Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina
4 partecipanti
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Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina
Fonte FS Italiane - Palermo, 24 gennaio 2015
Partiranno entro ottobre 2015 i cantieri per la realizzazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina, che fa parte del cosiddetto
Corridoio “Scandinavia – Mediterraneo” della Rete Trans-Europea di trasporto ferroviario.
L’annuncio è stato dato ieri a Enna dal Commissario di Governo e AD del Gruppo FS, Michele Mario Elia, nel corso del tavolo tecnico per illustrare l’opera ai rappresentanti
delle istituzioni locali.
Il convegno, dopo i saluti introduttivi di Giovanni Tesoriere, Preside dell’Università Kore dove si è svolto il meeting, e del Sindaco di Enna, Paolo Garofalo, è stato ufficialmente aperto dal Presidente di Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco.
Prima del suo intervento, l’AD di FS Italiane Michele Mario Elia, ha letto il messaggio del Ministro Maurizio Lupi che ha voluto inviare un saluto ai partecipanti e rimarcare l’attenzione del Governo verso il progetto di velocizzazione della Palermo – Catania – Messina, inserita nel Decreto Sblocca Italia, che costituirà insieme ad altre grandi opere
volano di sviluppo dei territori da esse attraversato.
Poi, lo stesso Elia, gli Ad di RFI, Maurizio Gentile e di Italferr, Matteo Triglia, hanno mostrato ai presenti i benefici degli importanti interventi infrastrutturali in termini trasportistici, economici e ambientali.
Benefici che si otterranno grazie alla velocizzazione dei tempi di viaggio (collegamenti no-stop Catania – Messina in poco più di 45 minuti e Palermo – Catania in circa un’ora e quarantacinque), all'incremento dell’offerta e alla conseguente decongestione del traffico stradale e, quindi, minori emissioni di Co2.
La tempistica dei lavori: entro ottobre 2015 saranno operativi i cantieri delle attività provvisorie, a cominciare da viabilità e cantieristica, quindi nei successivi due anni
l’appalto delle opere definitive con l’avvio nel 2016 dei cantieri veri e propri. Nel suo intervento, l’AD di FS Italiane ha manifestato la necessità del continuo confronto con
gli Enti locali interessati.
In fase di conclusione, Elia ha posto l’accento sulla “rinata attenzione nei confronti del Mezzogiorno attraverso infrastrutture che Ferrovie dello Stato Italiane ha sempre sostenuto. La Palermo - Catania - Messina, insieme alla Salerno - Reggio Calabria e al collegamento Napoli – Bari - ha proseguito - costituiscono un chiaro segnale in questa direzione”.
Infine, nell’ottica di una corretta informazione e di massima trasparenza, è stato presentato il sito internet [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] attraverso il quale chiunque può verificare lo stato dell’arte delle opere in corso di realizzazione, così come già avvenuto in occasione della presentazione della linea Napoli – Bari.
Partiranno entro ottobre 2015 i cantieri per la realizzazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina, che fa parte del cosiddetto
Corridoio “Scandinavia – Mediterraneo” della Rete Trans-Europea di trasporto ferroviario.
L’annuncio è stato dato ieri a Enna dal Commissario di Governo e AD del Gruppo FS, Michele Mario Elia, nel corso del tavolo tecnico per illustrare l’opera ai rappresentanti
delle istituzioni locali.
Il convegno, dopo i saluti introduttivi di Giovanni Tesoriere, Preside dell’Università Kore dove si è svolto il meeting, e del Sindaco di Enna, Paolo Garofalo, è stato ufficialmente aperto dal Presidente di Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco.
Prima del suo intervento, l’AD di FS Italiane Michele Mario Elia, ha letto il messaggio del Ministro Maurizio Lupi che ha voluto inviare un saluto ai partecipanti e rimarcare l’attenzione del Governo verso il progetto di velocizzazione della Palermo – Catania – Messina, inserita nel Decreto Sblocca Italia, che costituirà insieme ad altre grandi opere
volano di sviluppo dei territori da esse attraversato.
Poi, lo stesso Elia, gli Ad di RFI, Maurizio Gentile e di Italferr, Matteo Triglia, hanno mostrato ai presenti i benefici degli importanti interventi infrastrutturali in termini trasportistici, economici e ambientali.
Benefici che si otterranno grazie alla velocizzazione dei tempi di viaggio (collegamenti no-stop Catania – Messina in poco più di 45 minuti e Palermo – Catania in circa un’ora e quarantacinque), all'incremento dell’offerta e alla conseguente decongestione del traffico stradale e, quindi, minori emissioni di Co2.
La tempistica dei lavori: entro ottobre 2015 saranno operativi i cantieri delle attività provvisorie, a cominciare da viabilità e cantieristica, quindi nei successivi due anni
l’appalto delle opere definitive con l’avvio nel 2016 dei cantieri veri e propri. Nel suo intervento, l’AD di FS Italiane ha manifestato la necessità del continuo confronto con
gli Enti locali interessati.
In fase di conclusione, Elia ha posto l’accento sulla “rinata attenzione nei confronti del Mezzogiorno attraverso infrastrutture che Ferrovie dello Stato Italiane ha sempre sostenuto. La Palermo - Catania - Messina, insieme alla Salerno - Reggio Calabria e al collegamento Napoli – Bari - ha proseguito - costituiscono un chiaro segnale in questa direzione”.
Infine, nell’ottica di una corretta informazione e di massima trasparenza, è stato presentato il sito internet [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] attraverso il quale chiunque può verificare lo stato dell’arte delle opere in corso di realizzazione, così come già avvenuto in occasione della presentazione della linea Napoli – Bari.
Ultima modifica di Admin il Mar Gen 27, 2015 10:34 am - modificato 2 volte.
Re: Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina
Terremo d'occhio i contenuti del nuovo sito internet dedicato alla realizzazione dell'opera e vedremo se e quando alle promesse ed ai proclami seguiranno i fatti.
Re: Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina
Dunque fatemi capire.... Diminuirà il tempo di percorrenza tra Messina e Catania che attualmente è accettabile e non si farà nulla per le quasi 4 ore che ci si impiega tra Messina e Palermo???
Re: Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina
Guizzo90 ha scritto:Dunque fatemi capire.... Diminuirà il tempo di percorrenza tra Messina e Catania che attualmente è accettabile e non si farà nulla per le quasi 4 ore che ci si impiega tra Messina e Palermo???
Esatto. Gli unici interventi che stanno andando avanti riguardano la tratta Fiumetorto - Ogliastrillo (quindi da Palermo verso Messina il doppio binario finisce ad Ogliastrillo), con tempi di realizzazione biblici. Mentre lato Messina il doppio binario è tra Messina e Patti. Resta nel dimenticatoio la tratta Ogliastrillo - Patti.
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina
Gualtiero ha scritto:Esatto. Gli unici interventi che stanno andando avanti riguardano la tratta Fiumetorto - Ogliastrillo (quindi da Palermo verso Messina il doppio binario finisce ad Ogliastrillo), con tempi di realizzazione biblici. Mentre lato Messina il doppio binario è tra Messina e Patti. Resta nel dimenticatoio la tratta Ogliastrillo - Patti.
Ah..... Annamo bene!
VIA LIBERA A NUOVI PROGETTI
Sono state approvate, nell’ambito delle disposizioni del Commissario per la realizzazione delle opere, l’amministratore delegato di FS Italiane Michele Mario Elia, ulteriori progettazioni delle opere propedeutiche alla realizzazione dei due assi ferroviari.
Per l’asse Palermo - Catania - Messina, le opere progettate riguardano il raddoppio della tratta Catenanuova - Raddusa Agira; il progetto definitivo di soppressione del passaggio a livello al km 3+639 nel comune di Centuripe (raddoppio della tratta Bicocca - Catenanuova), a seguito della conclusione della conferenza di servizi. È stata inoltre indetta la conferenza di servizi sul progetto definitivo della nuova viabilità al km 13 + 000 nel Comune di Catenanuova.
Le nuove disposizioni rappresentano un deciso passo avanti verso l’obiettivo di far partire, entro ottobre 2015, i cantieri delle opere propedeutiche alla realizzazione dei due itinerari ferroviari, cruciali per lo sviluppo del Sud Italia.
Tutte le ordinanze, insieme alle novità circa avanzamento di progetti, gare d’appalto e lavori, sono pubblicate sui siti internet fsitaliane.it/fsi/Impegno/Per-lo-Sviluppo e palermocataniamessina.it.
La tempistica dei lavori, in linea con l’iter indicato dallo Sblocca Italia, prevede che entro ottobre 2015 siano operativi i cantieri delle opere propedeutiche, a cominciare da viabilità e cantieristica. Se tutto andrà secondo programma, entro il 2016 saranno avviati i principali cantieri.
Il costo complessivo della linea Palermo - Catania - Messina è di circa 8,9 miliardi di euro, di cui 830 milioni di euro già stanziati. Altre importanti risorse proverranno dalla recente approvazione, da parte dell’UE, del Programma Operativo Nazionale Reti 2014-2020.
A regime, Catania sarà raggiungibile da Palermo in 1 ora e 44 minuti e da Messina in 43 minuti. Importanti i vantaggi per la collettività in termini sia di qualità dei servizi ferroviari sia di rilancio per l’economia, con positive ricadute in ambito occupazionale, industriale, turistico, sociale e culturale per il Mezzogiorno e per l’intero Paese.
Fonte: Ferrovie dello Stato Italiane - FSI
Per l’asse Palermo - Catania - Messina, le opere progettate riguardano il raddoppio della tratta Catenanuova - Raddusa Agira; il progetto definitivo di soppressione del passaggio a livello al km 3+639 nel comune di Centuripe (raddoppio della tratta Bicocca - Catenanuova), a seguito della conclusione della conferenza di servizi. È stata inoltre indetta la conferenza di servizi sul progetto definitivo della nuova viabilità al km 13 + 000 nel Comune di Catenanuova.
Le nuove disposizioni rappresentano un deciso passo avanti verso l’obiettivo di far partire, entro ottobre 2015, i cantieri delle opere propedeutiche alla realizzazione dei due itinerari ferroviari, cruciali per lo sviluppo del Sud Italia.
Tutte le ordinanze, insieme alle novità circa avanzamento di progetti, gare d’appalto e lavori, sono pubblicate sui siti internet fsitaliane.it/fsi/Impegno/Per-lo-Sviluppo e palermocataniamessina.it.
La tempistica dei lavori, in linea con l’iter indicato dallo Sblocca Italia, prevede che entro ottobre 2015 siano operativi i cantieri delle opere propedeutiche, a cominciare da viabilità e cantieristica. Se tutto andrà secondo programma, entro il 2016 saranno avviati i principali cantieri.
Il costo complessivo della linea Palermo - Catania - Messina è di circa 8,9 miliardi di euro, di cui 830 milioni di euro già stanziati. Altre importanti risorse proverranno dalla recente approvazione, da parte dell’UE, del Programma Operativo Nazionale Reti 2014-2020.
A regime, Catania sarà raggiungibile da Palermo in 1 ora e 44 minuti e da Messina in 43 minuti. Importanti i vantaggi per la collettività in termini sia di qualità dei servizi ferroviari sia di rilancio per l’economia, con positive ricadute in ambito occupazionale, industriale, turistico, sociale e culturale per il Mezzogiorno e per l’intero Paese.
Fonte: Ferrovie dello Stato Italiane - FSI
Re: Alta Velocità/Alta Capacità Palermo - Catania – Messina
Ho i miei dubbi che si riesca a fare Messina-Catania in 43 minuti con le fermate di Taormina, Giarre ed Acireale (anche se nei miei sogni questa tratta si fa in 30 minuti ). Speriamo bene e che queste opere si faccino e risultino utiliAdmin ha scritto:....
A regime, Catania sarà raggiungibile da Palermo in 1 ora e 44 minuti e da Messina in 43 minuti...
Fonte: Ferrovie dello Stato Italiane - FSI
Alta velocità in Sicilia, bugia nata nel 2014 con il decreto Sblocca Italia di Renzi
Fonte [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
(di FABIO BONASERA - 7 GENNAIO 2018)
Una presa in giro, quella sull’alta velocità in Sicilia, perpetrata ai danni di 5 milioni di siciliani sin dal 12 settembre 2014. Ovvero dall’approvazione del celebre decreto Sblocca Italia, convertito nella legge 164 del novembre successivo. Un progetto di velocizzazione e raddoppio della rete ferroviaria fatto passare per tutt’altra cosa non solo da quell’esecutivo, che in buona parte è ancora al proprio posto pur in assenza di un Parlamento, ma da tutta la politica locale e nazionale.
Il Governo, guidato all’epoca da Matteo Renzi, annuncia di avere identificato come prioritaria la realizzazione della linea alta velocità/alta capacità Palermo – Catania – Messina, in seno al corridoio Scandinavia – Mediterraneo della rete Trans european network (Ten-T), e nomina commissario pro tempore l’ingegnere Maurizio Gentile. “L’obiettivo – si legge nel sito online appositamente costituito, palermocataniamessina.it – è ridurre costi e tempi di realizzazione, per consentire l’avvio dei cantieri entro ottobre 2015 anziché maggio 2017, con un anticipo di un anno e mezzo rispetto alla tabella di marcia prevista dal Contratto istituzionale di sviluppo siglato nel 2013. Per il raggiungimento di questo risultato – si legge ancora – è rilevante il ruolo di Rete ferroviaria italiana come stazione appaltante e committente e di Italferr quale soggetto tecnico per la realizzazione degli interventi”. “Con la legge Sblocca Italia – insiste l’esecutivo – è stato avviato un percorso di accelerazione e semplificazione per la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche e urgenti per il nostro Paese. Tra queste, anche l’itinerario Av/Ac Palermo – Catania – Messina“.
Una bugia riproposta in più passaggi. Palazzo Chigi parla di “chiaro segnale nella direzione della rinata attenzione nei confronti del Mezzogiorno da parte del Governo, attraverso la realizzazione di infrastrutture, tra cui anche l’itinerario Av/Ac Napoli – Bari, che Ferrovie dello Stato italiane ha sempre sostenuto”.
L’inserimento dell’itinerario nell’ambito delle opere strategiche previste dallo Sblocca Italia, in apparenza, sembra introdurre davvero “la possibilità di accelerare gli iter autorizzativi relativi alle fasi progettuali attraverso le disposizioni di volta in volta adottate dal commissario di governo”. Il problema principale, al di là del fatto che ancora nel 2018 si è visto ben poco dei 5 miliardi di euro stanziati dal Cipe all’interno del contratto integrativo di sviluppo, è che non si tratta di alta velocità. Così come non è coinvolta nel progetto la tratta Messina – Palermo. Quella che convoglia il 30% dell’intero traffico ferroviario della Sicilia.
La verità emerge tra le righe, proprio grazie alla lettura dei comunicati governativi: “L’approccio progettuale scelto è quello dell’Alta velocità/Alta capacità. L’obiettivo principale è la velocizzazione dell’attuale linea con un collegamento a doppio binario elettrificato che consenta di raggiungere la velocità di 200 chilometri orari e i requisiti di interoperabilità dettati dall’Unione Europea“. Ma l’alta velocità, come confermano le specifiche tecniche delle nuove linee Torino-Milano, Milano-Bologna, Bologna-Firenze e Roma-Napoli, prevede un’andatura tra i 250 e i 300 chilometri orari.
Fumo che il Governo getta negli occhi dei siciliani. Il progetto, come si apprende sempre dal sito istituzionale, prevede in realtà la sistemazione del nodo di Catania e i raddoppi delle tratte Giampilieri – Fiumefreddo, Bicocca – Motta – Catenanuova, Catenanuova – Raddusa e Raddusa – Enna – Fiumetorto. E solamente per quest’ultima si prevede che i treni tocchino i 200 chilometri orari. Nelle altre non si procederà oltre i 160.
“Il costo complessivo stimato dell’opera – si apprende ancora dal comunicato ufficiale pubblicato sul sito istituzionale – che rappresenta una grande opportunità di rilancio per il Sud, è di oltre 8,9 miliardi di euro. In Sicilia sono già stati avviati interventi infrastrutturali e tecnologici collegati alla realizzazione dell’itinerario, che vedono un investimento di circa 2,5 miliardi di euro: il raddoppio della tratta Catania Ognina – Catania Centrale (nodo di Catania), il raddoppio della tratta Fiumetorto – Castelbuono, il nodo di Palermo e i potenziamenti tecnologici di velocizzazione sulle direttrici Messina – Siracusa, Palermo – Messina e Palermo – Catania”.
In realtà, le uniche testimonianze concrete riguardano l’inaugurazione, lo scorso 16 ottobre, del nuovo tracciato ferroviario Campofelice di Roccella – Ogliastrillo (lunghezza 10 chilometri circa, costo 200 milioni, di euro) sulla linea Palermo – Messina, rientrante nel raddoppio della linea Fiumetorto – Castelbuono, che prevede un investimento complessivo di 940 milioni di euro. Così come quella del precedente 24 luglio del raddoppio della Catania Centrale – Catania Ognina. Cento milioni spesi per due chilometri e 600 metri di tratta.
Da interpretare perfino i benefici attesi da questo progetto spacciato per alta velocità ferroviaria. Oltre alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, all’incremento della capacità infrastrutturale, dell’offerta commerciale e della qualità dei servizi ferroviari, si parla di “riduzione dei tempi di viaggio tra Palermo, Catania e Messina di circa 1 ora e mezza. A regime, Catania sarà raggiungibile da Palermo in 1 ora e 44 minuti (no stop) e da Messina in 46 minuti (no stop)”. Ancora, si ambisce alla “creazione dei presupposti per una rete integrata fra le principali infrastrutture dell’Isola (aeroporti, porti, interporti, autostrade e linee ferroviarie complementari)”. Ma soprattutto, si pensa che tutto questo basti per dare “impulso allo sviluppo della piattaforma logistica per il trasporto delle merci in Sicilia. Il nuovo collegamento pone le premesse per una vera competitività del trasporto merci su ferro in termini di prestazioni rispetto alla gomma. Rende infatti possibile lo sviluppo del trasporto delle merci via ferro, garantendo la possibilità di far viaggiare treni con caratteristiche prestazionali coerenti con gli standard di un corridoio europeo e di aumentare l’attrattività del trasporto su ferro per gli operatori logistici. Saranno infatti garantiti i collegamenti diretti con i principali terminali logistici in Sicilia (Termini Imerese e Catania Bicocca) e facilitato l’accesso anche agli altri poli logistici/industriali”.
Una piattaforma logistica rinchiusa in se stessa, evidentemente, capace di andare a non più di 160 chilometri orari di media mentre il resto d’Italia fa quasi il doppio. Con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che l’aprile scorso si è passato pure il piacere di inventarsi che era stato pubblicato il bando per l’alta velocità in Sicilia.
(di FABIO BONASERA - 7 GENNAIO 2018)
Una presa in giro, quella sull’alta velocità in Sicilia, perpetrata ai danni di 5 milioni di siciliani sin dal 12 settembre 2014. Ovvero dall’approvazione del celebre decreto Sblocca Italia, convertito nella legge 164 del novembre successivo. Un progetto di velocizzazione e raddoppio della rete ferroviaria fatto passare per tutt’altra cosa non solo da quell’esecutivo, che in buona parte è ancora al proprio posto pur in assenza di un Parlamento, ma da tutta la politica locale e nazionale.
Il Governo, guidato all’epoca da Matteo Renzi, annuncia di avere identificato come prioritaria la realizzazione della linea alta velocità/alta capacità Palermo – Catania – Messina, in seno al corridoio Scandinavia – Mediterraneo della rete Trans european network (Ten-T), e nomina commissario pro tempore l’ingegnere Maurizio Gentile. “L’obiettivo – si legge nel sito online appositamente costituito, palermocataniamessina.it – è ridurre costi e tempi di realizzazione, per consentire l’avvio dei cantieri entro ottobre 2015 anziché maggio 2017, con un anticipo di un anno e mezzo rispetto alla tabella di marcia prevista dal Contratto istituzionale di sviluppo siglato nel 2013. Per il raggiungimento di questo risultato – si legge ancora – è rilevante il ruolo di Rete ferroviaria italiana come stazione appaltante e committente e di Italferr quale soggetto tecnico per la realizzazione degli interventi”. “Con la legge Sblocca Italia – insiste l’esecutivo – è stato avviato un percorso di accelerazione e semplificazione per la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche e urgenti per il nostro Paese. Tra queste, anche l’itinerario Av/Ac Palermo – Catania – Messina“.
Una bugia riproposta in più passaggi. Palazzo Chigi parla di “chiaro segnale nella direzione della rinata attenzione nei confronti del Mezzogiorno da parte del Governo, attraverso la realizzazione di infrastrutture, tra cui anche l’itinerario Av/Ac Napoli – Bari, che Ferrovie dello Stato italiane ha sempre sostenuto”.
L’inserimento dell’itinerario nell’ambito delle opere strategiche previste dallo Sblocca Italia, in apparenza, sembra introdurre davvero “la possibilità di accelerare gli iter autorizzativi relativi alle fasi progettuali attraverso le disposizioni di volta in volta adottate dal commissario di governo”. Il problema principale, al di là del fatto che ancora nel 2018 si è visto ben poco dei 5 miliardi di euro stanziati dal Cipe all’interno del contratto integrativo di sviluppo, è che non si tratta di alta velocità. Così come non è coinvolta nel progetto la tratta Messina – Palermo. Quella che convoglia il 30% dell’intero traffico ferroviario della Sicilia.
La verità emerge tra le righe, proprio grazie alla lettura dei comunicati governativi: “L’approccio progettuale scelto è quello dell’Alta velocità/Alta capacità. L’obiettivo principale è la velocizzazione dell’attuale linea con un collegamento a doppio binario elettrificato che consenta di raggiungere la velocità di 200 chilometri orari e i requisiti di interoperabilità dettati dall’Unione Europea“. Ma l’alta velocità, come confermano le specifiche tecniche delle nuove linee Torino-Milano, Milano-Bologna, Bologna-Firenze e Roma-Napoli, prevede un’andatura tra i 250 e i 300 chilometri orari.
Fumo che il Governo getta negli occhi dei siciliani. Il progetto, come si apprende sempre dal sito istituzionale, prevede in realtà la sistemazione del nodo di Catania e i raddoppi delle tratte Giampilieri – Fiumefreddo, Bicocca – Motta – Catenanuova, Catenanuova – Raddusa e Raddusa – Enna – Fiumetorto. E solamente per quest’ultima si prevede che i treni tocchino i 200 chilometri orari. Nelle altre non si procederà oltre i 160.
“Il costo complessivo stimato dell’opera – si apprende ancora dal comunicato ufficiale pubblicato sul sito istituzionale – che rappresenta una grande opportunità di rilancio per il Sud, è di oltre 8,9 miliardi di euro. In Sicilia sono già stati avviati interventi infrastrutturali e tecnologici collegati alla realizzazione dell’itinerario, che vedono un investimento di circa 2,5 miliardi di euro: il raddoppio della tratta Catania Ognina – Catania Centrale (nodo di Catania), il raddoppio della tratta Fiumetorto – Castelbuono, il nodo di Palermo e i potenziamenti tecnologici di velocizzazione sulle direttrici Messina – Siracusa, Palermo – Messina e Palermo – Catania”.
In realtà, le uniche testimonianze concrete riguardano l’inaugurazione, lo scorso 16 ottobre, del nuovo tracciato ferroviario Campofelice di Roccella – Ogliastrillo (lunghezza 10 chilometri circa, costo 200 milioni, di euro) sulla linea Palermo – Messina, rientrante nel raddoppio della linea Fiumetorto – Castelbuono, che prevede un investimento complessivo di 940 milioni di euro. Così come quella del precedente 24 luglio del raddoppio della Catania Centrale – Catania Ognina. Cento milioni spesi per due chilometri e 600 metri di tratta.
Da interpretare perfino i benefici attesi da questo progetto spacciato per alta velocità ferroviaria. Oltre alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, all’incremento della capacità infrastrutturale, dell’offerta commerciale e della qualità dei servizi ferroviari, si parla di “riduzione dei tempi di viaggio tra Palermo, Catania e Messina di circa 1 ora e mezza. A regime, Catania sarà raggiungibile da Palermo in 1 ora e 44 minuti (no stop) e da Messina in 46 minuti (no stop)”. Ancora, si ambisce alla “creazione dei presupposti per una rete integrata fra le principali infrastrutture dell’Isola (aeroporti, porti, interporti, autostrade e linee ferroviarie complementari)”. Ma soprattutto, si pensa che tutto questo basti per dare “impulso allo sviluppo della piattaforma logistica per il trasporto delle merci in Sicilia. Il nuovo collegamento pone le premesse per una vera competitività del trasporto merci su ferro in termini di prestazioni rispetto alla gomma. Rende infatti possibile lo sviluppo del trasporto delle merci via ferro, garantendo la possibilità di far viaggiare treni con caratteristiche prestazionali coerenti con gli standard di un corridoio europeo e di aumentare l’attrattività del trasporto su ferro per gli operatori logistici. Saranno infatti garantiti i collegamenti diretti con i principali terminali logistici in Sicilia (Termini Imerese e Catania Bicocca) e facilitato l’accesso anche agli altri poli logistici/industriali”.
Una piattaforma logistica rinchiusa in se stessa, evidentemente, capace di andare a non più di 160 chilometri orari di media mentre il resto d’Italia fa quasi il doppio. Con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che l’aprile scorso si è passato pure il piacere di inventarsi che era stato pubblicato il bando per l’alta velocità in Sicilia.
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