Ferrovia Circumetnea
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Re: Ferrovia Circumetnea
E chissà quando finirà questa sorta di concessione. L'unica ferrovia rimasta "concessa".
OT spostiamo questa discussione in quella apposita dedicata
OT spostiamo questa discussione in quella apposita dedicata
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Ferrovia Circumetnea
eseguitoGualtiero ha scritto:spostiamo questa discussione in quella apposita dedicata
Re: Ferrovia Circumetnea
Nell'ottobre del 2008,in vacanza,riuscii finalmente a fare un giro,parziale,su questa splendida linea,che in tanti anni di vita siciliana non ero mai riuscito a vedere.
A mio parere un piccolo tesoro all'interno dei tanti tesori paesaggistici e culturali della Sicilia.
Stazione di Randazzo
L'ADe 14
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ADe 22
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R.322
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A mio parere un piccolo tesoro all'interno dei tanti tesori paesaggistici e culturali della Sicilia.
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28 Rosso- Data d'iscrizione : 01.11.13
Rinnovamento anche in circum....
Siglato accordo tra Mit e Newag per i nuovi treni della Circumetnea
Siglato presso il Mit – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il contratto per la fornitura di quattro complessi automotore (DMU) destinati alla Fce – Ferrovia CircumEtnea di Catania. I nuovi convogli saranno realizzati dalla polacca Newag per un valore complessivo di 14,8 mln di euro. L’accordo prevede inoltre l’opzione, nei prossimi quattro anni, per la fornitura di ulteriori sei convogli per un valore complessivo di 40 mln di euro.
Le DMU verranno prodotte in Polonia presso lo stabilimento Newag di Nowy Sącz e la consegna dei primi treni è prevista entro 18 mesi.
I treni saranno dotati di motori diesel e trasmissione elettrica, potranno viaggiare ad una velocità massima di 100 km/h e saranno in grado di operare in trazione multipla
Grande attenzione al confort per i passeggeri, con un layout innovativo degli interni, progettato da designer italiani, configurabile sia per servizi di tipo urbano che extraurbano, aria condizionata, videocontrollo e completa accessibilità a bordo per l’utenza disabile. Il numero minimo dei posti a sedere è 100 e può essere aumentato a seconda delle esigenze del vettore.
Altre caratteristiche includono il sistema di conteggio dei passeggeri, il GPS e rilevatori di fumo in combinazione con l’allarme antincendio. La cabina di guida sarà equipaggiata con il sistema di trasmissione audio che consente la comunicazione con i passeggeri .
Infine sistemi di alimentazione e sospensioni all’avanguardia consentiranno un maggiore isolamento acustico della cabina passeggeri.
Inizialmente l’appalto per la fornitura dei nuovi rotabili era stato aggiudicato dalla Costa Sistemi Ferroviari (ex Costamasnaga), ma a causa dei problemi finanziari che hanno colpito l’azienda lombarda e la sua successiva istanza di liquidazione, nel settembre 2013 la società polacca ne ha acquisito l’ordine.
L’atto di modifica dell’accordo e il primo contratto esecutivo è stato firmato da Zbigniew Konieczek, CEO di Newag SA e l’Ing. Virginio Di Giambattista , Direttore Generale del trasporto pubblico regionale presso il Mit – Ministero dei Trasporti. La Fce infatti è ancora sotto Gestione Commissariale Governativa e quindi sotto le dirette dipendenze degli uffici del Mit.
“L’espansione internazionale di Newag costituisce uno dei principali obiettivi strategici per i prossimi anni. L’accordo siglato con i partner italiani ha segnato l’inizio dell’attuazione del nostro piano” ha affermato Konieczek, mentre soddisfazione è stata espressa da Di Giambattista “Siamo molto felici di aver firmato questo contratto. Grazie alla Newag il materiale rotabile della linea siciliana sarà modernizzato, migliorando in modo significativo il servizio nell’area Etnea”.
Newag ha anche annunciato la creazione di un business post-vendita italiana che potrebbe assumere gli ex dipendenti della Costa Sistemi Ferroviari.
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Siglato presso il Mit – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il contratto per la fornitura di quattro complessi automotore (DMU) destinati alla Fce – Ferrovia CircumEtnea di Catania. I nuovi convogli saranno realizzati dalla polacca Newag per un valore complessivo di 14,8 mln di euro. L’accordo prevede inoltre l’opzione, nei prossimi quattro anni, per la fornitura di ulteriori sei convogli per un valore complessivo di 40 mln di euro.
Le DMU verranno prodotte in Polonia presso lo stabilimento Newag di Nowy Sącz e la consegna dei primi treni è prevista entro 18 mesi.
I treni saranno dotati di motori diesel e trasmissione elettrica, potranno viaggiare ad una velocità massima di 100 km/h e saranno in grado di operare in trazione multipla
Grande attenzione al confort per i passeggeri, con un layout innovativo degli interni, progettato da designer italiani, configurabile sia per servizi di tipo urbano che extraurbano, aria condizionata, videocontrollo e completa accessibilità a bordo per l’utenza disabile. Il numero minimo dei posti a sedere è 100 e può essere aumentato a seconda delle esigenze del vettore.
Altre caratteristiche includono il sistema di conteggio dei passeggeri, il GPS e rilevatori di fumo in combinazione con l’allarme antincendio. La cabina di guida sarà equipaggiata con il sistema di trasmissione audio che consente la comunicazione con i passeggeri .
Infine sistemi di alimentazione e sospensioni all’avanguardia consentiranno un maggiore isolamento acustico della cabina passeggeri.
Inizialmente l’appalto per la fornitura dei nuovi rotabili era stato aggiudicato dalla Costa Sistemi Ferroviari (ex Costamasnaga), ma a causa dei problemi finanziari che hanno colpito l’azienda lombarda e la sua successiva istanza di liquidazione, nel settembre 2013 la società polacca ne ha acquisito l’ordine.
L’atto di modifica dell’accordo e il primo contratto esecutivo è stato firmato da Zbigniew Konieczek, CEO di Newag SA e l’Ing. Virginio Di Giambattista , Direttore Generale del trasporto pubblico regionale presso il Mit – Ministero dei Trasporti. La Fce infatti è ancora sotto Gestione Commissariale Governativa e quindi sotto le dirette dipendenze degli uffici del Mit.
“L’espansione internazionale di Newag costituisce uno dei principali obiettivi strategici per i prossimi anni. L’accordo siglato con i partner italiani ha segnato l’inizio dell’attuazione del nostro piano” ha affermato Konieczek, mentre soddisfazione è stata espressa da Di Giambattista “Siamo molto felici di aver firmato questo contratto. Grazie alla Newag il materiale rotabile della linea siciliana sarà modernizzato, migliorando in modo significativo il servizio nell’area Etnea”.
Newag ha anche annunciato la creazione di un business post-vendita italiana che potrebbe assumere gli ex dipendenti della Costa Sistemi Ferroviari.
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Ferrovia Circumetnea
Speriami che non facciano la stessa fine dei Pesa....
Giovanni- Data d'iscrizione : 09.12.10
La Ferrovia Circumetnea ha 130 anni di storia
seppur in ritardo, pubblico un interessante articolo (Fonte: La Sicilia)
Il 31 dicembre di 130 anni fa partiva una vera e propria sfida per il territorio etneo, costruire una linea ferrata che, partendo da Catania, circumnavigasse l'Etna per riaffacciarsi sullo Ionio.
E' il progetto della Ferrovia Circumetnea, che prese forma con il Regio decreto n. 1833 del 31/12/1883 a firma del re Umberto I per la costituzione di un consorzio attraverso il quale 16 Comuni della provincia (Catania, Misterbianco, Belpasso, Paternò, S. Maria di Licodia, Biancavilla, Adernò, l'odierna Adrano, Bronte, Maletto, Randazzo, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Mascali, Giarre e Riposto), assieme alla Provincia di Catania e alla Camera di Commercio ed Arti di Catania, l'attuale Camera di Commercio, si impegnavano a costruire e gestire la ferrovia su concessione dello Stato.
La ferrovia a Catania era già arrivata nel 1867, grazie alla Compagnia della Rete Sicula, con la costruzione della stazione «Sicula», l'odierna stazione centrale, mai i Comuni pedemontani reclamavano un collegamento stabile e sicuro con la città e il suo porto.
Un fermento che spinse diversi tecnici, ancor prima della costituzione del consorzio della Ferrovia Circumetnea, a produrre studi sul tracciato e sull'attraversamento della città di Catania, come il canonico Castorina, che nel 1866 diede alle stampe una monografia dal titolo «La Circum Etnea - Stazione e fermate in Catania», oppure l'ing. Lo Turco, che nel 1882 scrisse «Sulla ferrovia attorno all'Etna», auspicando che la futura linea ferrata fosse costruita con uno scartamento uguale a quello della ferrovia esistente in modo da poter utilizzare stessi treni per entrambe le ferrovie.
La lungimiranza di quei tecnici non ebbe fortuna, in quanto la ferrovia Circumetnea fu poi realizzata con uno scartamento ridotto, ma la spinta fu tale da fare decollare il progetto che poi fu realizzato nel 1895. Partito il Consorzio, i rappresentanti dei vari Comuni non avevano esperienze su come procedere per costruire un'opera così importante per l'epoca, tanto che il dibattito era focalizzato su chi affidarsi.
Consapevoli che gli inglesi erano dei maestri nella costruzione delle ferrovie (nel 1863 Londra aveva inaugurato il primo tratto della metropolitana), prese corpo la proposta di un imprenditore inglese della Cornovaglia, Robert Trewhella (in via Garibaldi esiste ancora l'omonimo palazzo), che nel 1885 sottoscrisse un compromesso con il Consorzio dei Comuni, ancor prima che lo stesso consorzio ottenesse la concessione governativa che arriverà solo nel 1889 con la firma dell'allora ministro del Tesoro, Giovanni Giolitti. Una mossa vincente che assicurò all'imprenditore non solo una commessa milionaria, ma anche la gestione della futura Ferrovia Circumetnea, provvedendo lo stesso Trewhella all'acquisto del materiale rotabile, al progetto, alle manutenzioni e riparazioni impegnandosi a rispettare le condizioni di esercizio disposte dallo Stato in materia di orari, tariffe e trasporti postali.
L'ingegnere inglese, in cambio del suo impegno, ebbe dal Consorzio l'obbligo di incamerare tutte le somme stanziate dal governo centrale e dal Consorzio, oltre all'impegno di quest'ultimo di non accordare altre concessioni per la costruzioni di linee ferrate parallele a quelle della Circumetnea a una distanza inferiore a 15 km.
Un compromesso blindato che permise a Trewhella di agire in tutta tranquillità, anche se non mancarono le divergenze con il ministero, che ridusse il costo dell'opera da 18 a 15 milioni e 300mila lire, e di affidare la realizzazione a una sua impresa, la Società Siciliana di Lavori Pubblici, che potè contare anche su un maggiore onere da parte del Consorzio di due milioni, dopo che il consiglio di amministrazione pochi giorni prima lo aveva nominato direttore con pieni poteri.
Alla firma della concessione del governo, nel 1889, partirono i lavori e nel 1895 fu inaugurato il primo tratto Catania Borgo-Adrano di 35 km e nello stesso anno seguirono gli altri fino a Riposto nel 1896. Dal dopoguerra la concessione ritornò nelle mani dello Stato attraverso la gestione governativa che ancora oggi gestisce il servizio.
Proprio in questi giorni sono stati predisposti i bandi di gara per l'appalto dei tratti Nesima- Misterbianco e Stesicoro - Fontanarossa e l'odierna Fce, per ricordare quel 31 dicembre di 130 anni fa, ha messo in mostra a Misterbianco, il primo Comune attraversato dopo Catania, la storica locomotiva a vapore «Mascali», una Breda del 1894, l'ultima rimasta in dotazione, che i catanesi amavano chiamare «'a Cafittera».
Carmelo Santonocito
E' il progetto della Ferrovia Circumetnea, che prese forma con il Regio decreto n. 1833 del 31/12/1883 a firma del re Umberto I per la costituzione di un consorzio attraverso il quale 16 Comuni della provincia (Catania, Misterbianco, Belpasso, Paternò, S. Maria di Licodia, Biancavilla, Adernò, l'odierna Adrano, Bronte, Maletto, Randazzo, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Mascali, Giarre e Riposto), assieme alla Provincia di Catania e alla Camera di Commercio ed Arti di Catania, l'attuale Camera di Commercio, si impegnavano a costruire e gestire la ferrovia su concessione dello Stato.
La ferrovia a Catania era già arrivata nel 1867, grazie alla Compagnia della Rete Sicula, con la costruzione della stazione «Sicula», l'odierna stazione centrale, mai i Comuni pedemontani reclamavano un collegamento stabile e sicuro con la città e il suo porto.
Un fermento che spinse diversi tecnici, ancor prima della costituzione del consorzio della Ferrovia Circumetnea, a produrre studi sul tracciato e sull'attraversamento della città di Catania, come il canonico Castorina, che nel 1866 diede alle stampe una monografia dal titolo «La Circum Etnea - Stazione e fermate in Catania», oppure l'ing. Lo Turco, che nel 1882 scrisse «Sulla ferrovia attorno all'Etna», auspicando che la futura linea ferrata fosse costruita con uno scartamento uguale a quello della ferrovia esistente in modo da poter utilizzare stessi treni per entrambe le ferrovie.
La lungimiranza di quei tecnici non ebbe fortuna, in quanto la ferrovia Circumetnea fu poi realizzata con uno scartamento ridotto, ma la spinta fu tale da fare decollare il progetto che poi fu realizzato nel 1895. Partito il Consorzio, i rappresentanti dei vari Comuni non avevano esperienze su come procedere per costruire un'opera così importante per l'epoca, tanto che il dibattito era focalizzato su chi affidarsi.
Consapevoli che gli inglesi erano dei maestri nella costruzione delle ferrovie (nel 1863 Londra aveva inaugurato il primo tratto della metropolitana), prese corpo la proposta di un imprenditore inglese della Cornovaglia, Robert Trewhella (in via Garibaldi esiste ancora l'omonimo palazzo), che nel 1885 sottoscrisse un compromesso con il Consorzio dei Comuni, ancor prima che lo stesso consorzio ottenesse la concessione governativa che arriverà solo nel 1889 con la firma dell'allora ministro del Tesoro, Giovanni Giolitti. Una mossa vincente che assicurò all'imprenditore non solo una commessa milionaria, ma anche la gestione della futura Ferrovia Circumetnea, provvedendo lo stesso Trewhella all'acquisto del materiale rotabile, al progetto, alle manutenzioni e riparazioni impegnandosi a rispettare le condizioni di esercizio disposte dallo Stato in materia di orari, tariffe e trasporti postali.
L'ingegnere inglese, in cambio del suo impegno, ebbe dal Consorzio l'obbligo di incamerare tutte le somme stanziate dal governo centrale e dal Consorzio, oltre all'impegno di quest'ultimo di non accordare altre concessioni per la costruzioni di linee ferrate parallele a quelle della Circumetnea a una distanza inferiore a 15 km.
Un compromesso blindato che permise a Trewhella di agire in tutta tranquillità, anche se non mancarono le divergenze con il ministero, che ridusse il costo dell'opera da 18 a 15 milioni e 300mila lire, e di affidare la realizzazione a una sua impresa, la Società Siciliana di Lavori Pubblici, che potè contare anche su un maggiore onere da parte del Consorzio di due milioni, dopo che il consiglio di amministrazione pochi giorni prima lo aveva nominato direttore con pieni poteri.
Alla firma della concessione del governo, nel 1889, partirono i lavori e nel 1895 fu inaugurato il primo tratto Catania Borgo-Adrano di 35 km e nello stesso anno seguirono gli altri fino a Riposto nel 1896. Dal dopoguerra la concessione ritornò nelle mani dello Stato attraverso la gestione governativa che ancora oggi gestisce il servizio.
Proprio in questi giorni sono stati predisposti i bandi di gara per l'appalto dei tratti Nesima- Misterbianco e Stesicoro - Fontanarossa e l'odierna Fce, per ricordare quel 31 dicembre di 130 anni fa, ha messo in mostra a Misterbianco, il primo Comune attraversato dopo Catania, la storica locomotiva a vapore «Mascali», una Breda del 1894, l'ultima rimasta in dotazione, che i catanesi amavano chiamare «'a Cafittera».
Carmelo Santonocito
Re: Ferrovia Circumetnea
In questi giorni e' stata portata via dal demolitore,dalla stazione di Riposto,la littorina ADe02,della serie 01-03,queste vetture sono state vendute per demolizione insieme alle AL54 1 e 2,all'AL52.10 e alle rimorchiate R551 e R552.
Molto probabilmente la AL54.2 viste le buone condizioni in cui e' tenuta,si salvera' con la sua relativa rimorchiata R552....ma mi sa che delle 3 ADe 01-03 non ne restera' neanche una
Inoltre alla stazione di Riposto dovrebbe esserci accantonata una carrozza e delle altre a CT Borgo....chissa che ne faranno,spero proprio che le riportino allo stato d'origine per attaccarle a dei futuri treni storici con la Mascali......
Molto probabilmente la AL54.2 viste le buone condizioni in cui e' tenuta,si salvera' con la sua relativa rimorchiata R552....ma mi sa che delle 3 ADe 01-03 non ne restera' neanche una
Inoltre alla stazione di Riposto dovrebbe esserci accantonata una carrozza e delle altre a CT Borgo....chissa che ne faranno,spero proprio che le riportino allo stato d'origine per attaccarle a dei futuri treni storici con la Mascali......
Re: Ferrovia Circumetnea
la FCE è una delle linee ferroviarie più spettacolari dell'Italia, io per tre anni, poiché il plesso scolastico è stato trasferito a Riposto, ho sentito i rumori delle automotrici che salivano o scendevano; sto parlando dell'ultimo tratto della Circumetnea, il tratto urbano di Riposto.
Particolarmente, durante il periodo Scolastico, la fermata della FCE sulla Via Roma, nel centro di Riposto, è affollata, peggio di una fermata Metropolitana.
Particolarmente, durante il periodo Scolastico, la fermata della FCE sulla Via Roma, nel centro di Riposto, è affollata, peggio di una fermata Metropolitana.
Vito.Antonio- Data d'iscrizione : 08.08.14
Re: Ferrovia Circumetnea
Buonsera!! Imminente è l'apertura del tratto Metropolitano da Borgo a Nesima, ma mi è venuto in mente una cosa; quando completeranno la linea Metropolitana fino a Paternò che fine farà la linea Circumetnea da Paternò a Catania Borgo???
Vito.Antonio- Data d'iscrizione : 08.08.14
Re: Ferrovia Circumetnea
Molto probabilmente la tratta di superficie a scartamento ridotto in questione, opererà in regime di raccordo, per poter raggiungere l'officina di Catania Borgo
Giovanni- Data d'iscrizione : 09.12.10
Re: Ferrovia Circumetnea
Se non erro ad Adrano nord stavano ultimando la nuova officina. Sarà il destino della chiusura del tratto urbano della FCE Borgo - Nesima?
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Ferrovia Circumetnea
Ad Adrano se non sbaglio è solo una rimessa, mi sembra che l'officina è prevista a Paternò.
Giovanni- Data d'iscrizione : 09.12.10
Re: Ferrovia Circumetnea
Ad Adrano Nord c'e solamente l'officina per i bus....
Cmq sarebbe una follia riconvertirla a scartamento ordinario e in galleria fino ad Adrano.....ad Adrano siamo quasi alle pendici dell'Etna e la ferrovia in quel punto ha un carattere paesaggistico!
Cmq sarebbe una follia riconvertirla a scartamento ordinario e in galleria fino ad Adrano.....ad Adrano siamo quasi alle pendici dell'Etna e la ferrovia in quel punto ha un carattere paesaggistico!
Re: Ferrovia Circumetnea
Inbus U 210 ha scritto:Ad Adrano Nord c'e solamente l'officina per i bus....
Cmq sarebbe una follia riconvertirla a scartamento ordinario e in galleria fino ad Adrano.....ad Adrano siamo quasi alle pendici dell'Etna e la ferrovia in quel punto ha un carattere paesaggistico!
Quella di Adrano non è solo per autobus -_-'
Grazie Giovanni A. per l'info. Infatti ricordavo che a Paternò dovevano costruire qualcosa
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Ferrovia Circumetnea
A volte capita di entrare in un'area di servizio e ritrovarsi un "Treno" posteggiato nell'area sosta! Questo è quanto accaduto giorno 20 novembre presso l'area rifornimento di Santa Teresa (ME) sulla A18 direzione sud, dov'è stato fotografato il rimorchio Ranieri r.551 della FCE.
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Re: Ferrovia Circumetnea
Se dovrebbero mai convertirla a scartamento ordinario dovremmo aspettare minimo 15 anni per sentirlo parlare, cioè quando avranno fatto tutti i lavori di rettifica e di varianti sulla Circumetnea.
Vito.Antonio- Data d'iscrizione : 08.08.14
Re: Ferrovia Circumetnea
Quindi il progetto della Circumetnea sarebbe l'elettrificazione e riconversione dello scartamento ridotto ad ordinario, con il tratto a doppio binario da Paternò a Borgo, quindi Paternò sarà la stazione di congiunzione tra il tratto urbano e tratto interurbano della Circumetnea.Giovanni ha scritto:Molto probabilmente la tratta di superficie a scartamento ridotto in questione, opererà in regime di raccordo, per poter raggiungere l'officina di Catania Borgo
poi Randazzo sarà la stazione di congiunzione con la ferrovia Alcantara, che rimarrà così come, tranne per l'armamento, che probabilmente sarà UNI 36; sarà così o mi sono scordato qualcosa???
Vito.Antonio- Data d'iscrizione : 08.08.14
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