Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
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Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Demolendi e' riferito a cosa ?? Caimani ??tobruk ha scritto:Ce n'è uno in fondo ai demolendi, credo che sia l'ex addetto al treno soccorso. Credo.Inbus U 210 ha scritto:Ma il 345 ex Treno Soccorso c'e ancora ????
Comunque il 298 lo vidi alla visita che abbiamo fatto a Luglio 2012 noi soci.........sembrava accantonato......penso che il 307 sia non lateralizzato............ma in Sicilia loco per servizi cargo quante ce ne sono ?? penso siano quasi tutte elettriche visto che loco diesel in italia ne restano sempre di meno e che hanno demolito i 445 in Puglia a seguito della chiusura di una linea......e di quest'altra merda accaduta non ne ha parlato nessuno....
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
E' riferito alle due file di locomotive in attesa di demolizione, caimani e tigri.Inbus U 210 ha scritto:Demolendi e' riferito a cosa ?? Caimani ??tobruk ha scritto:Ce n'è uno in fondo ai demolendi, credo che sia l'ex addetto al treno soccorso. Credo.Inbus U 210 ha scritto:Ma il 345 ex Treno Soccorso c'e ancora ????
tobruk- Data d'iscrizione : 06.09.09
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Il 298 funziona come il 307. Alcune loco diesel funzionano per i servizi tra Gela e Siracusa. Adesso tutte le macchine sono manutenute a Palermo.
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Lc 24,1-12 : Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Anche se siamo un po' OT.....le loco diesel in Sicilia vengono usate solo per servizi merci ?? Qualche treno regionale(IC trainate da diesel penso non ne abbiano mai fatti in Sicilia)lo tira ancora qualche diesel oppure tutte automotrici ci sono ??
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
I Caimani in attesa di demolizione quali sarebbero ??? l'altro giorno ho visto tutto pulito sono spariti molti Caimani e non penso ci siano gia' tigri siciliane in demolizione....al nord si ma in sicilia penso di no....tobruk ha scritto:E' riferito alle due file di locomotive in attesa di demolizione, caimani e tigri.Inbus U 210 ha scritto:Demolendi e' riferito a cosa ?? Caimani ??tobruk ha scritto:Ce n'è uno in fondo ai demolendi, credo che sia l'ex addetto al treno soccorso. Credo.Inbus U 210 ha scritto:Ma il 345 ex Treno Soccorso c'e ancora ????
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Tutto il materiale che vedi ammassato sui due binari vicini alla stazione è accantonato. I mezzi sono cannibalizzati, ci sono anche tigri, pure quelle smontate. Sono mezzi fermi da anni, prima sparpagliati su altre parti del piazziale.Inbus U 210 ha scritto:I Caimani in attesa di demolizione quali sarebbero ??? l'altro giorno ho visto tutto pulito sono spariti molti Caimani e non penso ci siano gia' tigri siciliane in demolizione....al nord si ma in sicilia penso di no....
tobruk- Data d'iscrizione : 06.09.09
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Inbus ti chiedo cortesemente di moderare con le domande e di essere più chiaro. Non si capisce quello che scrive e fai confondere gli altri. Segui gli aggiornamenti e le novità di questo forum. Ci sono diverse unità di 633 in demolizione anche da noi. Altre unità vengono ancora usate per i servizi merci, mentre la 632 042 viene usata per soccorsi in linea o per tirare la carrozza Aldebaran.
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Per la serie "buttiamo via tanti soldini" anche a Messina stanno sostituendo e ampliando la segnaletica di stazione. Ecco alcuni esempi
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Passando di palo in frasca pare che le nostre locomotive abbiano ritrovato la strada di casa. Piazzale nuovamente pienotto.
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Tutte foto mie.
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Ma le hai fatte oggi? E' completamente diverso da mercoledì scorso!
john- Data d'iscrizione : 25.04.10
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Si, appena sfornatejohn ha scritto:Ma le hai fatte oggi? E' completamente diverso da mercoledì scorso!
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Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
ennesima vergogna
Fonte: Gds 15 nov 2013
È diventata, seconda solo all’ex Degassifica Smeb che personaggi nell’ombra cercano di non fare demolire, la bandiera più triste tra i tanti vessilli di sconfitta nella Zona falcata. Era, il cantiere è abbandonato da oltre un anno, la più grande opera pubblica a servizio del cittadino messa in cantiere nella Falce negli ultimi vent’anni. Vien voglia di dire che il parcheggio per 300 auto e 40 pullman accanto alla Stazione nell’ambito della Metroferrovia, siccome fu pensato per il cittadino, anzi di più, il pendolare, doveva morire subito. Lasciando stare ironie e dietrologie, si tratta dell’ennesima grande opera “sfortunata”, nata male ed a stento corretta tra ritardi, addebiti e riserve, poi miseramente abbandonata, di cui la storia di Messina da sempre trabocca e straripa. Ma ormai da qualche tempo la macchina amministrativa del Comune s’è messa in moto per salvare il salvabile, verificando i margini per non rescindere il contratto come invece s’era deciso di fare nei mesi scorsi. L’obiettivo unico è quello di non far perdere ai messinesi e ai pendolari – naturalmente nel rispetto della legge – questa grande opera di servizio realizzata, in oltre 5 anni, al 50 per cento. Per evitare di buttare alle ortiche l’occasione offerta da un decennio – non tornerebbe, di certo, in tempi brevi – da fondi europei per un totale di 9 milioni di euro.
Fonte: Gds 15 nov 2013
È diventata, seconda solo all’ex Degassifica Smeb che personaggi nell’ombra cercano di non fare demolire, la bandiera più triste tra i tanti vessilli di sconfitta nella Zona falcata. Era, il cantiere è abbandonato da oltre un anno, la più grande opera pubblica a servizio del cittadino messa in cantiere nella Falce negli ultimi vent’anni. Vien voglia di dire che il parcheggio per 300 auto e 40 pullman accanto alla Stazione nell’ambito della Metroferrovia, siccome fu pensato per il cittadino, anzi di più, il pendolare, doveva morire subito. Lasciando stare ironie e dietrologie, si tratta dell’ennesima grande opera “sfortunata”, nata male ed a stento corretta tra ritardi, addebiti e riserve, poi miseramente abbandonata, di cui la storia di Messina da sempre trabocca e straripa. Ma ormai da qualche tempo la macchina amministrativa del Comune s’è messa in moto per salvare il salvabile, verificando i margini per non rescindere il contratto come invece s’era deciso di fare nei mesi scorsi. L’obiettivo unico è quello di non far perdere ai messinesi e ai pendolari – naturalmente nel rispetto della legge – questa grande opera di servizio realizzata, in oltre 5 anni, al 50 per cento. Per evitare di buttare alle ortiche l’occasione offerta da un decennio – non tornerebbe, di certo, in tempi brevi – da fondi europei per un totale di 9 milioni di euro.
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Roberto
Copiare e/o imitare l'AFS non è difficile ma semplicemente inutile !
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
sposto qui un video di Campa 91
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Roberto
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Metroferrovia, “sbloccato” il megaparcheggio
Fonte: GdS 12/01/2014
La prossima settimana verrà firmato il fatidico atto di transazione tra il Comune e il Consorzio cooperative costruttori di Bologna, soggetto che ha individuato la società disponibile a sostituire quella originariamente aggiudicataria dell’appalto, ma poi fallita. La grande opera, il cui cantiere con le palificate in evidenza è ben visibile dalla via Cannizzaro, all’ingresso della zona falcata, è stata appaltata nel 2008 al costo di circa 7 milioni di euro (direttore dei lavori l’ing. Salvatore Saglimbeni, responsabile del procedimento l’ing. Vito Leotta). In cinque anni è stato eseguito il 70% delle opere e mancano interventi per circa 2 milioni di euro. Il cantiere è chiuso da oltre un anno, durante il quale Palazzo Zanca ha lavorato intensamente per salvare il salvabile, e cioè principalmente per ottenere una prosecuzione dei lavori senza dove procedere ad un nuovo appalto, che sarebbe stato una iattura sia in termini economici (per la necessità di dover riaggiornare i prezzi) sia in termini temporali. L’appalto ha dovuto misurarsi con molteplici difficoltà tecniche, con il sifonamento dei terreni durante gli scavi e con la variante finanziata dalla Regione (2,2 milioni), poi con il problema delle procedure tecniche e burocratiche per un intervento assai delicato in termini di sicurezza, da effettuare tra binari ferroviari in esercizio: in questo quadro, i ritardi sono fioccati e le contrapposizioni economiche pure.
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Roberto
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Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
fonte GdS 21-2-2014
Rfi ritiene centrale il ruolo il Messina e non vuole svincolarsi dagli impegni presi con l’Europa per creare un asse longitudinale che non può prescindere dallo Stretto. Lo promette con la sua presenza alla stazione marittima con il sopralluogo di oggi e con l’impegno espresso davanti all’amministrazione comunale all’assessore regionale Nino Bartolotta che questo incontro lo ha fortemente voluto, il presidente di Rfi Dario Lo Bosco. Strappato l’impegno per una riqualificazione strutturale di quella che è la vera porta della sicilia. E’ un’impresa per il viaggiatore, specie se non in piena mobilità, poter arrivare dalla Stazione centrale alla Marittima ed imbarcarsi. E’ una zona nella quale bisogna migliorare i servizi e per farlo non devono passare anni. Ma l’integrazione dl lavoro fra RFI , la regione siciliana ed il Comune avrà soprattutto nella realizzazione della nuova Via don Blasco, opera da 27 milioni di euro, il suo punto d’incrocio. Il 27 febbraio è previsto l’ultimo passaggio amministrativo con la firma del passaggio delle aree di RFI sul percorso al Comune.
Sono solo quattro i treni giornalieri di Metroferrovia che assicurano i collegamenti con il centro cittadino e l’estrema periferia Sud. Le riprese si riferiscono alla fermata di Gazzi che esprime al meglio la desolazione dell’intera tratta. Una linea che ha funzionato a singhiozzo fin dal 15 giugno 2009, giorno della sua attivazione. Nove corse iniziali, poi la lunga interruzione durata quasi un anno, fino ad arrivare a un servizio ridotto ai minimi termini. L’ennesima occasione sprecata che avrebbe potuto dare ossigeno alla critica viabilità cittadina. Un nuovo impulso per ridare vita a quei 16 km di linea ferrata, è arrivato lo scorso 3 febbraio: durante un tavolo tecnico fra Comune, Atm, Ferrovie e Regione, si è discusso di un nuovo piano integrato rivolto soprattutto a pendolari e studenti. L’obiettivo è quello di garantire almeno 20 corse fra la Centrale e Giampilieri. Una volta sceso dal treno l’utente potrà usufruire di tram e bus con un unico biglietto. Proprio questo aspetto – fa sapere l’assessore regionale Nino Bartolotta – sarà concordato nelle prossime settimane: si dovrà infatti trovare un accordo fra Trenitalia e Azienda Trasporti Citttadina, attualmente operanti con tariffe diverse. Un interscambio tanto discusso, ma mai realizzato da cui però non si può certo prescindere se si vuole assicurare un servizio di trasporto degno di una città di quasi 250.000 abitanti. Torniamo alla fermata di Gazzi. Marciapiedi deserti, panchine vuote. A soli 500 metri il capolinea del tram. Sotto invece, continua a scorrere il torrente, riversando in mare liquami fognari e rifiuti, ma questa è un’altra storia.
Rfi ritiene centrale il ruolo il Messina e non vuole svincolarsi dagli impegni presi con l’Europa per creare un asse longitudinale che non può prescindere dallo Stretto. Lo promette con la sua presenza alla stazione marittima con il sopralluogo di oggi e con l’impegno espresso davanti all’amministrazione comunale all’assessore regionale Nino Bartolotta che questo incontro lo ha fortemente voluto, il presidente di Rfi Dario Lo Bosco. Strappato l’impegno per una riqualificazione strutturale di quella che è la vera porta della sicilia. E’ un’impresa per il viaggiatore, specie se non in piena mobilità, poter arrivare dalla Stazione centrale alla Marittima ed imbarcarsi. E’ una zona nella quale bisogna migliorare i servizi e per farlo non devono passare anni. Ma l’integrazione dl lavoro fra RFI , la regione siciliana ed il Comune avrà soprattutto nella realizzazione della nuova Via don Blasco, opera da 27 milioni di euro, il suo punto d’incrocio. Il 27 febbraio è previsto l’ultimo passaggio amministrativo con la firma del passaggio delle aree di RFI sul percorso al Comune.
Sono solo quattro i treni giornalieri di Metroferrovia che assicurano i collegamenti con il centro cittadino e l’estrema periferia Sud. Le riprese si riferiscono alla fermata di Gazzi che esprime al meglio la desolazione dell’intera tratta. Una linea che ha funzionato a singhiozzo fin dal 15 giugno 2009, giorno della sua attivazione. Nove corse iniziali, poi la lunga interruzione durata quasi un anno, fino ad arrivare a un servizio ridotto ai minimi termini. L’ennesima occasione sprecata che avrebbe potuto dare ossigeno alla critica viabilità cittadina. Un nuovo impulso per ridare vita a quei 16 km di linea ferrata, è arrivato lo scorso 3 febbraio: durante un tavolo tecnico fra Comune, Atm, Ferrovie e Regione, si è discusso di un nuovo piano integrato rivolto soprattutto a pendolari e studenti. L’obiettivo è quello di garantire almeno 20 corse fra la Centrale e Giampilieri. Una volta sceso dal treno l’utente potrà usufruire di tram e bus con un unico biglietto. Proprio questo aspetto – fa sapere l’assessore regionale Nino Bartolotta – sarà concordato nelle prossime settimane: si dovrà infatti trovare un accordo fra Trenitalia e Azienda Trasporti Citttadina, attualmente operanti con tariffe diverse. Un interscambio tanto discusso, ma mai realizzato da cui però non si può certo prescindere se si vuole assicurare un servizio di trasporto degno di una città di quasi 250.000 abitanti. Torniamo alla fermata di Gazzi. Marciapiedi deserti, panchine vuote. A soli 500 metri il capolinea del tram. Sotto invece, continua a scorrere il torrente, riversando in mare liquami fognari e rifiuti, ma questa è un’altra storia.
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Roberto
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Aree Fs e via Don Blasco, si riparte da Roma (27/02/2014)
Fonte GdS 27.02.2014
Oggi a Roma si riunirà la “cabina di regia” con i vertici dei soggetti firmatari dell’accordo di programma, siglato lo scorso 1 giugno a Palazzo Zanca, che ha come oggetto il recupero del territorio tra la zona falcata e Tremestieri. Nella sede di Rfi, ente presieduto dal prof. Dario Lo Bosco, saranno dunque presenti gli stessi soggetti che si ritrovarono allora al Comune alla presenza del presidente della Regione Rosario Crocetta e dell’allora commissario Luigi Croce: l’assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta, che ha materialmente convocato l’incontro di oggi (e al quale si deve la decisa accelerazione verso questa sinergia istituzionale, vitale per il nostro territorio), il Comune che sarà rappresentato dall’assessore all’Urbanistica Sergio De Cola, l’Autorità Portuale, con il presidente Antonino De Simone, e ovviamente le Ferrovie con la società satellite FS Sistemi Urbani srl e il suo amministratore delegato ing. Carlo De Vito. Il protocollo d’intesa, come si ricorderà, prevede tutta una serie di opere per la valorizzazione urbanistica, economica e sociale di una delle porzioni più preziose e devastate del territorio urbano: fra queste, in cima alla lista c’è la via Don Blasco, e cioè la cruciale arteria che collegherà Maregrosso con viale Gazzi. Ma ci sono anche altri interventi fra cui la riqualificazione della stazione marittima, il piano particolareggiato delle aree Zir e Zis (la vera “terra promessa” per tutte le future prospettive di espansione edilizia e di rilancio urbanistico), la piastra logistica di Tremestieri e la futuribile via Marina, la vera Via del Mare che costeggi lo Ionio da Tremestieri al porto storico. Opere per le quali si avrà una procedura accelerata e un accesso privilegiato alle necessarie risorse.
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Roberto
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Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Redarguito??hahahahahahha...strano, quelli di Messina sono abbastanza mansueti. Delle buone pecorelle
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Lc 24,1-12 : Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Gualtiero ha scritto:Redarguito??hahahahahahha...strano, quelli di Messina sono abbastanza mansueti. Delle buone pecorelle
Prova ad essere disturbato alle 14:10 da un tizio strano in giacca e cravatta cappello ed occhiali che si aggira per la stazione a scattare foto col cellullare....
salvogen- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 02.07.10
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
salvogen ha scritto:Gualtiero ha scritto:Redarguito??hahahahahahha...strano, quelli di Messina sono abbastanza mansueti. Delle buone pecorelle
Prova ad essere disturbato alle 14:10 da un tizio strano in giacca e cravatta cappello ed occhiali che si aggira per la stazione a scattare foto col cellullare....
Vuol dire che i cani e i pastori erano andati via...povere pecorelle
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Lc 24,1-12 : Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Come di consueto al mio passaggio da Messina, situazione del Deposito di Messina e scalo di Pace del Mela:
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Mandagliele anche via mail..
Doppia simmetrica- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 08.06.09
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
già fattoDoppia simmetrica ha scritto:Mandagliele anche via mail..
Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Mi sembra di ave visto in giro qualcosa di simile...
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Roberto
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Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
da tempostretto
IMMAGINI DI UNA NOTTE
Fuggono sorattutto dal Cara di Mineo e trascorrono le notti nell'androne della Stazione centrale. Le associazioni messinesi lavorano silenziosamente per dare loro un aiuto, il Comune però può fare la sua parte. Immagini di disperazione da una parte e di desolazione spostandosi a poche centinaia di metri, alla Stazione marittima.
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Giovedì, 9 ottobre, 2014 - 12:43
Scritto da: Francesca Stornante
Si svegliano tutte le mattine alle 5, raccolgono quei pochi cartoni e coperte che sono l'unico giaciglio che hanno per dormire e iniziano una singolare processione verso le fontanelle dislocate lungo il primo binario, quelle che riforniscono i treni di acqua. Ordinati, con spazzolino e dentifricio in mano, iniziano così la loro giornata. Un rituale che sa di casa, di apparente normalità. La loro casa però è la Stazione centrale, è lì che trovano un tetto sotto cui riposare. A quell'ora la stazione è praticamente deserta e loro si svegliano prima che si svegli la città. Non danno fastidio a nessuno, appaiono al calar della sera e svaniscono alle prime luci dell'alba, quando il silenzio della loro disperazione lascia il posto alla frenesia di valigie, fischi delle locomotive e quotidianità. Sono i ragazzi che arrivano dai Paesi in cui si muore di guerre e di fame, sopratutto somali ed eritrei, tra loro sicuramente anche tanti minori. Provengono soprattutto dal Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Mineo, molti di loro si mettono sui bus, giungono a Messina per rimanere qualche giorno, il tempo di mettere in tasca qualche spicciolo facendo l'elemosina ai semafori e poi tornare dalle loro famiglie, a Mineo, e comprare un po' di cibo o mettere da parte quei pochi soldi che sperano possano offrire loro un futuro meno ingiusto.
Ogni notte, da circa due anni, la Stazione è il loro dormitorio. Le immagini raccontano la notte di uno degli androni popolato da quei letti di cartone. Tutti disposti in perfetto ordine, come se davvero questo fosse un centro di accoglienza, una casa autogestita. Non sono clochard, ma l'aumento esponenziale degli sbarchi sulle coste siciliane sta probabilmente cambiando un po' il concetto di "senza tetto".
Non sono però abbandonati al loro destino. La situazione è monitorata, sia dalle stesse Ferrovie che cercano di bilanciare la necessità sociale con la garanzia della piena sicurezza, sia dalle associazioni che li aiutano e danno loro un pizzico di assistenza. C'è l'Help Center della Caritas, c'è la Comunità di Sant'Egidio, c'è anche l'Arci Thomas Ankara. Il Comune però potrebbe fare qualcosa. E' vero che in tema di migranti la competenza di Palazzo Zanca è solo su donne e bambini, è anche vero però che in questo caso si tratta di un problema sociale che non si può far finta di non vedere. Vale anche per loro ciò che si farebbe per aiutare qualsiasi altro senza tetto, come del resto ha fatto l'amministrazione Accorinti aprendo la Casa di Vincenzo.
Per questo Clelia Marano, l'esperta del Sindaco sempre in prima linea sul fronte migranti, ha già in mente una proposta che tra oggi e domani metterà sul tavolo degli assessori Nino Mantineo e Filippo Cucinotta: "Chiederò di attivare al più presto un tavolo permanente per mettere insieme le associazioni, la Consulta del Volontariato e la Protezione Civile comunale per offrire una prima forma di assistenza ai tantissimi ragazzi che continuano a passare le notti in stazione. Le associazioni fanno già un lavoro incredibile, noi dobbiamo fare la nostra parte come fanno già moltissime città italiane come Milano, che riesce a garantire assistenza a circa 300-400 persone al giorno".
Nell'attesa che la macchina si attivi resta l'immagine amara di cartoni e coperte. Lungo lo stesso binario, a soli 200 metri di distanza, si passa dalla disperazione al deserto di una Stazione marittima abbandonata da anni di dismissione del gruppo Ferrovie dello Stato. Un declino che ha toccato il fondo con il recente abbandono di Bluferries del Porto storico. Attività commerciali e biglietterie chiuse, cancelli e lucchetti dappertutto,cartelli di divieto. Interi spazi che hanno visto negli anni flussi di migliaia di pendolari e viaggiatori, quel brusìo di chi arrivava o partiva che oggi stride con il silenzio e la desolazione che regnano in quella che era la porta della Sicilia.
Francesca Stornante
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IMMAGINI DI UNA NOTTE
Quando la Stazione diventa rifiugio e la speranza viaggia accanto a un binario morto
Fuggono sorattutto dal Cara di Mineo e trascorrono le notti nell'androne della Stazione centrale. Le associazioni messinesi lavorano silenziosamente per dare loro un aiuto, il Comune però può fare la sua parte. Immagini di disperazione da una parte e di desolazione spostandosi a poche centinaia di metri, alla Stazione marittima.
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Giovedì, 9 ottobre, 2014 - 12:43
Scritto da: Francesca Stornante
Si svegliano tutte le mattine alle 5, raccolgono quei pochi cartoni e coperte che sono l'unico giaciglio che hanno per dormire e iniziano una singolare processione verso le fontanelle dislocate lungo il primo binario, quelle che riforniscono i treni di acqua. Ordinati, con spazzolino e dentifricio in mano, iniziano così la loro giornata. Un rituale che sa di casa, di apparente normalità. La loro casa però è la Stazione centrale, è lì che trovano un tetto sotto cui riposare. A quell'ora la stazione è praticamente deserta e loro si svegliano prima che si svegli la città. Non danno fastidio a nessuno, appaiono al calar della sera e svaniscono alle prime luci dell'alba, quando il silenzio della loro disperazione lascia il posto alla frenesia di valigie, fischi delle locomotive e quotidianità. Sono i ragazzi che arrivano dai Paesi in cui si muore di guerre e di fame, sopratutto somali ed eritrei, tra loro sicuramente anche tanti minori. Provengono soprattutto dal Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Mineo, molti di loro si mettono sui bus, giungono a Messina per rimanere qualche giorno, il tempo di mettere in tasca qualche spicciolo facendo l'elemosina ai semafori e poi tornare dalle loro famiglie, a Mineo, e comprare un po' di cibo o mettere da parte quei pochi soldi che sperano possano offrire loro un futuro meno ingiusto.
Ogni notte, da circa due anni, la Stazione è il loro dormitorio. Le immagini raccontano la notte di uno degli androni popolato da quei letti di cartone. Tutti disposti in perfetto ordine, come se davvero questo fosse un centro di accoglienza, una casa autogestita. Non sono clochard, ma l'aumento esponenziale degli sbarchi sulle coste siciliane sta probabilmente cambiando un po' il concetto di "senza tetto".
Non sono però abbandonati al loro destino. La situazione è monitorata, sia dalle stesse Ferrovie che cercano di bilanciare la necessità sociale con la garanzia della piena sicurezza, sia dalle associazioni che li aiutano e danno loro un pizzico di assistenza. C'è l'Help Center della Caritas, c'è la Comunità di Sant'Egidio, c'è anche l'Arci Thomas Ankara. Il Comune però potrebbe fare qualcosa. E' vero che in tema di migranti la competenza di Palazzo Zanca è solo su donne e bambini, è anche vero però che in questo caso si tratta di un problema sociale che non si può far finta di non vedere. Vale anche per loro ciò che si farebbe per aiutare qualsiasi altro senza tetto, come del resto ha fatto l'amministrazione Accorinti aprendo la Casa di Vincenzo.
Per questo Clelia Marano, l'esperta del Sindaco sempre in prima linea sul fronte migranti, ha già in mente una proposta che tra oggi e domani metterà sul tavolo degli assessori Nino Mantineo e Filippo Cucinotta: "Chiederò di attivare al più presto un tavolo permanente per mettere insieme le associazioni, la Consulta del Volontariato e la Protezione Civile comunale per offrire una prima forma di assistenza ai tantissimi ragazzi che continuano a passare le notti in stazione. Le associazioni fanno già un lavoro incredibile, noi dobbiamo fare la nostra parte come fanno già moltissime città italiane come Milano, che riesce a garantire assistenza a circa 300-400 persone al giorno".
Nell'attesa che la macchina si attivi resta l'immagine amara di cartoni e coperte. Lungo lo stesso binario, a soli 200 metri di distanza, si passa dalla disperazione al deserto di una Stazione marittima abbandonata da anni di dismissione del gruppo Ferrovie dello Stato. Un declino che ha toccato il fondo con il recente abbandono di Bluferries del Porto storico. Attività commerciali e biglietterie chiuse, cancelli e lucchetti dappertutto,cartelli di divieto. Interi spazi che hanno visto negli anni flussi di migliaia di pendolari e viaggiatori, quel brusìo di chi arrivava o partiva che oggi stride con il silenzio e la desolazione che regnano in quella che era la porta della Sicilia.
Francesca Stornante
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Re: Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)
Una curiosità....
Quando gli Intercity diretti a Roma o Milano vengono imbarcati sulle navi traghetto a Messina, viene imbarcata nell'ordine prima la sezione proveniente da Siracusa, quella da Palermo o non si segue un ordine preciso?
Quando gli Intercity diretti a Roma o Milano vengono imbarcati sulle navi traghetto a Messina, viene imbarcata nell'ordine prima la sezione proveniente da Siracusa, quella da Palermo o non si segue un ordine preciso?
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