Ferrovia Alcantara - Randazzo
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Re: Ferrovia Alcantara - Randazzo
una bella idea made in Japan per verificare le condizioni della line in questione e in generale le altre linee dismesse.
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Roberto
Copiare e/o imitare l'AFS non è difficile ma semplicemente inutile !
Re: Ferrovia Alcantara - Randazzo
in questi giorni si è sviluppato su diversi spazi di discussione e social network un vivace dibattito che ha preso le mosse dal via libera dato dalla Commissione Tecnica per la verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS alla compatibilità ambientale per il Progetto definitivo della tratta Giampileri-Fiumefreddo alla condizione che si ottemperi a ben 16 prescrizioni obbligatorie.
Tra le prescrizioni, una in particolare, ha scaldato gli animi.
Si tratta della prescrizione n. 6 che prevede il recupero della Linea Storica Alcantara-Randazzo, dismessa nel 2011 con Decreto Ministeriale n.389 e successivamente, nell’agosto 2017, grazie alla legge 128/2017 - "Istituzione di ferrovie turistiche in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico" per la salvaguardia ed il recupero funzionale delle ferrovie a scopo turistico, venne inserita nel primo elenco di ferrovie da classificare come turistiche.
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Non sarà difficile, per chi è veramente interessato, trovare sul web i contributi finora postati dai favorevoli, dagli scettici ed anche dai meno favorevoli.
Da parte mia mi limito a due brevi considerazioni.
E' palese che c'è un forte interesse alla riattivazione della linea Alcantara-Randazzo e negli uffici dei vari enti ed istituzioni interessati si stanno ponendo in atto tutte le azioni necessarie affinchè cio sia. Su tale fronte confido pienamente nella competenza e nella sagacia della Fondazione FS Italiane e del suo direttore generale ing. Lugi Cantamessa.
E' altrettanto palese che vi è una qualificazione, un vincolo, a mio parere al momento inscindibile ovvero che la ferrovia Alcantara-Randazzo sarà recuperata e riattivata solo se classificata come ferrovia turistica. E' bene, quindi, che questa classificazione/qualificazione di ferrovia turistica resti tale almeno fino a quando non vedremo i primi treni, appunto turistici, ripercorrere i binari che risalgono la valle dell'Alcantara in una prima fase almeno fino alla fermata di Gole Alcantara e successivamente, come personalmente spero, fino a Randazzo.
Ciò non toglie che una volta misurata la potenzialità della linea anche a fini commerciali non si possa un domani aprire la Alcantara - Randazzo anche ai servizi "commerciali".
Ma una cosa è per me certa: adesso non si può ipotizzare una classificazione della linea in questione come commerciale. Perderebbe innanzitutto tutti i benefici che le deriverebbero dall'essere inserita nell'elenco di cui alla legge 128/2017.
Da appassionato, quindi, non mi resta che sperare fiducioso di vedere, diciamo entro una decina d'anni, un bel treno storico sulla linea Alcantara-Randazzo.
Tra le prescrizioni, una in particolare, ha scaldato gli animi.
Si tratta della prescrizione n. 6 che prevede il recupero della Linea Storica Alcantara-Randazzo, dismessa nel 2011 con Decreto Ministeriale n.389 e successivamente, nell’agosto 2017, grazie alla legge 128/2017 - "Istituzione di ferrovie turistiche in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico" per la salvaguardia ed il recupero funzionale delle ferrovie a scopo turistico, venne inserita nel primo elenco di ferrovie da classificare come turistiche.
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Non sarà difficile, per chi è veramente interessato, trovare sul web i contributi finora postati dai favorevoli, dagli scettici ed anche dai meno favorevoli.
Da parte mia mi limito a due brevi considerazioni.
E' palese che c'è un forte interesse alla riattivazione della linea Alcantara-Randazzo e negli uffici dei vari enti ed istituzioni interessati si stanno ponendo in atto tutte le azioni necessarie affinchè cio sia. Su tale fronte confido pienamente nella competenza e nella sagacia della Fondazione FS Italiane e del suo direttore generale ing. Lugi Cantamessa.
E' altrettanto palese che vi è una qualificazione, un vincolo, a mio parere al momento inscindibile ovvero che la ferrovia Alcantara-Randazzo sarà recuperata e riattivata solo se classificata come ferrovia turistica. E' bene, quindi, che questa classificazione/qualificazione di ferrovia turistica resti tale almeno fino a quando non vedremo i primi treni, appunto turistici, ripercorrere i binari che risalgono la valle dell'Alcantara in una prima fase almeno fino alla fermata di Gole Alcantara e successivamente, come personalmente spero, fino a Randazzo.
Ciò non toglie che una volta misurata la potenzialità della linea anche a fini commerciali non si possa un domani aprire la Alcantara - Randazzo anche ai servizi "commerciali".
Ma una cosa è per me certa: adesso non si può ipotizzare una classificazione della linea in questione come commerciale. Perderebbe innanzitutto tutti i benefici che le deriverebbero dall'essere inserita nell'elenco di cui alla legge 128/2017.
Da appassionato, quindi, non mi resta che sperare fiducioso di vedere, diciamo entro una decina d'anni, un bel treno storico sulla linea Alcantara-Randazzo.
Ultima modifica di Admin il Dom Feb 02, 2020 12:50 pm - modificato 2 volte.
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Roberto
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Re: Ferrovia Alcantara - Randazzo
Ottima disamina Roberto, finalmente leggo considerazioni intelligenti.
Solo su un punto spero di smentirti..... Sui tempi di recupero.... A mio avviso entro i prossimi 4/5 anni avremo nuovamente un treno sull'intera linea (è un mio punto di vista ).
Solo su un punto spero di smentirti..... Sui tempi di recupero.... A mio avviso entro i prossimi 4/5 anni avremo nuovamente un treno sull'intera linea (è un mio punto di vista ).
davidetricomi- Data d'iscrizione : 09.08.16
Re: Ferrovia Alcantara - Randazzo
davidetricomi ha scritto:Ottima disamina Roberto, finalmente leggo considerazioni intelligenti.
Solo su un punto spero di smentirti..... Sui tempi di recupero.... A mio avviso entro i prossimi 4/5 anni avremo nuovamente un treno sull'intera linea (è un mio punto di vista ).
Davide, in questo caso sarei felicissimo di avere torto
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Roberto
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Giardini. Si allungano i tempi per la chiusura dell’iter del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo...
Fonte: Blogtaormina.it 01.02.2020
Giardini. Si allungano i tempi per la chiusura dell’iter del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, che rimane bloccato a Roma, dove la Commissione Via-Vas intenderebbe vincolare il placet al progetto attraverso la previsione di alcune modifiche tecniche e soprattutto del contestuale ripristino della vecchia tratta ferroviaria Alcantara-Randazzo dismessa dal 2011.
“Prescrizioni obbligatorie”. Slitta così l’approvazione del progetto, che già nel 2019 doveva approdare alla fase della gara e adesso si sarebbe quindi acceso un braccio di ferro su quelle che sarebbero delle “prescrizioni obbligatorie”, con Rfi che avrebbe espresso contrarietà e una relativa fase di impasse che bisognerà capire se e quando si sbloccherà. E sulla questione interviene il sindaco di Giardini Nello Lo Turco, comune che ha presentato un ricorso ancora pendente al Tar e che, in sostanza, spinge per il mantenimento della tratta attuale, in contemporanea a quella che dovrà essere realizzata poi con il raddoppio a monte.
Linee complementari. “Arrivano anche a noi queste voci riguardanti la fase di impasse dell’iter procedurale per il raddoppio ferroviario e auspichiamo si possa fare al più presto chiarezza – afferma Lo Turco -. In particolare pare che ci siano problematiche sorte in sede di Commissione Via-Vas per il mantenimento della tratta storica e la contestuale riattivazione della linea Alcantara-Randazzo. E’ una soluzione che noi per primi abbiamo richiesto in modo chiaro e convinto e che, a maggior ragione, ci auguriamo venga accolta”. A scanso di equivoci o di interpretazioni strumentali delle mie parole – continua Lo Turco – voglio dire che noi siamo sia per il raddoppio a monte sia per il conservare l’attuale tratta, che non va dismessa e può essere ancora utile. Le due cose devono essere complementari, non alternative. La linea attuale va conservata, con la conferma della stazione a Villagonia che tra l’altro ha anche una valenza storica e dove non ha senso immaginare un museo. La nuova linea avrebbe la sua utilità indubbia, ma in alcuni punti si potrebbe continuare a utilizzare quella attuale anche come metropolitana leggera. La linea già esiste e non richiederebbe costi aggiuntivi. Inoltre, a Randazzo arriva anche la Circumetnea e si potrebbe così fare il giro dell’Etna in treno. Se, dunque, la Commissione Via-Vas sta ponendo queste considerazioni, è quello che abbiamo sostenuto noi e per cui io mi sono battuto”.
Giardini. Si allungano i tempi per la chiusura dell’iter del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, che rimane bloccato a Roma, dove la Commissione Via-Vas intenderebbe vincolare il placet al progetto attraverso la previsione di alcune modifiche tecniche e soprattutto del contestuale ripristino della vecchia tratta ferroviaria Alcantara-Randazzo dismessa dal 2011.
“Prescrizioni obbligatorie”. Slitta così l’approvazione del progetto, che già nel 2019 doveva approdare alla fase della gara e adesso si sarebbe quindi acceso un braccio di ferro su quelle che sarebbero delle “prescrizioni obbligatorie”, con Rfi che avrebbe espresso contrarietà e una relativa fase di impasse che bisognerà capire se e quando si sbloccherà. E sulla questione interviene il sindaco di Giardini Nello Lo Turco, comune che ha presentato un ricorso ancora pendente al Tar e che, in sostanza, spinge per il mantenimento della tratta attuale, in contemporanea a quella che dovrà essere realizzata poi con il raddoppio a monte.
Linee complementari. “Arrivano anche a noi queste voci riguardanti la fase di impasse dell’iter procedurale per il raddoppio ferroviario e auspichiamo si possa fare al più presto chiarezza – afferma Lo Turco -. In particolare pare che ci siano problematiche sorte in sede di Commissione Via-Vas per il mantenimento della tratta storica e la contestuale riattivazione della linea Alcantara-Randazzo. E’ una soluzione che noi per primi abbiamo richiesto in modo chiaro e convinto e che, a maggior ragione, ci auguriamo venga accolta”. A scanso di equivoci o di interpretazioni strumentali delle mie parole – continua Lo Turco – voglio dire che noi siamo sia per il raddoppio a monte sia per il conservare l’attuale tratta, che non va dismessa e può essere ancora utile. Le due cose devono essere complementari, non alternative. La linea attuale va conservata, con la conferma della stazione a Villagonia che tra l’altro ha anche una valenza storica e dove non ha senso immaginare un museo. La nuova linea avrebbe la sua utilità indubbia, ma in alcuni punti si potrebbe continuare a utilizzare quella attuale anche come metropolitana leggera. La linea già esiste e non richiederebbe costi aggiuntivi. Inoltre, a Randazzo arriva anche la Circumetnea e si potrebbe così fare il giro dell’Etna in treno. Se, dunque, la Commissione Via-Vas sta ponendo queste considerazioni, è quello che abbiamo sostenuto noi e per cui io mi sono battuto”.
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Re: Ferrovia Alcantara - Randazzo
insieme agli amici della Associazione Ferrovia Valle Alcantara - FVA abbiamo da poco diramato un comunicato congiunto con la speranza di fare davvero chiarezza sulle reali e concrete prospettive di riapertura della linea Alcantara - Randazzo.
Il Comunicato è leggibile sul nostro sito internet e nella nostra pagina Facebook e negli spazi web e social di FVA.
Per completezza di informazione lo riporto anche quì.
Noi di Associazione Ferrovia Valle Alcantara (FVA) ed Associazione Ferrovie Siciliane (AFS) accogliamo con soddisfazione la notizia del via libera del Ministero dei beni Culturali per la costruzione della variante ferroviaria a doppio binario della tratta Giampilieri-Fiumefreddo diffusa dai principali organi di stampa alcuni giorni fa.
Semaforo verde, quindi, per la conferenza dei servizi e il successivo bando di gara per l’assegnazione dei lavori.
Il progetto di questo nuovo tratto da costruire, che velocizzerà e ed aumenterà la capacità ti trasporto di merci e passeggeri lungo la dorsale ferroviaria ionica Messina-Catania-Siracusa, dovrà tenere conto anche di una prescrizione riguardante la linea Alcantara-Randazzo, dismessa dall’ormai lontano 1996, poiché considerata “ramo secco”.
Il Ministero dei beni Culturali ha prescritto la riattivazione di tutta la tratta che da Alcantara arriva fino alla città medievale perla dell’Etna e che attraversa territori di assoluto pregio culturale, naturalistico, storico e turistico quali le Gole del fiume Alcantara, Motta Camastra, Francavilla di Sicilia, Castiglione di Sicilia e Mojo.
Sottolineiamo che il recupero e la riattivazione della linea Alcantara – Randazzo trova il suo momento genetico nella legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche, senza la quale sarebbe stata cancellata definitivamente da tutte le “carte ferroviarie”.
Negli anni passati la linea è stata più volte al centro di progetti ed ipotesi di utilizzo. Solo per citare alcuni esempi, ricordiamo uno studio di fattibilità per quantificarne, anche in termini economici, la convenienza alla riconversione in pista ciclabile: fortunatamente non se ne fece nulla.
Alcuni anni fa si discusse anche di affidarla in gestione alla Circumetnea, ma i costi proibitivi della rimessa in esercizio commerciale e le previsioni di scarsa domanda di trasporto di trasporto locale (dovuto anche alla lontananza delle stazioni dai centri abitati e dalla concorrenza del gommato) fecero desistere l’allora gestione governativa.
Oggi, grazie alla legge 128/2017, le possibilità di riattivazione della Alcantara-Randazzo sono finalmente concrete e noi di FVA ed AFS confidiamo che gli enti e le comunità locali sapranno stavolta cogliere l’importanza della riattivazione della ferrovia. Una riattivazione che, sia pur inizialmente a fini turistici, costituirà un’importante occasione di crescita per l’economia della Valle.
Infatti, noi siamo fiduciosi che la linea Alcantara –Randazzo, proprio per le sue ineguagliabili caratteristiche, possa rappresentare un formidabile polo d’attrazione per le centinaia di migliaia di turisti che in tutte le stagioni dell’anno frequentano le meravigliose località della riviera ionica siciliana, a partire da Taormina.
Ad esempio, la non eccessiva distanza dai poli crocieristici di Messina, Giardini Naxos e Taormina potrebbe fare dell’Alcantara-Randazzo e delle cittadine del comprensorio una eccezionale meta per tutti coloro che sono desiderosi di assaporare atmosfere d’altri tempi e godere di impareggiabili panorami naturalistici percorrendo la linea a bordo dei convogli storici della Fondazione FS Italiane in partenza da Messina, Taormina, Catania e Siracusa.
Il successo, a nostro modesto parere, è pressoché certo! Lo dimostrano, del resto, le percentuali di “affollamento” dei treni storici del gusto e delle analoghe iniziative realizzate negli ultimi due anni dalla Fondazione Fs Italiane anche con il supporto promozionale ed assistenziale delle nostre Associazioni.
Noi di FVA ed AFS abbiamo da sempre sostenuto, e continuiamo fermamente a credere, che l’apertura della linea ed il suo iniziale esercizio al servizio dei flussi turistici potrà fare da volano e costituire il naturale presupposto per restituire alla Valle un’infrastruttura di trasporto collettivo che, se sarà ben gestita, curata e valorizzata, col tempo potrà anche essere utilizzata a fini commerciali e rispondere alla domanda di mobilità e di trasporto dei cittadini del comprensorio nel frattempo auspicabilmente accresciuta.
L’iniziale utilizzo turistico della linea, infatti, non esclude a priori un successivo utilizzo della ferrovia anche in chiave commerciale.
Infine, esprimiamo pieno e convinto compiacimento anche per la confermata salvaguardia del tratto della l’attuale linea Messina-Catania compreso tra le stazioni di Letojanni ed Alcantara divenendo effettivo “prolungamento” del tronco fino a Randazzo e consentendo al contempo di preservare ed utilizzare la storica stazione di Taormina-Giardini.
I Presidenti: Marco Crimi (FVA) e Roberto Copia (AFS)
Il Comunicato è leggibile sul nostro sito internet e nella nostra pagina Facebook e negli spazi web e social di FVA.
Per completezza di informazione lo riporto anche quì.
Noi di Associazione Ferrovia Valle Alcantara (FVA) ed Associazione Ferrovie Siciliane (AFS) accogliamo con soddisfazione la notizia del via libera del Ministero dei beni Culturali per la costruzione della variante ferroviaria a doppio binario della tratta Giampilieri-Fiumefreddo diffusa dai principali organi di stampa alcuni giorni fa.
Semaforo verde, quindi, per la conferenza dei servizi e il successivo bando di gara per l’assegnazione dei lavori.
Il progetto di questo nuovo tratto da costruire, che velocizzerà e ed aumenterà la capacità ti trasporto di merci e passeggeri lungo la dorsale ferroviaria ionica Messina-Catania-Siracusa, dovrà tenere conto anche di una prescrizione riguardante la linea Alcantara-Randazzo, dismessa dall’ormai lontano 1996, poiché considerata “ramo secco”.
Il Ministero dei beni Culturali ha prescritto la riattivazione di tutta la tratta che da Alcantara arriva fino alla città medievale perla dell’Etna e che attraversa territori di assoluto pregio culturale, naturalistico, storico e turistico quali le Gole del fiume Alcantara, Motta Camastra, Francavilla di Sicilia, Castiglione di Sicilia e Mojo.
Sottolineiamo che il recupero e la riattivazione della linea Alcantara – Randazzo trova il suo momento genetico nella legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche, senza la quale sarebbe stata cancellata definitivamente da tutte le “carte ferroviarie”.
Negli anni passati la linea è stata più volte al centro di progetti ed ipotesi di utilizzo. Solo per citare alcuni esempi, ricordiamo uno studio di fattibilità per quantificarne, anche in termini economici, la convenienza alla riconversione in pista ciclabile: fortunatamente non se ne fece nulla.
Alcuni anni fa si discusse anche di affidarla in gestione alla Circumetnea, ma i costi proibitivi della rimessa in esercizio commerciale e le previsioni di scarsa domanda di trasporto di trasporto locale (dovuto anche alla lontananza delle stazioni dai centri abitati e dalla concorrenza del gommato) fecero desistere l’allora gestione governativa.
Oggi, grazie alla legge 128/2017, le possibilità di riattivazione della Alcantara-Randazzo sono finalmente concrete e noi di FVA ed AFS confidiamo che gli enti e le comunità locali sapranno stavolta cogliere l’importanza della riattivazione della ferrovia. Una riattivazione che, sia pur inizialmente a fini turistici, costituirà un’importante occasione di crescita per l’economia della Valle.
Infatti, noi siamo fiduciosi che la linea Alcantara –Randazzo, proprio per le sue ineguagliabili caratteristiche, possa rappresentare un formidabile polo d’attrazione per le centinaia di migliaia di turisti che in tutte le stagioni dell’anno frequentano le meravigliose località della riviera ionica siciliana, a partire da Taormina.
Ad esempio, la non eccessiva distanza dai poli crocieristici di Messina, Giardini Naxos e Taormina potrebbe fare dell’Alcantara-Randazzo e delle cittadine del comprensorio una eccezionale meta per tutti coloro che sono desiderosi di assaporare atmosfere d’altri tempi e godere di impareggiabili panorami naturalistici percorrendo la linea a bordo dei convogli storici della Fondazione FS Italiane in partenza da Messina, Taormina, Catania e Siracusa.
Il successo, a nostro modesto parere, è pressoché certo! Lo dimostrano, del resto, le percentuali di “affollamento” dei treni storici del gusto e delle analoghe iniziative realizzate negli ultimi due anni dalla Fondazione Fs Italiane anche con il supporto promozionale ed assistenziale delle nostre Associazioni.
Noi di FVA ed AFS abbiamo da sempre sostenuto, e continuiamo fermamente a credere, che l’apertura della linea ed il suo iniziale esercizio al servizio dei flussi turistici potrà fare da volano e costituire il naturale presupposto per restituire alla Valle un’infrastruttura di trasporto collettivo che, se sarà ben gestita, curata e valorizzata, col tempo potrà anche essere utilizzata a fini commerciali e rispondere alla domanda di mobilità e di trasporto dei cittadini del comprensorio nel frattempo auspicabilmente accresciuta.
L’iniziale utilizzo turistico della linea, infatti, non esclude a priori un successivo utilizzo della ferrovia anche in chiave commerciale.
Infine, esprimiamo pieno e convinto compiacimento anche per la confermata salvaguardia del tratto della l’attuale linea Messina-Catania compreso tra le stazioni di Letojanni ed Alcantara divenendo effettivo “prolungamento” del tronco fino a Randazzo e consentendo al contempo di preservare ed utilizzare la storica stazione di Taormina-Giardini.
I Presidenti: Marco Crimi (FVA) e Roberto Copia (AFS)
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Alcantara-Randazzo e Noto-Pachino: al via i cantieri per la riattivazione a fini turistici
Con un [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] diramato il 5 marzo 2022, il la Fondazione FS Italiane ha confermato l'avvio dei lavori di ripristino a fini turistici di diverse linee ferroviarie del nostro Paese, dismesse oltre 30 anni fa per effetto della scellerata politica dei "rami secchi".
Nella nostra Regione le linee interessate dagli interventi saranno la Noto - Pachino e la Alcantara - Randazzo.
Le opere di riattivazione ad uso turistico delle due storiche linee ferroviarie saranno eseguite da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e sono finanziate dai fondi del Ministero della Cultura reperiti nell’ambito degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed inclusi nel capitolo Percorsi nella storia – Treni storici e Itinerari culturali.
La linea Alcantara - Randazzo, estesa per circa 37 km, collega il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania. Si dirama dalla stazione di Alcantara, ancora oggi in esercizio, e segue la valle del fiume Alcantara, prima di raggiungere Randazzo, in un percorso tortuoso e quasi del tutto in salita, lungo il quale si incontrano 13 viadotti e otto gallerie. Concepita già alla fine del XIX secolo, ma realizzata solo tra il 1928 e il 1959, fu interrotta da una colata lavica nel 1981 e ripristinata nel 1983, per essere poi chiusa nei primi anni ‘90. La linea è sempre stata gestita in economia e a carattere locale, senza mai essere utilizzata appieno. Tuttavia, il suo potenziale turistico è indubbio: il tracciato della ferrovia passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori.
La notizia dell'avvio dei lavori sulla linea Alcantara-Randazzo è per noi dell'Associazione Ferrovie Siciliane (AFS) [come ormai noto ai più, l'Associazione "vera"] fonte di grande soddisfazione e rappresenta il tangibile risultato del costante affiancamento e supporto che abbiamo da sempre offerto agli amici [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] che si batte da anni per la riattivazione della linea a fini turistici, almeno inizialmente.
La ferrovia Noto-Pachino, lunga 27,5 km, fu inaugurata nel 1935 e sospesa all’esercizio il 1° gennaio 1986. Collega la splendida capitale del Barocco, Noto, con Pachino, la stazione più meridionale d'Italia, attraversando luoghi unici, tra il mare e la macchia mediterranea, lambendo l’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e la Villa romana del Tellaro. Dopo Noto Bagni, attraversa la Riserva naturale e Oasi faunistica di Vendicari, per poi toccare il territorio del borgo marinaro di Marzamemi. I cantieri di RFI dedicati a bonifica e sfalcio della sede ferroviaria sono stati avviati a gennaio ed hanno interessato diversi chilometri della tratta, invasa per decenni da rovi e rifiuti. Per il ripristino dell’intero tracciato è prevista una spesa di 40 milioni di euro che consentirà la piena fruibilità della tratta e il restauro delle originali architetture delle stazioni.
Concordiamo pienamente con l’obiettivo dichiarato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini di incrementare una nuova forma di turismo ferroviario che consenta di raggiungere mete del Belpaese meno conosciute, destagionalizzare i flussi e scoprire la bellezza dei territori italiani, in particolare quelli della provincia e delle aree interne. Un unicum al mondo di arte, paesaggi ed enogastronomia.
Nella nostra Regione le linee interessate dagli interventi saranno la Noto - Pachino e la Alcantara - Randazzo.
Le opere di riattivazione ad uso turistico delle due storiche linee ferroviarie saranno eseguite da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e sono finanziate dai fondi del Ministero della Cultura reperiti nell’ambito degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed inclusi nel capitolo Percorsi nella storia – Treni storici e Itinerari culturali.
La linea Alcantara - Randazzo, estesa per circa 37 km, collega il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania. Si dirama dalla stazione di Alcantara, ancora oggi in esercizio, e segue la valle del fiume Alcantara, prima di raggiungere Randazzo, in un percorso tortuoso e quasi del tutto in salita, lungo il quale si incontrano 13 viadotti e otto gallerie. Concepita già alla fine del XIX secolo, ma realizzata solo tra il 1928 e il 1959, fu interrotta da una colata lavica nel 1981 e ripristinata nel 1983, per essere poi chiusa nei primi anni ‘90. La linea è sempre stata gestita in economia e a carattere locale, senza mai essere utilizzata appieno. Tuttavia, il suo potenziale turistico è indubbio: il tracciato della ferrovia passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori.
La notizia dell'avvio dei lavori sulla linea Alcantara-Randazzo è per noi dell'Associazione Ferrovie Siciliane (AFS) [come ormai noto ai più, l'Associazione "vera"] fonte di grande soddisfazione e rappresenta il tangibile risultato del costante affiancamento e supporto che abbiamo da sempre offerto agli amici [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] che si batte da anni per la riattivazione della linea a fini turistici, almeno inizialmente.
La ferrovia Noto-Pachino, lunga 27,5 km, fu inaugurata nel 1935 e sospesa all’esercizio il 1° gennaio 1986. Collega la splendida capitale del Barocco, Noto, con Pachino, la stazione più meridionale d'Italia, attraversando luoghi unici, tra il mare e la macchia mediterranea, lambendo l’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e la Villa romana del Tellaro. Dopo Noto Bagni, attraversa la Riserva naturale e Oasi faunistica di Vendicari, per poi toccare il territorio del borgo marinaro di Marzamemi. I cantieri di RFI dedicati a bonifica e sfalcio della sede ferroviaria sono stati avviati a gennaio ed hanno interessato diversi chilometri della tratta, invasa per decenni da rovi e rifiuti. Per il ripristino dell’intero tracciato è prevista una spesa di 40 milioni di euro che consentirà la piena fruibilità della tratta e il restauro delle originali architetture delle stazioni.
Concordiamo pienamente con l’obiettivo dichiarato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini di incrementare una nuova forma di turismo ferroviario che consenta di raggiungere mete del Belpaese meno conosciute, destagionalizzare i flussi e scoprire la bellezza dei territori italiani, in particolare quelli della provincia e delle aree interne. Un unicum al mondo di arte, paesaggi ed enogastronomia.
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Re: Ferrovia Alcantara - Randazzo
Prosegue il percorso per il recupero a scopo turistico della Linea Alcantara-Randazzo, fra le stazioni di Alcantara e Motta Camastra.
Fondazione FS Italiane ha dato il via agli interventi, grazie ai fondi del Ministero della Cultura e tramite Rete Ferroviaria Italiana (capofila del polo Infrastrutture del Gruppo FS), nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR.
Alla Stazione di Taormina-Giardini si è svolta venerdì 15 marzo 2024
una conferenza stampa per illustrare il cronoprogramma dei lavori propedeutici alla riapertura in chiave turistica dei primi 13 chilometri della linea ferroviaria Alcantara – Randazzo, alla presenza del Direttore Generale della Fondazione FS Italiane Luigi Francesco Cantamessa, del Direttore della Direzione Operativa Infrastrutture Territoriale di RFI Palermo Carmine Rogolino e dell’Assessore al Turismo della Regione Siciliana On.le Elvira Amata.
L’inaugurazione dei primi 13 chilometri è prevista entro il 2026, grazie ad un finanziamento di 19 milioni di euro che ci permettono di arrivare fino alla stazione di Motta Camastra, con la possibilità di superare e prolungare fino a Francavilla.
Stato dei lavori:
- Dal km 0 al km 3 sono stati completati i lavori di demolizione e ricostruzione del binario con bonifica del rilevato. Il tratto è percorribile con mezzi ferroviari direttamente dalla stazione di Alcantara;
- Dal km 3 al km 7 sono stati completati i lavori di disboscamento e di smontaggio del binario; sono stati avviati i lavori di bonifica del rilevato a conclusione del procedimento di VINCA, del parere dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e della trasmissione all’Ente Parco. Più precisamente, sono attualmente in corso i lavori di rimozione del pietrisco.
- Dal km 7 al km 12 sono stati completati i lavori di disboscamento e la tratta è percorribile a piedi.
La tratta Randazzo-Alcantara collegava il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania. Si dirama dalla stazione di Alcantara, ancora oggi in esercizio, e segue la valle del fiume Alcantara, prima di raggiungere Randazzo, in un percorso tortuoso e quasi del tutto in salita, lungo il quale si incontrano 13 viadotti e otto gallerie. Concepita già alla fine del XIX secolo, ma realizzata solo tra il 1928 e il 1959, fu interrotta da una colata lavica nel 1981 e ripristinata nel 1983, per essere poi chiusa nei primi anni ‘90. La linea è sempre stata gestita in economia e a carattere locale, senza mai essere utilizzata appieno. Tuttavia, il suo potenziale turistico è indubbio: il tracciato della ferrovia passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara, in località Fondaco Motta, un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Fondazione FS Italiane ha dato il via agli interventi, grazie ai fondi del Ministero della Cultura e tramite Rete Ferroviaria Italiana (capofila del polo Infrastrutture del Gruppo FS), nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR.
Alla Stazione di Taormina-Giardini si è svolta venerdì 15 marzo 2024
una conferenza stampa per illustrare il cronoprogramma dei lavori propedeutici alla riapertura in chiave turistica dei primi 13 chilometri della linea ferroviaria Alcantara – Randazzo, alla presenza del Direttore Generale della Fondazione FS Italiane Luigi Francesco Cantamessa, del Direttore della Direzione Operativa Infrastrutture Territoriale di RFI Palermo Carmine Rogolino e dell’Assessore al Turismo della Regione Siciliana On.le Elvira Amata.
L’inaugurazione dei primi 13 chilometri è prevista entro il 2026, grazie ad un finanziamento di 19 milioni di euro che ci permettono di arrivare fino alla stazione di Motta Camastra, con la possibilità di superare e prolungare fino a Francavilla.
Stato dei lavori:
- Dal km 0 al km 3 sono stati completati i lavori di demolizione e ricostruzione del binario con bonifica del rilevato. Il tratto è percorribile con mezzi ferroviari direttamente dalla stazione di Alcantara;
- Dal km 3 al km 7 sono stati completati i lavori di disboscamento e di smontaggio del binario; sono stati avviati i lavori di bonifica del rilevato a conclusione del procedimento di VINCA, del parere dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e della trasmissione all’Ente Parco. Più precisamente, sono attualmente in corso i lavori di rimozione del pietrisco.
- Dal km 7 al km 12 sono stati completati i lavori di disboscamento e la tratta è percorribile a piedi.
La tratta Randazzo-Alcantara collegava il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania. Si dirama dalla stazione di Alcantara, ancora oggi in esercizio, e segue la valle del fiume Alcantara, prima di raggiungere Randazzo, in un percorso tortuoso e quasi del tutto in salita, lungo il quale si incontrano 13 viadotti e otto gallerie. Concepita già alla fine del XIX secolo, ma realizzata solo tra il 1928 e il 1959, fu interrotta da una colata lavica nel 1981 e ripristinata nel 1983, per essere poi chiusa nei primi anni ‘90. La linea è sempre stata gestita in economia e a carattere locale, senza mai essere utilizzata appieno. Tuttavia, il suo potenziale turistico è indubbio: il tracciato della ferrovia passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara, in località Fondaco Motta, un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori.
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Roberto
Copiare e/o imitare l'AFS non è difficile ma semplicemente inutile !
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