Treni oltre lo Stretto
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Re: Treni oltre lo Stretto
vorrei sapere il significato del riferimento " allineamento ETR485" presente sulla fiancata dell' ETR600????
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Treni oltre lo Stretto
freccia del sud ha scritto:vorrei sapere il significato del riferimento " allineamento ETR485" presente sulla fiancata dell' ETR600????
Servono ad allineare correttamente due complessi di diverso tipo (Etr600-Etr485) in caso di trasbordo dei passeggei tramite passerella dopo un guasto in linea.
Re: Treni oltre lo Stretto
i cisalpino in dote a trenitalia cominciano a essere pellicolati come classici etr600 ( perdendo il fascino della livrea esotica), ma restano comunque riconoscibili per le telecamere carenate montate sulle motrici.
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Treni oltre lo Stretto
Trenitalia non ha MAI avuto in dote "cisalpino"! Era un accordo che serviva per garantire un servizio tra l'Italia e la Svizzera(Milano - Zurigo; Milano - Ginevra con estenzione verso Venezia). L'accordo tra Italia e Svizzera (14 anni fa) fu chiamato "CISALPINO". Di recente la società "CISALPINO" aveva ordinato da ALSTOM gli ETR610(ETR 600) per l'interoperabilità tra le due nazioni. Adesso la società è fallita. Gli ETR 610 pagati dal gestore svizzero sono passati alla livrea della compagnia svizzera. Dei 14 treni ordinati, 7 sono andati alla SBB CFF FFS e 7 se li è accollati TRENITAGLIA! Il fallimento di questo accordo è dovuto a fattori di tipo politico - aziendali e dall'inutilità di questi treni sulla linea del Sempione.
Questi sono i grandi traguardi del nostro gestore ferroviario
Ciao
Questi sono i grandi traguardi del nostro gestore ferroviario
Ciao
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Treni oltre lo Stretto
dopo i vari annunci fatti da arenaways, con tragitto da torino fino a villa s.giovanni , quale percorso verra' seguito ????
passeranno da torino-genova-pisa-roma oppure da torino-milano-bologna-roma??????
ritengo piu' sulla prima tratta anche per non intralciare le frecce del signor moretti!!!!!
passeranno da torino-genova-pisa-roma oppure da torino-milano-bologna-roma??????
ritengo piu' sulla prima tratta anche per non intralciare le frecce del signor moretti!!!!!
freccia del sud- Data d'iscrizione : 10.01.11
Re: Treni oltre lo Stretto
Brutte, bruttisime notizie giungono dal fronte ArenaWays
Leggete cosa ha pubblicato oggi il quotidiano La Stampa di Torino
Leggete cosa ha pubblicato oggi il quotidiano La Stampa di Torino
Arenaways al capolinea - "I libri in Tribunale"
Tre soci lasciano, l'azienda verso il fallimento.
Questa, almeno per ora, non è una storia a lieto fine. È la storia, rovesciata, di Golia che prevale o sembra prevalere sul piccolo Davide. La cautela è d’obbligo, visto che «Arenaways», prima compagnia ferroviaria italiana a entrare in rotta di collisione con le logiche e gli interessi di un mercato liberalizzato solo sulla carta, ha dimostrato più volte la sua capacità di resistere anche se confinata in un angolo del ring.
Oggi l’orizzonte appare più cupo del solito. Nei prossimi giorni la compagnia porterà i libri contabili in Tribunale, che a sua volta nominerà un curatore fallimentare incaricato di supervisionare l’esercizio provvisorio del servizio di trasporto in attesa di capire quale piega prenderà a situazione: o si troverà il modo di rinnovare la vecchia cordata con nuovi soci e nuovi capitali, puntando su alcune manifestazioni di interesse arrivate in questi giorni, oppure avverrà l’irreparabile.
Nel frattempo, sarà garantita la continuità delle corse: fino al 3 settembre i treni giallo-arancio di «Arenaways» faranno la spola tra Torino e Livorno, l’ultima «traccia» ferroviaria conquistata dopo mille fatiche; l’offerta sulla Torino-Milano, peraltro a mezzo servizio data l’impossibilità di effettuare le fermate intermedie, sarà sospesa per il mese di agosto. Non si prevedono licenziamenti tra i 52 dipendenti.
Lo annuncia Giuseppe Arena, fondatore della società e battagliero amministratore delegato, preso in contropiede nell’ultimo cda dalla decisione di Claudio Sguazzini, Pier Vincenzo Pellegrino e Andrea Francone - i tre soci di maggiore peso - di tirare in remi in barca. Variegate le posizioni degli altri 11 soci di minoranza che finanziano «Arenaways»: Arena punta su di loro per rinnovare la cordata, integrandola con nuovi acquisti, e cambiare il destino di una storia che sembra già scritta.
«Sono già stato contattato da alcuni potenziali finanziatori italiani - spiega l’ad, deciso a non gettare la spugna -. Ci siamo conquistati una nicchia di mercato in Italia investendo 50 milioni e al prezzo di battaglie durissime, abbiamo i treni, le tracce e un capitale sociale ricostituito più volte. L’ultima a giugno: 3 milioni. Possiamo ripartire da dove ci siamo interrotti». Un altro valore aggiunto potrebbero essere le sentenze del Tar e dell’Antitrust - la prima attesa a settembre, la seconda a dicembre - ai quali «Arenaways» si era rivolta per contestare i tentativi di azzopparla sul più bello.
Ma questo sarà, eventualmente, il futuro. Il presente sono le difficoltà in cui si dibatte un operatore piccolo e combattivo, che finora ha tenuto botta grazie alla partnership con i tedeschi di «Deutsche Bahn Autozug» e gli olandesi di «Euro Express Train Charter Autoslaap» nella trazione dei convogli sul territorio italiano per i treni passeggeri con auto, moto e bici al seguito in arrivo ad Alessandria e Livorno da e per la Germania e l’Olanda. Da aprile si è aggiunta anche Trieste, per un totale di quasi 300 collegamenti l’anno. Questa attività, che vale circa il 50% del fatturato attuale di «Arenaways», le ha permesso di compensare le inevitabili perdite.
Il problema rimanda alla Torino-Milano, due corse giornaliere per un totale di 100 passeggeri a prezzo super-ridotto (da 17 euro si è scesi a 10), dov’è andata in scena la solita commedia all’italiana: il tempo di ottenere le tracce e la compagnia si è vista privata delle fermate intermedie. Perché? «Per non turbare il quadro economico di Trenitalia». Lo ha deciso l’Ufficio per la regolazione del servizio di trasporto ferroviario. Lo stesso che, a seguito della decisa presa di posizione delle Regioni Toscana e Liguria, ha invece dato semaforo verde al «treno del mare».
In Piemonte non si muove foglia. Per questo Arena ne ha per tutti: per i soci rinunciatari, per Trenitalia, per il silenzio assordante della Regione - «Cota e l’assessore Bonino non hanno mai messo piede su un nostro treno» -, per il Comune. «Sento parlare di Mi.To e di accordi con Genova, da sindaci che si fanno fotografare a braccetto nelle rispettive città. Nessuno si pone il problema del trasporto pubblico». Anche la risposta tutto sommato tiepida.
Oggi l’orizzonte appare più cupo del solito. Nei prossimi giorni la compagnia porterà i libri contabili in Tribunale, che a sua volta nominerà un curatore fallimentare incaricato di supervisionare l’esercizio provvisorio del servizio di trasporto in attesa di capire quale piega prenderà a situazione: o si troverà il modo di rinnovare la vecchia cordata con nuovi soci e nuovi capitali, puntando su alcune manifestazioni di interesse arrivate in questi giorni, oppure avverrà l’irreparabile.
Nel frattempo, sarà garantita la continuità delle corse: fino al 3 settembre i treni giallo-arancio di «Arenaways» faranno la spola tra Torino e Livorno, l’ultima «traccia» ferroviaria conquistata dopo mille fatiche; l’offerta sulla Torino-Milano, peraltro a mezzo servizio data l’impossibilità di effettuare le fermate intermedie, sarà sospesa per il mese di agosto. Non si prevedono licenziamenti tra i 52 dipendenti.
Lo annuncia Giuseppe Arena, fondatore della società e battagliero amministratore delegato, preso in contropiede nell’ultimo cda dalla decisione di Claudio Sguazzini, Pier Vincenzo Pellegrino e Andrea Francone - i tre soci di maggiore peso - di tirare in remi in barca. Variegate le posizioni degli altri 11 soci di minoranza che finanziano «Arenaways»: Arena punta su di loro per rinnovare la cordata, integrandola con nuovi acquisti, e cambiare il destino di una storia che sembra già scritta.
«Sono già stato contattato da alcuni potenziali finanziatori italiani - spiega l’ad, deciso a non gettare la spugna -. Ci siamo conquistati una nicchia di mercato in Italia investendo 50 milioni e al prezzo di battaglie durissime, abbiamo i treni, le tracce e un capitale sociale ricostituito più volte. L’ultima a giugno: 3 milioni. Possiamo ripartire da dove ci siamo interrotti». Un altro valore aggiunto potrebbero essere le sentenze del Tar e dell’Antitrust - la prima attesa a settembre, la seconda a dicembre - ai quali «Arenaways» si era rivolta per contestare i tentativi di azzopparla sul più bello.
Ma questo sarà, eventualmente, il futuro. Il presente sono le difficoltà in cui si dibatte un operatore piccolo e combattivo, che finora ha tenuto botta grazie alla partnership con i tedeschi di «Deutsche Bahn Autozug» e gli olandesi di «Euro Express Train Charter Autoslaap» nella trazione dei convogli sul territorio italiano per i treni passeggeri con auto, moto e bici al seguito in arrivo ad Alessandria e Livorno da e per la Germania e l’Olanda. Da aprile si è aggiunta anche Trieste, per un totale di quasi 300 collegamenti l’anno. Questa attività, che vale circa il 50% del fatturato attuale di «Arenaways», le ha permesso di compensare le inevitabili perdite.
Il problema rimanda alla Torino-Milano, due corse giornaliere per un totale di 100 passeggeri a prezzo super-ridotto (da 17 euro si è scesi a 10), dov’è andata in scena la solita commedia all’italiana: il tempo di ottenere le tracce e la compagnia si è vista privata delle fermate intermedie. Perché? «Per non turbare il quadro economico di Trenitalia». Lo ha deciso l’Ufficio per la regolazione del servizio di trasporto ferroviario. Lo stesso che, a seguito della decisa presa di posizione delle Regioni Toscana e Liguria, ha invece dato semaforo verde al «treno del mare».
In Piemonte non si muove foglia. Per questo Arena ne ha per tutti: per i soci rinunciatari, per Trenitalia, per il silenzio assordante della Regione - «Cota e l’assessore Bonino non hanno mai messo piede su un nostro treno» -, per il Comune. «Sento parlare di Mi.To e di accordi con Genova, da sindaci che si fanno fotografare a braccetto nelle rispettive città. Nessuno si pone il problema del trasporto pubblico». Anche la risposta tutto sommato tiepida.
Re: Treni oltre lo Stretto
^^
Non ho parole per quanto leggo e spero solo sia un articolo e nulla più. I giudizi nascerebbero facilmente ma penso sia il momento di aspettare per tirare inutili somme. Perchè se fosse tutto vero...io personalmente non metterei più piede su di un treno amministrato dalle nostre ferrovie. Sono indignato e non ho parole. La liberalizzazione del mercato...mi viene da vomitare quando sento queste parole e quando mi rendo conto di come magistralmente tutti gli operatori ferroviari al di la delle alpi riescano a fatturare ed a offrire dei servizi degni di appartenere a questa splendida parola "ferrovia". Fiat voluntas dei...amen!!
Non ho parole per quanto leggo e spero solo sia un articolo e nulla più. I giudizi nascerebbero facilmente ma penso sia il momento di aspettare per tirare inutili somme. Perchè se fosse tutto vero...io personalmente non metterei più piede su di un treno amministrato dalle nostre ferrovie. Sono indignato e non ho parole. La liberalizzazione del mercato...mi viene da vomitare quando sento queste parole e quando mi rendo conto di come magistralmente tutti gli operatori ferroviari al di la delle alpi riescano a fatturare ed a offrire dei servizi degni di appartenere a questa splendida parola "ferrovia". Fiat voluntas dei...amen!!
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Treni oltre lo Stretto
Siamo in Italia caro Gualtiero, la terra dove l'imprenditoria non ha vita facile e dove l'economia è frenata dalla burocrazia e dalla prepotenza di pochi... Ricordo che Ikea ha rinunciato ad un nuovo punto vendita nei pressi di Pisa, e che ogni giorno molte aziende chiudono battenti. Le piccole imprese poi, sono costrette a ricorrere al lavoro nero perché la macchina Italia obbliga a trasgredire le regole e rischiare pesanti sanzioni per riuscire a sopravvivere. Viviamo in un paese tanto bello paesaggisticamente quanto orrendo per i suoi meccanismi interni obsoleti ed arrugginiti, mossi da uomini sbagliati, conservatori da strapazzo che godono nel rovinare la gente e nell'arricchirsi alle spalle del popolo. Questo sistema andrebbe scardinato dalle fondamenta se non si vuol continuare a soccombere...
Re: Treni oltre lo Stretto
Da primi in Europa negli anni 1965-1975 a fanalino di coda d'Europa (1999-2011).....
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Treni oltre lo Stretto
Non durerà a lungo...qualcuno alzerà la testa prima o poi....almeno spero...
Re: Treni oltre lo Stretto
Ne 120 ha scritto:Non durerà a lungo...qualcuno alzerà la testa prima o poi....almeno spero...
Natale come si dice a Messina "u pisci feti da testa" quindi se non cambia tutto il panorama italiano, dalla politica alla logica di interesse personale, tutto andrà a p.........
altro che ferrovia e ferrovieri...
Re: Treni oltre lo Stretto
e questo:
e questo:
e questo:
e questo...non ci vogliono miliardi di euro per questo semplicissimo sistema
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Treni oltre lo Stretto
Ha fatto un reportage stupendo...che spettacolo gli interni della Rosalia, porca miseria mi fa una rabbia!!!!
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
ferrovie danesi
Gualtiero ecco le foto delle ferrovie danesi.
treno regionale danese fermo a Kobenhavn central
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stazione di osterrport a Kobenhavn
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treno espresso per stoccolma in transito ad osterrport
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treno espresso per goteborg in transito a Kobenhavn central
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la stazione di Helsingor da fuori
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stazione di Helsingor interno con treno regionale per Kobenhavn central
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il tram ad Helsingor
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treno regionale danese fermo a Kobenhavn central
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stazione di osterrport a Kobenhavn
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treno espresso per stoccolma in transito ad osterrport
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treno espresso per goteborg in transito a Kobenhavn central
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la stazione di Helsingor da fuori
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stazione di Helsingor interno con treno regionale per Kobenhavn central
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il tram ad Helsingor
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salvogen- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 02.07.10
Re: Treni oltre lo Stretto
a proposito di DSB godetevi questa meraviglia di filmato:
BARCELLONESE- Data d'iscrizione : 12.07.11
Re: Treni oltre lo Stretto
a proposito di DSB godetevi questa meraviglia di filmato:
BARCELLONESE- Data d'iscrizione : 12.07.11
Re: Treni oltre lo Stretto
Bellissime foto!!!!!!devo dire che i treni regionali sono come i nostri!!!
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Treni oltre lo Stretto
BARCELLONESE ha scritto:a proposito di DSB godetevi questa meraviglia di filmato:
Ho natato ancora che i locomotori entrano tranquillamente accesi dentro la nave..così come negli altri video che ho messo i treni escono ed entrato accesi...senza fare manovre...come dico SPETTACOLARE!!!addirittura invasatura a doppio binario....che dire....altri pianeti...
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
treni danesi
si soprattutto come puntualità e pulizia....Gualtiero ha scritto:Bellissime foto!!!!!!devo dire che i treni regionali sono come i nostri!!!
salvogen- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 02.07.10
Re: Treni oltre lo Stretto
A breve, in questo topic, un bel reportage dalla Calabria (ciuff, ciuff a vapore) del nostro amico Roberto Meli.
Re: Treni oltre lo Stretto
OT:
Roberto hai forse fotografato due bus con trazione 4x4 che si trovano a Catanzaro e fanno servizio per le FdC ?
Ciao
Inbus U 210
Roberto hai forse fotografato due bus con trazione 4x4 che si trovano a Catanzaro e fanno servizio per le FdC ?
Ciao
Inbus U 210
Re: Treni oltre lo Stretto
Bellissime foto!!!
Nell'ultima una colomba "taglia" la strada alla voporiera
Nell'ultima una colomba "taglia" la strada alla voporiera
Re: Treni oltre lo Stretto
Foto stupende!!!Quando si è tenuta questa manifestazione?Adoro le ferrovie della Calabria!!!
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
ARENAWAYS, TEDESCHI IN CAMPO CON ARRIVA...
Admin ha scritto:Brutte, bruttisime notizie giungono dal fronte ArenaWays
Leggete cosa ha pubblicato oggi il quotidiano La Stampa di TorinoArenaways al capolinea - "I libri in Tribunale"Tre soci lasciano, l'azienda verso il fallimento.Questa, almeno per ora, non è una storia a lieto fine. È la storia, rovesciata, di Golia che prevale o sembra prevalere sul piccolo Davide. La cautela è d’obbligo, visto che «Arenaways», prima compagnia ferroviaria italiana a entrare in rotta di collisione con le logiche e gli interessi di un mercato liberalizzato solo sulla carta, ha dimostrato più volte la sua capacità di resistere anche se confinata in un angolo del ring.
Oggi l’orizzonte appare più cupo del solito. Nei prossimi giorni la compagnia porterà i libri contabili in Tribunale, che a sua volta nominerà un curatore fallimentare incaricato di supervisionare l’esercizio provvisorio del servizio di trasporto in attesa di capire quale piega prenderà a situazione: o si troverà il modo di rinnovare la vecchia cordata con nuovi soci e nuovi capitali, puntando su alcune manifestazioni di interesse arrivate in questi giorni, oppure avverrà l’irreparabile.
Nel frattempo, sarà garantita la continuità delle corse: fino al 3 settembre i treni giallo-arancio di «Arenaways» faranno la spola tra Torino e Livorno, l’ultima «traccia» ferroviaria conquistata dopo mille fatiche; l’offerta sulla Torino-Milano, peraltro a mezzo servizio data l’impossibilità di effettuare le fermate intermedie, sarà sospesa per il mese di agosto. Non si prevedono licenziamenti tra i 52 dipendenti.
Lo annuncia Giuseppe Arena, fondatore della società e battagliero amministratore delegato, preso in contropiede nell’ultimo cda dalla decisione di Claudio Sguazzini, Pier Vincenzo Pellegrino e Andrea Francone - i tre soci di maggiore peso - di tirare in remi in barca. Variegate le posizioni degli altri 11 soci di minoranza che finanziano «Arenaways»: Arena punta su di loro per rinnovare la cordata, integrandola con nuovi acquisti, e cambiare il destino di una storia che sembra già scritta.
«Sono già stato contattato da alcuni potenziali finanziatori italiani - spiega l’ad, deciso a non gettare la spugna -. Ci siamo conquistati una nicchia di mercato in Italia investendo 50 milioni e al prezzo di battaglie durissime, abbiamo i treni, le tracce e un capitale sociale ricostituito più volte. L’ultima a giugno: 3 milioni. Possiamo ripartire da dove ci siamo interrotti». Un altro valore aggiunto potrebbero essere le sentenze del Tar e dell’Antitrust - la prima attesa a settembre, la seconda a dicembre - ai quali «Arenaways» si era rivolta per contestare i tentativi di azzopparla sul più bello.
Ma questo sarà, eventualmente, il futuro. Il presente sono le difficoltà in cui si dibatte un operatore piccolo e combattivo, che finora ha tenuto botta grazie alla partnership con i tedeschi di «Deutsche Bahn Autozug» e gli olandesi di «Euro Express Train Charter Autoslaap» nella trazione dei convogli sul territorio italiano per i treni passeggeri con auto, moto e bici al seguito in arrivo ad Alessandria e Livorno da e per la Germania e l’Olanda. Da aprile si è aggiunta anche Trieste, per un totale di quasi 300 collegamenti l’anno. Questa attività, che vale circa il 50% del fatturato attuale di «Arenaways», le ha permesso di compensare le inevitabili perdite.
Il problema rimanda alla Torino-Milano, due corse giornaliere per un totale di 100 passeggeri a prezzo super-ridotto (da 17 euro si è scesi a 10), dov’è andata in scena la solita commedia all’italiana: il tempo di ottenere le tracce e la compagnia si è vista privata delle fermate intermedie. Perché? «Per non turbare il quadro economico di Trenitalia». Lo ha deciso l’Ufficio per la regolazione del servizio di trasporto ferroviario. Lo stesso che, a seguito della decisa presa di posizione delle Regioni Toscana e Liguria, ha invece dato semaforo verde al «treno del mare».
In Piemonte non si muove foglia. Per questo Arena ne ha per tutti: per i soci rinunciatari, per Trenitalia, per il silenzio assordante della Regione - «Cota e l’assessore Bonino non hanno mai messo piede su un nostro treno» -, per il Comune. «Sento parlare di Mi.To e di accordi con Genova, da sindaci che si fanno fotografare a braccetto nelle rispettive città. Nessuno si pone il problema del trasporto pubblico». Anche la risposta tutto sommato tiepida.
Fonte: "Corriere della Sera"
Si profila una corsa a due. La gara è aperta, il 19 ottobre si conosceranno le offerte e il giorno successivo ci sarà l'udienza per esaminarle e, nella migliore delle ipotesi, assegnare l'azienda. Per Arenaways, la prima società privata che ha sfidato il monopolio delle Fs nel trasporto passeggeri, e attualmente in esercizio provvisorio dopo che a fine luglio i soci di maggioranza avevano portato i libri in tribunale, il futuro potrebbe essere targato Deutsche Bahn, attraverso la propria controllata britannica Arriva.
A contendere il controllo dell'azienda, la proposta presentata da Giuseppe Arena, fondatore e amministratore delegato di Arenaways, con un gruppo di imprenditori. Arenaways, nata per collegare Torino a Milano, con un servizio rivolto ai pendolari ma senza la possibilità di fare fermate intermedie, concluderà l'esercizio provvisorio il 31 ottobre. E da novembre potrebbe riprendere regolarmente il servizio con la nuova proprietà.
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