Linea Messina - Palermo
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Re: Linea Messina - Palermo
Admin ha scritto:Gualtiero ha scritto:A questo punto raccogliamoli qua
E si continua...
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Lc 24,1-12 : Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Gualtiero- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 09.08.10
Re: Linea Messina - Palermo
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Un giorno il treno tornerà nella Valle dell'Alcantara
Re: Linea Messina - Palermo
Urca che bella
Grazie Natale
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Roberto
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Re: Linea Messina - Palermo
Nel filmato del 1994 girato dalla cabina della E 656 060 titolare del "Treno del sole", ho notato che nelle varie stazioni della tratta Messina - Palermo c'era un unico segnale di partenza all'uscita della stazione, a volte posto prima degli scambi e delle traverse limite...
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Un giorno il treno tornerà nella Valle dell'Alcantara
Re: Linea Messina - Palermo
Treno regionale 12760 proveniente da Palermo Centrale e diretto a Messina Centrale, ripreso oggi pomeriggio mentre sta per entrare in deviata sul secondo binario della stazione di Tusa per effettuare l'incrocio con il regionale 12785 proveniente da Messina Centrale e diretto a Palermo Centrale (foto mia).
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Un giorno il treno tornerà nella Valle dell'Alcantara
Re: Linea Messina - Palermo
maledette cuffiette
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Un ragazzo di 16 anni è stato travolto dal treno interregionale proveniente dalla stazione di Termini Imerese e diretto alla stazione centrale di Palermo. L'impatto è avvenuto sul tratto fra Bagheria e Brancaccio, a 800 metri dal ponte ferroviario sul fiume Eleuterio, in aperta campagna.
La vittima è Giuseppe Polizzi, di 16 anni. L’incidente è avvenuto intorno alle 15, 40. Cinque minuti dopo la circolazione dei treni è stata bloccata in quella tratta. Gli agenti della polizia ferroviaria sono sul posto e stanno cercando di capire la dinamica dell’incidente.
Sono intervenuti anche i sanitari del 118. Tra le ipotesi, non ancora confermate, c'è quella che il ragazzo stesse ascoltando della musica, indossando delle cuffie e non abbia sentito arrivare il treno che poi lo ha travolto. Lo ha raccontato alla polizia il macchinista del treno.
Ragazzo travolto e ucciso da un treno, le immagini del luogo della tragedia - Video
Il giovane non avrebbe quindi sentito il rumore e il fischio con il quale il macchinista ha cercare di avvisarlo dell'arrivo del convoglio. Il macchinista lo ha fatto più volte disperatamente mentre provava a frenare, inutilmente, la corsa del mezzo sulle rotaie. I poliziotti hanno trovato, vicino al corpo del giovane, le cuffiette che indossava. I genitori sono arrivati sul luogo dell'incidente per riconoscere il figlio. E' anche giunto il medico legale. Due sono le ipotesi più accreditate sul perchè il sedicenne fosse lì in quel momento: potrebbe aver perso il treno a Bagheria e voleva raggiungere e piedi alla stazione di Ficarazzi, oppure potrebbe aver sbagliato treno, sarebbe sceso dal convoglio, tentando poi di raggiungere a piedi la stazione successiva.
A confermare che si sia trattato di un drammatico incidente ci sarebbe la circostanza che il ragazzo è stato investito dal treno alle spalle, dunque non si sarebbe accorto che il convoglio stava sopraggiungendo a pochi metri da lui.
La linea ferroviaria Palermo - Messina è stata chiusa per delle ore. Alle ore 20.05 ripresa della circolazione sul binario in direzione Messina e attivata circolazione alternata fra Palermo e Bagheria. Alle ore 18.30 treno investitore autorizzato proseguire fino a Ficarazzi dove i viaggiatori hanno proseguito il viaggio con bus sostitutivo. Istituito servizio sostitutivo con bus fra Palermo e Bagheria.
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Un ragazzo di 16 anni è stato travolto dal treno interregionale proveniente dalla stazione di Termini Imerese e diretto alla stazione centrale di Palermo. L'impatto è avvenuto sul tratto fra Bagheria e Brancaccio, a 800 metri dal ponte ferroviario sul fiume Eleuterio, in aperta campagna.
La vittima è Giuseppe Polizzi, di 16 anni. L’incidente è avvenuto intorno alle 15, 40. Cinque minuti dopo la circolazione dei treni è stata bloccata in quella tratta. Gli agenti della polizia ferroviaria sono sul posto e stanno cercando di capire la dinamica dell’incidente.
Sono intervenuti anche i sanitari del 118. Tra le ipotesi, non ancora confermate, c'è quella che il ragazzo stesse ascoltando della musica, indossando delle cuffie e non abbia sentito arrivare il treno che poi lo ha travolto. Lo ha raccontato alla polizia il macchinista del treno.
Ragazzo travolto e ucciso da un treno, le immagini del luogo della tragedia - Video
Il giovane non avrebbe quindi sentito il rumore e il fischio con il quale il macchinista ha cercare di avvisarlo dell'arrivo del convoglio. Il macchinista lo ha fatto più volte disperatamente mentre provava a frenare, inutilmente, la corsa del mezzo sulle rotaie. I poliziotti hanno trovato, vicino al corpo del giovane, le cuffiette che indossava. I genitori sono arrivati sul luogo dell'incidente per riconoscere il figlio. E' anche giunto il medico legale. Due sono le ipotesi più accreditate sul perchè il sedicenne fosse lì in quel momento: potrebbe aver perso il treno a Bagheria e voleva raggiungere e piedi alla stazione di Ficarazzi, oppure potrebbe aver sbagliato treno, sarebbe sceso dal convoglio, tentando poi di raggiungere a piedi la stazione successiva.
A confermare che si sia trattato di un drammatico incidente ci sarebbe la circostanza che il ragazzo è stato investito dal treno alle spalle, dunque non si sarebbe accorto che il convoglio stava sopraggiungendo a pochi metri da lui.
La linea ferroviaria Palermo - Messina è stata chiusa per delle ore. Alle ore 20.05 ripresa della circolazione sul binario in direzione Messina e attivata circolazione alternata fra Palermo e Bagheria. Alle ore 18.30 treno investitore autorizzato proseguire fino a Ficarazzi dove i viaggiatori hanno proseguito il viaggio con bus sostitutivo. Istituito servizio sostitutivo con bus fra Palermo e Bagheria.
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Roberto
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Re: Linea Messina - Palermo
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Re: Linea Messina - Palermo
Ne 120 ha scritto:Nel filmato del 1994 girato dalla cabina della E 656 060 titolare del "Treno del sole", ho notato che nelle varie stazioni della tratta Messina - Palermo c'era un unico segnale di partenza all'uscita della stazione, a volte posto prima degli scambi e delle traverse limite...
Si Natale, è (era) proprio una particolarità della Messina - Palermo!!
Almeno fino ai primi anni 2000, la quasi totalità delle piccole stazioni aveva infatti segnale di partenza comune a più binari, integrato nella maggior parte dei casi da indicatore basso di partenza ovviamente distinto per binario.
...proseguendo nel filmato/dvd del "Treno del sole" si vedrà bene questa caratteristica a Castelbuono, dove troveremo l'indicatore basso di part. acceso per la ripartenza dopo l'incrocio con un Locale.
Sul Valico: Camaro ha segnali di partenza distinti, mentre Gesso li ha distinti solo lato Palermo: lato Messina troviamo un unico segnale di partenza integrato da indicatori bassi di partenza e, vista la particolare conformazione a "S" della stazione, addirittura un indicatore alto di partenza sul primo binario, poco dopo il PL di stazione!!
A Novara M.F. lato Palermo, di indicatori bassi di partenza ne troviamo addirittura due in successione!!!
...insomma, è veramente incantevole questa linea, anche dal punto di vista impiantistico!! ...si trova di tutto!!!
mickyE656 I serie- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 24.03.11
Re: Linea Messina - Palermo
mickyE656 I serie ha scritto:
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Anche S.Agata di Militello, lato Palermo!...Stazione intermedia tra le più importanti...
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Un giorno il treno tornerà nella Valle dell'Alcantara
Re: Linea Messina - Palermo
Caspita, vero!!
...e non essendoci segnali bassi/indicatori bassi ...di fatto qui la partenza del treno era sempre subordinata a Paletta del Dirigente!!
...e non essendoci segnali bassi/indicatori bassi ...di fatto qui la partenza del treno era sempre subordinata a Paletta del Dirigente!!
mickyE656 I serie- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 24.03.11
Re: Linea Messina - Palermo
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Un giorno il treno tornerà nella Valle dell'Alcantara
Re: Linea Messina - Palermo
Gualtiero ha scritto:Admin ha scritto:Gualtiero ha scritto:A questo punto raccogliamoli qua
E si continua...
dario656- Data d'iscrizione : 08.11.15
Re: Linea Messina - Palermo
dario656 ha scritto:Gualtiero ha scritto:Admin ha scritto:Gualtiero ha scritto:A questo punto raccogliamoli qua
E si continua...
sesta parte del meraviglio viaggio sulla Messina - Palermo cabrider di Alessandro Manfredi
dario656- Data d'iscrizione : 08.11.15
Re: Linea Messina - Palermo
Ultima parte del viaggio in cabina di A.Mandredidario656 ha scritto:dario656 ha scritto:Gualtiero ha scritto:Admin ha scritto:Gualtiero ha scritto:A questo punto raccogliamoli qua
E si continua...
sesta parte del meraviglio viaggio sulla Messina - Palermo cabrider di Alessandro Manfredi
dario656- Data d'iscrizione : 08.11.15
Re: Linea Messina - Palermo
WOW...non sapevo l'avessero riattivata!!
Almeno i pendolari locali non saranno più costretti a prendere il treno a Barcellona!! ...altro che auto!
Almeno i pendolari locali non saranno più costretti a prendere il treno a Barcellona!! ...altro che auto!
mickyE656 I serie- SOCIO AFS
- Data d'iscrizione : 24.03.11
Re: Linea Messina - Palermo
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Roberto
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Re: Linea Messina - Palermo
Palermo, 27 gennaio 2017
E'tornato regolare dalle 7 la circolazione ferroviaria sulle linee Messina - Palermo/Siracusa è rallentata per un inconveniente alla linea elettrica di alimentazione dei treni nella stazione di Messina Centrale.
Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell'infrastruttura nazionale, informa che i convogli in viaggio registrano ritardi medi di 60 minuti, ed in corso la riprogrammazione dell'offerta commerciale da parte di Trenitalia.
Sul posto i tecnici di RFI
Alle 7.30 il traffico ferroviario sulla linea Messina – Palermo, rallentato dalle 6 per un inconveniente tecnico a Milazzo.
Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura nazionale, comunica che i treni in viaggio hanno subìto ritardi medi di 80 minuti
Alle 8.25 è tornato regolare il traffico ferroviario sulle linee Messina - Palermo/Siracusa, rallentato dalle 7 per un guasto alla linea elettrica di alimentazione dei treni nella stazione di Messina Centrale.
alcuni treni hanno viaggiato in forte ritardo mentre alcuni addirittura cancellati
- regionale 7979 delle 12:04 da S.AGATA M. a PALERMO CENTRALE 13:58 viaggia con un ritardo di 35 minuti
- IC 1961 delle 08:37 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 11:55 viaggia con un ritardo di 86 minuti (sta arrivando)
- IC 35963 delle 20:10 da MILANO CENTRALE a SIRACUSA 16:08 viaggia con un ritardo di 17 minuti
- regionale 3934 delle 14:38 da PALERMO CENTRALE a AGRIGENTO CENTRALE CANCELLATO
- regionale 3936 delle 15:38 da PALERMO CENTRALE a AGRIGENTO CENTRALE CANCELLATO
fonte fs
E'tornato regolare dalle 7 la circolazione ferroviaria sulle linee Messina - Palermo/Siracusa è rallentata per un inconveniente alla linea elettrica di alimentazione dei treni nella stazione di Messina Centrale.
Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell'infrastruttura nazionale, informa che i convogli in viaggio registrano ritardi medi di 60 minuti, ed in corso la riprogrammazione dell'offerta commerciale da parte di Trenitalia.
Sul posto i tecnici di RFI
Alle 7.30 il traffico ferroviario sulla linea Messina – Palermo, rallentato dalle 6 per un inconveniente tecnico a Milazzo.
Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura nazionale, comunica che i treni in viaggio hanno subìto ritardi medi di 80 minuti
Alle 8.25 è tornato regolare il traffico ferroviario sulle linee Messina - Palermo/Siracusa, rallentato dalle 7 per un guasto alla linea elettrica di alimentazione dei treni nella stazione di Messina Centrale.
alcuni treni hanno viaggiato in forte ritardo mentre alcuni addirittura cancellati
- regionale 7979 delle 12:04 da S.AGATA M. a PALERMO CENTRALE 13:58 viaggia con un ritardo di 35 minuti
- IC 1961 delle 08:37 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 11:55 viaggia con un ritardo di 86 minuti (sta arrivando)
- IC 35963 delle 20:10 da MILANO CENTRALE a SIRACUSA 16:08 viaggia con un ritardo di 17 minuti
- regionale 3934 delle 14:38 da PALERMO CENTRALE a AGRIGENTO CENTRALE CANCELLATO
- regionale 3936 delle 15:38 da PALERMO CENTRALE a AGRIGENTO CENTRALE CANCELLATO
fonte fs
dario656- Data d'iscrizione : 08.11.15
Re: Linea Messina - Palermo
ritardi
- Regionale 12754 delle 07:04 da S.AGATA M. a MESSINA CENTRALE 08:44 viaggia con un ritardo di 26 minuti
- regionale 3774 delle 06:11 da PALERMO CENTRALE a MESSINA CENTRALE 09:10 viaggia con un ritardo di 40 minuti
- regionale 12753 delle 06:55 da MESSINA CENTRALE a S.AGATA M 08:41 viaggia con un ritardo di 52 minuti
- regionale 12756 delle 08:11 da S.AGATA M. a MESSINA CENTRALE 09:52 viaggia con un ritardo di 27 minuti
- regionale 3773 delle 06:40 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 09:25 viaggia con un ritardo di 33 minuti
- regionale 3775 delle 07:55 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 10:54 viaggia con un ritardo di 21 minuti
- IC 1957 delle 06:45 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 10:03 viaggia con un ritardo di 27 minuti
fonte viaggiatreno
- Regionale 12754 delle 07:04 da S.AGATA M. a MESSINA CENTRALE 08:44 viaggia con un ritardo di 26 minuti
- regionale 3774 delle 06:11 da PALERMO CENTRALE a MESSINA CENTRALE 09:10 viaggia con un ritardo di 40 minuti
- regionale 12753 delle 06:55 da MESSINA CENTRALE a S.AGATA M 08:41 viaggia con un ritardo di 52 minuti
- regionale 12756 delle 08:11 da S.AGATA M. a MESSINA CENTRALE 09:52 viaggia con un ritardo di 27 minuti
- regionale 3773 delle 06:40 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 09:25 viaggia con un ritardo di 33 minuti
- regionale 3775 delle 07:55 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 10:54 viaggia con un ritardo di 21 minuti
- IC 1957 delle 06:45 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 10:03 viaggia con un ritardo di 27 minuti
fonte viaggiatreno
dario656- Data d'iscrizione : 08.11.15
Re: Linea Messina - Palermo
I lavori di adattamento del fabbricato della stazione ferroviaria di Capo d’Orlando, concessi da Rfi in comodato d’uso al Comune orlandino, stanno riservando piacevoli sorprese agli amanti della storia cittadina. Ma non solo, perché anche i nostalgici ed amanti delle ferrovie italiane hanno da spalancare gli occhi.
Il cantinato sotto il pavimento del piano terra pare ospitasse un piccolo deposito di carbone per rifornire in caso di emergenza i tender delle locomotive a vapore di un tempo che contenevano acqua e carboniera. Ad alimentare questa ipotesi la tanta cenere ritrovata in ogni angolo e le due aperture a bocca di lupo che dalla piazza stazione e dalla zona est, sarebbero servite ad arieggiare i locali e quindi a permettere agli operai di spalare il carbone al suo interno.
StazioneCapodOrlandoCantinatoI locali, come ci ha fatto vedere l’assessore ai lavori pubblici del Comune orlandino, Susanna Di Bella, hanno il tetto a volta, e Palazzo Europa in questi giorni sta programmando dei lavori di bonifica e restauro. Intanto a giorni giungeranno a Capo d’Orlando il tecnici di Italfer per i lavori che Rfi ha programmato nella zona della Stazione. Concorderanno modalità e tempi d’intervento e soprattutto localizzeranno insieme all’assessoreStazioneCapodOrlandoCantinato2 Di Bella, l’area esterna da adibire al cantiere e quindi inaccessibile ai pedoni ed al traffico stradale.
Come si ricorda, e come ci confermano dalle Ferrovie dello Stato, gli interventi sono quelli di potenziamento e miglioramento dell’infrastruttura nonché la realizzazione di un nuovo sottopasso che porta al secondo binario ed alla zona di Muscale nonché l’innalzamento dei marciapiedi d’attesa per adeguarlo agli standard europei in modo da agevolare l’accesso ai treni.
fonte: OndaTV
Il cantinato sotto il pavimento del piano terra pare ospitasse un piccolo deposito di carbone per rifornire in caso di emergenza i tender delle locomotive a vapore di un tempo che contenevano acqua e carboniera. Ad alimentare questa ipotesi la tanta cenere ritrovata in ogni angolo e le due aperture a bocca di lupo che dalla piazza stazione e dalla zona est, sarebbero servite ad arieggiare i locali e quindi a permettere agli operai di spalare il carbone al suo interno.
StazioneCapodOrlandoCantinatoI locali, come ci ha fatto vedere l’assessore ai lavori pubblici del Comune orlandino, Susanna Di Bella, hanno il tetto a volta, e Palazzo Europa in questi giorni sta programmando dei lavori di bonifica e restauro. Intanto a giorni giungeranno a Capo d’Orlando il tecnici di Italfer per i lavori che Rfi ha programmato nella zona della Stazione. Concorderanno modalità e tempi d’intervento e soprattutto localizzeranno insieme all’assessoreStazioneCapodOrlandoCantinato2 Di Bella, l’area esterna da adibire al cantiere e quindi inaccessibile ai pedoni ed al traffico stradale.
Come si ricorda, e come ci confermano dalle Ferrovie dello Stato, gli interventi sono quelli di potenziamento e miglioramento dell’infrastruttura nonché la realizzazione di un nuovo sottopasso che porta al secondo binario ed alla zona di Muscale nonché l’innalzamento dei marciapiedi d’attesa per adeguarlo agli standard europei in modo da agevolare l’accesso ai treni.
fonte: OndaTV
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Roberto
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Re: Linea Messina - Palermo
Linea Messina - Palermo: traffico regolare dopo inconveniente tecnico a Fiumetorto
Ore 6.15
Dalle 6.15 circolazione ferroviaria rallentata sulla linea Messina – Palermo per un problema tecnico a Fiumetorto. Lo rende noto Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura nazionale.
Ritardi fino a 30 minuti per i treni in viaggio.
Aggiornamento ore 7.50
È tornata regolare alle 7.50 la circolazione ferroviaria sulla linea Messina – Palermo, rallentata dalle 6.15 per un problema tecnico a Fiumetorto.
RFI comunica che i treni in viaggio hanno registrato ritardi fino a 30 minuti
fonte : fsnew
Ore 6.15
Dalle 6.15 circolazione ferroviaria rallentata sulla linea Messina – Palermo per un problema tecnico a Fiumetorto. Lo rende noto Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura nazionale.
Ritardi fino a 30 minuti per i treni in viaggio.
Aggiornamento ore 7.50
È tornata regolare alle 7.50 la circolazione ferroviaria sulla linea Messina – Palermo, rallentata dalle 6.15 per un problema tecnico a Fiumetorto.
RFI comunica che i treni in viaggio hanno registrato ritardi fino a 30 minuti
fonte : fsnew
dario656- Data d'iscrizione : 08.11.15
Re: Linea Messina - Palermo
ritardi sulla Palermo Messina
Regionale 3774 delle 06:11 da PALERMO CENTRALE a MESSINA CENTRALE 09:10 viaggia con un ritardo di 19 minuti
Regionale 3775 delle 07:55 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 10:54 viaggia con un ritardo di 17 minuti
IC 728 delle 07:00 da PALERMO CENTRALE a ROMA TERMINI 18:34 viaggia con un ritardo di 16 minuti
Regionale 3774 delle 06:11 da PALERMO CENTRALE a MESSINA CENTRALE 09:10 viaggia con un ritardo di 19 minuti
Regionale 3775 delle 07:55 da MESSINA CENTRALE a PALERMO CENTRALE 10:54 viaggia con un ritardo di 17 minuti
IC 728 delle 07:00 da PALERMO CENTRALE a ROMA TERMINI 18:34 viaggia con un ritardo di 16 minuti
dario656- Data d'iscrizione : 08.11.15
Re: Linea Messina - Palermo
Nella notte tra il 21 e il 22 febbraio è stata rasa al suolo la stazione di Lascari-Gratteri per far spazio al passaggio del doppio binario.
Costruita nel 1887 e restaurata una ventina d’anni fa, la stazione rimarrà impressa nei ricordi di tutti per essere stata set di una delle scene più belle del film premio Oscar “Nuovo Cinema Paradiso“ (ribattezzata con il nome Giancaldo).
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Resta il rammarico per non avere potuto fare nulla per salvarla da questa atroce fine, magari attuando una procedura del tutto simile a quella intavolata per l’Ospedaletto. Il destino della stazione di Lascari è stato purtroppo irrimediabilmente deciso nella conferenza dei servizi tenutasi nel 2003 nei locali della presidenza della Regione, in cui tutti gli enti coinvolti approvarono il progetto con il suo tracciato, con il suo piano particellare di esproprio, con le sue opere accessorie, ivi comprese le barriere antirumore.
fonte e immagini al seguente link
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Costruita nel 1887 e restaurata una ventina d’anni fa, la stazione rimarrà impressa nei ricordi di tutti per essere stata set di una delle scene più belle del film premio Oscar “Nuovo Cinema Paradiso“ (ribattezzata con il nome Giancaldo).
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Resta il rammarico per non avere potuto fare nulla per salvarla da questa atroce fine, magari attuando una procedura del tutto simile a quella intavolata per l’Ospedaletto. Il destino della stazione di Lascari è stato purtroppo irrimediabilmente deciso nella conferenza dei servizi tenutasi nel 2003 nei locali della presidenza della Regione, in cui tutti gli enti coinvolti approvarono il progetto con il suo tracciato, con il suo piano particellare di esproprio, con le sue opere accessorie, ivi comprese le barriere antirumore.
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Roberto
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Re: Linea Messina - Palermo
riporto un'intervista all'ing. Saro Di Paola pubblicata da Lascariweb che ci offre parecchi spunti di riflessione e di dibattito in merito al raddoppio della tratta Fiumetorto-Oglistrillo-Castelbuno della Linea Messina-Palermo
A Lascari nelle ultime settimane è in corso un vero e proprio dibattito riguardo alla demolizione della stazione di Lascari-Gratteri, attivata nel 1887 e set di una delle scene più belle del film capolavoro “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. Cosa si sarebbe potuto prevedere per evitare la distruzione di quello che definirei senza dubbio un vero e proprio monumento storico?
I Comuni il cui territorio sarebbe stato interessato dai lavori del raddoppio hanno espresso il primo parere di compatibilità ambientale nel 1978.
Già nel 1985 le FFSS avevano elaborato e presentato agli stessi Comuni il primo progetto di massima del raddoppio.
Quando nel 1988 Tornatore girò la scena della partenza di Totò dalla stazione di Giancaldo, il secondo progetto di massima era stato già approvato.
Quel progetto e i definitivi elaborati successivamente sino all’ultimo del 2002 non avrebbero potuto non prevedere l’abbattimento dell’edificio della stazione di Giancaldo, immortalato da Tornatore.
Per rendersene conto basta osservare il tratto di linea da Buorfornello a Lascari, lungo il quale la linea del raddoppio è stata affiancata a quella esistente, giustamente, dal lato di monte, sfruttando la striscia di terreno abbandonato che vi era tra la vecchia linea e la statate 113.
Per non abbattere l’edificio della stazione l’affiancamento sarebbe dovuto avvenire dal lato di mare.
Sarebbe stato, però, un affiancamento molto più impattante dal punto di vista ambientale perché avrebbe reso necessaria l’occupazione della sede della strada carrabile che, da quel lato, corre pressoché ininterrotta.
Insomma o il raddoppio o la stazione di Giancaldo.
Perciò, dibattere oggi dell’abbattimento di quel manufatto oltre che assolutamente inutile è, pure, specioso.
In questi giorni è tornata oggetto di discussione la questione riguardante l’utilizzo dell’area di sedime ferroviario, già in parte dismessa, nell’ambito del raddoppio ferroviario Fiumetorto–Castelbuono. In molti sostengono sia possibile sfruttare l’area dei binari dismessi per collegare addirittura Himera ad Halaesa con mezzi leggeri, per esempio un trenino elettrico. Utopia, in primis perché la tratta denominata variante Himera, prima di arrivare alla stazione di Campofelice, si ricollega al tracciato storico, quindi il tracciato procede con raddoppio in affiancamento alla linea storica fino a poco prima dell’imbocco della galleria Poggio Maria e poi perché ad Ogliastrillo, sull’attuale tracciato della sede ferroviaria che sarà dismessa, sorgerà l’eliporto. Ammesso che si limiterebbe il collegamento fino a Lascari (cosa per altro impossibile dato che Lascari è una fermata e non può svolgere servizio di regolazione della circolazione e visto anche che la parte dismessa di binari non arriva fino alla fermata “Lascari” ma si ferma prima del sottopassaggio che si sta allargando in C.da Romana), che utilità potrebbe avere un servizio del genere nel territorio vista la concomitante presenza del collegamento ferroviario per le medesime tratte? Come credi sia invece più opportuno sfruttare il sedime ferroviario da dismettere, viste anche tutte queste problematiche?
Chi sostiene che il vecchio tracciato ferroviario potrebbe essere sfruttato per collegare con mezzi leggeri le stazioni di Lascari e di Castelbuono o, addirittura Himera ad Halaesa, dimostra di non conoscere il progetto del raddoppio dell’intera tratta Fiumetorto-Castelbuono e di non avere degnato di alcuna attenzione quanto è stato realizzato e si sta ultimando nel lotto Fiumetorto-Ogliastrillo.
Ciò per le ragioni, per le quali, nella domanda che mi è stata posta, tale ipotesi di sfruttamento viene definita utopia e per un’altra ragione, per la quale i sostenitori di questa ipotesi sarebbero dovuti insorgere, già, da tempo controil progetto del secondo lotto.
Mi riferisco alla “piazza della fermata di Cefalù”, che, come l’eliporto di Ogliastrillo, interromperà la continuità della strada ferrata che si ipotizza di sfruttare con mezzi leggeri.
Non è, neanche, il caso di soffermarsi sulla assoluta inutilità del collegamento leggero e sulle problematiche organizzative e gestionali dello stesso.
Per quanto attiene allo sfruttamento che si potrebbe fare del vecchio tracciato, non può non riconoscersi che la linea e le aree che andranno dismesse hanno peculiarità, che variano in funzione della loro dislocazione e della loro natura.
Peculiarità assolutamente diverse, per le quali altrettanto diverse sono le loro potenzialità di sfruttamento per usi pubblici.
Il tratto di linea che andrà dismesso in territorio di Lascari, quello tra la Romana e Cocuzzola, non mi mi pare possa avere una destinazione diversa da una strada zonale da aggiungere e collegare alla vecchia statale. Sarebbe, tuttavia, una strada con scarsissime rifluenze in termini di miglioramento dell’assetto viario della zona, se non, addirittura, pressoché inutile.
Assolutamente diverso è, invece, il discorso per i tratti Cocuzzola-Ogliastrillo e Ogliastrillo-bivio Ferla che ricadono nel territorio di Cefalù.
Trasformando in strade carrabili tali tratti si potrebbe migliorare, sensibilmente, il sistema viario urbano ed extraurbano di Cefalù, che, attualmente, dal lato Palermo, ha nella statale 113 l’unico asse in entrata ed in uscita dal centro urbano.
Il tratto Fiume Carbone-Sant’Ambrogio potrebbe, invece, diventare una passeggiata a mare, lungo un tratto di litorale, attualmente, fruibile, soltanto, dai privati e da pochi altri. Una sorta di lungomare a Santa’Ambrogio.
Per i tratti in galleria da Calura a Fiume Carbone e da Sant’Ambrogio a Malpertugio non riesco ad immaginare una destinazione pubblica comunale e/o intercomunale.
Quei tratti andranno chiusi, anche per motivi di sicurezza.
Più volte hai sottolineato che il piazzale d’accesso alla nuova fermata sotterranea “Cefalù”, così come progettato, sarebbe un’occasione sprecata per rendere più vivibile il centro urbano, l’ultima opportunità per migliorare l’assetto viario. Cosa si sarebbe potuto prevedere piuttosto che realizzare questa nuova piazza cittadina nell’area dell’attuale stazione ferroviaria?
La piazza della fermata è quanto di più irrazionale si sia potuto progettare, sull’attuale sede dei binari, tra la banchina esistente e l’ingresso alla fermata.
Per eliminare tale piazza già da tempo il Comune avrebbe dovuto chiedere una variante di straordinaria importanza per Cefalù.
Una variante per evitare che sia pregiudicata la realizzazione del collegamento viario urbano Gallizza-bivio Ferla, che farebbe da “circonvallazione interna”.
Un asse viario, a senso unico in direzione Messina, indispensabile per decongestionare il traffico veicolare in uscita e quello in entrata nel tratto a doppio senso della via Roma.
Per decongestionare la via Gramsci e l’attuale piazza della stazione dal traffico dei bus dei pendolari.
Per raggiungere il bivio Ferla e la Calura senza attraversare la via Moro, la via Gibilmanna e la cosiddetta intercomunale Cefalù-Castelbuono.
Il 9 febbraio 2017 è stata accolta la proposta del Comune di Cefalù di ridurre la lunghezza della Fermata Metropolitana, modifica che consente la soppressione della galleria di sfollamento che avrebbe potuto comportare problemi agli edifici soprastanti. Questa ed anche altre criticità presenti nel progetto le avevi denunciate già nel 2009, in ragione di ciò fosti accusato di fare terrorismo. Il tempo ti ha dato ragione, il tuo non era terrorismo ma la semplice verità. Che idea ti sei fatto a riguardo?
Il Comune di Cefalù non ha mai chiesto di ridurre da 400 a 250 metri la lunghezza della fermata sotterranea.
Il 9 febbraio il Comune ha chiesto le varianti che RFI e TOTO avevano già elaborato e che avevano prospettato nell’incontro al Ministero del 29 gennaio.
La galleria di sfollamento dalla fermata non si farà perché quale che potrebbe essere il suo imbocco con relativa rampa di accesso provocherebbe danni agli edifici sottopassati.
Già nel 2002 avevo detto che pur di prevedere la fermata sotterranea i progettisti, sulla carta, erano riusciti a fare entrare l’asino per la coda.
Però, nella realtà l’impresa di fare entrare l’asino per la coda, sinora, nel pianeta Terra, non è riuscita ad alcuno.
La prima riprova è, proprio, la soppressione della galleria di sfollamento, che, appunto, è, soltanto, la prima delle varianti al progetto “esecutivo” che è stato necessario adottare per ovviare a quelle che, eufemisticamente, definisco leggerezze nella progettazione della fermata sotterranea.
Ne verranno altre che potrebbero rimettere in discussione la scelta della fermata sotterranea.
Le accuse di terrorismo mi sono scivolate addosso.
La consapevolezza, piena, che avevo di ciò che dicevo è stato il mio antidoto alle accuse.
Ero, assolutamente, certo che il tempo sarebbe stato galantuomo.
In fondo è andata bene così.
Sarebbe stato peggio, molto peggio, se i lavori della galleria di sfollamento fossero iniziati il 15 febbraio 2016, come era previsto dal crono programma, e si fossero fermati dopo la devastazione dello Spinito.
Anche sulla finestra Sant’Ambrogio in C.da Carbone avevi visto bene. Viste le caratteristiche fisiche di quel luogo, come è possibile che prima abbiano progettato e poi anche approvato uno scempio del genere?
La cosiddetta finestra di Sant’Ambrogio altro non era se non la galleria di sfollamento dalla omonima galleria ad una canna prevista nel progetto “esecutivo” tra Malpertugio e Fiume Carbone.
Una galleria, quest’ultima, che col sistema TBM non si sarebbe potuta realizzare per l’impossibilità di fare uscire integre, dal versante orientare del vallone Carbone, le componenti della gigantesca talpa, lunga 120 metri ed alta 13 metri, che si sarebbe dovuto impiegare per la sua realizzazione.
Il fatto gravissimo è stato che si sia deciso di realizzare la predetta galleria a doppia canna, soltanto, dopo avere perpetrato il misfatto ambientale nei pressi del bivio per la borgata.
Lo scempio di un luogo con sperpero di pubblico denaro che si sarebbe evitato se la doppia canna fosse stata prevista, già, in sede di progetto definitivo e se l’Amministrazione comunale di Cefalù non si fosse tenuto nel cassetto il progetto “esecutivo” per circa 2 anni e mezzo permettendo, che frattanto, iniziassero i lavori per la realizzazione della finestra.
Una soluzione che hai sempre sostenuto era quella della realizzazione della fermata ferroviaria in C.da Ogliastrillo. Quali sarebbero stati i vantaggi? Perché questa possibilità non è mai stata presa in seria considerazione dalle recenti amministrazioni, viste le difficoltà di realizzazione della fermata sotterranea?
Se la fermata fosse stata ad Ogliastrillo, dove, come ho già detto, ancora, non si può escludere tornerà ad essere, RFI non avrebbe avuto alcuna necessità ed alcun interesse per trattenere un solo metro quadrato delle aree libere e dei manufatti dell’attuale stazione.
Con una apposita variante al PRG, il Comune, prima, avrebbe potuto dare destinazione ad uso pubblico della sede della strada ferrata e di tutta l’area compresa tra il passaggio a livello di Gallizza e l’imbocco della vecchia galleria sotto la Rocca e, dopo, con un piano particolareggiato d’attuazione della variante adottata, avrebbe potuto progettare, su quell’area, le infrastrutture che Cefalù non ha nel cuore del suo centro urbano.
Sarebbe stato il più grande dei vantaggi che Cefalù avrebbe tratto dalla fermata ad Ogliastrillo.
Non sarebbe stato il solo.
Per illustrare gli altri dovrei dilungarmi troppo. Per rispondere alla domanda basta quanto ho già scritto.
Se verrà rispettato l’ultimo cronoprogramma a fine 2017 si concluderanno i lavori del primo lotto Fiumetorto-Ogliastrillo, iniziati nel lontano 2008. Vista la maggiore complessità del secondo lotto, quanti anni credi passeranno prima che l’intero progetto sia portato a termine?
Vista la complessità delle opere previste nel lotto Ogliastrillo-Castelbuono e le problematiche ancora irrisolte, a mio giudizio, è ottimistico prevedere un ventennio per il loro completamento.
Spesso penso che, personalmente, non riuscirò a vedere il raddoppio ultimato.
Neanche se dovessi campare 100 anni.
A Lascari nelle ultime settimane è in corso un vero e proprio dibattito riguardo alla demolizione della stazione di Lascari-Gratteri, attivata nel 1887 e set di una delle scene più belle del film capolavoro “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. Cosa si sarebbe potuto prevedere per evitare la distruzione di quello che definirei senza dubbio un vero e proprio monumento storico?
I Comuni il cui territorio sarebbe stato interessato dai lavori del raddoppio hanno espresso il primo parere di compatibilità ambientale nel 1978.
Già nel 1985 le FFSS avevano elaborato e presentato agli stessi Comuni il primo progetto di massima del raddoppio.
Quando nel 1988 Tornatore girò la scena della partenza di Totò dalla stazione di Giancaldo, il secondo progetto di massima era stato già approvato.
Quel progetto e i definitivi elaborati successivamente sino all’ultimo del 2002 non avrebbero potuto non prevedere l’abbattimento dell’edificio della stazione di Giancaldo, immortalato da Tornatore.
Per rendersene conto basta osservare il tratto di linea da Buorfornello a Lascari, lungo il quale la linea del raddoppio è stata affiancata a quella esistente, giustamente, dal lato di monte, sfruttando la striscia di terreno abbandonato che vi era tra la vecchia linea e la statate 113.
Per non abbattere l’edificio della stazione l’affiancamento sarebbe dovuto avvenire dal lato di mare.
Sarebbe stato, però, un affiancamento molto più impattante dal punto di vista ambientale perché avrebbe reso necessaria l’occupazione della sede della strada carrabile che, da quel lato, corre pressoché ininterrotta.
Insomma o il raddoppio o la stazione di Giancaldo.
Perciò, dibattere oggi dell’abbattimento di quel manufatto oltre che assolutamente inutile è, pure, specioso.
In questi giorni è tornata oggetto di discussione la questione riguardante l’utilizzo dell’area di sedime ferroviario, già in parte dismessa, nell’ambito del raddoppio ferroviario Fiumetorto–Castelbuono. In molti sostengono sia possibile sfruttare l’area dei binari dismessi per collegare addirittura Himera ad Halaesa con mezzi leggeri, per esempio un trenino elettrico. Utopia, in primis perché la tratta denominata variante Himera, prima di arrivare alla stazione di Campofelice, si ricollega al tracciato storico, quindi il tracciato procede con raddoppio in affiancamento alla linea storica fino a poco prima dell’imbocco della galleria Poggio Maria e poi perché ad Ogliastrillo, sull’attuale tracciato della sede ferroviaria che sarà dismessa, sorgerà l’eliporto. Ammesso che si limiterebbe il collegamento fino a Lascari (cosa per altro impossibile dato che Lascari è una fermata e non può svolgere servizio di regolazione della circolazione e visto anche che la parte dismessa di binari non arriva fino alla fermata “Lascari” ma si ferma prima del sottopassaggio che si sta allargando in C.da Romana), che utilità potrebbe avere un servizio del genere nel territorio vista la concomitante presenza del collegamento ferroviario per le medesime tratte? Come credi sia invece più opportuno sfruttare il sedime ferroviario da dismettere, viste anche tutte queste problematiche?
Chi sostiene che il vecchio tracciato ferroviario potrebbe essere sfruttato per collegare con mezzi leggeri le stazioni di Lascari e di Castelbuono o, addirittura Himera ad Halaesa, dimostra di non conoscere il progetto del raddoppio dell’intera tratta Fiumetorto-Castelbuono e di non avere degnato di alcuna attenzione quanto è stato realizzato e si sta ultimando nel lotto Fiumetorto-Ogliastrillo.
Ciò per le ragioni, per le quali, nella domanda che mi è stata posta, tale ipotesi di sfruttamento viene definita utopia e per un’altra ragione, per la quale i sostenitori di questa ipotesi sarebbero dovuti insorgere, già, da tempo controil progetto del secondo lotto.
Mi riferisco alla “piazza della fermata di Cefalù”, che, come l’eliporto di Ogliastrillo, interromperà la continuità della strada ferrata che si ipotizza di sfruttare con mezzi leggeri.
Non è, neanche, il caso di soffermarsi sulla assoluta inutilità del collegamento leggero e sulle problematiche organizzative e gestionali dello stesso.
Per quanto attiene allo sfruttamento che si potrebbe fare del vecchio tracciato, non può non riconoscersi che la linea e le aree che andranno dismesse hanno peculiarità, che variano in funzione della loro dislocazione e della loro natura.
Peculiarità assolutamente diverse, per le quali altrettanto diverse sono le loro potenzialità di sfruttamento per usi pubblici.
Il tratto di linea che andrà dismesso in territorio di Lascari, quello tra la Romana e Cocuzzola, non mi mi pare possa avere una destinazione diversa da una strada zonale da aggiungere e collegare alla vecchia statale. Sarebbe, tuttavia, una strada con scarsissime rifluenze in termini di miglioramento dell’assetto viario della zona, se non, addirittura, pressoché inutile.
Assolutamente diverso è, invece, il discorso per i tratti Cocuzzola-Ogliastrillo e Ogliastrillo-bivio Ferla che ricadono nel territorio di Cefalù.
Trasformando in strade carrabili tali tratti si potrebbe migliorare, sensibilmente, il sistema viario urbano ed extraurbano di Cefalù, che, attualmente, dal lato Palermo, ha nella statale 113 l’unico asse in entrata ed in uscita dal centro urbano.
Il tratto Fiume Carbone-Sant’Ambrogio potrebbe, invece, diventare una passeggiata a mare, lungo un tratto di litorale, attualmente, fruibile, soltanto, dai privati e da pochi altri. Una sorta di lungomare a Santa’Ambrogio.
Per i tratti in galleria da Calura a Fiume Carbone e da Sant’Ambrogio a Malpertugio non riesco ad immaginare una destinazione pubblica comunale e/o intercomunale.
Quei tratti andranno chiusi, anche per motivi di sicurezza.
Più volte hai sottolineato che il piazzale d’accesso alla nuova fermata sotterranea “Cefalù”, così come progettato, sarebbe un’occasione sprecata per rendere più vivibile il centro urbano, l’ultima opportunità per migliorare l’assetto viario. Cosa si sarebbe potuto prevedere piuttosto che realizzare questa nuova piazza cittadina nell’area dell’attuale stazione ferroviaria?
La piazza della fermata è quanto di più irrazionale si sia potuto progettare, sull’attuale sede dei binari, tra la banchina esistente e l’ingresso alla fermata.
Per eliminare tale piazza già da tempo il Comune avrebbe dovuto chiedere una variante di straordinaria importanza per Cefalù.
Una variante per evitare che sia pregiudicata la realizzazione del collegamento viario urbano Gallizza-bivio Ferla, che farebbe da “circonvallazione interna”.
Un asse viario, a senso unico in direzione Messina, indispensabile per decongestionare il traffico veicolare in uscita e quello in entrata nel tratto a doppio senso della via Roma.
Per decongestionare la via Gramsci e l’attuale piazza della stazione dal traffico dei bus dei pendolari.
Per raggiungere il bivio Ferla e la Calura senza attraversare la via Moro, la via Gibilmanna e la cosiddetta intercomunale Cefalù-Castelbuono.
Il 9 febbraio 2017 è stata accolta la proposta del Comune di Cefalù di ridurre la lunghezza della Fermata Metropolitana, modifica che consente la soppressione della galleria di sfollamento che avrebbe potuto comportare problemi agli edifici soprastanti. Questa ed anche altre criticità presenti nel progetto le avevi denunciate già nel 2009, in ragione di ciò fosti accusato di fare terrorismo. Il tempo ti ha dato ragione, il tuo non era terrorismo ma la semplice verità. Che idea ti sei fatto a riguardo?
Il Comune di Cefalù non ha mai chiesto di ridurre da 400 a 250 metri la lunghezza della fermata sotterranea.
Il 9 febbraio il Comune ha chiesto le varianti che RFI e TOTO avevano già elaborato e che avevano prospettato nell’incontro al Ministero del 29 gennaio.
La galleria di sfollamento dalla fermata non si farà perché quale che potrebbe essere il suo imbocco con relativa rampa di accesso provocherebbe danni agli edifici sottopassati.
Già nel 2002 avevo detto che pur di prevedere la fermata sotterranea i progettisti, sulla carta, erano riusciti a fare entrare l’asino per la coda.
Però, nella realtà l’impresa di fare entrare l’asino per la coda, sinora, nel pianeta Terra, non è riuscita ad alcuno.
La prima riprova è, proprio, la soppressione della galleria di sfollamento, che, appunto, è, soltanto, la prima delle varianti al progetto “esecutivo” che è stato necessario adottare per ovviare a quelle che, eufemisticamente, definisco leggerezze nella progettazione della fermata sotterranea.
Ne verranno altre che potrebbero rimettere in discussione la scelta della fermata sotterranea.
Le accuse di terrorismo mi sono scivolate addosso.
La consapevolezza, piena, che avevo di ciò che dicevo è stato il mio antidoto alle accuse.
Ero, assolutamente, certo che il tempo sarebbe stato galantuomo.
In fondo è andata bene così.
Sarebbe stato peggio, molto peggio, se i lavori della galleria di sfollamento fossero iniziati il 15 febbraio 2016, come era previsto dal crono programma, e si fossero fermati dopo la devastazione dello Spinito.
Anche sulla finestra Sant’Ambrogio in C.da Carbone avevi visto bene. Viste le caratteristiche fisiche di quel luogo, come è possibile che prima abbiano progettato e poi anche approvato uno scempio del genere?
La cosiddetta finestra di Sant’Ambrogio altro non era se non la galleria di sfollamento dalla omonima galleria ad una canna prevista nel progetto “esecutivo” tra Malpertugio e Fiume Carbone.
Una galleria, quest’ultima, che col sistema TBM non si sarebbe potuta realizzare per l’impossibilità di fare uscire integre, dal versante orientare del vallone Carbone, le componenti della gigantesca talpa, lunga 120 metri ed alta 13 metri, che si sarebbe dovuto impiegare per la sua realizzazione.
Il fatto gravissimo è stato che si sia deciso di realizzare la predetta galleria a doppia canna, soltanto, dopo avere perpetrato il misfatto ambientale nei pressi del bivio per la borgata.
Lo scempio di un luogo con sperpero di pubblico denaro che si sarebbe evitato se la doppia canna fosse stata prevista, già, in sede di progetto definitivo e se l’Amministrazione comunale di Cefalù non si fosse tenuto nel cassetto il progetto “esecutivo” per circa 2 anni e mezzo permettendo, che frattanto, iniziassero i lavori per la realizzazione della finestra.
Una soluzione che hai sempre sostenuto era quella della realizzazione della fermata ferroviaria in C.da Ogliastrillo. Quali sarebbero stati i vantaggi? Perché questa possibilità non è mai stata presa in seria considerazione dalle recenti amministrazioni, viste le difficoltà di realizzazione della fermata sotterranea?
Se la fermata fosse stata ad Ogliastrillo, dove, come ho già detto, ancora, non si può escludere tornerà ad essere, RFI non avrebbe avuto alcuna necessità ed alcun interesse per trattenere un solo metro quadrato delle aree libere e dei manufatti dell’attuale stazione.
Con una apposita variante al PRG, il Comune, prima, avrebbe potuto dare destinazione ad uso pubblico della sede della strada ferrata e di tutta l’area compresa tra il passaggio a livello di Gallizza e l’imbocco della vecchia galleria sotto la Rocca e, dopo, con un piano particolareggiato d’attuazione della variante adottata, avrebbe potuto progettare, su quell’area, le infrastrutture che Cefalù non ha nel cuore del suo centro urbano.
Sarebbe stato il più grande dei vantaggi che Cefalù avrebbe tratto dalla fermata ad Ogliastrillo.
Non sarebbe stato il solo.
Per illustrare gli altri dovrei dilungarmi troppo. Per rispondere alla domanda basta quanto ho già scritto.
Se verrà rispettato l’ultimo cronoprogramma a fine 2017 si concluderanno i lavori del primo lotto Fiumetorto-Ogliastrillo, iniziati nel lontano 2008. Vista la maggiore complessità del secondo lotto, quanti anni credi passeranno prima che l’intero progetto sia portato a termine?
Vista la complessità delle opere previste nel lotto Ogliastrillo-Castelbuono e le problematiche ancora irrisolte, a mio giudizio, è ottimistico prevedere un ventennio per il loro completamento.
Spesso penso che, personalmente, non riuscirò a vedere il raddoppio ultimato.
Neanche se dovessi campare 100 anni.
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Roberto
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Re: Linea Messina - Palermo
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Roberto
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Re: Linea Messina - Palermo
Dopo la demolizione della stazione di Lascari l'inviato Fabio Nicolosi di Palermomobilita.org ha realizzato un bel reportage fotografico sullo stato dei avanzamento dei lavori lungo la tratta Fiumetorto Ogliastrillo , ormai in fase finale.
Nei pressi della fermata Lascari dove si sta realizzando il rilevato ferroviario sopra al quale verrà posato il binario che affiancherà quello esistente.
Nei pressi della vecchia stazione di Lascari / Gratteri è in corso di realizzazione un muro di contenimento per la nuova sede ferroviaria.
Risulta invece già interamente posato il binario dispari fino ad Ogliastrillo, entro fine mese le ditte che si stanno occupando dei lavori sperano di posare anche il binario pari e riuscire ad aprire l’intera tratta entro Giugno.
ecco il link al reportage
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Nei pressi della fermata Lascari dove si sta realizzando il rilevato ferroviario sopra al quale verrà posato il binario che affiancherà quello esistente.
Nei pressi della vecchia stazione di Lascari / Gratteri è in corso di realizzazione un muro di contenimento per la nuova sede ferroviaria.
Risulta invece già interamente posato il binario dispari fino ad Ogliastrillo, entro fine mese le ditte che si stanno occupando dei lavori sperano di posare anche il binario pari e riuscire ad aprire l’intera tratta entro Giugno.
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Roberto
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Re: Linea Messina - Palermo
Palermo-Messina
Le attivazioni dei raddoppi in costruzione saranno nel 2017 per il tratto Campofelice – Ogliastrillo e nel 2020 per il tratto Cefalù (Ogliastrillo) – Castelbuono per cui sono disponibili complessivamente 914 milioni di euro. RFI continua ad investire sulla tratta a binario umico (Castelbuono Patti) con interventi di upgrading tecnologici e velocizzazione della linea. Infatti, è stato implementato il Sistema di Comando e Controllo (SCC) ed il Sistema di Comando Marcia Treno (SCMT) e, per la velocizzazione degli incroci dei treni, sono in corso interventi puntuali (in progettazione e/o in esecuzione) nelle stazioni di Pollina, Tusa, Caronia, S. Stefano di Camastra e Capo d’Orlando.
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Le attivazioni dei raddoppi in costruzione saranno nel 2017 per il tratto Campofelice – Ogliastrillo e nel 2020 per il tratto Cefalù (Ogliastrillo) – Castelbuono per cui sono disponibili complessivamente 914 milioni di euro. RFI continua ad investire sulla tratta a binario umico (Castelbuono Patti) con interventi di upgrading tecnologici e velocizzazione della linea. Infatti, è stato implementato il Sistema di Comando e Controllo (SCC) ed il Sistema di Comando Marcia Treno (SCMT) e, per la velocizzazione degli incroci dei treni, sono in corso interventi puntuali (in progettazione e/o in esecuzione) nelle stazioni di Pollina, Tusa, Caronia, S. Stefano di Camastra e Capo d’Orlando.
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