Linea Messina - Catania - Siracusa
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Lavori di raddoppio della Messina-Catania, capitolo Trappitello
Sull'edizione odierna della Gazzetta del Sud di Messina, oggi c'è un piccolo articolo che riguarda il raddoppio della Giampilieri-Fiumefreddo.
Oggi si parla dei possibili disagi che provocherebbe i cantieri nella zona di Trappitello. Esattamente mi riferisco alla futura Stazione di Taormina Sud-Trappitello-Giardini Naxos, stazione che fungerà da stazione sostitutiva della Stazione Alcantara, che sarà realizzata in Contrada Spagnuolo, una zona che si trova tra Chianchitta e Trappitello, per chi conosce bene la zona sa dove intendo, perché il movimento dei mezzi, di cantiere e privati degli operai che lavoreranno sulla ferrovia, potrebbe già sconvolgere l'attuale traffico sulla Statale 185, già intasata del suo.
Con circa un migliaio di auto, assieme ad un numero approssimativo, di 300 mezzi pesanti che passano di lì, altri mezzi potrebbero paralizzare la zona.
Per questo il comune di Taormina ha avviato un bando per un progetto definitivo, con un costo attorno ai 38.000 euro, di Via di Fuga o bypass, ancora non è certo se sarà a doppio o senso unico di marcia, dovrebbe assolvere al compito di ridurre un pò il traffico, dovrebbe partire dalla zona delle Case Popolari di Trappitello fino alla Chiesa di Santa Venera; il progetto dovrebbe ammontare a 3 Milioni per i lavori.
Contemporaneamente, visto l'immediatezza dei tempi, verranno ampliate alcune vie di comunicazione di Trappitello.
assieme ad esso, attraverso la voce del Vice Sindaco di Taormina, saranno avviati, prima possibile, della Circonvallazione esterna, che collegherà, più velocemente, Trappitello a Taormina, assieme alle frazioni montane di Taormina stessa; Costo del progetto della Circonvallazione è di 10 Milioni di euro, già pronti e previsti dal Masterplan viario della Città Metropolitana di Messina.
Per l'amministrazione, che vuole evitare un caso Giardini Naxos bis, traffico intasato, tra le 10 fino alle 20, per via della chiusura dello svincolo di Taormina e la parziale, chiusura delle carreggiate, per i lavori nelle gallerie del tratto GIARDINI NAXOS-ROCCALUMERA, quindi sta correndo ai ripari, per avere pronte il bypass e le strade ampliate entro il 2020, data, presunta, di avvio dei cantieri del raddoppio FIUMEFREDDO-GIAMPILIERI.
Oggi si parla dei possibili disagi che provocherebbe i cantieri nella zona di Trappitello. Esattamente mi riferisco alla futura Stazione di Taormina Sud-Trappitello-Giardini Naxos, stazione che fungerà da stazione sostitutiva della Stazione Alcantara, che sarà realizzata in Contrada Spagnuolo, una zona che si trova tra Chianchitta e Trappitello, per chi conosce bene la zona sa dove intendo, perché il movimento dei mezzi, di cantiere e privati degli operai che lavoreranno sulla ferrovia, potrebbe già sconvolgere l'attuale traffico sulla Statale 185, già intasata del suo.
Con circa un migliaio di auto, assieme ad un numero approssimativo, di 300 mezzi pesanti che passano di lì, altri mezzi potrebbero paralizzare la zona.
Per questo il comune di Taormina ha avviato un bando per un progetto definitivo, con un costo attorno ai 38.000 euro, di Via di Fuga o bypass, ancora non è certo se sarà a doppio o senso unico di marcia, dovrebbe assolvere al compito di ridurre un pò il traffico, dovrebbe partire dalla zona delle Case Popolari di Trappitello fino alla Chiesa di Santa Venera; il progetto dovrebbe ammontare a 3 Milioni per i lavori.
Contemporaneamente, visto l'immediatezza dei tempi, verranno ampliate alcune vie di comunicazione di Trappitello.
assieme ad esso, attraverso la voce del Vice Sindaco di Taormina, saranno avviati, prima possibile, della Circonvallazione esterna, che collegherà, più velocemente, Trappitello a Taormina, assieme alle frazioni montane di Taormina stessa; Costo del progetto della Circonvallazione è di 10 Milioni di euro, già pronti e previsti dal Masterplan viario della Città Metropolitana di Messina.
Per l'amministrazione, che vuole evitare un caso Giardini Naxos bis, traffico intasato, tra le 10 fino alle 20, per via della chiusura dello svincolo di Taormina e la parziale, chiusura delle carreggiate, per i lavori nelle gallerie del tratto GIARDINI NAXOS-ROCCALUMERA, quindi sta correndo ai ripari, per avere pronte il bypass e le strade ampliate entro il 2020, data, presunta, di avvio dei cantieri del raddoppio FIUMEFREDDO-GIAMPILIERI.
Vito.Antonio- Data d'iscrizione : 08.08.14
Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
In questi ultimi giorni sulle pagine della Gazzetta del Sud sembra esserci acceso il dibattito sul futuro assetto della linea ferroviaria Messina - Catania e sul conseguente destino del suo originario tracciato e della stazione di Taormina - Giardini.
Ecco quanto pubblicato in data odierna dalla testata giornalistica messinese
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Ecco quanto pubblicato in data odierna dalla testata giornalistica messinese
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Bolognari: “Stazione di Taormina-Giardini da tutelare, faremo attenzione”
sempre sull'argomento segnalo anche le dichiarazioni del sindaco di Taormina rilasciate alla testata web Blog Taormina il 16 novembre 2018
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“I tempi saranno ancora abbastanza lunghi ma non ci faremo trovare impreparati sul futuro della stazione ferroviaria di Taormina-Giardini Naxos, è un bene che certamente va tutelato”. Il monito arriva dal sindaco di Taormina, Mario Bolognari, che si sofferma così sull’enigmatico destino della stazione di Villagonia, destinata alla soppressione quando sarà stato realizzato il raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo ma dove, a quanto risulta, non è più previsto un utilizzo museale.
“Va premesso ed evidenziato – spiega il sindaco di Taormina, prof. Bolognari – che stiamo parlando di un maxi-progetto, quello del raddoppio ferroviario, che si avvia alla fase operativa forse già nel 2020 ma che richiederà, per forze di cose, tempi molto lunghi e quindi ancora per qualche anno la stazione di Villagonia rimarrà funzionante. Sulla stazione ferroviaria di Villagonia al momento sappiamo soltanto che non si parla più di un utilizzo museale, mentre Rfi prevede nella tratta che verrà dismessa[ndr. forse voleva dire "realizzata" ] una metropolitana leggera, che dovrebbe collegare le spiagge della zona e che dovrebbe collegarsi anche con la zona dell’Alcantara”.
Non si esclude che Taormina, e magari anche Giardini, possano fare fronte comune per trovare una soluzione che tuteli il complesso o per cercare di rilevarne la proprietà se Rfi dovesse mettere in vendita l’immobile come già fatto con la limitrofa area al parcheggio (acquistata da Interbus). A fine mese, il 29 novembre, ci sarà a Roma la conferenza dei servizi sul progetto del raddoppio ferroviario e chissà che in quella occasione (che vedrà la presenza del sindaco di Taormina) non possa emergere qualche novità.
“E’ presto per dire cosa accadrà sull’attuale stazione ma un ragionamento potrebbe poi aprirsi, quando sarà il momento, con la Città Metropolitana e con la Regione – afferma Bolognari -. Da parte del Comune di Taormina dico soltanto che ci sarà grande attenzione sugli sviluppi della situazione, per tutelare il bene, la sua storia e gli aspetti di pregio culturale”.
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“I tempi saranno ancora abbastanza lunghi ma non ci faremo trovare impreparati sul futuro della stazione ferroviaria di Taormina-Giardini Naxos, è un bene che certamente va tutelato”. Il monito arriva dal sindaco di Taormina, Mario Bolognari, che si sofferma così sull’enigmatico destino della stazione di Villagonia, destinata alla soppressione quando sarà stato realizzato il raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo ma dove, a quanto risulta, non è più previsto un utilizzo museale.
“Va premesso ed evidenziato – spiega il sindaco di Taormina, prof. Bolognari – che stiamo parlando di un maxi-progetto, quello del raddoppio ferroviario, che si avvia alla fase operativa forse già nel 2020 ma che richiederà, per forze di cose, tempi molto lunghi e quindi ancora per qualche anno la stazione di Villagonia rimarrà funzionante. Sulla stazione ferroviaria di Villagonia al momento sappiamo soltanto che non si parla più di un utilizzo museale, mentre Rfi prevede nella tratta che verrà dismessa[ndr. forse voleva dire "realizzata" ] una metropolitana leggera, che dovrebbe collegare le spiagge della zona e che dovrebbe collegarsi anche con la zona dell’Alcantara”.
Non si esclude che Taormina, e magari anche Giardini, possano fare fronte comune per trovare una soluzione che tuteli il complesso o per cercare di rilevarne la proprietà se Rfi dovesse mettere in vendita l’immobile come già fatto con la limitrofa area al parcheggio (acquistata da Interbus). A fine mese, il 29 novembre, ci sarà a Roma la conferenza dei servizi sul progetto del raddoppio ferroviario e chissà che in quella occasione (che vedrà la presenza del sindaco di Taormina) non possa emergere qualche novità.
“E’ presto per dire cosa accadrà sull’attuale stazione ma un ragionamento potrebbe poi aprirsi, quando sarà il momento, con la Città Metropolitana e con la Regione – afferma Bolognari -. Da parte del Comune di Taormina dico soltanto che ci sarà grande attenzione sugli sviluppi della situazione, per tutelare il bene, la sua storia e gli aspetti di pregio culturale”.
Fs: al via conferenza servizi su raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo in Sicilia
Roma, 29 nov. (AdnKronos)
Continua l’impegno di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) in Sicilia. Si è tenuta infatti oggi la conferenza di servizi per il raddoppio ferroviario fra Giampilieri e Fiumefreddo, unico tratto a binario unico della linea Messina-Catania. Sono stati convocati i ministeri competenti, gli enti locali e le aziende di servizi pubblici interessati per valutare il progetto definitivo dell’opera e stabilire modalità e tempi degli interventi di competenza.
Il progetto prevede la realizzazione di un tracciato a doppio binario in variante rispetto alla linea attuale, della lunghezza di circa 42 chilometri, di cui 38 in galleria. Saranno realizzate le fermate di Itala-Scaletta, Nizza-Alì, Sant’Alessio-Santa Teresa, Taormina, Alcantara-Giardini, Fiumefreddo-Calatabiano ed è previsto il collegamento dell’attuale stazione di Letojanni alla nuova linea.
Il raddoppio di linea fra Giampilieri e Fiumefreddo, dal costo complessivo di circa 2,3 miliardi di euro, permetterà di aumentare la capacità della linea e di garantire maggiore regolarità per i treni in viaggio fra Messina e Catania, collegamento che è parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia-Mediterraneo. La chiusura della conferenza dei servizi è prevista entro 90 giorni.
Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Un punto di mediazione è stato trovato sul raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo tra l'assessorato regionale alle Infrastrutture e il Comune di Giardini Naxos. Stando a quanto deciso oggi, la nuova fermata prevista nel progetto definitivo di Rfi non si chiamerebbe Taormina, ma manterrebbe l'attuale nome di Giardini-Taormina, seppure localizzata in altro sito, e cioè sotterranea sotto il parcheggio Lumbi. La fermata precedente che, stando al progetto si dovrebbe trovare a Trappitello e avrebbe dovuto avere denominazione Alcantara-Giardini, finirebbe per chiamarsi soltanto Alcantara. In cambio l'amministrazione guidata dal sindaco Nello Lo Turco non chiederà la sospensiva nel ricorso presentato al Tar. Di conseguenza l'iter che dovrebbe portare a indire la gara d'appalto entro l'estate del 2019 - e iniziare i lavori nel 2020 - può andare avanti senza rischi di stop da parte della giustizia amministrativa.
È questa, in sintesi, la soluzione trovata oggi pomeriggio durante l'incontro che si è tenuto nella sede del Cas a Messina. Presenti il primo cittadino Lo Turco, l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e l'ingegnere Salvatore Leocata per conto di Rete ferroviaria italiana. Sul tavolo il tentativo di non bloccare un'opera mastodontica che prevede il raddoppio ferroviario su una delle tratte più frequentate dai pendolari siciliani: i 42 chilometri che collegano Giampilieri, alle porte di Messina, a Fiumefreddo (da lì a Catania il doppio binario esiste già). Secondo il progetto di Rfi, ben 38 chilometri verrebbero realizzati in galleria per evitare l'attraversamento dei centri abitati. Saranno realizzate anche le fermate di Itala-Scaletta, Nizza-Alì, Sant’Alessio-Santa Teresa, e Fiumefreddo-Calatabiano, mentre è previsto il collegamento dell’attuale stazione di Letojanni alla nuova linea. Tutta la tratta ferroviaria verrebbe spostata a monte rispetto al tracciato attuale, che invece scorre lungo la costa ionica guardando il mare e regalando paesaggi di impareggiabile valore. Si tratta di un intervento dal valore stimato di 2,3 miliardi di euro. Cioè più della metà di quanto costerebbe, dal punto di vista costruttivo, il Ponte sullo Stretto (3,9 miliardi secondo l'ex di Ferrovie Renato Mazzoncini).
Lo scorso 29 novembre si è aperta la conferenza dei servizi per il raddoppio tra Giampilieri e Fiumefreddo, in questa sede gli enti interessati valutano ed eventualmente propongono modifiche al progetto definitivo. La chiusura della conferenza è prevista a marzo. «Ma noi non siamo stati invitati, per questo abbiamo presentato ricorso chiedendo l'annullamento», spiega il sindaco di Giardini. «Rischiamo di bloccare un'opera che interessa tutti? Io - replica - devo tutelare la mia comunità». L'amministrazione comunale ha tre obiettivi: per prima cosa mantenere una stazione con la denominazione congiunta Giardini-Taormina, un sodalizio che assicura una vetrina di primo piano a livello promozionale e turistico; in secondo luogo valorizzare la vecchia storica stazione, anche set cinematografico del film Il padrino; e infine trasformare Alcantara da semplice fermata a stazione vera e propria. A questi si aggiunge una richiesta decisamente più impegnativa: rimettere in funzione la vecchia ferrovia che collega Alcantara a Randazzo e collegarla al futuro raddoppio. Al momento è solo un'idea. «Ma Rfi e assessorato - dice il sindaco Lo Turco - si sono impegnati a realizzare uno studio tecnico ed economico».
Resta poi il nodo sul futuro dell'attuale tracciato ferroviario, dall'enorme potenziale turistico. «Rfi - dice il primo cittadino - ha garantito che non verrà abbandonato. L'idea è continuare a usarlo o come tratta turistica tra Alcantara e Letojanni oppure come metropolitana di superficie». Ma anche su questo al momento non esistono studi o accordi formali.
Un punto di mediazione è stato trovato sul raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo tra l'assessorato regionale alle Infrastrutture e il Comune di Giardini Naxos. Stando a quanto deciso oggi, la nuova fermata prevista nel progetto definitivo di Rfi non si chiamerebbe Taormina, ma manterrebbe l'attuale nome di Giardini-Taormina, seppure localizzata in altro sito, e cioè sotterranea sotto il parcheggio Lumbi. La fermata precedente che, stando al progetto si dovrebbe trovare a Trappitello e avrebbe dovuto avere denominazione Alcantara-Giardini, finirebbe per chiamarsi soltanto Alcantara. In cambio l'amministrazione guidata dal sindaco Nello Lo Turco non chiederà la sospensiva nel ricorso presentato al Tar. Di conseguenza l'iter che dovrebbe portare a indire la gara d'appalto entro l'estate del 2019 - e iniziare i lavori nel 2020 - può andare avanti senza rischi di stop da parte della giustizia amministrativa.
È questa, in sintesi, la soluzione trovata oggi pomeriggio durante l'incontro che si è tenuto nella sede del Cas a Messina. Presenti il primo cittadino Lo Turco, l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e l'ingegnere Salvatore Leocata per conto di Rete ferroviaria italiana. Sul tavolo il tentativo di non bloccare un'opera mastodontica che prevede il raddoppio ferroviario su una delle tratte più frequentate dai pendolari siciliani: i 42 chilometri che collegano Giampilieri, alle porte di Messina, a Fiumefreddo (da lì a Catania il doppio binario esiste già). Secondo il progetto di Rfi, ben 38 chilometri verrebbero realizzati in galleria per evitare l'attraversamento dei centri abitati. Saranno realizzate anche le fermate di Itala-Scaletta, Nizza-Alì, Sant’Alessio-Santa Teresa, e Fiumefreddo-Calatabiano, mentre è previsto il collegamento dell’attuale stazione di Letojanni alla nuova linea. Tutta la tratta ferroviaria verrebbe spostata a monte rispetto al tracciato attuale, che invece scorre lungo la costa ionica guardando il mare e regalando paesaggi di impareggiabile valore. Si tratta di un intervento dal valore stimato di 2,3 miliardi di euro. Cioè più della metà di quanto costerebbe, dal punto di vista costruttivo, il Ponte sullo Stretto (3,9 miliardi secondo l'ex di Ferrovie Renato Mazzoncini).
Lo scorso 29 novembre si è aperta la conferenza dei servizi per il raddoppio tra Giampilieri e Fiumefreddo, in questa sede gli enti interessati valutano ed eventualmente propongono modifiche al progetto definitivo. La chiusura della conferenza è prevista a marzo. «Ma noi non siamo stati invitati, per questo abbiamo presentato ricorso chiedendo l'annullamento», spiega il sindaco di Giardini. «Rischiamo di bloccare un'opera che interessa tutti? Io - replica - devo tutelare la mia comunità». L'amministrazione comunale ha tre obiettivi: per prima cosa mantenere una stazione con la denominazione congiunta Giardini-Taormina, un sodalizio che assicura una vetrina di primo piano a livello promozionale e turistico; in secondo luogo valorizzare la vecchia storica stazione, anche set cinematografico del film Il padrino; e infine trasformare Alcantara da semplice fermata a stazione vera e propria. A questi si aggiunge una richiesta decisamente più impegnativa: rimettere in funzione la vecchia ferrovia che collega Alcantara a Randazzo e collegarla al futuro raddoppio. Al momento è solo un'idea. «Ma Rfi e assessorato - dice il sindaco Lo Turco - si sono impegnati a realizzare uno studio tecnico ed economico».
Resta poi il nodo sul futuro dell'attuale tracciato ferroviario, dall'enorme potenziale turistico. «Rfi - dice il primo cittadino - ha garantito che non verrà abbandonato. L'idea è continuare a usarlo o come tratta turistica tra Alcantara e Letojanni oppure come metropolitana di superficie». Ma anche su questo al momento non esistono studi o accordi formali.
Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
Admin ha scritto:Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Un punto di mediazione è stato trovato sul raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo tra l'assessorato regionale alle Infrastrutture e il Comune di Giardini Naxos. Stando a quanto deciso oggi, la nuova fermata prevista nel progetto definitivo di Rfi non si chiamerebbe Taormina, ma manterrebbe l'attuale nome di Giardini-Taormina, seppure localizzata in altro sito, e cioè sotterranea sotto il parcheggio Lumbi. La fermata precedente che, stando al progetto si dovrebbe trovare a Trappitello e avrebbe dovuto avere denominazione Alcantara-Giardini, finirebbe per chiamarsi soltanto Alcantara. In cambio l'amministrazione guidata dal sindaco Nello Lo Turco non chiederà la sospensiva nel ricorso presentato al Tar. Di conseguenza l'iter che dovrebbe portare a indire la gara d'appalto entro l'estate del 2019 - e iniziare i lavori nel 2020 - può andare avanti senza rischi di stop da parte della giustizia amministrativa.
È questa, in sintesi, la soluzione trovata oggi pomeriggio durante l'incontro che si è tenuto nella sede del Cas a Messina. Presenti il primo cittadino Lo Turco, l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e l'ingegnere Salvatore Leocata per conto di Rete ferroviaria italiana. Sul tavolo il tentativo di non bloccare un'opera mastodontica che prevede il raddoppio ferroviario su una delle tratte più frequentate dai pendolari siciliani: i 42 chilometri che collegano Giampilieri, alle porte di Messina, a Fiumefreddo (da lì a Catania il doppio binario esiste già). Secondo il progetto di Rfi, ben 38 chilometri verrebbero realizzati in galleria per evitare l'attraversamento dei centri abitati. Saranno realizzate anche le fermate di Itala-Scaletta, Nizza-Alì, Sant’Alessio-Santa Teresa, e Fiumefreddo-Calatabiano, mentre è previsto il collegamento dell’attuale stazione di Letojanni alla nuova linea. Tutta la tratta ferroviaria verrebbe spostata a monte rispetto al tracciato attuale, che invece scorre lungo la costa ionica guardando il mare e regalando paesaggi di impareggiabile valore. Si tratta di un intervento dal valore stimato di 2,3 miliardi di euro. Cioè più della metà di quanto costerebbe, dal punto di vista costruttivo, il Ponte sullo Stretto (3,9 miliardi secondo l'ex di Ferrovie Renato Mazzoncini).
Lo scorso 29 novembre si è aperta la conferenza dei servizi per il raddoppio tra Giampilieri e Fiumefreddo, in questa sede gli enti interessati valutano ed eventualmente propongono modifiche al progetto definitivo. La chiusura della conferenza è prevista a marzo. «Ma noi non siamo stati invitati, per questo abbiamo presentato ricorso chiedendo l'annullamento», spiega il sindaco di Giardini. «Rischiamo di bloccare un'opera che interessa tutti? Io - replica - devo tutelare la mia comunità». L'amministrazione comunale ha tre obiettivi: per prima cosa mantenere una stazione con la denominazione congiunta Giardini-Taormina, un sodalizio che assicura una vetrina di primo piano a livello promozionale e turistico; in secondo luogo valorizzare la vecchia storica stazione, anche set cinematografico del film Il padrino; e infine trasformare Alcantara da semplice fermata a stazione vera e propria. A questi si aggiunge una richiesta decisamente più impegnativa: rimettere in funzione la vecchia ferrovia che collega Alcantara a Randazzo e collegarla al futuro raddoppio. Al momento è solo un'idea. «Ma Rfi e assessorato - dice il sindaco Lo Turco - si sono impegnati a realizzare uno studio tecnico ed economico».
Resta poi il nodo sul futuro dell'attuale tracciato ferroviario, dall'enorme potenziale turistico. «Rfi - dice il primo cittadino - ha garantito che non verrà abbandonato. L'idea è continuare a usarlo o come tratta turistica tra Alcantara e Letojanni oppure come metropolitana di superficie». Ma anche su questo al momento non esistono studi o accordi formali.
Provo a sintetizzare.
Le ragioni di "campanile" (nome stazione) sono sostanzialmente accoglibili.
Sul fronte Alcantara-Randazzo siamo ancora all'idea, mancando del tutto gli studi di fattibilità/sostenibilità tecnica ed economica.
Mantenimento attuale linea tra Letojanni ed Alcantara, idee molto confuse e anche in tal caso assenza di studi di fattibilità/sostenibilità tecnica ed economica.
E qualcuno canta pure vittoria
RFI, Catania Picanello: da venerdì 21 dicembre operativa la fermata
fonte fsnews.it
Operativa da oggi, venerdì 21 dicembre, la fermata di Catania Picanello, realizzata nell’ambito del completamento del raddoppio della linea da Catania Ognina a Catania Centrale.
A servizio di un’area storica fortemente urbanizzata del capoluogo etneo, è stata visitata oggi dall’Assessore regionale Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone e dal Sindaco di Catania Salvo Pogliese, accompagnati da Salvatore Leocata, della Direzione Investimenti Area Sud di Rete Ferroviaria Italiana.
Situata tra la stazione di Catania Ognina e la fermata di Catania Europa, si trova interamente in galleria. I due ingressi sono in corrispondenza di via Libertini, dove è disponibile un parcheggio, e di via Timoleone. Dotata di ascensore, 10 scale mobili e di un “Sistema di Supervisione Integrata” per la gestione degli impianti di sicurezza in galleria.
Con l’attivazione di “Picanello”, il capoluogo etneo è adesso dotato di un servizio urbano ferroviario che attraversa l’intera città con le sette fermate di: Cannizzaro, Catania Ognina, Catania Picanello, Catania Europa, Catania Centrale, Catania Acquicella e Bicocca.
Operativa da oggi, venerdì 21 dicembre, la fermata di Catania Picanello, realizzata nell’ambito del completamento del raddoppio della linea da Catania Ognina a Catania Centrale.
A servizio di un’area storica fortemente urbanizzata del capoluogo etneo, è stata visitata oggi dall’Assessore regionale Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone e dal Sindaco di Catania Salvo Pogliese, accompagnati da Salvatore Leocata, della Direzione Investimenti Area Sud di Rete Ferroviaria Italiana.
Situata tra la stazione di Catania Ognina e la fermata di Catania Europa, si trova interamente in galleria. I due ingressi sono in corrispondenza di via Libertini, dove è disponibile un parcheggio, e di via Timoleone. Dotata di ascensore, 10 scale mobili e di un “Sistema di Supervisione Integrata” per la gestione degli impianti di sicurezza in galleria.
Con l’attivazione di “Picanello”, il capoluogo etneo è adesso dotato di un servizio urbano ferroviario che attraversa l’intera città con le sette fermate di: Cannizzaro, Catania Ognina, Catania Picanello, Catania Europa, Catania Centrale, Catania Acquicella e Bicocca.
Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
Admin ha scritto:Admin ha scritto:Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Un punto di mediazione è stato trovato sul raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo tra l'assessorato regionale alle Infrastrutture e il Comune di Giardini Naxos. Stando a quanto deciso oggi, la nuova fermata prevista nel progetto definitivo di Rfi non si chiamerebbe Taormina, ma manterrebbe l'attuale nome di Giardini-Taormina, seppure localizzata in altro sito, e cioè sotterranea sotto il parcheggio Lumbi. La fermata precedente che, stando al progetto si dovrebbe trovare a Trappitello e avrebbe dovuto avere denominazione Alcantara-Giardini, finirebbe per chiamarsi soltanto Alcantara. In cambio l'amministrazione guidata dal sindaco Nello Lo Turco non chiederà la sospensiva nel ricorso presentato al Tar. Di conseguenza l'iter che dovrebbe portare a indire la gara d'appalto entro l'estate del 2019 - e iniziare i lavori nel 2020 - può andare avanti senza rischi di stop da parte della giustizia amministrativa.
È questa, in sintesi, la soluzione trovata oggi pomeriggio durante l'incontro che si è tenuto nella sede del Cas a Messina. Presenti il primo cittadino Lo Turco, l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e l'ingegnere Salvatore Leocata per conto di Rete ferroviaria italiana. Sul tavolo il tentativo di non bloccare un'opera mastodontica che prevede il raddoppio ferroviario su una delle tratte più frequentate dai pendolari siciliani: i 42 chilometri che collegano Giampilieri, alle porte di Messina, a Fiumefreddo (da lì a Catania il doppio binario esiste già). Secondo il progetto di Rfi, ben 38 chilometri verrebbero realizzati in galleria per evitare l'attraversamento dei centri abitati. Saranno realizzate anche le fermate di Itala-Scaletta, Nizza-Alì, Sant’Alessio-Santa Teresa, e Fiumefreddo-Calatabiano, mentre è previsto il collegamento dell’attuale stazione di Letojanni alla nuova linea. Tutta la tratta ferroviaria verrebbe spostata a monte rispetto al tracciato attuale, che invece scorre lungo la costa ionica guardando il mare e regalando paesaggi di impareggiabile valore. Si tratta di un intervento dal valore stimato di 2,3 miliardi di euro. Cioè più della metà di quanto costerebbe, dal punto di vista costruttivo, il Ponte sullo Stretto (3,9 miliardi secondo l'ex di Ferrovie Renato Mazzoncini).
Lo scorso 29 novembre si è aperta la conferenza dei servizi per il raddoppio tra Giampilieri e Fiumefreddo, in questa sede gli enti interessati valutano ed eventualmente propongono modifiche al progetto definitivo. La chiusura della conferenza è prevista a marzo. «Ma noi non siamo stati invitati, per questo abbiamo presentato ricorso chiedendo l'annullamento», spiega il sindaco di Giardini. «Rischiamo di bloccare un'opera che interessa tutti? Io - replica - devo tutelare la mia comunità». L'amministrazione comunale ha tre obiettivi: per prima cosa mantenere una stazione con la denominazione congiunta Giardini-Taormina, un sodalizio che assicura una vetrina di primo piano a livello promozionale e turistico; in secondo luogo valorizzare la vecchia storica stazione, anche set cinematografico del film Il padrino; e infine trasformare Alcantara da semplice fermata a stazione vera e propria. A questi si aggiunge una richiesta decisamente più impegnativa: rimettere in funzione la vecchia ferrovia che collega Alcantara a Randazzo e collegarla al futuro raddoppio. Al momento è solo un'idea. «Ma Rfi e assessorato - dice il sindaco Lo Turco - si sono impegnati a realizzare uno studio tecnico ed economico».
Resta poi il nodo sul futuro dell'attuale tracciato ferroviario, dall'enorme potenziale turistico. «Rfi - dice il primo cittadino - ha garantito che non verrà abbandonato. L'idea è continuare a usarlo o come tratta turistica tra Alcantara e Letojanni oppure come metropolitana di superficie». Ma anche su questo al momento non esistono studi o accordi formali.
Provo a sintetizzare.
Le ragioni di "campanile" (nome stazione) sono sostanzialmente accoglibili.
Sul fronte Alcantara-Randazzo siamo ancora all'idea, mancando del tutto gli studi di fattibilità/sostenibilità tecnica ed economica.
Mantenimento attuale linea tra Letojanni ed Alcantara, idee molto confuse e anche in tal caso assenza di studi di fattibilità/sostenibilità tecnica ed economica.
E qualcuno canta pure vittoria
sempre sul tema, ecco le rivendicazioni del rappresentante dei cittadini di Giardini
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Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
Ci sono anche alcuni sindaci della riviera jonica messinese che sarebbero ben felici di non vedere più la ferrovia attraversare, spaccando in due, i loro paesi.
Ne riferisce in questo articolo la testata [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Se i sindaci di Taormina, Giardini e Letojanni puntano alla metropolitana leggera ad uso turistico al posto dell’attuale tracciato ferroviario una volta che entrerà in funzione il doppio binario, lo stesso non può dirsi degli altri colleghi dei comuni attraversati dalla linea ferrata compresi tra Forza d’Agrò e Scaletta.
Quasi tutti ritengono infatti utile creare al posto dei binari delle strade di collegamento, alternative soprattutto alla Statale 114, prevedendo magari che il nuovo asse viario venga percorso da navette elettriche che colleghino le vecchie stazioni con le nuove in modo da agevolare pendolari e passeggeri, oltre che liberare i centri abitati da buona parte del traffico.
Soluzione che è già stata messa nero su bianco da alcune amministrazioni, come Scaletta, Alì Terme, Furci, tramite atti di indirizzo manifestati in queste settimane, ma che è condivisa dagli altri sindaci dei comuni costieri, tranne qualche rara eccezione.
Nizza, come spiega il sindaco Piero Briguglio, ha inserito tra le opere compensative chieste alle Ferrovie la costruzione o l’allargamento delle strade di collegamento con la parte ovest del paese, con la demolizione degli attuali sottopassi ferroviari in modo da consentire il transito di qualsiasi mezzo. E dunque non è interessata al mantenimento dell’attuale linea e l'interruzione dell'attuale tracciato farebbe cadere ogni ipotesi di mantenimento.
Lo stesso per Sant’Alessio e Itala, dove i primi cittadini Giovanni Foti e Antonino Crisafulli ci hanno confermato di ritenere più utile la costruzione di una strada alternativa alla Ss114.
Il sindaco di Roccalumera, Gaetano Argiroffi, è aperto all’utilizzo dei binari per una linea di trasporto locale ma chiede che la scelta sia condivisa da tutti i comuni. Un’utopia, stando alle decisioni già assunte dai colleghi.
Favorevoli al mantenimento dell’attuale tracciato e all’istituzione di un sistema di metropolitana leggera o trenino locale sono solo i sindaci di S. Teresa e Forza d’Agrò, Danilo Lo Giudice e Fabio Di Cara.
Il raddoppio, lo ricordiamo, si svilupperà a monte della linea attuale e per l’85% in galleria; il progetto prevede la realizzazione di due nuove stazioni: Fiumefreddo e Sant’Alessio-Santa Teresa e di quattro nuove fermate: Alcantara, Taormina, Letojanni, Nizza-Alì Terme e Itala-Scaletta.
Uno studio di architettura ligure ha redatto un progetto per dare vita a una metropolitana leggera a scopo turistico, con fermate nelle attuali stazioni tra Scaletta e Giardini e lo ha sottoposto già a qualche sindaco. Il problema, eventualmente, sarebbe quello di trovare una modalità comune di gestione del servizio. Ma la questione molto probabilmente neanche si porrà.
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Se i sindaci di Taormina, Giardini e Letojanni puntano alla metropolitana leggera ad uso turistico al posto dell’attuale tracciato ferroviario una volta che entrerà in funzione il doppio binario, lo stesso non può dirsi degli altri colleghi dei comuni attraversati dalla linea ferrata compresi tra Forza d’Agrò e Scaletta.
Quasi tutti ritengono infatti utile creare al posto dei binari delle strade di collegamento, alternative soprattutto alla Statale 114, prevedendo magari che il nuovo asse viario venga percorso da navette elettriche che colleghino le vecchie stazioni con le nuove in modo da agevolare pendolari e passeggeri, oltre che liberare i centri abitati da buona parte del traffico.
Soluzione che è già stata messa nero su bianco da alcune amministrazioni, come Scaletta, Alì Terme, Furci, tramite atti di indirizzo manifestati in queste settimane, ma che è condivisa dagli altri sindaci dei comuni costieri, tranne qualche rara eccezione.
Nizza, come spiega il sindaco Piero Briguglio, ha inserito tra le opere compensative chieste alle Ferrovie la costruzione o l’allargamento delle strade di collegamento con la parte ovest del paese, con la demolizione degli attuali sottopassi ferroviari in modo da consentire il transito di qualsiasi mezzo. E dunque non è interessata al mantenimento dell’attuale linea e l'interruzione dell'attuale tracciato farebbe cadere ogni ipotesi di mantenimento.
Lo stesso per Sant’Alessio e Itala, dove i primi cittadini Giovanni Foti e Antonino Crisafulli ci hanno confermato di ritenere più utile la costruzione di una strada alternativa alla Ss114.
Il sindaco di Roccalumera, Gaetano Argiroffi, è aperto all’utilizzo dei binari per una linea di trasporto locale ma chiede che la scelta sia condivisa da tutti i comuni. Un’utopia, stando alle decisioni già assunte dai colleghi.
Favorevoli al mantenimento dell’attuale tracciato e all’istituzione di un sistema di metropolitana leggera o trenino locale sono solo i sindaci di S. Teresa e Forza d’Agrò, Danilo Lo Giudice e Fabio Di Cara.
Il raddoppio, lo ricordiamo, si svilupperà a monte della linea attuale e per l’85% in galleria; il progetto prevede la realizzazione di due nuove stazioni: Fiumefreddo e Sant’Alessio-Santa Teresa e di quattro nuove fermate: Alcantara, Taormina, Letojanni, Nizza-Alì Terme e Itala-Scaletta.
Uno studio di architettura ligure ha redatto un progetto per dare vita a una metropolitana leggera a scopo turistico, con fermate nelle attuali stazioni tra Scaletta e Giardini e lo ha sottoposto già a qualche sindaco. Il problema, eventualmente, sarebbe quello di trovare una modalità comune di gestione del servizio. Ma la questione molto probabilmente neanche si porrà.
Terremoto Sicilia, linea Catania – Messina: dalle 17.50 circolazione sospesa fra Catania e Taormina-Giardini per verifiche tecniche
conseguenze collaterali alla ripresa dell'attività eruttiva dell'Etna...
fonte fsnews.it
Palermo, 24 dicembre 2018
Dalle 17.50 il traffico ferroviario fra Catania e Taormina-Giardini (linea Catania - Messina) è sospeso per verifiche all’infrastruttura da parte dei tecnici di RFI a seguito di una scossa tellurica che ha interessato la zona.
In corso la riprogrammazione dell’offerta commerciale e richiesti servizi sostitutivi con autobus.
fonte fsnews.it
Palermo, 24 dicembre 2018
Dalle 17.50 il traffico ferroviario fra Catania e Taormina-Giardini (linea Catania - Messina) è sospeso per verifiche all’infrastruttura da parte dei tecnici di RFI a seguito di una scossa tellurica che ha interessato la zona.
In corso la riprogrammazione dell’offerta commerciale e richiesti servizi sostitutivi con autobus.
Raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo: forti perplessità della Soprintendenza
fonte: ilsicilia.it
“Per poter esprimere motivato assenso nel merito del progetto, fermo restando la risoluzione della condizione riguardante la modalità di applicazione della norma paesaggistica, la Soprintendenza ritiene che il progetto debba essere adeguato e implementato“. Così il soprintendente ai Beni culturali ed Ambientali di Messina, Orazio Micali e la dirigente responsabile della Unità Operativa 4, Maria Mercurio, prendono posizione sul progetto del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo ed il parere delle Belle Arti pone, dunque, una serie di perplessità sul maxi-progetto previsto da Rfi. La Soprintendenza vuole, intanto, “una renderizzazione di tutto il territorio interessato”.
“Si ritiene necessario – si legge nell’articolato parere – integrare il progetto con ulteriore documentazione relativa a tutti i manufatti esistenti lungo il nuovo tracciato e destinati alla demolizione, al fine di consentire a quest’ufficio l’avvio della procedura per la verifica dell’interesse culturale. Il tutto dovrà contenere: atti fotografici di ogni fabbricato (almeno da due punti di vista)”.
Viene posta l’attenzione sui cantieri ed “i relativi interventi che prevedono lo smaltimento dei materiali da scavo in esubero”, che “dovranno essere sottoposti alla valutazione di impatto ambientale” e si rimarca che: “Non sono state rilevate adeguate opere di compensazione da introdurre nella fase di lavorazione nelle aree di cantiere, né risulta documentato il necessario intervento di recupero delle medesime aree e della prevista viabilità di servizio, a chiusura dei lavori”.
“Dalla documentazione progettuale si rileva la redazione di un piano di utilizzo dei materiali di scavo nell’ambito del progetto ambientale della cantierizzazione. Nel suddetto piano è stato incluso lo studio delle modalità di gestione dei materiali di risulta, che prevede: – il riutilizzo di parte dei materiali da scavo all’interno delle aree di cantiere, previa collocazione temporanea presso i siti di deposito; – trasporto di materiali da scavo in esubero presso siti estrattivi dismessi da recuperare o in siti di ripascimento dei litorali. Tuttavia non è stato riscontrato alcun documento che illustri le modalità relative ai materiali da ricollocare presso i siti individuati, che coincidono con alcune cave dislocate nella provincia, né risulta graficizzata la trasformazione paesaggistica finale che questo tipo di intervento comporta nei confronti degli stessi siti”.
“Pur apprezzando il fatto che il nuovo tracciato sia progettato in galleria – si legge nel parere -, si ritiene necessario intervenire con il recupero dei valori paesaggistici deturpati dalla linea storica, come ad esempio i territori acclivi, i muraglioni che si sviluppano parallelamente e in prossimità della costa nonché gli ambiti urbani attraversati, che potenzialmente possono diventare luoghi alienanti dai centri abitati. Inoltre si reputa necessario conoscere le modalità con le quali si intende effettuare l’integrale bonifica dei terreni attraversati dalla linea storica; il recupero e la restituzione della qualità urbana della linea e degli immobili negli ambiti urbani, con particolare riferimento alle stazioni, per le quali potrà provvedersi il mantenimento laddove se ne garantisca l’uso pubblico diretto o indiretto”.
Per i tratti in galleria occorre “scongiurare usi impropri quali discariche incontrollate dovute a mancanza di vigilanza” e che “le stesse siano messe in sicurezza impedendone l’accesso con adeguate opere, la cui realizzazione dovrà essere oggetto di valutazione ai fini paesaggistici”.
Il progetto in argomento prevede la realizzazione di una nuova linea a doppio binario – come richiamato dalla Soprintendenza -, totalmente in variante alla linea attualmente in esercizio, per uno sviluppo di circa 42 Km, compresa tra le stazioni di Giampilieri e Fiumefreddo. Il progetto è suddiviso in due lotti funzionali dei quali il primo (Fiumefreddo-Taormina) ricade parzialmente in provincia di Messina mentre il secondo (Taormina-Giampilieri) ricade totalmente nel predetto territorio provinciale. Lo sviluppo della linea, sia in galleria sia all’aperto, attraversa il territorio dei Comuni di Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Pagliara, Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Savoca, S. Alessio Siculo, Forza D’Agrò, Letojanni, Gallodoro, Taormina, Castelmola.
Sul viadotto-ponte sull’Alcantara, infine, si richiede “che il nuovo manufatto abbia aspetto estetico e formale ben diverso dal manufatto quasi standard che fa parte del progetto in esame”. “È sufficiente considerare – per la Soprintendenza- che l’opera in progetto si relaziona con il cono dell’Etna, vulcano più importante del vecchio continente e luogo del mito (nella mitologia greca Etna è una dea, considerata figlia di Urano e Gea); con la dorsale collinare con al centro l’abitato di Taormina e sviluppo che va dal Capo a mare a Castelmola; con il complesso architettonico del castello arabo-normanno di Calatabiano. Inoltre ci troviamo in prossimità geografica delle Gole dell’Alcantara, formate da colate laviche che risalgono a circa 8.000 anni fa, a cui si aggiunge il Parco Botanico e Geologico, fondato oltre 50 anni fa ed esteso su circa 100 ettari, che ricade all’interno del Parco Regionale Fluviale dell’Alcantara (istituito nel 2011). Un contesto di particolare interesse storico-paesaggistico-ambientale che compone un quadro di riferimento con il quale deve confrontarsi il progetto architettonico e ingegneristico di attraversamento dell’alveo del fiume Alcantara”.
“Per poter esprimere motivato assenso nel merito del progetto, fermo restando la risoluzione della condizione riguardante la modalità di applicazione della norma paesaggistica, la Soprintendenza ritiene che il progetto debba essere adeguato e implementato“. Così il soprintendente ai Beni culturali ed Ambientali di Messina, Orazio Micali e la dirigente responsabile della Unità Operativa 4, Maria Mercurio, prendono posizione sul progetto del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo ed il parere delle Belle Arti pone, dunque, una serie di perplessità sul maxi-progetto previsto da Rfi. La Soprintendenza vuole, intanto, “una renderizzazione di tutto il territorio interessato”.
“Si ritiene necessario – si legge nell’articolato parere – integrare il progetto con ulteriore documentazione relativa a tutti i manufatti esistenti lungo il nuovo tracciato e destinati alla demolizione, al fine di consentire a quest’ufficio l’avvio della procedura per la verifica dell’interesse culturale. Il tutto dovrà contenere: atti fotografici di ogni fabbricato (almeno da due punti di vista)”.
Viene posta l’attenzione sui cantieri ed “i relativi interventi che prevedono lo smaltimento dei materiali da scavo in esubero”, che “dovranno essere sottoposti alla valutazione di impatto ambientale” e si rimarca che: “Non sono state rilevate adeguate opere di compensazione da introdurre nella fase di lavorazione nelle aree di cantiere, né risulta documentato il necessario intervento di recupero delle medesime aree e della prevista viabilità di servizio, a chiusura dei lavori”.
“Dalla documentazione progettuale si rileva la redazione di un piano di utilizzo dei materiali di scavo nell’ambito del progetto ambientale della cantierizzazione. Nel suddetto piano è stato incluso lo studio delle modalità di gestione dei materiali di risulta, che prevede: – il riutilizzo di parte dei materiali da scavo all’interno delle aree di cantiere, previa collocazione temporanea presso i siti di deposito; – trasporto di materiali da scavo in esubero presso siti estrattivi dismessi da recuperare o in siti di ripascimento dei litorali. Tuttavia non è stato riscontrato alcun documento che illustri le modalità relative ai materiali da ricollocare presso i siti individuati, che coincidono con alcune cave dislocate nella provincia, né risulta graficizzata la trasformazione paesaggistica finale che questo tipo di intervento comporta nei confronti degli stessi siti”.
“Pur apprezzando il fatto che il nuovo tracciato sia progettato in galleria – si legge nel parere -, si ritiene necessario intervenire con il recupero dei valori paesaggistici deturpati dalla linea storica, come ad esempio i territori acclivi, i muraglioni che si sviluppano parallelamente e in prossimità della costa nonché gli ambiti urbani attraversati, che potenzialmente possono diventare luoghi alienanti dai centri abitati. Inoltre si reputa necessario conoscere le modalità con le quali si intende effettuare l’integrale bonifica dei terreni attraversati dalla linea storica; il recupero e la restituzione della qualità urbana della linea e degli immobili negli ambiti urbani, con particolare riferimento alle stazioni, per le quali potrà provvedersi il mantenimento laddove se ne garantisca l’uso pubblico diretto o indiretto”.
Per i tratti in galleria occorre “scongiurare usi impropri quali discariche incontrollate dovute a mancanza di vigilanza” e che “le stesse siano messe in sicurezza impedendone l’accesso con adeguate opere, la cui realizzazione dovrà essere oggetto di valutazione ai fini paesaggistici”.
Il progetto in argomento prevede la realizzazione di una nuova linea a doppio binario – come richiamato dalla Soprintendenza -, totalmente in variante alla linea attualmente in esercizio, per uno sviluppo di circa 42 Km, compresa tra le stazioni di Giampilieri e Fiumefreddo. Il progetto è suddiviso in due lotti funzionali dei quali il primo (Fiumefreddo-Taormina) ricade parzialmente in provincia di Messina mentre il secondo (Taormina-Giampilieri) ricade totalmente nel predetto territorio provinciale. Lo sviluppo della linea, sia in galleria sia all’aperto, attraversa il territorio dei Comuni di Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Pagliara, Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Savoca, S. Alessio Siculo, Forza D’Agrò, Letojanni, Gallodoro, Taormina, Castelmola.
Sul viadotto-ponte sull’Alcantara, infine, si richiede “che il nuovo manufatto abbia aspetto estetico e formale ben diverso dal manufatto quasi standard che fa parte del progetto in esame”. “È sufficiente considerare – per la Soprintendenza- che l’opera in progetto si relaziona con il cono dell’Etna, vulcano più importante del vecchio continente e luogo del mito (nella mitologia greca Etna è una dea, considerata figlia di Urano e Gea); con la dorsale collinare con al centro l’abitato di Taormina e sviluppo che va dal Capo a mare a Castelmola; con il complesso architettonico del castello arabo-normanno di Calatabiano. Inoltre ci troviamo in prossimità geografica delle Gole dell’Alcantara, formate da colate laviche che risalgono a circa 8.000 anni fa, a cui si aggiunge il Parco Botanico e Geologico, fondato oltre 50 anni fa ed esteso su circa 100 ettari, che ricade all’interno del Parco Regionale Fluviale dell’Alcantara (istituito nel 2011). Un contesto di particolare interesse storico-paesaggistico-ambientale che compone un quadro di riferimento con il quale deve confrontarsi il progetto architettonico e ingegneristico di attraversamento dell’alveo del fiume Alcantara”.
In treno in aeroporto, avviati i lavori per la fermata di Bicocca
fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Iniziano i lavori per la realizzazione della fermata di Bicocca, lungo a linea ferrata Siracusa-Catania: è la sosta per arrivare in aeroporto utilizzando il treno. Gli ultimi 800 metri circa che separano Bicocca da Fontanarossa saranno coperti da bus navetta messi a disposizione da Sac, la società che gestisce lo scalo aereo.
“I lavori sono stati finalmente consegnati da Rfi, dopo una procedura interna di affidamento che ha permesso di velocizzare i tempi”, spiega il componente della Commissione Trasporti alla Camera, Paolo Ficara (M5s). “La consegna formale è avvenuta lo scorso mese, adesso inizieranno i lavori veri e propri. Dureranno circa 400 giorni, quindi entro il primo semestre del 2020 saranno completati. Il costo dell’intervento, circa 5 milioni, è a carico di Rfi”, dice ancora. “E’ una buona notizia per i tanti siciliani e turisti che potranno utilizzare come mezzo di trasporto il treno per raggiungere, una volta a Catania, Siracusa o altre mete”.
Bicocca è tecnicamente fermata provvisoria. Infatti il progetto definitivo prevede la realizzazione di un nuovo passante direttamente collegato all’aeroporto, contestuale all’interramento dei binari della linea attuale e l’allungamento della pista dell’aeroporto catanese per consentire l’atterraggio degli aerei intercontinentali. “Ma per questo ci vorrà ancora del tempo”.
Iniziano i lavori per la realizzazione della fermata di Bicocca, lungo a linea ferrata Siracusa-Catania: è la sosta per arrivare in aeroporto utilizzando il treno. Gli ultimi 800 metri circa che separano Bicocca da Fontanarossa saranno coperti da bus navetta messi a disposizione da Sac, la società che gestisce lo scalo aereo.
“I lavori sono stati finalmente consegnati da Rfi, dopo una procedura interna di affidamento che ha permesso di velocizzare i tempi”, spiega il componente della Commissione Trasporti alla Camera, Paolo Ficara (M5s). “La consegna formale è avvenuta lo scorso mese, adesso inizieranno i lavori veri e propri. Dureranno circa 400 giorni, quindi entro il primo semestre del 2020 saranno completati. Il costo dell’intervento, circa 5 milioni, è a carico di Rfi”, dice ancora. “E’ una buona notizia per i tanti siciliani e turisti che potranno utilizzare come mezzo di trasporto il treno per raggiungere, una volta a Catania, Siracusa o altre mete”.
Bicocca è tecnicamente fermata provvisoria. Infatti il progetto definitivo prevede la realizzazione di un nuovo passante direttamente collegato all’aeroporto, contestuale all’interramento dei binari della linea attuale e l’allungamento della pista dell’aeroporto catanese per consentire l’atterraggio degli aerei intercontinentali. “Ma per questo ci vorrà ancora del tempo”.
Rfi: “Nuova linea ferroviaria a Taormina pronta nel 2028”
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Rfi ufficializza che i lavori per la nuova linea ferroviaria che, nell’ambito del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, prevede due stazioni nel territorio di Taormina, andranno in appalto nel 2020. Le attività per la realizzazione delle opere si protrarranno (salvo ritardi) per 7 anni e le Ferrovie dello Stato stimano il termine di completamento degli interventi nel 2028.
La volta buona. “Se i lavori in questi anni non sono stati avviati è perchè non si è mai raggiunto un accordo a livello locale per consentire all’iter di andare avanti e i fondi sono stati detratti e portati sull’alta velocità al Nord. Ora è la volta buona. I soldi ci sono, il finanziamento c’è. Se la procedura si chiude entro l’estate saremo perfettamente in linea con il piano di commitenza sovrinteso direttamente dall’amministratore delegato di Rfi. Se manterremo questo programma attuale, nel 2020 manderemo in gara l’appalto e nel 2028 ci sarà l’opera, la nuova linea ferroviaria. Sono siciliano anch’io ed ed è un’opportunità che il nostro territorio non si può fare scappare. Il piano di investimenti è notevole, è davvero importante e potrà consentire a questo territorio di fare un importante passo in avanti”. Lo ha annunciato l’ing. Salvatore Vanadia (project manager di Italferr).
Rfi ufficializza che i lavori per la nuova linea ferroviaria che, nell’ambito del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, prevede due stazioni nel territorio di Taormina, andranno in appalto nel 2020. Le attività per la realizzazione delle opere si protrarranno (salvo ritardi) per 7 anni e le Ferrovie dello Stato stimano il termine di completamento degli interventi nel 2028.
La volta buona. “Se i lavori in questi anni non sono stati avviati è perchè non si è mai raggiunto un accordo a livello locale per consentire all’iter di andare avanti e i fondi sono stati detratti e portati sull’alta velocità al Nord. Ora è la volta buona. I soldi ci sono, il finanziamento c’è. Se la procedura si chiude entro l’estate saremo perfettamente in linea con il piano di commitenza sovrinteso direttamente dall’amministratore delegato di Rfi. Se manterremo questo programma attuale, nel 2020 manderemo in gara l’appalto e nel 2028 ci sarà l’opera, la nuova linea ferroviaria. Sono siciliano anch’io ed ed è un’opportunità che il nostro territorio non si può fare scappare. Il piano di investimenti è notevole, è davvero importante e potrà consentire a questo territorio di fare un importante passo in avanti”. Lo ha annunciato l’ing. Salvatore Vanadia (project manager di Italferr).
Rfi: “Nuova linea ferroviaria a Taormina pronta nel 2028”
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Rfi ufficializza che i lavori per la nuova linea ferroviaria che, nell’ambito del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, prevede due stazioni nel territorio di Taormina, andranno in appalto nel 2020. Le attività per la realizzazione delle opere si protrarranno (salvo ritardi) per 7 anni e le Ferrovie dello Stato stimano il termine di completamento degli interventi nel 2028.
La volta buona. “Se i lavori in questi anni non sono stati avviati è perchè non si è mai raggiunto un accordo a livello locale per consentire all’iter di andare avanti e i fondi sono stati detratti e portati sull’alta velocità al Nord. Ora è la volta buona. I soldi ci sono, il finanziamento c’è. Se la procedura si chiude entro l’estate saremo perfettamente in linea con il piano di commitenza sovrinteso direttamente dall’amministratore delegato di Rfi. Se manterremo questo programma attuale, nel 2020 manderemo in gara l’appalto e nel 2028 ci sarà l’opera, la nuova linea ferroviaria. Sono siciliano anch’io ed ed è un’opportunità che il nostro territorio non si può fare scappare. Il piano di investimenti è notevole, è davvero importante e potrà consentire a questo territorio di fare un importante passo in avanti”. Lo ha annunciato l’ing. Salvatore Vanadia (project manager di Italferr).
Rfi ufficializza che i lavori per la nuova linea ferroviaria che, nell’ambito del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, prevede due stazioni nel territorio di Taormina, andranno in appalto nel 2020. Le attività per la realizzazione delle opere si protrarranno (salvo ritardi) per 7 anni e le Ferrovie dello Stato stimano il termine di completamento degli interventi nel 2028.
La volta buona. “Se i lavori in questi anni non sono stati avviati è perchè non si è mai raggiunto un accordo a livello locale per consentire all’iter di andare avanti e i fondi sono stati detratti e portati sull’alta velocità al Nord. Ora è la volta buona. I soldi ci sono, il finanziamento c’è. Se la procedura si chiude entro l’estate saremo perfettamente in linea con il piano di commitenza sovrinteso direttamente dall’amministratore delegato di Rfi. Se manterremo questo programma attuale, nel 2020 manderemo in gara l’appalto e nel 2028 ci sarà l’opera, la nuova linea ferroviaria. Sono siciliano anch’io ed ed è un’opportunità che il nostro territorio non si può fare scappare. Il piano di investimenti è notevole, è davvero importante e potrà consentire a questo territorio di fare un importante passo in avanti”. Lo ha annunciato l’ing. Salvatore Vanadia (project manager di Italferr).
Prima progettazione del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo?
Buonasera a tutti, scusate questa domanda, che potrebbe essere complicata.
A chi è maggiormente informato, quando risale il primo progetto di raddoppio della Giampilieri-Fiumefreddo, più vicino a quello attuale, nel senso di data di presentazione o proposta?
A chi è maggiormente informato, quando risale il primo progetto di raddoppio della Giampilieri-Fiumefreddo, più vicino a quello attuale, nel senso di data di presentazione o proposta?
Vito.Antonio- Data d'iscrizione : 08.08.14
Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
Domanda sicuramente complicata.
Non credo che ci sia mai stato, prima d'ora, un vero e proprio "progetto" di raddoppio della tratta in questione.
Non credo che ci sia mai stato, prima d'ora, un vero e proprio "progetto" di raddoppio della tratta in questione.
Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
Grazie per la risposta, ho chiesto una risposta paragonabile a rubare un pezzo di roccia lunare sulla LunaAdmin ha scritto:Domanda sicuramente complicata.
Non credo che ci sia mai stato, prima d'ora, un vero e proprio "progetto" di raddoppio della tratta in questione.
Vito.Antonio- Data d'iscrizione : 08.08.14
Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
Vito.Antonio ha scritto:Grazie per la risposta, ho chiesto una risposta paragonabile a rubare un pezzo di roccia lunare sulla LunaAdmin ha scritto:Domanda sicuramente complicata.
Non credo che ci sia mai stato, prima d'ora, un vero e proprio "progetto" di raddoppio della tratta in questione.
Al di la di qualche linea tracciata su degli schemini ricordo che qualcosa di concreto uscì fuori intorno al 2007.
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Linea Messina - Catania - Siracusa
Grazie per la risposta, ma io sapevo, non mi ricordo la fonte, che era dal 1991 che si parlava del raddoppio della GIAMPILIERI-FIUMEFREDDO, in continuità con il raddoppio della CATANIA-FIUMEFREDDO, completato nel 1989.Gualtiero ha scritto:Vito.Antonio ha scritto:Grazie per la risposta, ho chiesto una risposta paragonabile a rubare un pezzo di roccia lunare sulla LunaAdmin ha scritto:Domanda sicuramente complicata.
Non credo che ci sia mai stato, prima d'ora, un vero e proprio "progetto" di raddoppio della tratta in questione.
Al di la di qualche linea tracciata su degli schemini ricordo che qualcosa di concreto uscì fuori intorno al 2007.
Infatti se notate, mentre prendete in treno in direzione Catania o il treno viene da Mascali, prima del passaggio a Fiumefreddo, si nota quel grosso spiazzo abbandonato, probabilmente il punto d'aggancio tra il nuovo doppio binario GIAMPILIERI-FIUMEFREDDO sarà lì.
Vito.Antonio- Data d'iscrizione : 08.08.14
Dal 9 giugno al 7 luglio, fra Bicocca e Catenanuova e fra Bicocca e Augusta, interventi anche sulla Catania-Caltagirone. Treni cancellati, sostituiti dagli autobus
Fonte FS News
Messina, 8 giugno 2019
Cantieri al lavoro fra Bicocca e Catenanuova (linea Catania - Palermo), Bicocca e Augusta (linea Catania - Siracusa) e sulla linea Catania -Caltagirone, da domenica 9 giugno fino al 7 luglio.
RFI (Gruppo FS Italiane) sulla linea Catania - Palermo eseguirà interventi di raddoppio dei binari: investimento 3 milioni di euro.
Sulla Catania - Siracusa saranno realizzate opere propedeutiche all’innalzamento della velocità della linea e delle sue performance: investimento circa 2 milioni di euro.
Sulla Catania - Caltagirone sarà risanata la massicciata, a completamento delle opere di manutenzione straordinaria che a febbraio hanno consentito la riapertura della linea.
Per garantire l’operatività dei cantieri la circolazione ferroviaria sarà sospesa e i treni sostituiti con autobus.
Messina, 8 giugno 2019
Cantieri al lavoro fra Bicocca e Catenanuova (linea Catania - Palermo), Bicocca e Augusta (linea Catania - Siracusa) e sulla linea Catania -Caltagirone, da domenica 9 giugno fino al 7 luglio.
RFI (Gruppo FS Italiane) sulla linea Catania - Palermo eseguirà interventi di raddoppio dei binari: investimento 3 milioni di euro.
Sulla Catania - Siracusa saranno realizzate opere propedeutiche all’innalzamento della velocità della linea e delle sue performance: investimento circa 2 milioni di euro.
Sulla Catania - Caltagirone sarà risanata la massicciata, a completamento delle opere di manutenzione straordinaria che a febbraio hanno consentito la riapertura della linea.
Per garantire l’operatività dei cantieri la circolazione ferroviaria sarà sospesa e i treni sostituiti con autobus.
TRENI A FONTANAROSSA
«Si avvicina sempre più un traguardo di portata storica, la realizzazione di un'aspettativa pluridecennale dei viaggiatori siciliani e non solo: il collegamento dell'aeroporto di Catania al sistema ferroviario della Sicilia, un orizzonte che intendiamo rendere reale già entro il 2020».
Lo dichiara l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, a seguito dell'avvenuta aggiudicazione dei lavori per la strada di collegamento fra l'aeroporto di Catania e la fermata ferroviaria "Fontanarossa" attualmente in costruzione.
«La costruzione della fermata Fontanarossa, opera voluta e finanziata con oltre cinque milioni di euro dal governo Musumeci - prosegue Falcone - procede speditamente verso il completamento previsto per settembre. In tale contesto si inserisce la nuova bretella tra l'aerostazione etnea e la fermata ferroviaria. Bene l'impegno di Sac che, per tale nuova strada, ha aggiudicato un'opera da oltre un milione che servirà così a mettere in collegamento il nuovo scalo ferroviario e lo scalo aeroportuale. Siamo a lavoro - conclude Falcone - per un'opera, la fermata Fontanarossa, destinata a rivoluzionare la mobilità da e verso uno dei principali scali del Mezzogiorno d'Italia».
Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Lo dichiara l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, a seguito dell'avvenuta aggiudicazione dei lavori per la strada di collegamento fra l'aeroporto di Catania e la fermata ferroviaria "Fontanarossa" attualmente in costruzione.
«La costruzione della fermata Fontanarossa, opera voluta e finanziata con oltre cinque milioni di euro dal governo Musumeci - prosegue Falcone - procede speditamente verso il completamento previsto per settembre. In tale contesto si inserisce la nuova bretella tra l'aerostazione etnea e la fermata ferroviaria. Bene l'impegno di Sac che, per tale nuova strada, ha aggiudicato un'opera da oltre un milione che servirà così a mettere in collegamento il nuovo scalo ferroviario e lo scalo aeroportuale. Siamo a lavoro - conclude Falcone - per un'opera, la fermata Fontanarossa, destinata a rivoluzionare la mobilità da e verso uno dei principali scali del Mezzogiorno d'Italia».
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Approvato il progetto tra Giampilieri e Fiumefreddo: investimento di 2.300 milioni di euro
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E’ arrivata con l’ordinanza firmata l’8 settembre dal Commissario di Governo, l’amministratore delegato di RFI, Maurizio Gentile, l’approvazione del progetto definitivo del raddoppio dei binari tra Giampilieri e Fiumefreddo per un investimento di 2.300 milioni di euro, già integralmente finanziato.
Si conferma l’impegno dell’intero Gruppo FS nell’accelerare gli investimenti per realizzare le più importanti e attese opere infrastrutturali, generando così positive ricadute sull’economia locale in termini anche di occupazione. L’ordinanza segna un ulteriore decisivo passo in avanti nella realizzazione dell’asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, che giunge a pochi giorni dalla chiusura della conferenza di servizi, avvenuta lo scorso agosto.
Con l’avvenuta approvazione si potrà procedere già nelle prossime settimane alla pubblicazione dei bandi di gara per i due lotti funzionali Fiumefreddo – Taormina-Letojanni e Taormina -Letojanni Catania.
L’intervento completa il raddoppio della linea ferroviaria fra Messina e Catania e prevede la realizzazione di 42 km di nuovo doppio binario, di cui circa 37 km in sotterraneo, con un aumento della capacità della linea per il traffico sia passeggeri sia merci e una riduzione dei tempi di viaggio di circa 30 minuti tra Messina e Catania, tanto da consentire lo sviluppo di un servizio di tipo metropolitano da Catania fino a Taormina/Letojanni.
E’ arrivata con l’ordinanza firmata l’8 settembre dal Commissario di Governo, l’amministratore delegato di RFI, Maurizio Gentile, l’approvazione del progetto definitivo del raddoppio dei binari tra Giampilieri e Fiumefreddo per un investimento di 2.300 milioni di euro, già integralmente finanziato.
Si conferma l’impegno dell’intero Gruppo FS nell’accelerare gli investimenti per realizzare le più importanti e attese opere infrastrutturali, generando così positive ricadute sull’economia locale in termini anche di occupazione. L’ordinanza segna un ulteriore decisivo passo in avanti nella realizzazione dell’asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, che giunge a pochi giorni dalla chiusura della conferenza di servizi, avvenuta lo scorso agosto.
Con l’avvenuta approvazione si potrà procedere già nelle prossime settimane alla pubblicazione dei bandi di gara per i due lotti funzionali Fiumefreddo – Taormina-Letojanni e Taormina -Letojanni Catania.
L’intervento completa il raddoppio della linea ferroviaria fra Messina e Catania e prevede la realizzazione di 42 km di nuovo doppio binario, di cui circa 37 km in sotterraneo, con un aumento della capacità della linea per il traffico sia passeggeri sia merci e una riduzione dei tempi di viaggio di circa 30 minuti tra Messina e Catania, tanto da consentire lo sviluppo di un servizio di tipo metropolitano da Catania fino a Taormina/Letojanni.
RADDOPPIO GIAMPILIERI - FIUMEFREDDO, PUBBLICATI I BANDI DI GARA
Fonte: Comunicato Stampa FS Italiane del 5 ottobre 2020
La realizzazione dell'asse ferroviario Messina – Catania – Palermo, parte del Corridoio Scandinavia-Mediterraneo, compie un ulteriore passo avanti con la pubblicazione dei due Bandi di gara relativi ai lotti del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo. A lavori ultimati, tra Messina e Catania il tempo di percorrenza sarà ridotto di circa 30’, consentendo così di sviluppare un servizio di tipo metropolitano da Catania fino a Taormina/Letojanni.
Ulteriore conferma dell’impegno del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane in Sicilia.
I due Bandi di gara pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea sono:
Fiumefreddo – Taormina – Letojanni, il cui valore a base di gara è di circa 672 milioni di euro, e Taormina – Giampilieri, di circa 1.103 milioni di euro.
L’intervento, tra i più impegnativi dell’itinerario ferroviario Messina – Catania – Palermo, completerà il raddoppio della linea ferroviaria fra Messina e Catania, e prevede la realizzazione di 42 km di un nuovo doppio binario, di cui circa 37 km in sotterranea e in variante rispetto all’attuale linea.
Sono, inoltre, in fase avanzata i lavori nel cantiere di raddoppio della tratta Bicocca – Catenanuova, mentre per gli ulteriori cinque lotti della Palermo – Catania è già stato avviato l’iter di acquisizione del parere presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, al fine di avviare le Conferenze di Servizi per l’approvazione dei progetti definitivi.
Infine, è in corso la progettazione definitiva per la nuova linea sotterranea da Catania Centrale a Catania Acquicella, ed è stato avviato l’iter per l’acquisizione del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per l’interramento della linea ferroviaria, ai fini del prolungamento della pista aeroportuale di Catania.
L’investimento complessivo lungo l’asse ferroviario Palermo– Catania – Messina è di circa 9 miliardi di euro, di cui 2,3 miliardi per il raddoppio Fiumefreddo - Giampilieri.
La realizzazione dell'asse ferroviario Messina – Catania – Palermo, parte del Corridoio Scandinavia-Mediterraneo, compie un ulteriore passo avanti con la pubblicazione dei due Bandi di gara relativi ai lotti del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo. A lavori ultimati, tra Messina e Catania il tempo di percorrenza sarà ridotto di circa 30’, consentendo così di sviluppare un servizio di tipo metropolitano da Catania fino a Taormina/Letojanni.
Ulteriore conferma dell’impegno del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane in Sicilia.
I due Bandi di gara pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea sono:
Fiumefreddo – Taormina – Letojanni, il cui valore a base di gara è di circa 672 milioni di euro, e Taormina – Giampilieri, di circa 1.103 milioni di euro.
L’intervento, tra i più impegnativi dell’itinerario ferroviario Messina – Catania – Palermo, completerà il raddoppio della linea ferroviaria fra Messina e Catania, e prevede la realizzazione di 42 km di un nuovo doppio binario, di cui circa 37 km in sotterranea e in variante rispetto all’attuale linea.
Sono, inoltre, in fase avanzata i lavori nel cantiere di raddoppio della tratta Bicocca – Catenanuova, mentre per gli ulteriori cinque lotti della Palermo – Catania è già stato avviato l’iter di acquisizione del parere presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, al fine di avviare le Conferenze di Servizi per l’approvazione dei progetti definitivi.
Infine, è in corso la progettazione definitiva per la nuova linea sotterranea da Catania Centrale a Catania Acquicella, ed è stato avviato l’iter per l’acquisizione del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per l’interramento della linea ferroviaria, ai fini del prolungamento della pista aeroportuale di Catania.
L’investimento complessivo lungo l’asse ferroviario Palermo– Catania – Messina è di circa 9 miliardi di euro, di cui 2,3 miliardi per il raddoppio Fiumefreddo - Giampilieri.
Dal 13 marzo sarà possibile utilizzare la fermata Fontanarossa a servizio dell’aeroporto
Admin ha scritto:«Si avvicina sempre più un traguardo di portata storica, la realizzazione di un'aspettativa pluridecennale dei viaggiatori siciliani e non solo: il collegamento dell'aeroporto di Catania al sistema ferroviario della Sicilia, un orizzonte che intendiamo rendere reale già entro il 2020».
Lo dichiara l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, a seguito dell'avvenuta aggiudicazione dei lavori per la strada di collegamento fra l'aeroporto di Catania e la fermata ferroviaria "Fontanarossa" attualmente in costruzione.
«La costruzione della fermata Fontanarossa, opera voluta e finanziata con oltre cinque milioni di euro dal governo Musumeci - prosegue Falcone - procede speditamente verso il completamento previsto per settembre. In tale contesto si inserisce la nuova bretella tra l'aerostazione etnea e la fermata ferroviaria. Bene l'impegno di Sac che, per tale nuova strada, ha aggiudicato un'opera da oltre un milione che servirà così a mettere in collegamento il nuovo scalo ferroviario e lo scalo aeroportuale. Siamo a lavoro - conclude Falcone - per un'opera, la fermata Fontanarossa, destinata a rivoluzionare la mobilità da e verso uno dei principali scali del Mezzogiorno d'Italia».
Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Dal sito internet [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] apprendiamo che dal prossimo 13 marzo 2021 sarà aperta al pubblico la nuova fermata ferroviaria di Catania Fontanarossa.
Lo scorso 13 dicembre era avvenuta l’attivazione tecnica della fermata ma non c’è stata l’immediata apertura al pubblico, giacché rimaneva ancora da completare la viabilità di collegamento. Dal 13 marzo prossimo, adesso è ufficiale, la fermata di Rfi sarà finalmente operativa dando così una svolta storica per il trasporto regionale ferroviario, poiché permetterà di raggiungere via ferro il principale aeroporto dell’isola.
La fermata, con due binari, uno in direzione Bicocca e uno in direzione Catania Centrale-Messina, dispone di banchine lunghe 200 metri con marciapiedi alti 55 centimetri, secondo lo standard europeo previsto per i servizi ferroviari di tipo metropolitano, al fine di consentire ai viaggiatori un più agevole accesso ai treni.
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