Villa (1985)
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Re: Villa (1985)
Quando liberano la quarta invasatura che se ne fanno ??
Forse si prevede un imminente ritorno dello Scilla ?
Forse si prevede un imminente ritorno dello Scilla ?
Re: Villa (1985)
Villa in allestimento o fine garanzia e alla sua destra Paolo Veronese in allestimento
strettomessina- Data d'iscrizione : 10.11.09
Re: Villa (1985)
si quelle con la poppa modificata con rampa di accesso
strettomessina- Data d'iscrizione : 10.11.09
Re: Villa (1985)
dovrei avere qualche altro documento simile da passare allo scanner tratto dalla GdS
strettomessina- Data d'iscrizione : 10.11.09
Re: Villa (1985)
attendiamo fiduciosi i tuoi contributistrettomessina ha scritto:dovrei avere qualche altro documento simile da passare allo scanner tratto dalla GdS
Re: Villa (1985)
E' arrivata a Messina lo stesso giorno della partenza della Rosalia per la demolizione!
Re: Villa (1985)
esatto (anche se con 27 anni di differenza)
e 3 anni fa scrivevo queste brevi considerazioni di commiato per la Rosalia che credo siano ancora oggi attualissime e spendibili anche per l'Igina
e 3 anni fa scrivevo queste brevi considerazioni di commiato per la Rosalia che credo siano ancora oggi attualissime e spendibili anche per l'Igina
Admin ha scritto:A 40 anni esatti dal suo varo, intorno alle 12,00 del 22 maggio 2012 la nave traghetto Rosalia ha mollato, per l’ultima volta, gli ormeggi che la legavano ad un’invasatura del porto di Messina e, accudita da un paio di rimorchiatori peloritani, è stata agganciata ad un rimorchiatore greco che la condurrà lentamente e silenziosamente alla volta della sua ultima destinazione, un cantiere su una sponda dell’Egeo specializzato nella demolizione dei navigli ormai dismessi.
La partenza della Rosalia, non rilevante soltanto sotto il profilo della cronaca, ha suscitato in me alcune riflessioni.
Quella a cui molti di noi hanno assistito oggi è stata una scena, purtroppo, ormai nota ai cittadini messinesi (interessati, e non, alle vicende “trasportistiche” della Area dello Stretto), che negli ultimi anni hanno visto partire così, dimessamente a rimorchio, verso ignote destinazioni, le più belle e “famose” navi traghetto. Quei ferryboats (Reggio, San Francesco di Paola, Sibari, Mongibello, Secondo Aspromonte, Messina, Agata, Pace, erano questi i loro nomi e molti ancora le ricordano e le rimpiangono, per non parlare della Cariddi ancora ferma ad aspettare che qualcuno ottemperi alle ordinanze di rimozione della Capitaneria di Porto, sic !) che negli anni ’70 ed ’80 hanno garantito all’allora azienda di Stato FS la leadership nei collegamenti marittimi tra le due sponde dello Stretto ed una capacità di trasporto di veicoli ferroviari, autoveicoli e passeggeri senza eguali.
Una leadership oggi svanita le cui cause è troppo semplicistico ricondurre agli effetti della concorrenza da parte dei vettori privati ma che, come più volte denunciato sulle pagine dei quotidiani locali e regionali, affonda le proprie radici in errate scelte gestionali frutto di cronico lassismo ed incapacità di (si potrebbe anche parlare di “palese disinteresse al..”) governo della cosa pubblica in un’ottica di efficienza e profittabilità.
La situazione è sotto gli occhi di tutti, è superfluo spendere troppe parole per commentarla. Basta solo dire che fino a 10/15 anni fa bastava affacciarsi dal belvedere del Sacrario di Cristo Re per contare almeno una decina di navi delle Ferrovie dello Stato in navigazione nelle acque dello Stretto.
Era quella la vera metropolitana del mare!
All’epoca non era necessario informarsi su orari e luoghi di partenza. Bastava andare alla Stazione Marittima e, nel giro di 15/20 minuti, si partiva verso Villa San Giovanni.
Oggi, invece, è tutta un’altra storia, le navi in servizio sono -forse- appena quattro, i tempi d’attesa tra una partenza e l’altra spesso eccessivi, gli orari delle corse sono spesso inaffidabili e non coordinati con quelli dei principali treni in arrivo e/o in partenza da Villa San Givanni e da Messina. Insomma, sembra tutto finalizzato ad allontanare quanta più clientela (parlare di utenza sarebbe un delitto!) dal vettore FS, Bluvia o altro che dir si voglia (la modifica dei marchi e lo spezzatino delle flotte, non illude e non convince più nessuno!).
A poco varranno, senza un reale cambiamento di strategia d’impresa (da inguaribile ottimista mi illudo che il settore navigazione di RFI sia gestibile secondo logiche imprenditoriali, sic !) l’entrata in servizio della Logudoro (nave scippata, con bieca miopia, ai collegamenti con la Sardegna troppo precocemente abbandonati dal vettore pubblico) e della nuova nave traghetto in costruzione presso i Cantieri Apuania di Massa Carrara, alla quale si vorrebbe dare il nome della nostra Città solo per dare un contentino a quella sparuta parte della cittadinanza interessata a mettere in secondo piano, a così nascondere, i reali problemi del comparto navigazione dello Stretto.
La Stazione Marittima che un tempo pullulava di viaggiatori, che un tempo era punto d’incontro e reale Porta della Sicilia, è ormai una cattedrale nel deserto, ricettacolo di persone senza fissa dimora, un luogo ai margini sebbene in pieno centro cittadino (perché il centro di Messina, il luogo attorno al quale Messina è nata e si è sviluppata, a cui Messina deve la propria fama e la propria ricchezza, è il suo porto, mica Piazza Cairoli!), un luogo ormai estraneo al tessuto sociale della città, un luogo dimenticato anche in quelle -rare- occasioni in cui potrebbe tornare ad essere utile (es. Notte della Cultura).
Senza un concreto piano di utilizzo al servizio della cittadinanza di questa bellissima struttura, a nulla sono serviti i lavori di ristrutturazione eseguiti in passato, a nulla serviranno quelli in fase di esecuzione. Sono solo soldi, tanti soldi, spesi male ! Tanto per spendere (sic!).
Idem per la Stazione Centrale, splendida testimonianza, insieme al complesso della Marittima, di quell’architettura futurista e razionalista oggi, in altri luoghi (non certo a Messina, sic!), apprezzata e valorizzata. Un luogo che potrebbe, se realmente aperto alla città, diventare il centro di gravità di numerose iniziative imprenditoriali, sociali e culturali ed, al contempo, fungere da volano per la crescita socio-economica delle sue generazioni, presenti e future.
Ma tutto questo, forse, è sogno!
Tutto questo, forse, non merita neanche di essere considerato.
Meglio lasciare tutto fermo, così com’è,: stazioni vuote, locali abbandonati, vetri rotti, sporcizia ovunque.
Meglio aspettare, senza sapere cosa e chi aspettare. Prima o poi qualcosa accadrà! Bisogna essere fiduciosi! Vedrete che prima o poi ……
Tutte frasi e luoghi comuni, ascoltati troppe volte lungo le vie della città ed ormai insiti, lo dico a malincuore e con rabbia, nel DNA dei messinesi.
Ciao Rosalia
Re: Villa (1985)
si distingueva dallo Scilla perche' la scritta ferrovie stato era piu' corta, le lettere erano piu' vicine tra loro esattamente come sulla Logudoro ( provengono dallo stesso scalo di costruzione)
strettomessina- Data d'iscrizione : 10.11.09
Re: Villa (1985)
strettomessina ha scritto:si distingueva dallo Scilla perche' la scritta ferrovie stato era piu' corta, le lettere erano piu' vicine tra loro esattamente come sulla Logudoro ( provengono dallo stesso scalo di costruzione)
questo dettaglio della scritta mi era ignoto, molto interessante
Re: Villa (1985)
Era il 14-12-1990.Si rientrava con la N/T Villa da una delle tante missioni, effettuate tra Civitavecchia e Golfo Aranci, in Sardegna. Ricordo che fu una delle missioni in cui trovammo mare agitato per tutto il periodo. Quella mattina Roma radio aveva lanciato un avviso di tempesta sul tirreno meridionale.
Giunti vicino Capo Peloro, la Stazione radio di Messina mi comunicava che c’era da soccorrere una nave, stava affondando 25 miglia (46 km. circa) al traverso di Capo Suvero... (Lamezia Terme). Era la Jolly rosso della linea Messina, L'avevamo incrociata qualche ora prima. Riferivo la notizia al Comandante, il quale, faceva invertire immediatamente la rotta e con le macchine avanti tutta, si andava a prestare soccorso. Il mare di traverso faceva rollare la nave paurosamente. Avvisavo la stazione radio che le condizioni del mare erano proibitive. Dopo circa un’ora di navigazione volavano sopra di noi due elicotteri, si dirigevano a portare soccorso. Arrivati sul luogo, i marittimi erano stati tratti in salvo dagli elicotteri e della nave emergeva solo la prua, così non ci rimaneva che rientrare a casa.
Dopo tre giorni apprendevamo la notizia, la nave, a causa del forte vento e del mare, era stata spiaggiata ad Amantea. In tre giorni aveva percorso 25 miglia…
Riporto da FB,questa piccola storiella che coinvolse la NT Villa nel lontano 1990,scritta da colui che all'epoca era a bordo l'ufficiale Radio Telegrafista.
Ricordo che le stazioni RT a bordo delle navi fs(cosi come a bordo di tutte le navi) sono state dismesse nel 1999 e sostituite dalle stazioni GMDSS....nel 1999 e' stata anche tolta la figura di ufficiale radiotelegrafista e di radiotelegrafista e sostituita dalla figura dell'operatore GMDSS,che puo' essere sia un ufficiale di coperta,che un marinaio adibito al servizio in plancia.
Giunti vicino Capo Peloro, la Stazione radio di Messina mi comunicava che c’era da soccorrere una nave, stava affondando 25 miglia (46 km. circa) al traverso di Capo Suvero... (Lamezia Terme). Era la Jolly rosso della linea Messina, L'avevamo incrociata qualche ora prima. Riferivo la notizia al Comandante, il quale, faceva invertire immediatamente la rotta e con le macchine avanti tutta, si andava a prestare soccorso. Il mare di traverso faceva rollare la nave paurosamente. Avvisavo la stazione radio che le condizioni del mare erano proibitive. Dopo circa un’ora di navigazione volavano sopra di noi due elicotteri, si dirigevano a portare soccorso. Arrivati sul luogo, i marittimi erano stati tratti in salvo dagli elicotteri e della nave emergeva solo la prua, così non ci rimaneva che rientrare a casa.
Dopo tre giorni apprendevamo la notizia, la nave, a causa del forte vento e del mare, era stata spiaggiata ad Amantea. In tre giorni aveva percorso 25 miglia…
Riporto da FB,questa piccola storiella che coinvolse la NT Villa nel lontano 1990,scritta da colui che all'epoca era a bordo l'ufficiale Radio Telegrafista.
Ricordo che le stazioni RT a bordo delle navi fs(cosi come a bordo di tutte le navi) sono state dismesse nel 1999 e sostituite dalle stazioni GMDSS....nel 1999 e' stata anche tolta la figura di ufficiale radiotelegrafista e di radiotelegrafista e sostituita dalla figura dell'operatore GMDSS,che puo' essere sia un ufficiale di coperta,che un marinaio adibito al servizio in plancia.
Re: Villa (1985)
nel 1996 ho fatto la traversata col Villa a tra Civitavecchia e Golfo Aranci e viceversa. Bella esperienza!
strettomessina- Data d'iscrizione : 10.11.09
Re: Villa (1985)
strettomessina ha scritto:nel 1996 ho fatto la traversata col Villa a tra Civitavecchia e Golfo Aranci e viceversa. Bella esperienza!
perchè non condividi qualche ricordo o qualche immagine anche con noi, in questo spazio di discussione
Re: Villa (1985)
in quell'occasione scattai diverse foto soprattutto alle altre navi fs ma le dovrei scannerizzare in quel periodo c' era la Garibaldi ferma sostifuita dall'Hermaea
strettomessina- Data d'iscrizione : 10.11.09
Re: Villa (1985)
appena possibile le posto ma i numeri dicono che col Villa c' erano in linea contemporaneamente 4 navi passeggeri e 1 nave merci. In quell' occasione non ho visto Gennargentu e Gallura perche' si incrociavano in navigazione di notte
strettomessina- Data d'iscrizione : 10.11.09
Re: Villa (1985)
dovrei passare in digitale una videocassetta su dvd con i dettagli della traversata
strettomessina- Data d'iscrizione : 10.11.09
Re: Villa (1985)
strettomessina ha scritto:in quell'occasione scattai diverse foto soprattutto alle altre navi fs ma le dovrei scannerizzare in quel periodo c' era la Garibaldi ferma sostifuita dall'Hermaea
strettomessina ha scritto:appena possibile le posto ma i numeri dicono che col Villa c' erano in linea contemporaneamente 4 navi passeggeri e 1 nave merci. In quell' occasione non ho visto Gennargentu e Gallura perche' si incrociavano in navigazione di notte
strettomessina ha scritto:dovrei passare in digitale una videocassetta su dvd con i dettagli della traversata
Dai
Forza
sarebbe interessantissimo e se ti serve una mano fatti sentire
Re: Villa (1985)
Inbus U 210 ha scritto:
Sapete come scaricare questa foto da Flickr ?
Grazie
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Villa (1985)
una storia poco nota di un servizio speciale della nave Villa nel 1988
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Reggina, quando una nave di soli tifosi partì per la Sardegna: “liti e gente ubriaca, come la spedizione dei mille”
Una nave di soli tifosi amaranto, per una trasferta rimasta nella storia: Torres-Reggina, 22 maggio 1988, il racconto a StrettoWeb dell’allora vice Presidente Mimmo Praticò
22 maggio 1988, terz’ultima giornata del campionato di Serie C1 girone B. La Reggina di Nevio Scala è lanciatissima verso la B. In mezzo alle prime, sostenuta da un mare (in tutti i sensi, e ora vedremo) di gente, quella squadra affronta la trasferta di Sassari in casa della Torres. L’entusiasmo è alle stelle, i tifosi seguono la propria amata in casa e in trasferta, ma quella, di trasferta, per ragioni logistiche, è molto complessa. Ma la Reggina, nella persona del suo allora vice Presidente Mimmo Praticò, decide bene di organizzare una nave, tutta per sé: “come Perugia e Pescara, anche quella trasferta la organizzai io, che allora gestivo anche i rapporti coi tifosi”, rivela a StrettoWeb l’ex dirigente amaranto. “Allora – rivela – c’era un bel dialogo con le Ferrovie, con Renato Funaro, venuto a mancare proprio qualche giorno fa”.
“Ci diedero la disponibilità di questa nave, solo per noi. Io, che avevo l’obbligo e la responsabilità, dovevo andare con loro. Sai in quanti si presentarono? Oltre mille, ma tanti li dovemmo rifiutare. Fosse per noi ne avremmo accettati molti di più, ma oltre i mille non potevamo andare. E così partimmo, da Reggio, con questa grandissima nave delle Ferrovie, nel tardo pomeriggio. Viaggiammo tutta la notte e arrivammo a Sassari nella tarda mattinata successiva”. Entusiasmo e passione, da parte di Mimmo Praticò, nel raccontare questi momenti. “A me fa sempre piacere”, ci confessa al telefono. “Quello fu un viaggio da mille e una notte, a voler usare una metafora. Né bello né brutto, ma un’esperienza sicuramente unica e da raccontare”.
Ma cosa successe in quella notte? “Di tutto”, afferma Mimmo. “Le navi avevano i treni-cuccetta sotto e prima di partire abbiamo visto tanta gente arrampicata al pilone che ci salutava. Sembrava davvero la spedizione dei mille di Garibaldi. E poi quella notte c’era gente che si ubriacava, chi mangiava a perdere, qualche lite. Non ti dico”, rivela. “Cumpari di qua, cumpari di là, mi mancastu i rispettu’. Qualche litro di troppo aveva portato ad alcune liti, purtroppo, e io mi trovai più volte in mezzo a dividere. Ma non è tutto, perché quando arrivammo a Sassari, quasi quasi volevano riportarci indietro. Non volevano farci scendere, avevamo tanti oggetti con noi, ma abbiamo trovato una soluzione, li abbiamo raccolti e ci hanno fatto scendere”.
Quella partita, poi, finì 1-1, ma al ritorno fu grande festa. Nelle successive due partite la Reggina ottenne altri quattro punti, chiuse al terzo posto e giocò lo storico spareggio contro la Virescit, terminato 2-0. Fu promozione in Serie B, ma questa è un’altra storia e la racconteremo in altra pagina.
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Reggina, quando una nave di soli tifosi partì per la Sardegna: “liti e gente ubriaca, come la spedizione dei mille”
Una nave di soli tifosi amaranto, per una trasferta rimasta nella storia: Torres-Reggina, 22 maggio 1988, il racconto a StrettoWeb dell’allora vice Presidente Mimmo Praticò
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“Ci diedero la disponibilità di questa nave, solo per noi. Io, che avevo l’obbligo e la responsabilità, dovevo andare con loro. Sai in quanti si presentarono? Oltre mille, ma tanti li dovemmo rifiutare. Fosse per noi ne avremmo accettati molti di più, ma oltre i mille non potevamo andare. E così partimmo, da Reggio, con questa grandissima nave delle Ferrovie, nel tardo pomeriggio. Viaggiammo tutta la notte e arrivammo a Sassari nella tarda mattinata successiva”. Entusiasmo e passione, da parte di Mimmo Praticò, nel raccontare questi momenti. “A me fa sempre piacere”, ci confessa al telefono. “Quello fu un viaggio da mille e una notte, a voler usare una metafora. Né bello né brutto, ma un’esperienza sicuramente unica e da raccontare”.
Ma cosa successe in quella notte? “Di tutto”, afferma Mimmo. “Le navi avevano i treni-cuccetta sotto e prima di partire abbiamo visto tanta gente arrampicata al pilone che ci salutava. Sembrava davvero la spedizione dei mille di Garibaldi. E poi quella notte c’era gente che si ubriacava, chi mangiava a perdere, qualche lite. Non ti dico”, rivela. “Cumpari di qua, cumpari di là, mi mancastu i rispettu’. Qualche litro di troppo aveva portato ad alcune liti, purtroppo, e io mi trovai più volte in mezzo a dividere. Ma non è tutto, perché quando arrivammo a Sassari, quasi quasi volevano riportarci indietro. Non volevano farci scendere, avevamo tanti oggetti con noi, ma abbiamo trovato una soluzione, li abbiamo raccolti e ci hanno fatto scendere”.
Quella partita, poi, finì 1-1, ma al ritorno fu grande festa. Nelle successive due partite la Reggina ottenne altri quattro punti, chiuse al terzo posto e giocò lo storico spareggio contro la Virescit, terminato 2-0. Fu promozione in Serie B, ma questa è un’altra storia e la racconteremo in altra pagina.
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