Rosalia
+16
Gianlusss
mickyE656 I serie
massimo214
Guizzo90
Giovanni
rocco
Doppia simmetrica
bruvec1941
freccia del sud
spqri
Gualtiero
Inbus U 210
zancle
Admin
Ne 120
Ferryboat
20 partecipanti
Pagina 3 di 5
Pagina 3 di 5 • 1, 2, 3, 4, 5
Re: Rosalia
massimo214 ha scritto:un altro pezzo di storia dello stretto...
il rimorchiatore qual è
Aegean Pelagos
Re: Rosalia
Guizzo90 ha scritto:massimo214 ha scritto:un altro pezzo di storia dello stretto...
il rimorchiatore qual è
Aegean Pelagos
grazie
massimo214- Data d'iscrizione : 04.01.12
Re: Rosalia
A 40 anni esatti dal suo varo, intorno alle 12,00 del 22 maggio 2012 la nave traghetto Rosalia ha mollato, per l’ultima volta, gli ormeggi che la legavano ad un’invasatura del porto di Messina e, accudita da un paio di rimorchiatori peloritani, è stata agganciata ad un rimorchiatore greco che la condurrà lentamente e silenziosamente alla volta della sua ultima destinazione, un cantiere su una sponda dell’Egeo specializzato nella demolizione dei navigli ormai dismessi.
La partenza della Rosalia, non rilevante soltanto sotto il profilo della cronaca, ha suscitato in me alcune riflessioni.
Quella a cui molti di noi hanno assistito oggi è stata una scena, purtroppo, ormai nota ai cittadini messinesi (interessati, e non, alle vicende “trasportistiche” della Area dello Stretto), che negli ultimi anni hanno visto partire così, dimessamente a rimorchio, verso ignote destinazioni, le più belle e “famose” navi traghetto. Quei ferryboats (Reggio, San Francesco di Paola, Sibari, Mongibello, Secondo Aspromonte, Messina, Agata, Pace, erano questi i loro nomi e molti ancora le ricordano e le rimpiangono, per non parlare della Cariddi ancora ferma ad aspettare che qualcuno ottemperi alle ordinanze di rimozione della Capitaneria di Porto, sic !) che negli anni ’70 ed ’80 hanno garantito all’allora azienda di Stato FS la leadership nei collegamenti marittimi tra le due sponde dello Stretto ed una capacità di trasporto di veicoli ferroviari, autoveicoli e passeggeri senza eguali.
Una leadership oggi svanita le cui cause è troppo semplicistico ricondurre agli effetti della concorrenza da parte dei vettori privati ma che, come più volte denunciato sulle pagine dei quotidiani locali e regionali, affonda le proprie radici in errate scelte gestionali frutto di cronico lassismo ed incapacità di (si potrebbe anche parlare di “palese disinteresse al..”) governo della cosa pubblica in un’ottica di efficienza e profittabilità.
La situazione è sotto gli occhi di tutti, è superfluo spendere troppe parole per commentarla. Basta solo dire che fino a 10/15 anni fa bastava affacciarsi dal belvedere del Sacrario di Cristo Re per contare almeno una decina di navi delle Ferrovie dello Stato in navigazione nelle acque dello Stretto.
Era quella la vera metropolitana del mare!
All’epoca non era necessario informarsi su orari e luoghi di partenza. Bastava andare alla Stazione Marittima e, nel giro di 15/20 minuti, si partiva verso Villa San Giovanni.
Oggi, invece, è tutta un’altra storia, le navi in servizio sono -forse- appena quattro, i tempi d’attesa tra una partenza e l’altra spesso eccessivi, gli orari delle corse sono spesso inaffidabili e non coordinati con quelli dei principali treni in arrivo e/o in partenza da Villa San Givanni e da Messina. Insomma, sembra tutto finalizzato ad allontanare quanta più clientela (parlare di utenza sarebbe un delitto!) dal vettore FS, Bluvia o altro che dir si voglia (la modifica dei marchi e lo spezzatino delle flotte, non illude e non convince più nessuno!).
A poco varranno, senza un reale cambiamento di strategia d’impresa (da inguaribile ottimista mi illudo che il settore navigazione di RFI sia gestibile secondo logiche imprenditoriali, sic !) l’entrata in servizio della Logudoro (nave scippata, con bieca miopia, ai collegamenti con la Sardegna troppo precocemente abbandonati dal vettore pubblico) e della nuova nave traghetto in costruzione presso i Cantieri Apuania di Massa Carrara, alla quale si vorrebbe dare il nome della nostra Città solo per dare un contentino a quella sparuta parte della cittadinanza interessata a mettere in secondo piano, a così nascondere, i reali problemi del comparto navigazione dello Stretto.
La Stazione Marittima che un tempo pullulava di viaggiatori, che un tempo era punto d’incontro e reale Porta della Sicilia, è ormai una cattedrale nel deserto, ricettacolo di persone senza fissa dimora, un luogo ai margini sebbene in pieno centro cittadino (perché il centro di Messina, il luogo attorno al quale Messina è nata e si è sviluppata, a cui Messina deve la propria fama e la propria ricchezza, è il suo porto, mica Piazza Cairoli!), un luogo ormai estraneo al tessuto sociale della città, un luogo dimenticato anche in quelle -rare- occasioni in cui potrebbe tornare ad essere utile (es. Notte della Cultura).
Senza un concreto piano di utilizzo al servizio della cittadinanza di questa bellissima struttura, a nulla sono serviti i lavori di ristrutturazione eseguiti in passato, a nulla serviranno quelli in fase di esecuzione. Sono solo soldi, tanti soldi, spesi male ! Tanto per spendere (sic!).
Idem per la Stazione Centrale, splendida testimonianza, insieme al complesso della Marittima, di quell’architettura futurista e razionalista oggi, in altri luoghi (non certo a Messina, sic!), apprezzata e valorizzata. Un luogo che potrebbe, se realmente aperto alla città, diventare il centro di gravità di numerose iniziative imprenditoriali, sociali e culturali ed, al contempo, fungere da volano per la crescita socio-economica delle sue generazioni, presenti e future.
Ma tutto questo, forse, è sogno!
Tutto questo, forse, non merita neanche di essere considerato.
Meglio lasciare tutto fermo, così com’è,: stazioni vuote, locali abbandonati, vetri rotti, sporcizia ovunque.
Meglio aspettare, senza sapere cosa e chi aspettare. Prima o poi qualcosa accadrà! Bisogna essere fiduciosi! Vedrete che prima o poi ……
Tutte frasi e luoghi comuni, ascoltati troppe volte lungo le vie della città ed ormai insiti, lo dico a malincuore e con rabbia, nel DNA dei messinesi.
Ciao Rosalia
La partenza della Rosalia, non rilevante soltanto sotto il profilo della cronaca, ha suscitato in me alcune riflessioni.
Quella a cui molti di noi hanno assistito oggi è stata una scena, purtroppo, ormai nota ai cittadini messinesi (interessati, e non, alle vicende “trasportistiche” della Area dello Stretto), che negli ultimi anni hanno visto partire così, dimessamente a rimorchio, verso ignote destinazioni, le più belle e “famose” navi traghetto. Quei ferryboats (Reggio, San Francesco di Paola, Sibari, Mongibello, Secondo Aspromonte, Messina, Agata, Pace, erano questi i loro nomi e molti ancora le ricordano e le rimpiangono, per non parlare della Cariddi ancora ferma ad aspettare che qualcuno ottemperi alle ordinanze di rimozione della Capitaneria di Porto, sic !) che negli anni ’70 ed ’80 hanno garantito all’allora azienda di Stato FS la leadership nei collegamenti marittimi tra le due sponde dello Stretto ed una capacità di trasporto di veicoli ferroviari, autoveicoli e passeggeri senza eguali.
Una leadership oggi svanita le cui cause è troppo semplicistico ricondurre agli effetti della concorrenza da parte dei vettori privati ma che, come più volte denunciato sulle pagine dei quotidiani locali e regionali, affonda le proprie radici in errate scelte gestionali frutto di cronico lassismo ed incapacità di (si potrebbe anche parlare di “palese disinteresse al..”) governo della cosa pubblica in un’ottica di efficienza e profittabilità.
La situazione è sotto gli occhi di tutti, è superfluo spendere troppe parole per commentarla. Basta solo dire che fino a 10/15 anni fa bastava affacciarsi dal belvedere del Sacrario di Cristo Re per contare almeno una decina di navi delle Ferrovie dello Stato in navigazione nelle acque dello Stretto.
Era quella la vera metropolitana del mare!
All’epoca non era necessario informarsi su orari e luoghi di partenza. Bastava andare alla Stazione Marittima e, nel giro di 15/20 minuti, si partiva verso Villa San Giovanni.
Oggi, invece, è tutta un’altra storia, le navi in servizio sono -forse- appena quattro, i tempi d’attesa tra una partenza e l’altra spesso eccessivi, gli orari delle corse sono spesso inaffidabili e non coordinati con quelli dei principali treni in arrivo e/o in partenza da Villa San Givanni e da Messina. Insomma, sembra tutto finalizzato ad allontanare quanta più clientela (parlare di utenza sarebbe un delitto!) dal vettore FS, Bluvia o altro che dir si voglia (la modifica dei marchi e lo spezzatino delle flotte, non illude e non convince più nessuno!).
A poco varranno, senza un reale cambiamento di strategia d’impresa (da inguaribile ottimista mi illudo che il settore navigazione di RFI sia gestibile secondo logiche imprenditoriali, sic !) l’entrata in servizio della Logudoro (nave scippata, con bieca miopia, ai collegamenti con la Sardegna troppo precocemente abbandonati dal vettore pubblico) e della nuova nave traghetto in costruzione presso i Cantieri Apuania di Massa Carrara, alla quale si vorrebbe dare il nome della nostra Città solo per dare un contentino a quella sparuta parte della cittadinanza interessata a mettere in secondo piano, a così nascondere, i reali problemi del comparto navigazione dello Stretto.
La Stazione Marittima che un tempo pullulava di viaggiatori, che un tempo era punto d’incontro e reale Porta della Sicilia, è ormai una cattedrale nel deserto, ricettacolo di persone senza fissa dimora, un luogo ai margini sebbene in pieno centro cittadino (perché il centro di Messina, il luogo attorno al quale Messina è nata e si è sviluppata, a cui Messina deve la propria fama e la propria ricchezza, è il suo porto, mica Piazza Cairoli!), un luogo ormai estraneo al tessuto sociale della città, un luogo dimenticato anche in quelle -rare- occasioni in cui potrebbe tornare ad essere utile (es. Notte della Cultura).
Senza un concreto piano di utilizzo al servizio della cittadinanza di questa bellissima struttura, a nulla sono serviti i lavori di ristrutturazione eseguiti in passato, a nulla serviranno quelli in fase di esecuzione. Sono solo soldi, tanti soldi, spesi male ! Tanto per spendere (sic!).
Idem per la Stazione Centrale, splendida testimonianza, insieme al complesso della Marittima, di quell’architettura futurista e razionalista oggi, in altri luoghi (non certo a Messina, sic!), apprezzata e valorizzata. Un luogo che potrebbe, se realmente aperto alla città, diventare il centro di gravità di numerose iniziative imprenditoriali, sociali e culturali ed, al contempo, fungere da volano per la crescita socio-economica delle sue generazioni, presenti e future.
Ma tutto questo, forse, è sogno!
Tutto questo, forse, non merita neanche di essere considerato.
Meglio lasciare tutto fermo, così com’è,: stazioni vuote, locali abbandonati, vetri rotti, sporcizia ovunque.
Meglio aspettare, senza sapere cosa e chi aspettare. Prima o poi qualcosa accadrà! Bisogna essere fiduciosi! Vedrete che prima o poi ……
Tutte frasi e luoghi comuni, ascoltati troppe volte lungo le vie della città ed ormai insiti, lo dico a malincuore e con rabbia, nel DNA dei messinesi.
Ciao Rosalia
Ultima modifica di Admin il Mar Mag 22, 2012 3:57 pm - modificato 2 volte.
Re: Rosalia
Hai centrato nel segno!!!Admin ha scritto:A 40 anni esatti dal suo varo, intorno alle 12,00 del 22 maggio 2012 la nave traghetto Rosalia ha mollato, per l’ultima volta, gli ormeggi che la legavano ad un’invasatura del porto di Messina e, accudita da un paio di rimorchiatori peloritani, è stata agganciata ad un rimorchiatore greco che la condurrà lentamente e silenziosamente alla volta della sua ultima destinazione, un cantiere su una sponda dell’Egeo specializzato nella demolizione dei navigli ormai dismessi.
La partenza della Rosalia, non rilevante soltanto sotto il profilo della cronaca, ha suscitato in me alcune riflessioni.
Quella a cui molti di noi hanno assistito oggi è stata una scena, purtroppo, ormai nota ai cittadini messinesi (interessati, e non, alle vicende “trasportistiche” della Area dello Stretto), che negli ultimi anni hanno visto partire così, dimessamente a rimorchio, verso ignote destinazioni, le più belle e “famose” navi traghetto. Quei ferryboats (Reggio, San Francesco di Paola, Sibari, Mongibello, Secondo Aspromonte, Messina, Agata, Pace, erano questi i loro nomi e molti ancora le ricordano e le rimpiangono, per non parlare della Cariddi ancora ferma ad aspettare che qualcuno ottemperi alle ordinanze di rimozione della Capitaneria di Porto, sic !) che negli anni ’70 ed ’80 hanno garantito all’allora azienda di Stato FS la leadership nei collegamenti marittimi tra le due sponde dello Stretto ed una capacità di trasporto di veicoli ferroviari, autoveicoli e passeggeri senza eguali.
Una leadership oggi svanita le cui cause è troppo semplicistico ricondurre agli effetti della concorrenza da parte dei vettori privati ma che, come più volte denunciato sulle pagine dei quotidiani locali e regionali, affonda le proprie radici in errate scelte gestionali frutto di cronico lassismo ed incapacità di (si potrebbe anche parlare di “palese disinteresse al..”) governo della cosa pubblica in un’ottica di efficienza e profittabilità.
La situazione è sotto gli occhi di tutti, è superfluo spendere troppe parole per commentarla. Basta solo dire che fino a 10/15 anni fa bastava affacciarsi dal belvedere del Sacrario di Cristo Re per contare almeno una decina di navi delle Ferrovie dello Stato in navigazione nelle acque dello Stretto.
Era quella la vera metropolitana del mare!
All’epoca non era necessario informarsi su orari e luoghi di partenza. Bastava andare alla Stazione Marittima e, nel giro di 15/20 minuti, si partiva verso Villa San Giovanni.
Oggi, invece, è tutta un’altra storia, le navi in servizio sono -forse- appena quattro, i tempi d’attesa tra una partenza e l’altra spesso eccessivi, gli orari delle corse sono spesso inaffidabili e non coordinati con quelli dei principali treni in arrivo e/o in partenza da Villa San Givanni e da Messina. Insomma, sembra tutto finalizzato ad allontanare quanta più clientela (parlare di utenza sarebbe un delitto!) dal vettore FS, Bluvia o altro che dir si voglia (la modifica dei marchi e lo spezzatino delle flotte, non illude e non convince più nessuno!).
A poco varranno, senza un reale cambiamento di strategia d’impresa (da inguaribile ottimista mi illudo che il settore navigazione di RFI sia gestibile secondo logiche imprenditoriali, sic !) l’entrata in servizio della Logudoro (nave scippata, con bieca miopia, ai collegamenti con la Sardegna troppo precocemente abbandonati dal vettore pubblico) e della nuova nave traghetto in costruzione presso i Cantieri Apuania di Massa Carrara, alla quale si vorrebbe dare il nome della nostra Città solo per dare un contentino a quella sparuta parte della cittadinanza interessata a mettere in secondo piano, a così nascondere, i reali problemi del comparto navigazione dello Stretto.
La Stazione Marittima che un tempo pullulava di viaggiatori, che un tempo era punto d’incontro e reale Porta della Sicilia, è ormai una cattedrale nel deserto, ricettacolo di persone senza fissa dimora, un luogo ai margini sebbene in pieno centro cittadino (perché il centro di Messina, il luogo attorno al quale Messina è nata e si è sviluppata, a cui Messina deve la propria fama e la propria ricchezza, è il suo porto, mica Piazza Cairoli!), un luogo ormai estraneo al tessuto sociale della città, un luogo dimenticato anche in quelle -rare- occasioni in cui potrebbe tornare ad essere utile (es. Notte della Cultura).
Senza un concreto piano di utilizzo al servizio della cittadinanza di questa bellissima struttura, a nulla sono serviti i lavori di ristrutturazione eseguiti in passato, a nulla serviranno quelli in fase di esecuzione. Sono solo soldi, tanti soldi, spesi male ! Tanto per spendere (sic!).
Idem per la Stazione Centrale, splendida testimonianza, insieme al complesso della Marittima, di quell’architettura futurista e razionalista oggi, in altri luoghi (non certo a Messina, sic!), apprezzata e valorizzata. Un luogo che potrebbe, se realmente aperto alla città, diventare il centro di gravità di numerose iniziative imprenditoriali, sociali e culturali ed, al contempo, fungere da volano per la crescita socio-economica delle sue generazioni, presenti e future.
Ma tutto questo, forse, è sogno!
Tutto questo, forse, non merita neanche di essere considerato.
Meglio lasciare tutto fermo, così com’è,: stazioni vuote, locali abbandonati, vetri rotti, sporcizia ovunque.
Meglio aspettare, senza sapere cosa e chi aspettare. Prima o poi qualcosa accadrà! Bisogna essere fiduciosi! Vedrete che prima o poi ……
Tutte frasi e luoghi comuni, ascoltati troppe volte lungo le vie della città ed ormai insiti, lo dico a malincuore e con rabbia, nel DNA dei messinesi.
Ciao Rosalia
Belle parole Roby!
Re: Rosalia
Penso che la sorrellina Iginia..abbia sentito il colpo con un mesto silenzio...è stata l'unica nave a non suonare, ma non per mancanza di rispetto..ma perchè forse più vicina al lutto!!!Sa con certezza di essere la prossima
Parole giuste e azzeccate Roby...
Parole giuste e azzeccate Roby...
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Rosalia
Guizzo90 ha scritto:Una lunga e straziante manovra ha portato la Rosalia fuori dal porto di Messina per l'ultima volta. Addio!
Mentre scrivo la vedo ancora al traino in lontananza dalle finestre di casa...
ADDIOOOOOO,per fortuna che sono riuscito a darle l'ultimo saluto!!!!!!!!!!
Re: Rosalia
Oggi ho sentito suonare,solo SCILLA VILLA FATA MORGANA e RIACE,l'Iginia non avra' forse voluto vedere lo strazio della partenza della sorella,infatti non ha neanche suonato e non l'ho neanche vista,e' stato triste vedere le invasature vuote e solo quella carretta della IONAS ex Mongibello ed ex Razzoli sostare li,quasi quasi in attesa di un affondamento,devo proprio dire che mi sono commosso....ADDIOOOOOOOOOOOOOO
Re: Rosalia
Addio cara Rosalia , quante traghettate insieme...
mickyE656 I serie- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 24.03.11
Re: Rosalia
Ha suonato anche il Logudoro e il Tindari Jet!
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Rosalia
NOOOO il Logudoro NON HA SUONATO,il Tindari Jet ora che ricordo......SI ha suonato,oggi il Logudoro aveva anche fumo che usciva dal fumaiolo,boh.
Re: Rosalia
Inbus tranquillo...ha suonato il Logudoro..eravamo proprio la!!!Non posso dimenticarlo!!!
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Rosalia
Admin ha scritto:A 40 anni esatti dal suo varo, ....
Tutte frasi e luoghi comuni, ascoltati troppe volte lungo le vie della città ed ormai insiti, lo dico a malincuore e con rabbia, nel DNA dei messinesi.
Ciao Rosalia
Analisi che condivido e che purtroppo lascia poche speranze al cambiamento....
rocco- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 07.08.11
Gianlusss- Data d'iscrizione : 13.03.11
Re: Rosalia
Grazie a te ed a tutti coloro che hanno apprezzato le mie riflessioni.Guizzo90 ha scritto:Roberto, ho apprezzato molto le tue parole, le condivido pienamente.
Ho solo provato ad evitare di dire le solite banalità di circostanza offerte, per l'occasione, alla pubblica lettura su altri spazi di discussione.
Re: Rosalia
Ma perché esistono navi da crociera ultrasessantenni che gironzolano per il mediterraneo e noi buttiamo signore navi di 38 anni? Non mi si venga a dire che la causa è l'amianto, o i costi di manutenzione o i pezzi di ricambio che non si trovano... La manutenzione di una Rosalia, anche se più onerosa rispetto a quella di una nuova unità, non comporterebbe comunque i costi relativi alla costruzione di ulteriore naviglio.
Re: Rosalia
Ti dice nulla la parola "interesse"?
Ecco...hai già pronta la risposta!
Obiettivamente la nave poteva ancora navigare ma per poterlo fare avrebbe dovuto subire pesanti interventi onerosi. Ricordi la puzza di nafta nei saloni? L' abbandono e l' incuria sui ponti...?
A dire il vero non condivido nemmeno l' investimento per la "riqualificazione" della Logudoro...
Ecco...hai già pronta la risposta!
Obiettivamente la nave poteva ancora navigare ma per poterlo fare avrebbe dovuto subire pesanti interventi onerosi. Ricordi la puzza di nafta nei saloni? L' abbandono e l' incuria sui ponti...?
A dire il vero non condivido nemmeno l' investimento per la "riqualificazione" della Logudoro...
Doppia simmetrica- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 08.06.09
Re:Rosalia.
Ciao ROSALIA.In questo momento segui docilmente chi ti porterà alla distruzione.
Stanca,trascurata,abbandonata a te stessa.Come puoi reagire al destino segnatoti dall'uomo?...In nessun modo!!!!!!!Sei servita....Hai servito..."Ora levati dai-----oni".
E si',cara ROSALIA.Lo sai? succede anche a noi umani,oggi più che mai ,se non servi più o non ce la fai più....."levati dai -----oni".
Ma che stò facendo?........
Parlo ad un ammasso di lamiere come ad una persona?
No!perdonatemi!Sarò anziano ma non rimbambito.
Stò parlando all'orgoglio tecnologico della storia della marineria Italiana e penso alla vita (in senso lato) di questa nave vissuta attraverso i suoi comandanti, ufficiali,marinai,inservienti,macchinisti,che hanno reso sicure le nostre traversate nello Stretto più bello del mondo.
Sto parlando delle coppie, mano nella mano, che passeggiavano sui suoi ponti. Le famiglie in viaggio di piacere. Gli emigranti che tornavano a casa,o ripartivano per il lavoro. Di viaggi di dolore, di persone che attraversavano lo Stretto, senza poterlo vedere almeno per l'ultima volta................
Non posso continuare, sono tanti i ricordi e le emozioni che vagano nel cuore e nella mente, per la dismissione di questa NAVE. E si' era una nave nel vero senso della parola
Ma mi rallegra sapere che grazie alla nostra associazione, questa NAVE, vive ancora in migliaia di foto per chi la vuole ricordare o per chi, come me, realizza un modello di
ROSALIA. IL TRAGHETTO
Stanca,trascurata,abbandonata a te stessa.Come puoi reagire al destino segnatoti dall'uomo?...In nessun modo!!!!!!!Sei servita....Hai servito..."Ora levati dai-----oni".
E si',cara ROSALIA.Lo sai? succede anche a noi umani,oggi più che mai ,se non servi più o non ce la fai più....."levati dai -----oni".
Ma che stò facendo?........
Parlo ad un ammasso di lamiere come ad una persona?
No!perdonatemi!Sarò anziano ma non rimbambito.
Stò parlando all'orgoglio tecnologico della storia della marineria Italiana e penso alla vita (in senso lato) di questa nave vissuta attraverso i suoi comandanti, ufficiali,marinai,inservienti,macchinisti,che hanno reso sicure le nostre traversate nello Stretto più bello del mondo.
Sto parlando delle coppie, mano nella mano, che passeggiavano sui suoi ponti. Le famiglie in viaggio di piacere. Gli emigranti che tornavano a casa,o ripartivano per il lavoro. Di viaggi di dolore, di persone che attraversavano lo Stretto, senza poterlo vedere almeno per l'ultima volta................
Non posso continuare, sono tanti i ricordi e le emozioni che vagano nel cuore e nella mente, per la dismissione di questa NAVE. E si' era una nave nel vero senso della parola
Ma mi rallegra sapere che grazie alla nostra associazione, questa NAVE, vive ancora in migliaia di foto per chi la vuole ricordare o per chi, come me, realizza un modello di
ROSALIA. IL TRAGHETTO
bruvec1941- Data d'iscrizione : 10.04.11
Re: Rosalia
bruvec1941 ha scritto:Ciao ROSALIA.In questo momento segui docilmente chi ti porterà alla distruzione.
Stanca,trascurata,abbandonata a te stessa.Come puoi reagire al destino segnatoti dall'uomo?...In nessun modo!!!!!!!Sei servita....Hai servito..."Ora levati dai-----oni".
E si',cara ROSALIA.Lo sai? succede anche a noi umani,oggi più che mai ,se non servi più o non ce la fai più....."levati dai -----oni".
Ma che stò facendo?........
Parlo ad un ammasso di lamiere come ad una persona?
No!perdonatemi!Sarò anziano ma non rimbambito.
Stò parlando all'orgoglio tecnologico della storia della marineria Italiana e penso alla vita (in senso lato) di questa nave vissuta attraverso i suoi comandanti, ufficiali,marinai,inservienti,macchinisti,che hanno reso sicure le nostre traversate nello Stretto più bello del mondo.
Sto parlando delle coppie, mano nella mano, che passeggiavano sui suoi ponti. Le famiglie in viaggio di piacere. Gli emigranti che tornavano a casa,o ripartivano per il lavoro. Di viaggi di dolore, di persone che attraversavano lo Stretto, senza poterlo vedere almeno per l'ultima volta................
Non posso continuare, sono tanti i ricordi e le emozioni che vagano nel cuore e nella mente, per la dismissione di questa NAVE. E si' era una nave nel vero senso della parola
Ma mi rallegra sapere che grazie alla nostra associazione, questa NAVE, vive ancora in migliaia di foto per chi la vuole ricordare o per chi, come me, realizza un modello di
ROSALIA. IL TRAGHETTO
Grande BRUNO!!Parole meravigliose!!
Re: Rosalia
Ragazzi, il rimorchiatore risulta fermo a Perama, vicino al porto del Pireo.... Scalo tecnico??? O la Rosalia si ferma lì?
Re: Rosalia
Ragazzi questa e' una cosa che fanno tutti i rimorchiatori che portano le navi a demolire.......
Re: Rosalia
Inbus U 210 ha scritto:Ragazzi questa e' una cosa che fanno tutti i rimorchiatori che portano le navi a demolire.......
Ma quannu mai...
Re: Rosalia
Ne 120 ha scritto: Non mi si venga a dire che la causa è l'amianto,
infatti mi sorgeva un dubbio. Ma le navi tipo Scilla, Villa, Logudoro ne hanno amianto oppure no
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Rosalia
la nostra Rosalia è ancora in viaggio, la sua destinazione ufficiale è Izmir, ma secondo me alla fine andrà anche lei ad Aliaga
Ultima modifica di Admin il Sab Mag 26, 2012 11:57 pm - modificato 1 volta.
Pagina 3 di 5 • 1, 2, 3, 4, 5
Argomenti simili
» Rosalia in scala H0 (1:87) by bruvec1941
» Nuova ROSALIA (alleggerita)
» Fondazione FS Italiane: Treni storici, iniziative, manifestazioni, curiosità e quant'altro
» 009 - Gennaio 2011 - Omaggio alla Rosalia
» 102 - Ottobre 2018 - Il varo della Rosalia
» Nuova ROSALIA (alleggerita)
» Fondazione FS Italiane: Treni storici, iniziative, manifestazioni, curiosità e quant'altro
» 009 - Gennaio 2011 - Omaggio alla Rosalia
» 102 - Ottobre 2018 - Il varo della Rosalia
Pagina 3 di 5
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.