Stazioni di Messina (notizie, curiosità ed immagini d'attualità)

Il piano industriale delle Ferrovie dello Stato deve essere presentato entro fine mese. Già sul tavolo del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, il piano prevede un ulteriore perfezionamento della strategia di lacrime, sangue e tagli per cercare di far quadrare i conti della spa partecipata dallo Stato. Che ottimizza i servizi ferroviari al Nord e continua al Sud nella progressiva e ormai inevitabile regionalizzazione. Trasporto ma anche manutenzioni, riparazioni e dismissione progressiva del trasporto marittimo ferroviario nello Stretto in vista della costruzione del Ponte.

Il piano sul tavolo della contrattazione nazionale che deve opporsi i vertici dell’azienda ai sindacati nazionali di categoria, ha suscitato non poche perplessità nei rappresentati dei lavoratori siciliano che hanno constatato l’attuazione – prima annunciata – ora concreta della regionalizzazione dei servizi. Già da tempo si ripeteva del taglio dei treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia collegavano le direttrici principali – da Palermo e Siracusa – a Roma, Venezia e Milano. La novità di queste ore è il nuovo taglio ai servizi di riparazione e manutenzione dei mezzi ferroviari che alle Officine Grandi riparazioni di Messina procedevano già da tempo a scartamento ridotto non tanto per mancanza di “commesse” quanto di mezzi e risorse per affrontare i lavori. Un depotenziamento messo in atto da anni che trova ora nuova linfa nel paventato rischio che l’Officina ricada in un’area di costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Da inattiva, o parzialmente attiva, dunque a “inesistente”. L’Ogr di Messina, un anno e mezzo fa, aveva “accolto” il personale in mobilità trasferito da Catania, dove lo stabilimento era stato chiuso. Il rischio adesso è che i 102 dipendenti (età media 56 anni, quindi ad un passo dal prepensionamento obbligato dai tagli) vadano a finire nell’ultimo stabilimento rimasto in Sicilia, ovvero a Palermo. Dove però le potenzialità dell’impianto sono già ridotte. La riparazione dei “treni minuetto”, infatti, negli annunci delle Ferrovie dello Stato andrà dislocata nell’impianto produttivo di Foggia, lasciando a bocca asciutta anche i lavoratori Rfi di Palermo.