecnologia. In fondo la stessa idea alla base dei cartoni animati o dei «flip book»: in ogni schermo c'è un immagine statica, seguita da un'altra, con una piccola variazione, nello schermo successivo: il treno correndo crea l'illusione ottica del movimento. Un sistema che funziona, eccome. «Clienti» prestigiosi come Coca Cola e Philips, Chevrolet o United Airlines, hanno dimostrato che il 90 per cento dei passeggeri che vedono gli spot in metrò li ricorda e l'80 per cento li apprezza. «Ma Metrolution potrebbe, in futuro, servire per messaggi di qualsiasi tipo, informazioni su eventi, anteprime di mostre», conclude Joshua che considera questo paese «unico», per la cultura, le bellezze naturali, il cibo, il vino... Peccato solo quest'aria di rassegnazione di fronte a un sistema disastrato («prendi gli studenti protestano per due giorni e poi tutto si sgonfia; eppure, finita la crisi, ovunque il mondo cresce, l'Italia no!»). Un sogno? Mr. Mccann ce l'ha: un vigneto in Toscana e una società di export di vini. «E naturalmente userò Metrolution per pubblicizzarli».
Joshua si entusiasma parlando del software «Changing the view» che ha già conquistato 30 grandi metropoli, da Hong Kong a Tokyo, da Sydney a Toronto: ecco comparire sul computer gli schermi di circa un metro per un metro installati lungo le gallerie mentre irrompono inaspettate e coloratissime immagini in movimento che spezzano la monotonia del metrò. «Milano diventerà più europea - dice - con questa nuova forma di intrattenimento. E se lo merita, è una città fantastica, mi piace soprattutto in primavera, quando ci si siede all'aperto nei bar del Sempione o di Brera». «La vita dolce» la definisce lui che trovava New York «troppo tutto» e di cui rimpiange solo Broadway perché negli spettacoli italiani c'è sempre qualcosa che stona «un surplus di donne mezze nude».
Joshua Mccan con la fidanzata Elisa (Fotogramma)
L'atmosfera è davvero simpatica qui dove abita a un passo dal naviglio insieme ad Elisa che studia giurisprudenza alla Bocconi («è stato un po' buffo, era la mia vicina di casa, piano piano ci siamo accorti di avere un mondo in comune»). Naturalmente ci sono tante cose dell'Italia che a un americano pragmatico come Joshua non vanno giù, a cominciare dalla mentalità da burocrati, dalle lungaggini esasperanti... «A Vienna e a Stoccolma abbiamo combinato tutto in un attimo, qui a Milano per contattare l'Atm ci ho messo un anno e solo adesso, grazie alla mediazione di Roberto Koch di Contrasto, la situazione si sta sbloccando. Potremmo partire a settembre e per l'Expo il sistema sarebbe già super collaudato». Tra le contraddizioni di questo «strano paese» c'è anche il fatto che per Joshua è quasi impossibile ottenere un visto definitivo e svolgere quindi il suo lavoro di amministratore delegato, nonché pagare le tasse e così via. «È ridicolo ma vado avanti con permessi di studio e per la mia società devo ricorrere a un prestanome», racconta.
E spiega ancora che il software utilizzato è semplice come l'uovo di Colombo: si prende uno spot già trasmesso, ad esempio, in tivù e lo si trasforma in un file compatibile con la nuova tecnologia. In fondo la stessa idea alla base dei cartoni animati o dei «flip book»: in ogni schermo c'è un immagine statica, seguita da un'altra, con una piccola variazione, nello schermo successivo: il treno correndo crea l'illusione ottica del movimento. Un sistema che funziona, eccome. «Clienti» prestigiosi come Coca Cola e Philips, Chevrolet o United Airlines, hanno dimostrato che il 90 per cento dei passeggeri che vedono gli spot in metrò li ricorda e l'80 per cento li apprezza. «Ma Metrolution potrebbe, in futuro, servire per messaggi di qualsiasi tipo, informazioni su eventi, anteprime di mostre», conclude Joshua che considera questo paese «unico», per la cultura, le bellezze naturali, il cibo, il vino... Peccato solo quest'aria di rassegnazione di fronte a un sistema disastrato («prendi gli studenti protestano per due giorni e poi tutto si sgonfia; eppure, finita la crisi, ovunque il mondo cresce, l'Italia no!»). Un sogno? Mr. Mccann ce l'ha: un vigneto in Toscana e una società di export di vini. «E naturalmente userò Metrolution per pubblicizzarli».
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