Situazione Porti dello Stretto
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Situazione Porti dello Stretto
Apro questo topic per inserire, ogni volta che ci saranno novità e notizie sui porti dello Stretto.
Per esempio oggi il porto di Tremestieri è stato chiuso per via delle cattive condizioni meteo.
E.
Per esempio oggi il porto di Tremestieri è stato chiuso per via delle cattive condizioni meteo.
E.
Re: Situazione Porti dello Stretto
Si è insabbiato ancora una volta!
Durante la costruzione si verificò lo stesso problema circa tre volte, da li seguì il dragaggio ma la morfologia del porticciolo, il vento che spinge il mare da sud a nord, minacciano continuamente il verificarsi dell' evento...ieri l' ennesimo!
Durante la costruzione si verificò lo stesso problema circa tre volte, da li seguì il dragaggio ma la morfologia del porticciolo, il vento che spinge il mare da sud a nord, minacciano continuamente il verificarsi dell' evento...ieri l' ennesimo!
Doppia simmetrica- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 08.06.09
Re: Situazione Porti dello Stretto
A proposito di insabbiamento e maltempo sull'Acciarello si è ribaltato un tir
Re: Situazione Porti dello Stretto
Ancor oggi il porto di Tremestieri è utilizzabile per metà...chissà cosa sta succedendo adesso con tutto questo vento
Re: Situazione Porti dello Stretto
caricate le vostre macchine fotografiche digitali
La nave da crociera “Magnifica”, ammiraglia della flotta msc, domani nel porto di Messina a partire dalle ore 7,30.
La nave da crociera “Magnifica”, ammiraglia della flotta msc, domani nel porto di Messina a partire dalle ore 7,30.
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Roberto
Copiare e/o imitare l'AFS non è difficile ma semplicemente inutile !
Re: Situazione Porti dello Stretto
e vedrete che presto Reggio si accaparrerà anche le navi da crocera ....
mi sembra una città con una visione strategica più moderna e dinamiche, meno parole e più fatti.
questa è l'impressione, almeno da lontano.
mi sembra una città con una visione strategica più moderna e dinamiche, meno parole e più fatti.
questa è l'impressione, almeno da lontano.
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Roberto
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Re: Situazione Porti dello Stretto
leggendo in rete commenti e notizie ( alcune volte scritte da braccia rubate all'agricoltura ) riguardo al futuro centro di smilitarizzazione NATO, quali e quanti rischi in concreto andrebbero ad aumentare visto che parte delle attivita' future in parte gia' vengono svolte nella zona falcata????
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Situazione Porti dello Stretto
Porto a sud rischio paralisi
Per l'opera da 80 milioni di euro mancano un commissario delegato e una stazione appaltante. Ultimo via libera il 30, poi vanno fatti gli espropri e aperti i cantieri.
In queste ore spirano venti poco incoraggianti, e se non fosse per la presenza a Palazzo Zanca, nel ruolo di commissario, dell’ex procuratore capo Croce, il pessimismo prevarrebbe. I nodi, comunque, ci sono. Con le dimissioni rassegnate il 31 agosto dall’ex sindaco Buzzanca secondo l’i n t e r p r etazione generale sono scomparsi anche i poteri speciali che la Protezione civile gli aveva assegnato nel 2009 fino al giugno scorso, e poi espressamente rinnovato sino al prossimo 30 settembre. Secondo quest’ultima data, anche se quei poteri fossero automaticamente “passati” al commissario Croce, il primo ottobre Messina si troverebbe – come si troverà – senza un commissario per l’emergenza traffico e senza un ufficio commissariale indispensabile a fungere da stazione appaltante.
GdS di oggi.
Per l'opera da 80 milioni di euro mancano un commissario delegato e una stazione appaltante. Ultimo via libera il 30, poi vanno fatti gli espropri e aperti i cantieri.
In queste ore spirano venti poco incoraggianti, e se non fosse per la presenza a Palazzo Zanca, nel ruolo di commissario, dell’ex procuratore capo Croce, il pessimismo prevarrebbe. I nodi, comunque, ci sono. Con le dimissioni rassegnate il 31 agosto dall’ex sindaco Buzzanca secondo l’i n t e r p r etazione generale sono scomparsi anche i poteri speciali che la Protezione civile gli aveva assegnato nel 2009 fino al giugno scorso, e poi espressamente rinnovato sino al prossimo 30 settembre. Secondo quest’ultima data, anche se quei poteri fossero automaticamente “passati” al commissario Croce, il primo ottobre Messina si troverebbe – come si troverà – senza un commissario per l’emergenza traffico e senza un ufficio commissariale indispensabile a fungere da stazione appaltante.
GdS di oggi.
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Lc 24,1-12 : Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Situazione Porti dello Stretto
I progetti dell’Autorità Portuale tra Porto Storico, Tremestieri e Milazzo
Fra tante incognite, una certezza. L’Autorità Portuale di Messina è uno dei pochissimi enti floridi della città, senza i problemi che attanagliano gran parte degli enti comunali e regionali peloritani. In un territorio che può contare su svariati chilometri di costa, purtroppo spesso non valorizzati, l’Autorità Portuale è una delle amministrazioni più importanti, il cui lavoro può cambiare il volto della città.
Abbiamo incontrato il presidente, Antonino De Simone, e il segretario generale, Francesco Di Sarcina, per fare il punto sui numerosi fronti aperti di cui si occupa l’ente di via Vittorio Emanuele. E proprio dalla “casa” dell’Authority siamo partiti, perché tra qualche anno l'attuale sede, al momento parzialmente in affitto, dovrebbe essere trasferita in uno dei padiglioni del quartiere fieristico, di proprietà dell’ente. Lo spostamento di sede dell’Autorità Portuale potrebbe andare di pari passo con la definitiva apertura dell’area alla città per 365 giorni all’anno.
QUARTIERE FIERISTICO
De Simone spiega il motivo per il quale le aree della fiera, che erano state aperte alla città il 4 giugno, sono state ora nuovamente richiuse: “Abbiamo dato la possibilità alla città di usufruire dell’area nel periodo estivo, ora abbiamo chiuso per portare avanti le varie progettualità”. Cosa riguarda, in particolare, la progettualità ed a che punto si trova l’iter per i lavori all’interno del quartiere, ce lo spiega invece Di Sarcina: “Entro ottobre speriamo di approvare il progetto per la ristrutturazione del padiglione in cui trasferiremo i nostri uffici. I lavori dovrebbero avere la durata di circa un anno. Poi c’è la questione che riguarda il recupero del teatro, per il quale era stato lanciato un concorso di idee da trasformare in progetto. La gara è stata aggiudicata ed anche per il teatro speriamo di firmare il contratto entro ottobre. Qui i tempi saranno più lunghi perché passeranno almeno sei mesi in più per il progetto”. Riprende De Simone: “Vogliamo affrontare anche la questione dell’abusivismo all’interno del quartiere fieristico. Sono presenti manufatti in cemento, in legno e quant’altro che dobbiamo eliminare per ripristinare il decoro dell’area. Arriveranno a breve diverse ingiunzioni di sgombero, fra le quali quella relativa alle carrozze Molonia per le quali abbiamo interessato il Comune per trovare un’altra sistemazione. Non vogliamo creare nessun polverone, ma piuttosto risolvere la situazione bonariamente. E’ chiaro però che sull’argomento attendiamo risposte da parte del Comune. C’è poi la questione dell’Ente Fiera. Ho ricevuto una nota da parte dei dipendenti, che ho consegnato ai componenti del comitato portuale. So che per avere risposte bisognerà attendere l’insediamento del nuovo governo regionale, ma si dovrà decidere al più presto cosa fare. L’evento fieristico, nonostante tutto, mi sembra che ai messinesi piaccia, tant’è che anche in questa edizione le presenze sono state migliaia. Per l’area, più in generale, penso che si debba fare una gara internazionale per la valorizzazione perché è davvero uno spreco che non venga utilizzata. Dovremo garantire al più presto una soluzione, anche momentanea, in attesa di un più ampio progetto”.
IL PORTO STORICO
De Simone parla poi del porto storico della città: “Molti dicono che l’opera più importante da realizzare sia il porto di Tremestieri e la cosa non è lontana dal vero. Io dico però che l’opera più importante è realizzare un’adeguata viabilità per il porto storico. Al momento non ha sbocchi, bisogna creare un sistema viario che eviti lo sfocio sul traffico cittadino”. Lo sbocco è la via del mare, per la quale il Comune ha due progetti: uno preliminare da 60 milioni di euro, l’altro più contenuto in fase avanzata. L’Autorità Portuale potrebbe cofinanziare l’opera ma bisogna sottolineare che l’area non ricade sotto la sua competenza. Per questo motivo, lunedì prossimo si terrà un incontro al ministero delle infrastrutture per valutare se l’Authority possa impiegare risorse anche al di fuori delle proprie aree di competenza. Verranno tracciate le linee guida comportamentali che potranno essere valide anche per altre situazioni simili.
IL PORTO DI MILAZZO
“L’Autorità Portuale – afferma De Simone – è di Messina e di Milazzo. Il sistema comprende entrambi i porti e noi crediamo in entrambi. Stiamo approntando una scheda per concentrare l’avanzo di amministrazione in processi concreti di fattibilità a Messina e Milazzo. Siamo disponibili al dialogo con tutte le forze di Milazzo per discutere insieme e cercare di trovare risvolti positivi per il porto. La mia idea è anche quella di portarvi alcune delle navi da crociera previste a Messina, le più piccole per questioni infrastrutturali. Il molo Marullo può ospitare navi della lunghezza massima di 220 metri. Spero di avere anche degli incentivi, delle tariffe inferiori che favoriscano gli attracchi. Proporrò poi che venga ridotta la nostra area di competenza perché vi rientrano aree che hanno poco a che vedere col porto e sono solo fonti di preoccupazione come alcuni alvei dei torrenti”.
LA RADA SAN FRANCESCO
Ci rendiamo conto – prosegue De Simone – che lo sbarco di numerosi mezzi pesanti in zone urbane è un serio problema per la città. Ma andava affrontato molto tempo fa. Ormai l’unica soluzione è aspettare il completamento del porto di Tremestieri”.
“Non rinnovare la concessione per la rada San Francesco nel 2013 (lo aveva richiesto la IV circoscrizione, ndr) – spiega il segretario Di Sarcina - sarebbe pericoloso perché si chiuderebbe un’alternativa. Dove mandiamo milioni di autovetture e tir che sbarcano ogni anno?”.
IL CONSOLIDAMENTO DELLA DIGA DEL PORTO DI TREMESTIERI
“L’utilizzo continuativo di entrambe le invasature – afferma De Simone - alleggerirebbe tantissimo il traffico in città e lo sbarco alla rada San Francesco sarebbe un problema molto minore. Credo che per giugno del prossimo anno si possa giungere a questo risultato”. Ma per quale motivo si è perso così tanto tempo sinora per la riparazione della diga? “Tra la progettazione e l’esecuzione – risponde Di Sarcina – c’è di mezzo… il mare. Si incontrano scogli che non sono prevedibili, le lamiere non riescono a perforare il terreno. Chiunque vuole e ritenga ci sia stato qualcosa di strano, può consultare le carte. Ora siamo comunque sulla buona strada, i lavori sono stati velocizzati”.
L’AMPLIAMENTO DEL PORTO DI TREMESTIERI
Pochi giorni fa è stato approvato il progetto esecutivo. Gli espropri sono stati completati a valle, mentre restano da fare a monte per i canali di scolo dei torrenti. “La Sigenco sta producendo la documentazione necessaria – spiega Di Sarcina -, penso che i lavori potranno partire a dicembre e si deve fare più in fretta possibile per evitare sorprese da eventuali mareggiate. La Protezione Civile dovrà prendere una decisione per il coordinamento dei lavori. Io continuo ad agire da responsabile unico del procedimento fin quando non ci verrà indicato diversamente”. A tal proposito, Di Sarcina ha incontrato il commissario del Comune, Luigi Croce, che interpellerà la Protezione Civile nazionale (ne scriviamo in articolo a parte).
LA ZONA FALCATA, IL PIANO REGOLATORE PORTUALE E IL CONFLITTO CON L’ENTE PORTO
“E’ assurdo bloccare tutto – continua De Simone – per questo conflitto di competenze. Vedremo quale sarà la politica del nuovo governo regionale. In questo periodo io ho comunque proposto all’Ente Porto di mettere da parte i disaccordi e di agire insieme per fare partire i progetti. Noi siamo pronti per il prossimo piano operativo triennale, ma aspettiamo indicazioni in tal senso”.
IL CROCERISMO
Nel 2013 il porto di Messina dovrebbe superare la quota di 500mila passeggeri, solo sfiorata quest’anno. “Msc – spiega ancora il presidente De Simone – ha ipotizzato un aumento degli approdi da 26 a 59 annui. Considerate le richieste per il prossimo anno, credo proprio che supereremo la soglia di 500mila passeggeri, ma spero che anche la città ci aiuti. Non è possibile che arrivino migliaia di turisti e trovino il deserto”. Nel 2013, in Italia, cinque porti supereranno il milione di passeggeri su navi da crociera: Civitavecchia, Venezia, Genova, Napoli e Savona. Tre porti si attesteranno invece tra i 500mila e il milione di passeggeri: Livorno, Messina e Bari. E le aree del terminal crociere della banchina I settembre - per l’accoglienza, assistenza ed i servizi forniti ai passeggeri in imbarco, sbarco e transito - saranno gestite da un’associazione temporanea d’imprese da trasformarsi in Spa composta al 70 % da Msc, al 15 % da Stazioni marittime di Genova (la cui maggioranza è sempre di Msc) ed al restante 15 % dalla catanese Sicilia Shipping.
(Marco Ipsale)
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Fra tante incognite, una certezza. L’Autorità Portuale di Messina è uno dei pochissimi enti floridi della città, senza i problemi che attanagliano gran parte degli enti comunali e regionali peloritani. In un territorio che può contare su svariati chilometri di costa, purtroppo spesso non valorizzati, l’Autorità Portuale è una delle amministrazioni più importanti, il cui lavoro può cambiare il volto della città.
Abbiamo incontrato il presidente, Antonino De Simone, e il segretario generale, Francesco Di Sarcina, per fare il punto sui numerosi fronti aperti di cui si occupa l’ente di via Vittorio Emanuele. E proprio dalla “casa” dell’Authority siamo partiti, perché tra qualche anno l'attuale sede, al momento parzialmente in affitto, dovrebbe essere trasferita in uno dei padiglioni del quartiere fieristico, di proprietà dell’ente. Lo spostamento di sede dell’Autorità Portuale potrebbe andare di pari passo con la definitiva apertura dell’area alla città per 365 giorni all’anno.
QUARTIERE FIERISTICO
De Simone spiega il motivo per il quale le aree della fiera, che erano state aperte alla città il 4 giugno, sono state ora nuovamente richiuse: “Abbiamo dato la possibilità alla città di usufruire dell’area nel periodo estivo, ora abbiamo chiuso per portare avanti le varie progettualità”. Cosa riguarda, in particolare, la progettualità ed a che punto si trova l’iter per i lavori all’interno del quartiere, ce lo spiega invece Di Sarcina: “Entro ottobre speriamo di approvare il progetto per la ristrutturazione del padiglione in cui trasferiremo i nostri uffici. I lavori dovrebbero avere la durata di circa un anno. Poi c’è la questione che riguarda il recupero del teatro, per il quale era stato lanciato un concorso di idee da trasformare in progetto. La gara è stata aggiudicata ed anche per il teatro speriamo di firmare il contratto entro ottobre. Qui i tempi saranno più lunghi perché passeranno almeno sei mesi in più per il progetto”. Riprende De Simone: “Vogliamo affrontare anche la questione dell’abusivismo all’interno del quartiere fieristico. Sono presenti manufatti in cemento, in legno e quant’altro che dobbiamo eliminare per ripristinare il decoro dell’area. Arriveranno a breve diverse ingiunzioni di sgombero, fra le quali quella relativa alle carrozze Molonia per le quali abbiamo interessato il Comune per trovare un’altra sistemazione. Non vogliamo creare nessun polverone, ma piuttosto risolvere la situazione bonariamente. E’ chiaro però che sull’argomento attendiamo risposte da parte del Comune. C’è poi la questione dell’Ente Fiera. Ho ricevuto una nota da parte dei dipendenti, che ho consegnato ai componenti del comitato portuale. So che per avere risposte bisognerà attendere l’insediamento del nuovo governo regionale, ma si dovrà decidere al più presto cosa fare. L’evento fieristico, nonostante tutto, mi sembra che ai messinesi piaccia, tant’è che anche in questa edizione le presenze sono state migliaia. Per l’area, più in generale, penso che si debba fare una gara internazionale per la valorizzazione perché è davvero uno spreco che non venga utilizzata. Dovremo garantire al più presto una soluzione, anche momentanea, in attesa di un più ampio progetto”.
IL PORTO STORICO
De Simone parla poi del porto storico della città: “Molti dicono che l’opera più importante da realizzare sia il porto di Tremestieri e la cosa non è lontana dal vero. Io dico però che l’opera più importante è realizzare un’adeguata viabilità per il porto storico. Al momento non ha sbocchi, bisogna creare un sistema viario che eviti lo sfocio sul traffico cittadino”. Lo sbocco è la via del mare, per la quale il Comune ha due progetti: uno preliminare da 60 milioni di euro, l’altro più contenuto in fase avanzata. L’Autorità Portuale potrebbe cofinanziare l’opera ma bisogna sottolineare che l’area non ricade sotto la sua competenza. Per questo motivo, lunedì prossimo si terrà un incontro al ministero delle infrastrutture per valutare se l’Authority possa impiegare risorse anche al di fuori delle proprie aree di competenza. Verranno tracciate le linee guida comportamentali che potranno essere valide anche per altre situazioni simili.
IL PORTO DI MILAZZO
“L’Autorità Portuale – afferma De Simone – è di Messina e di Milazzo. Il sistema comprende entrambi i porti e noi crediamo in entrambi. Stiamo approntando una scheda per concentrare l’avanzo di amministrazione in processi concreti di fattibilità a Messina e Milazzo. Siamo disponibili al dialogo con tutte le forze di Milazzo per discutere insieme e cercare di trovare risvolti positivi per il porto. La mia idea è anche quella di portarvi alcune delle navi da crociera previste a Messina, le più piccole per questioni infrastrutturali. Il molo Marullo può ospitare navi della lunghezza massima di 220 metri. Spero di avere anche degli incentivi, delle tariffe inferiori che favoriscano gli attracchi. Proporrò poi che venga ridotta la nostra area di competenza perché vi rientrano aree che hanno poco a che vedere col porto e sono solo fonti di preoccupazione come alcuni alvei dei torrenti”.
LA RADA SAN FRANCESCO
Ci rendiamo conto – prosegue De Simone – che lo sbarco di numerosi mezzi pesanti in zone urbane è un serio problema per la città. Ma andava affrontato molto tempo fa. Ormai l’unica soluzione è aspettare il completamento del porto di Tremestieri”.
“Non rinnovare la concessione per la rada San Francesco nel 2013 (lo aveva richiesto la IV circoscrizione, ndr) – spiega il segretario Di Sarcina - sarebbe pericoloso perché si chiuderebbe un’alternativa. Dove mandiamo milioni di autovetture e tir che sbarcano ogni anno?”.
IL CONSOLIDAMENTO DELLA DIGA DEL PORTO DI TREMESTIERI
“L’utilizzo continuativo di entrambe le invasature – afferma De Simone - alleggerirebbe tantissimo il traffico in città e lo sbarco alla rada San Francesco sarebbe un problema molto minore. Credo che per giugno del prossimo anno si possa giungere a questo risultato”. Ma per quale motivo si è perso così tanto tempo sinora per la riparazione della diga? “Tra la progettazione e l’esecuzione – risponde Di Sarcina – c’è di mezzo… il mare. Si incontrano scogli che non sono prevedibili, le lamiere non riescono a perforare il terreno. Chiunque vuole e ritenga ci sia stato qualcosa di strano, può consultare le carte. Ora siamo comunque sulla buona strada, i lavori sono stati velocizzati”.
L’AMPLIAMENTO DEL PORTO DI TREMESTIERI
Pochi giorni fa è stato approvato il progetto esecutivo. Gli espropri sono stati completati a valle, mentre restano da fare a monte per i canali di scolo dei torrenti. “La Sigenco sta producendo la documentazione necessaria – spiega Di Sarcina -, penso che i lavori potranno partire a dicembre e si deve fare più in fretta possibile per evitare sorprese da eventuali mareggiate. La Protezione Civile dovrà prendere una decisione per il coordinamento dei lavori. Io continuo ad agire da responsabile unico del procedimento fin quando non ci verrà indicato diversamente”. A tal proposito, Di Sarcina ha incontrato il commissario del Comune, Luigi Croce, che interpellerà la Protezione Civile nazionale (ne scriviamo in articolo a parte).
LA ZONA FALCATA, IL PIANO REGOLATORE PORTUALE E IL CONFLITTO CON L’ENTE PORTO
“E’ assurdo bloccare tutto – continua De Simone – per questo conflitto di competenze. Vedremo quale sarà la politica del nuovo governo regionale. In questo periodo io ho comunque proposto all’Ente Porto di mettere da parte i disaccordi e di agire insieme per fare partire i progetti. Noi siamo pronti per il prossimo piano operativo triennale, ma aspettiamo indicazioni in tal senso”.
IL CROCERISMO
Nel 2013 il porto di Messina dovrebbe superare la quota di 500mila passeggeri, solo sfiorata quest’anno. “Msc – spiega ancora il presidente De Simone – ha ipotizzato un aumento degli approdi da 26 a 59 annui. Considerate le richieste per il prossimo anno, credo proprio che supereremo la soglia di 500mila passeggeri, ma spero che anche la città ci aiuti. Non è possibile che arrivino migliaia di turisti e trovino il deserto”. Nel 2013, in Italia, cinque porti supereranno il milione di passeggeri su navi da crociera: Civitavecchia, Venezia, Genova, Napoli e Savona. Tre porti si attesteranno invece tra i 500mila e il milione di passeggeri: Livorno, Messina e Bari. E le aree del terminal crociere della banchina I settembre - per l’accoglienza, assistenza ed i servizi forniti ai passeggeri in imbarco, sbarco e transito - saranno gestite da un’associazione temporanea d’imprese da trasformarsi in Spa composta al 70 % da Msc, al 15 % da Stazioni marittime di Genova (la cui maggioranza è sempre di Msc) ed al restante 15 % dalla catanese Sicilia Shipping.
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Lc 24,1-12 : Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Il Governo sopprime l'Autorità Marittima dello Stretto
Fonte: Tempostretto
Il Governo Monti ha deciso di sopprimere l'Autorità Marittima della Navigazione nello Stretto di Messina. Il provvedimento, ancora in attesa di una definitva approvazione, è inserito tra i 14 articoli del "Ddl Stabilità" che riducono le spese pubbliche e ritoccano l'Irpef.
In particolare, l'art. 7 prevede espressamente la soppressione dell’'Autorità Marittima dello Stretto "a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto". Inoltre, "al fine di garantire la continuità delle attività svolte dall'Autorità soppressa, sono attribuiti alla Direzione Marittima di Reggio Calabria le funzioni ed i compiti già affidati all'Autorità Marittima dello Stretto, le competenze in materia di controllo dell'area VTS dello Stretto di Messina, di ricerca e soccorso alla vita umana".
Per ridurre la spesa, dunque, si "taglia" probabilmente uno dei "fiori all'occhiello" dell'intero Paese. Istituita nel 2008 all'indomani del tragico incidente tra il monocarena "Segesta Jet" e la portacontainer "Susan Blochard", in cui persero la vita cinque persone, la predetta Autorità ha rango corrispondente, sul piano gerarchico organizzativo, a quello di Direzione Marittima e dipende dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto.
Ad essa sono stati affidati funzioni in materia di sicurezza della navigazione, controllo e monitoraggio del traffico marittimo quale Autorità VTS (Vessel Traffic Service) dello Stretto di Messina, di ricerca e di salvataggio della vita umana (S.A.R.) e gestione delle emergenze, in 1° e 2° situazione operativa quale Centro secondario di soccorso marittimo (XV M.R.S.C. Maritime Rescue Sub Center).
Prezioso il know-how maturato in questi anni, culminati nella realizzazione, all'interno della base della Marina Militare di San Raineri, del Centro nazionale di formazione VTS, punto formativo di riferimento per i sistemi di monitoraggio del traffico marittimo del Mediterraneo ed in particolare per i Paesi che si affacciano nel bacino meridionale.
Ma non è tutto. A fronte di un risparmio esiguo e ancora da quantificare, vanno doverosamente menzionate le difficoltà logistico-operative che deriverebbero dalla scorporazione tra comando (Direzione a Reggio) e braccio funzionale (Centro VTS a Messina). A ciò si aggiunge il fatto che tutte le società armatoriali, avendo la sede legale ed operativa a Messina, dovranno necessariamente disporre di un nuovo punto di riferimento a fronte dell'interlocutore unico che, fino ad oggi, ha rappresentato l’Autorità Marittima dello Stretto.
Su tali punti si incardinano le reazioni dal fronte politico e istituzionale locale. Tra queste, Vincenzo Garofalo, membro della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati, sostiene che “la soppressione dell'Autorità Marittima di Messina ed il trasferimento delle relative competenze a Reggio è frutto di una iniziativa del Governo non condivisa né condivisibile, perché non apporta alcun vantaggio nell'ottica della spending review. Da quando ho avuto la prima bozza del Ddl - sottolinea il deputato - sono in contatto con il comandante Samiani e con rappresentanti del Governo. Non saremo - conclude Garofalo - disattenti né timorosi nel sostenere le nostre ragioni al fine di scongiurare la soppressione dell'ente, soprattutto tenendo conto del fatto che il sistema VTS è da sempre attivo a Messina, a Forte Ogliastri, e non vi è alcuna logica che ne giustifichi il trasferimento. Ci aspettiamo in questa battaglia che anche i sindacati facciano la loro parte”.
Sulla stessa lunghezza d'onda la Confindustria di Messina, che tramite il presidente Ivo Blandina guarda con "preoccupazione alla notizia dello spostamento dell’Autorità Marittima dello Stretto". Qualora confermata, si tratterebbe di "una decisione che creerebbe una nuova emorragia di competenze e la perdita di eccellenze. Risulterebbe incomprensibile l’idea di annullare di fatto scelte compiute dal Governo Nazionale, nella persona del Ministro calabrese Bianchi, che nel corso di questi anni hanno consentito di realizzare un sistema di monitoraggio, di prevenzione e di pronto intervento in grado di affrontare qualsiasi emergenza grazie all’esistenza del servizio dei mezzi nautici in prontezza operativa. Proprio in un’ottica di contenimento costi e di razionalizzazione della spesa, dovrebbe invece essere capitalizzata, consolidata e rafforzata l’esperienza condotta in questi anni, per innalzare ulteriormente il livello di sicurezza di questo trafficatissimo tratto di mare. Utile in questo senso che si concretizzasse il progetto d’istituzione della Direzione Marittima nella nostra città, che consentirebbe inoltre di restituire identità alle realtà armatoriali presenti, con importanti ricadute positive sull’economia dei servizi connessi alle attività della Direzione stessa".
In particolare, l'art. 7 prevede espressamente la soppressione dell’'Autorità Marittima dello Stretto "a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto". Inoltre, "al fine di garantire la continuità delle attività svolte dall'Autorità soppressa, sono attribuiti alla Direzione Marittima di Reggio Calabria le funzioni ed i compiti già affidati all'Autorità Marittima dello Stretto, le competenze in materia di controllo dell'area VTS dello Stretto di Messina, di ricerca e soccorso alla vita umana".
Per ridurre la spesa, dunque, si "taglia" probabilmente uno dei "fiori all'occhiello" dell'intero Paese. Istituita nel 2008 all'indomani del tragico incidente tra il monocarena "Segesta Jet" e la portacontainer "Susan Blochard", in cui persero la vita cinque persone, la predetta Autorità ha rango corrispondente, sul piano gerarchico organizzativo, a quello di Direzione Marittima e dipende dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto.
Ad essa sono stati affidati funzioni in materia di sicurezza della navigazione, controllo e monitoraggio del traffico marittimo quale Autorità VTS (Vessel Traffic Service) dello Stretto di Messina, di ricerca e di salvataggio della vita umana (S.A.R.) e gestione delle emergenze, in 1° e 2° situazione operativa quale Centro secondario di soccorso marittimo (XV M.R.S.C. Maritime Rescue Sub Center).
Prezioso il know-how maturato in questi anni, culminati nella realizzazione, all'interno della base della Marina Militare di San Raineri, del Centro nazionale di formazione VTS, punto formativo di riferimento per i sistemi di monitoraggio del traffico marittimo del Mediterraneo ed in particolare per i Paesi che si affacciano nel bacino meridionale.
Ma non è tutto. A fronte di un risparmio esiguo e ancora da quantificare, vanno doverosamente menzionate le difficoltà logistico-operative che deriverebbero dalla scorporazione tra comando (Direzione a Reggio) e braccio funzionale (Centro VTS a Messina). A ciò si aggiunge il fatto che tutte le società armatoriali, avendo la sede legale ed operativa a Messina, dovranno necessariamente disporre di un nuovo punto di riferimento a fronte dell'interlocutore unico che, fino ad oggi, ha rappresentato l’Autorità Marittima dello Stretto.
Su tali punti si incardinano le reazioni dal fronte politico e istituzionale locale. Tra queste, Vincenzo Garofalo, membro della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati, sostiene che “la soppressione dell'Autorità Marittima di Messina ed il trasferimento delle relative competenze a Reggio è frutto di una iniziativa del Governo non condivisa né condivisibile, perché non apporta alcun vantaggio nell'ottica della spending review. Da quando ho avuto la prima bozza del Ddl - sottolinea il deputato - sono in contatto con il comandante Samiani e con rappresentanti del Governo. Non saremo - conclude Garofalo - disattenti né timorosi nel sostenere le nostre ragioni al fine di scongiurare la soppressione dell'ente, soprattutto tenendo conto del fatto che il sistema VTS è da sempre attivo a Messina, a Forte Ogliastri, e non vi è alcuna logica che ne giustifichi il trasferimento. Ci aspettiamo in questa battaglia che anche i sindacati facciano la loro parte”.
Sulla stessa lunghezza d'onda la Confindustria di Messina, che tramite il presidente Ivo Blandina guarda con "preoccupazione alla notizia dello spostamento dell’Autorità Marittima dello Stretto". Qualora confermata, si tratterebbe di "una decisione che creerebbe una nuova emorragia di competenze e la perdita di eccellenze. Risulterebbe incomprensibile l’idea di annullare di fatto scelte compiute dal Governo Nazionale, nella persona del Ministro calabrese Bianchi, che nel corso di questi anni hanno consentito di realizzare un sistema di monitoraggio, di prevenzione e di pronto intervento in grado di affrontare qualsiasi emergenza grazie all’esistenza del servizio dei mezzi nautici in prontezza operativa. Proprio in un’ottica di contenimento costi e di razionalizzazione della spesa, dovrebbe invece essere capitalizzata, consolidata e rafforzata l’esperienza condotta in questi anni, per innalzare ulteriormente il livello di sicurezza di questo trafficatissimo tratto di mare. Utile in questo senso che si concretizzasse il progetto d’istituzione della Direzione Marittima nella nostra città, che consentirebbe inoltre di restituire identità alle realtà armatoriali presenti, con importanti ricadute positive sull’economia dei servizi connessi alle attività della Direzione stessa".
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Roberto
Copiare e/o imitare l'AFS non è difficile ma semplicemente inutile !
Re: Situazione Porti dello Stretto
forse sono O.T., pardon,
in porto oggi tre caravelle, la spettacolare Breeze e due comprimarie la Pullmantur Empresse e la P&O Oriana, che spettacolo, se solo riuscissimo a venderci meglio, vedo molte persone che preferiscono restare addirittura a bordo anziché scendere, che peccato.
in porto oggi tre caravelle, la spettacolare Breeze e due comprimarie la Pullmantur Empresse e la P&O Oriana, che spettacolo, se solo riuscissimo a venderci meglio, vedo molte persone che preferiscono restare addirittura a bordo anziché scendere, che peccato.
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Situazione Porti dello Stretto
freccia del sud ha scritto:forse sono O.T., pardon,
in porto oggi tre caravelle, la spettacolare Breeze e due comprimarie la Pullmantur Empresse e la P&O Oriana, che spettacolo, se solo riuscissimo a venderci meglio, vedo molte persone che preferiscono restare addirittura a bordo anziché scendere, che peccato.
In realta erano 4, Oriana, Carnival Breeze, Empress e Seabourn Legend, quasi 8000 crocieristi in un giorno solo..... Ah se solo in questa città si riuscisse a prendere il crocierismo sul serio....
Re: Situazione Porti dello Stretto
Porto di tremestieri. Stoppato l’affidamento alla Sigenco. E manca ancora una stazione appaltante.
Il Tar ha accolto il ricorso di una delle contendenti, la Coedmar di Chioggia. La gara di ampliamento del porto era stata affidata alla Sigenco a marzo, dopo che sempre il Tar, nel dicembre scorso, aveva rigettato le istanze di sospensiva dell’aggiudicazione dell’appalto. Probabile nuovo grado di giudizio in tempi brevi
L’iter per l’ampliamento del porto di Tremestieri era stato lungo ma tutto sommato scorrevole. Al termine di settembre si era arrivati all’ultimo passaggio prima dell’avvio dei lavori. Era stato infatti approvato il progetto esecutivo della Sigenco, la ditta che si era aggiudicata l’appalto e con la quale era stato firmato il contratto il 9 marzo di quest’anno. Ora, però, l’imprevisto. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Coedmar di Chioggia, contro l’aggiudicazione alla Sigenco.
Già lo scorso anno, la Coedmar, insieme ad un altro consorzio, il Pelagus di Venezia, aveva richiesto la sospensiva dell’aggiudicazione dell’appalto ma il tribunale amministrativo aveva rigettato entrambi i ricorsi in fase cautelare. Ora il ribaltamento in favore della Coedmar.
“Spero che l’Avvocatura di Stato faccia appello – dichiara il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina – e penso che ci possa essere un secondo grado di giudizio molto presto. Per l’allungamento dei tempi mi preoccupa di più la mancanza di una cabina di regia senza la quale non possono iniziare i lavori a prescindere”.
Il problema si è creato allorquando sono scaduti i poteri commissariali per l’emergenza traffico a Messina, il 30 settembre. Non c’è stato alcun rinnovo ed anche le richieste effettuate dal commissario del Comune, Luigi Croce, e dai deputati Vincenzo Garofalo e Francantonio Genovese, sono cadute nel vuoto.
“Non solo non sono stati rinnovati i poteri commissariali – prosegue Di Sarcina – ma non è stata neppure nominata una nuova stazione appaltante. La Protezione Civile nazionale non si è ancora occupata del porto di Tremestieri e deve farlo al più presto. Io continuo a fare il mio lavoro da responsabile unico del procedimento, ruolo che fa da cerniera tra gli organi che eseguono i progetti e la stazione appaltante. Ma è la Protezione Civile nazionale che deve prendere le decisioni”.
Ed intanto per fronteggiare le emergenze, si continua a lavorare su altri due fronti.
Il primo è quello del consolidamento della diga del porto, i cui lavori procedono finalmente a buon ritmo. Il termine è previsto per il mese di giugno del prossimo anno, dopo che il Genio Civile Opere Marittime ha riconosciuto come fondate le richieste della ditta Scuttari, che si sta occupando delle opere.
Il secondo è quello del progetto esecutivo da 24 milioni di euro della via don Blasco. L’Autorità Portuale cofinanzierà l’opera, ma c’è bisogno anche del supporto di Comune e Regione. In tal senso, si attende l’insediamento del nuovo governo regionale per convocare un tavolo fra i tre attori istituzionali e definire le modalità d’intervento.
Marco Ipsale
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Il Tar ha accolto il ricorso di una delle contendenti, la Coedmar di Chioggia. La gara di ampliamento del porto era stata affidata alla Sigenco a marzo, dopo che sempre il Tar, nel dicembre scorso, aveva rigettato le istanze di sospensiva dell’aggiudicazione dell’appalto. Probabile nuovo grado di giudizio in tempi brevi
L’iter per l’ampliamento del porto di Tremestieri era stato lungo ma tutto sommato scorrevole. Al termine di settembre si era arrivati all’ultimo passaggio prima dell’avvio dei lavori. Era stato infatti approvato il progetto esecutivo della Sigenco, la ditta che si era aggiudicata l’appalto e con la quale era stato firmato il contratto il 9 marzo di quest’anno. Ora, però, l’imprevisto. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Coedmar di Chioggia, contro l’aggiudicazione alla Sigenco.
Già lo scorso anno, la Coedmar, insieme ad un altro consorzio, il Pelagus di Venezia, aveva richiesto la sospensiva dell’aggiudicazione dell’appalto ma il tribunale amministrativo aveva rigettato entrambi i ricorsi in fase cautelare. Ora il ribaltamento in favore della Coedmar.
“Spero che l’Avvocatura di Stato faccia appello – dichiara il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina – e penso che ci possa essere un secondo grado di giudizio molto presto. Per l’allungamento dei tempi mi preoccupa di più la mancanza di una cabina di regia senza la quale non possono iniziare i lavori a prescindere”.
Il problema si è creato allorquando sono scaduti i poteri commissariali per l’emergenza traffico a Messina, il 30 settembre. Non c’è stato alcun rinnovo ed anche le richieste effettuate dal commissario del Comune, Luigi Croce, e dai deputati Vincenzo Garofalo e Francantonio Genovese, sono cadute nel vuoto.
“Non solo non sono stati rinnovati i poteri commissariali – prosegue Di Sarcina – ma non è stata neppure nominata una nuova stazione appaltante. La Protezione Civile nazionale non si è ancora occupata del porto di Tremestieri e deve farlo al più presto. Io continuo a fare il mio lavoro da responsabile unico del procedimento, ruolo che fa da cerniera tra gli organi che eseguono i progetti e la stazione appaltante. Ma è la Protezione Civile nazionale che deve prendere le decisioni”.
Ed intanto per fronteggiare le emergenze, si continua a lavorare su altri due fronti.
Il primo è quello del consolidamento della diga del porto, i cui lavori procedono finalmente a buon ritmo. Il termine è previsto per il mese di giugno del prossimo anno, dopo che il Genio Civile Opere Marittime ha riconosciuto come fondate le richieste della ditta Scuttari, che si sta occupando delle opere.
Il secondo è quello del progetto esecutivo da 24 milioni di euro della via don Blasco. L’Autorità Portuale cofinanzierà l’opera, ma c’è bisogno anche del supporto di Comune e Regione. In tal senso, si attende l’insediamento del nuovo governo regionale per convocare un tavolo fra i tre attori istituzionali e definire le modalità d’intervento.
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Lc 24,1-12 : Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Gualtiero- SOCIO AFS
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Re: Situazione Porti dello Stretto
MSC Preziosa è partita per il suo viaggio inaugurale verso Genova, la città che ospiterà il prossimo 23 marzo il suo battesimo ufficiale. Il 25 marzo invece la nave arriverà a Messina, dove farà scalo una volta a settimana fino a novembre.
al mio cenno scatenate le reflex
al mio cenno scatenate le reflex
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Situazione Porti dello Stretto
Il nuovo bando per la rada San Francesco avrà durata triennale
Nell’attesa, si spera nell’ampliamento del porto di Tremestieri, rimasto bloccato nella girandola dei ricorsi. In corso, invece, i lavori per il consolidamento della diga, che si spera di completare entro l’anno. A quel punto, il nuovo porto potrebbe tornare a smaltire l’80 % del traffico pesante
Settembre 2016. E’ la data in cui si prevede e si spera di chiudere definitivamente la rada San Francesco, per restituirla alla città. Il nuovo bando di gara per la concessione dell’area di approdo, infatti, avrà durata triennale. Se, come si teme, anche fra tre anni e tre mesi l’obiettivo dell’ampliamento del porto di Tremestieri, non sarà ancora stato raggiunto, si procederà con proroghe misurate in corrispondenza del raggiungimento dello scopo finale.
E’ quanto stabilito in Comitato Portuale al termine di una riunione che ha visto protagoniste le principali istituzioni cittadine. Alcune prevedevano anche una durata più ampia ma alla fine si è convenuto sui tre anni. A confermarlo è il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina, che spiega anche i termini del nuovo bando: “La durata è triennale e nell’area non sarà possibile realizzare opere invasive, le strutture dovranno essere minimizzate. Dev’essere chiaro che non puntiamo più sulla rada San Francesco e che la nuova gara, adesso, è necessaria solo perché il porto di Tremestieri non è ancora completo. Andrà garantita la possibilità di utilizzo da parte di diversi vettori marittimi, l’obiettivo è quello di puntare su un multi operatore del terminal”.
Nel 2010, erano stati solo due i partecipanti al bando: Caronte & Tourist, che poi si aggiudicò la gara, e la Fratelli Catalano Sas, impresa nata nel campo del giardinaggio, specializzatasi poi in varie attività, quali la sistemazione di parchi, giardini e aiuole, lavori edili e di ingegneria civile, commercio ingrosso e dettaglio di autoveicoli. Nulla a che vedere, dunque, col traghettamento. E l’esito fu scontato.
“Cercheremo di elevare la qualità del bando – prosegue Di Sarcina – per evitare che si ripetano determinate situazione e per assicurarci una partecipazione più ampia. Lo renderemo più appetibile e inseriremo condizioni tali da far partecipare solo chi ha esperienze specifiche nel campo. La durata triennale è sufficientemente invitante, non si tratta di un periodo breve che potrebbe scoraggiare gli armatori”.
L’obiettivo, adesso, è quello di pubblicare il bando al più presto in virtù del fatto che la scadenza di quello attuale è prevista a settembre. Nel frattempo, proseguono a Tremestieri i lavori di consolidamento della diga, mentre non si hanno notizie per il ricorso della Coedmar, l’impresa seconda classificata nell’appalto di ampliamento del porto. “Speriamo di poter rispettare il termine di fine anno per i lavori in corso – conclude Di Sarcina -. L’impresa ce la sta mettendo tutta ed ha raggiunto un avanzamento lavori che supera la metà delle opere previste. Per l’appalto più grande, invece, siamo sempre in attesa. Il ricorso al Consiglio di Stato è stato discusso due mesi e mezzo fa, ma non mi meraviglia. Spesso veniamo rimproverati se sforiamo le date previste anche di una sola settimana. In questi casi, invece, si perde tantissimo tempo invano”.
La durata contrattuale per la costruzione di altre quattro invasature prevede due anni di lavori ma, prima che si inizi l’ampliamento del porto, bisognerà ancora attendere. Per questi motivi, raggiungere l’obiettivo a settembre del 2016, sarebbe già un risultato sperato. Per il momento, bisogna augurarsi di vedere completi entro fine anno i lavori di consolidamento della diga, che consentirebbero la riapertura della seconda invasatura. In queste condizioni, il porto di Tremestieri sarebbe in grado di tornare a smaltire circa l’80 % del traffico pesante, riducendo notevolmente i disagi in città.
E secondo il rappresentante della Provincia, in Comitato, l’assessore Michele Bisignano, a quel punto si potrebbe riservare la rada San Francesco ai soli autoveicoli e destinare tutto il traffico pesante a Tremestieri, magari con la realizzazione dell’area di stoccaggio tanto agognata ma mai realizzata. Il tutto si accompagna all’istanza di una nuova Ordinanza di Protezione Civile Ministeriale, visto che, fin quando il porto di Tremestieri non sarà completo, Messina rimarrà ancora in emergenza traffico. “E’ una richiesta forte – afferma Bisignano – che è necessario venga presa in considerazione, magari su pressione congiunta di tutte le istituzioni locali. Non dobbiamo badare solo agli aspetti tecnici, ma anche alle aspettative della cittadinanza. Con una nuova Opcm arriverebbero altri finanziamenti e sarebbe possibile garantire maggiori controlli sull’afflusso dei tir in città. Verrebbero velocizzati anche i tempi di realizzazione dell’ampliamento del porto di Tremestieri e potrebbe essere rispettato il termine triennale che ci siamo dati. Aver fissato questa data può fornire anche maggiore credibilità alla richiesta. E i finanziamenti – secondo Bisignano – possono essere tratti anche dalle programmazioni comunitarie previste. E’ possibile accedere ai fondi Interreg insieme alla vicina Calabria ed anche ai fondi per gli Stretti europei. E’ necessaria la sinergia tra le istituzioni per far sì che non si perdano ancora una volta importanti occasioni per lo sviluppo del territorio”.
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Nell’attesa, si spera nell’ampliamento del porto di Tremestieri, rimasto bloccato nella girandola dei ricorsi. In corso, invece, i lavori per il consolidamento della diga, che si spera di completare entro l’anno. A quel punto, il nuovo porto potrebbe tornare a smaltire l’80 % del traffico pesante
Settembre 2016. E’ la data in cui si prevede e si spera di chiudere definitivamente la rada San Francesco, per restituirla alla città. Il nuovo bando di gara per la concessione dell’area di approdo, infatti, avrà durata triennale. Se, come si teme, anche fra tre anni e tre mesi l’obiettivo dell’ampliamento del porto di Tremestieri, non sarà ancora stato raggiunto, si procederà con proroghe misurate in corrispondenza del raggiungimento dello scopo finale.
E’ quanto stabilito in Comitato Portuale al termine di una riunione che ha visto protagoniste le principali istituzioni cittadine. Alcune prevedevano anche una durata più ampia ma alla fine si è convenuto sui tre anni. A confermarlo è il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina, che spiega anche i termini del nuovo bando: “La durata è triennale e nell’area non sarà possibile realizzare opere invasive, le strutture dovranno essere minimizzate. Dev’essere chiaro che non puntiamo più sulla rada San Francesco e che la nuova gara, adesso, è necessaria solo perché il porto di Tremestieri non è ancora completo. Andrà garantita la possibilità di utilizzo da parte di diversi vettori marittimi, l’obiettivo è quello di puntare su un multi operatore del terminal”.
Nel 2010, erano stati solo due i partecipanti al bando: Caronte & Tourist, che poi si aggiudicò la gara, e la Fratelli Catalano Sas, impresa nata nel campo del giardinaggio, specializzatasi poi in varie attività, quali la sistemazione di parchi, giardini e aiuole, lavori edili e di ingegneria civile, commercio ingrosso e dettaglio di autoveicoli. Nulla a che vedere, dunque, col traghettamento. E l’esito fu scontato.
“Cercheremo di elevare la qualità del bando – prosegue Di Sarcina – per evitare che si ripetano determinate situazione e per assicurarci una partecipazione più ampia. Lo renderemo più appetibile e inseriremo condizioni tali da far partecipare solo chi ha esperienze specifiche nel campo. La durata triennale è sufficientemente invitante, non si tratta di un periodo breve che potrebbe scoraggiare gli armatori”.
L’obiettivo, adesso, è quello di pubblicare il bando al più presto in virtù del fatto che la scadenza di quello attuale è prevista a settembre. Nel frattempo, proseguono a Tremestieri i lavori di consolidamento della diga, mentre non si hanno notizie per il ricorso della Coedmar, l’impresa seconda classificata nell’appalto di ampliamento del porto. “Speriamo di poter rispettare il termine di fine anno per i lavori in corso – conclude Di Sarcina -. L’impresa ce la sta mettendo tutta ed ha raggiunto un avanzamento lavori che supera la metà delle opere previste. Per l’appalto più grande, invece, siamo sempre in attesa. Il ricorso al Consiglio di Stato è stato discusso due mesi e mezzo fa, ma non mi meraviglia. Spesso veniamo rimproverati se sforiamo le date previste anche di una sola settimana. In questi casi, invece, si perde tantissimo tempo invano”.
La durata contrattuale per la costruzione di altre quattro invasature prevede due anni di lavori ma, prima che si inizi l’ampliamento del porto, bisognerà ancora attendere. Per questi motivi, raggiungere l’obiettivo a settembre del 2016, sarebbe già un risultato sperato. Per il momento, bisogna augurarsi di vedere completi entro fine anno i lavori di consolidamento della diga, che consentirebbero la riapertura della seconda invasatura. In queste condizioni, il porto di Tremestieri sarebbe in grado di tornare a smaltire circa l’80 % del traffico pesante, riducendo notevolmente i disagi in città.
E secondo il rappresentante della Provincia, in Comitato, l’assessore Michele Bisignano, a quel punto si potrebbe riservare la rada San Francesco ai soli autoveicoli e destinare tutto il traffico pesante a Tremestieri, magari con la realizzazione dell’area di stoccaggio tanto agognata ma mai realizzata. Il tutto si accompagna all’istanza di una nuova Ordinanza di Protezione Civile Ministeriale, visto che, fin quando il porto di Tremestieri non sarà completo, Messina rimarrà ancora in emergenza traffico. “E’ una richiesta forte – afferma Bisignano – che è necessario venga presa in considerazione, magari su pressione congiunta di tutte le istituzioni locali. Non dobbiamo badare solo agli aspetti tecnici, ma anche alle aspettative della cittadinanza. Con una nuova Opcm arriverebbero altri finanziamenti e sarebbe possibile garantire maggiori controlli sull’afflusso dei tir in città. Verrebbero velocizzati anche i tempi di realizzazione dell’ampliamento del porto di Tremestieri e potrebbe essere rispettato il termine triennale che ci siamo dati. Aver fissato questa data può fornire anche maggiore credibilità alla richiesta. E i finanziamenti – secondo Bisignano – possono essere tratti anche dalle programmazioni comunitarie previste. E’ possibile accedere ai fondi Interreg insieme alla vicina Calabria ed anche ai fondi per gli Stretti europei. E’ necessaria la sinergia tra le istituzioni per far sì che non si perdano ancora una volta importanti occasioni per lo sviluppo del territorio”.
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Lc 24,1-12 : Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Gualtiero- SOCIO AFS
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Re: Situazione Porti dello Stretto
Bellissima foto! Come mai ha avuto così tanto ritardo? Anche nel ripartire, invece delle 17 è partita alle 21, scortata fino all'altezza di Tremestieri dal rimorchiatore "Città di Messina"....
Gianlusss- Data d'iscrizione : 13.03.11
Re: Situazione Porti dello Stretto
Domani 14/6/2013 arriverà intorno alle ore 8:00 la nave PALINURO.
Shipspotters appostatevi bene!
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Re: Situazione Porti dello Stretto
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Situazione Porti dello Stretto
Ferryboat ha scritto:Gualtiero ha scritto:Non voglio fare la suocera ma non sarebbe opportuno discutere di queste navi nell'apposita sezione [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Anche della PALINURO???:P:P:P:P:P:P:P:P
Non c'è una sezione anche per la palinuro Cmq OT non capisco perché non riesco a scrivere in un messaggio a parte!!!!
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Situazione Porti dello Stretto
Messina. Il Consiglio di Stato dà ragione alla Coedmar. Tutto da rifare per il porto di Tremestieri
Il contratto con la Sigenco, per la realizzazione di quattro nuove invasature, era stato firmato il 9 marzo 2012. La seconda classificata aveva però opposto ricorso al Tar, accolto nell’ottobre 2012. La Sigenco aveva proposto un controricorso, adesso rigettato. La firma del contratto, così, non è valida
Il 9 marzo 2012 sembrava una data importante per la città. Si firmava, infatti, il contratto per l’ampliamento del porto di Tremestieri, l’opera che, in due anni di lavori, dovrebbe eliminare definitivamente il traffico pesante dalle vie cittadine. A distanza di 15 mesi, i lavori non sono mai stati avviati ed anzi, adesso, quella firma non ha più alcun valore. Il contratto con la Sigenco, impresa catanese che si era aggiudicata l’appalto, è stato annullato dal ricorso presentato, e vinto, dalla seconda classificata, la Coedmar di Chioggia.
Già il Tar, nell’ottobre 2012, aveva dato ragione all’impresa veneta, ma la Sigenco aveva presentato un controricorso al Consiglio di Stato. Ricorso discusso lo scorso 26 marzo, il cui risultato arriva solo adesso. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar, annullando l’aggiudicazione alla Sigenco. E adesso i tempi si allungheranno inevitabilmente. Poiché dovrà ripetersi la procedura di valutazione del nuovo progetto e si dovrà ottenere l’ok alla Valutazione d’Impatto Ambientale.
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Il contratto con la Sigenco, per la realizzazione di quattro nuove invasature, era stato firmato il 9 marzo 2012. La seconda classificata aveva però opposto ricorso al Tar, accolto nell’ottobre 2012. La Sigenco aveva proposto un controricorso, adesso rigettato. La firma del contratto, così, non è valida
Il 9 marzo 2012 sembrava una data importante per la città. Si firmava, infatti, il contratto per l’ampliamento del porto di Tremestieri, l’opera che, in due anni di lavori, dovrebbe eliminare definitivamente il traffico pesante dalle vie cittadine. A distanza di 15 mesi, i lavori non sono mai stati avviati ed anzi, adesso, quella firma non ha più alcun valore. Il contratto con la Sigenco, impresa catanese che si era aggiudicata l’appalto, è stato annullato dal ricorso presentato, e vinto, dalla seconda classificata, la Coedmar di Chioggia.
Già il Tar, nell’ottobre 2012, aveva dato ragione all’impresa veneta, ma la Sigenco aveva presentato un controricorso al Consiglio di Stato. Ricorso discusso lo scorso 26 marzo, il cui risultato arriva solo adesso. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar, annullando l’aggiudicazione alla Sigenco. E adesso i tempi si allungheranno inevitabilmente. Poiché dovrà ripetersi la procedura di valutazione del nuovo progetto e si dovrà ottenere l’ok alla Valutazione d’Impatto Ambientale.
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Situazione Porti dello Stretto
Una possibile svolta nel trasporto gommato sullo Stretto. I mezzi pesanti dalle 21 alle 6 costretti a cambiare rotta
Collegamento notturno dei mezzi pesanti Reggio Porto-Messina Tremestieri per far “respirare” Villa San Giovanni e la città peloritana. È in dirittura d’arrivo il progetto della Caronte Tourist, che adesso passa al vaglio del comandante Martinez e della Commissione straordinaria che gestisce il Comune di Reggio.
fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
che bello cosi' chi arrivera' intorno alle 22 con il treno a Villa S.Giovanni dovra' aspettare giusto un paio d'ore per raggiungere Messina, visto che Bluvia non effettua il servizio, la metromare latita, Bluferries seguira' l'esempio del concorrente e la Caronte passera il servizio da 40 min ad almeno un ora......
Collegamento notturno dei mezzi pesanti Reggio Porto-Messina Tremestieri per far “respirare” Villa San Giovanni e la città peloritana. È in dirittura d’arrivo il progetto della Caronte Tourist, che adesso passa al vaglio del comandante Martinez e della Commissione straordinaria che gestisce il Comune di Reggio.
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che bello cosi' chi arrivera' intorno alle 22 con il treno a Villa S.Giovanni dovra' aspettare giusto un paio d'ore per raggiungere Messina, visto che Bluvia non effettua il servizio, la metromare latita, Bluferries seguira' l'esempio del concorrente e la Caronte passera il servizio da 40 min ad almeno un ora......
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Situazione Porti dello Stretto
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Roberto
Copiare e/o imitare l'AFS non è difficile ma semplicemente inutile !
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